Titolo: American sniper
Regia: Clint Eastwood
Anno: 2014
Genere: guerra, azione
Cast: Bradley Cooper, Sienna Miller, Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban
La trama in breve:
Chris Kyle, texano cavalca tori e non manca un bersaglio, ha deciso di mettere il suo dono al servizio degli Stati Uniti, fiaccati dagli attentati alle sedi diplomatiche in Kenia e in Tanzania. Arruolatosi nel 1999 nelle forze speciali dei Navy Seal, Kyle ha stoffa e determinazione per riuscire e ottenere l'abilitazione. Perché come gli diceva suo padre da bambino lui è nato 'pastore di gregge', votato alla tutela dei più deboli contro i lupi famelici. Operativo dal 2003, parte per l'Iraq e diventa in sei anni, 1000 giorni e quattro turni una leggenda a colpi di fucile. Un colpo, un uomo. Centosessanta uomini abbattuti (e certificati) dopo, Chris Kyle torna a casa, dalla moglie, dai bambini e dai reduci, a cui adesso guarda le spalle dai fantasmi della guerra del Golfo. Una dedizione che gli sarà fatale. (mymovies)
Il mio commento:
In questo periodo di soggiorno al Royam, puntata numero due per quanto riguarda la mia permanenza in Senegal, sto cercando di recuperare la visione di alcuni film che avevo in programma di guardarmi da tempo.

Forse, ecco, son partito un po' prevenuto nei confronti di questo film ma la visione ha fondamentalmente confermato questo mio sospetto. Ora, mi spiace per la dipartita del protagonista però, al contempo, non so se il film gli abbia reso effettivamente onore o meno. Da quel che ho percepito io è emerso un ritratto di uomo piuttosto stereotipato che pone dinnanzi a tutto lo spirito patrio e la dedizione nel servire il Paese, in secondo piano affetti e famiglia. Uno che, insomma, non si fa tanto scrupolo a insozzarsi le mani e poi, con le stesse, accarezzare i propri figli. Tant'è che non c'è nemmeno molto spazio, nella pellicola, per altri parenti ad eccezione del fratello, della moglie e dei figli. Amici? Genitori? Cugini? Nessuno...
Per carità, non sto dicendo che non abbia compiuto il suo dovere di militare, dico semplicemente che a tratti è stato rappresentato come uno sorta di rambo a cui ispirarsi, deciso e implacabile più che realmente umano. Salvo poi cedere quando sono i propri cari e amici a mancare. E se consideriamo che sulla coscienza ha 255 persone senza contare le responsabilità in azioni che hanno portato al sacrificio di vari civili pur di stanare il nemico...