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domenica 27 settembre 2020

The Umbrella Academy - seconda stagione


Titolo:
The Umbrella Academy - seconda stagione
Episodi: 10
Anno: 2020
Genere: fantascienza, supereroi


La trama in breve:
La seconda stagione di The Umbrella Academy inizia proprio dove si era conclusa la precedente ovvero nel momento in cui Cinque, per scongiurare la catastrofe globale causata da Vanya e salvare la propria famiglia, tenta un viaggio nel tempo collettivo. Purtroppo l'azione riesce in parte e i fratelli Hargreeves si ritrovano negli anni '60, ma separati tra loro e approdati in anni differenti. 
L'arrivo di Cinque avviene il 25 novembre 1963, in concomitanza con l'inizio di una nuova catastrofe...


Il mio commento:
Anche se sarà breve e probabilmente superficiale, ci tenevo a pubblicare un commento su questa seconda stagione di The Umbrella Academy conclusa ben qualche giorno fa. Le dieci puntate sono scivolate via con facilità, godibili e interessanti, probabilmente più fluide e "umane" di quelle della passata stagione che, dalla sua, aveva lo scoglio di dover introdurre personaggi, contesto e ambientazione.
In questa invece fondamentalmente si tratta di fare e disfare, in quanto i nostri protagonisti vengono strapazzati o comunque collocati in situazioni nuove: Luther al soldo di un boss della zona, Diego è in manicomio, Allison sposata e attivista per i diritti delle persone di colore, Klaus a capo di una setta, Ben al seguito di Klaus, Vanya priva di memoria e reinventata come assistente domestica. Ne risulta un quadro stravagante, con elementi che stridono e persone relativamente in crisi o rassegnate, questo fino a che Cinque non tenterà di riunirle per cercare di salvare il mondo da una nuova apocalisse.
Funzionali e apprezzatissimi i flash back posti a inizio di ogni puntata, che consentono di comprendere in sintesi, come i nostri si son dovuti adattare e trovare per sé una nuova vita, celando o sfruttando i propri poteri. Ovviamente alcuni di questi risaltano maggiormente, in particolare Klaus, Diego o Allison, altri restano un po' meno definiti e approfonditi, Luther in particolare.



domenica 7 febbraio 2016

Interceptor: Il guerriero della strada - Mad Max 2: The Road Warrior

Titolo: Interceptor: Il guerriero della strada
Titolo originale: Mad Max 2: The Road Warrior
Regia: George Miller
Anno: 1981
Genere: azione, sci-fi
Cast: Mel Gibson, Mike Preston, Bruce Spence, Virginia Hey, Emil Minty, Kjell Nilsson, Max Phipps, Vernon Wells, William Zappa, Arkie Whiteley

La trama in breve:
Mad Max, l’intrepido guerriero di “Interceptor” è di nuovo sulla strada. Nell’aspro deserto, reso ancora più inospitale dalla natura contaminata dal disastro atomico, si gioca la partita mortale della vita e della morte. L’unica moneta corrente è il petrolio, oramai agli sgoccioli: Mad Max scova un deposito del prezioso liquido assediato dalla tribù dei feroci Humungus, e ingaggia con questi una durissima battaglia. (fonte www.altadefinizione01.click)

Il mio commento:
Ci tenevo a vedere questo film, sia per continuare con la visione della saga di Millter, sia per colmare mie personali lacune in ambito cinematografico.
In effetti, questo, ricorda molto ma molto di più quanto visto l'estate scorsa nell'ottimo Fury Road ed è innegabile la potenza visiva di quanto trasposto su schermo. 
Ok, la trama è quel che è, non ci sono intrecci di sceneggiatura che fanno gridare al miracolo e molto è ridotto ai minimi termini, sia per dinamiche che per sequenze o caratterizzazioni.
Però, cavolo, funziona e riesce a imprimersi, a lasciare emozioni e ricordi nello spettatore. Si percepisce eccome la precarietà di un mondo ormai allo sbando, derelitto e caotico: la scelta della location nel contesto del deserto australiano ben rende questa idea.
Ma ancor di più si intuisce l'origine di certe suggestioni e certe estetiche che hanno fatto la fortuna di opere quali Hokuto no Ken (di Testuo Hara e Buronson) o The legend of mother Sarah (di Katsuhiro Otomo), anche se probabilmente la lista non si ferma qui considerando quanto proposto in termini di inseguimenti ed esplosioni. Anche la scena in cui il protagonista viene trasportato in volo, ferito e incosciente, inquadrato dall'alto per mostrare sullo sfondo quanto avviene a terra mi ricorda qualcosa...
Ci sono infatti vari elementi che rendono Mad Max 2 fortemente di impatto e che rimandano, almeno per quanto mi riguarda, alle opere citate: il contesto post-atomico, l'aridità del deserto, l'assenza di tecnologia, la violenza e i soprusi, gli abiti...lo stesso Lord Humungus, in tenuta da gladiatore e con segni di qualche ferita/contaminazione, ricorda molto Jagger, fratello di Kenshiro.

lunedì 17 agosto 2015

Gli elfi di Cintra

Titolo: Gli elfi di Cintra
Autore: Terry Brooks
Editore: Mondadori
Genere: fantasy
Pagine: 423

La trama in breve:
L'Armageddon, la battaglia conclusiva tra le forze del Bene e del Male, è giunta. E ha perso il Bene. I cambiamenti climatici hanno arroventato il suolo e le guerre biologiche hanno reso sterile la terra. Veleni ed epidemie hanno decimato l'umanità e le hanno tolto ogni speranza. Gli unici che possono sopravvivere in quell'inferno, gli ex uomini trasformati in demoni, hanno una sola missione: eliminare progressivamente i resti della razza umana. C'è ancora una possibilità: un Variante, una creatura magica che si nasconde sotto l'aspetto di un normalissimo ragazzo di vent'anni, completamente ignaro della propria natura e dei propri poteri. Sarà lui a guidare i superstiti in un luogo sicuro, dove fondare un nuova civiltà. Ma prima bisogna trovarlo, rivelargli il suo destino, e proteggerlo. È il compito assegnato, in diverse zone del mondo, a Logan Tom, Angela Perez e agli "Spettri", un gruppo di ragazzi che tentano di sopravvivere all'assedio dei nemici tra le rovine della loro città. Riusciranno a portarlo a termine?

Il mio commento:
Prosegue la lettura di questa avvincente saga fantasy e, personalmente, continuo a rimanerne soddisfatto dal lavoro di Brooks. La narrazione procede fluida e senza fronzoli spostando in maniera equa l'attenzione del lettore sulle tre macro storie che procedono in parallelo - Logan Tom in viaggio assieme agli Spettri; Angela, Kirisin e Simralin alla ricerca del Loden; Falco e Tessa mentre cercano di far luce sulla natura messianica del ragazzo - spiegando e risolvendo alcune questioni ma lasciandone aperte di nuove, giocando su misteri "positivi", come la natura del Variante, ossia Falco, e misteri "negativi", cioè chi sta braccando Angela e gli elfi assieme a Delloreen.
L'impostazione rimane comunque "alla Brooks", per cui con sviluppi molto diretti e senza fronzoli, a volte con semplificazioni in merito a questioni quali distanze geografiche e limiti di linguaggio. Ma in ogni caso con una resa e un'impostazione molto cinematografica e un registro e uno stile narrativo molto sciolto e schietto.
In particolare, le due battaglie che i cavalieri del Verbo devono sostenere le ho trovate visivamente meritevoli, scontri dall'esito incerto contro creature formidabili, dotate di indubbie capacità e poteri. Da un lato Krilka Koos, poderoso ex cavaliere del verbo rinnegato e ormai folle, dall'altro la demonessa Delloreen, ormai spoglia di qualsivoglia parvenza umana e mutata in una sorta di letale pantera.

martedì 4 marzo 2014

The book of Eli - Codice Genesi

Titolo: The book of Eli - Codice Genesi
Regia:  Albert Hughes, Allen Hughes
Anno: 2010
Genere: sci-fi, azione
Cast: Denzel Washington, Gary Oldman, Mila Kunis, Ray Stevenson, Jennifer Beals, Frances de la Tour, Michael Gambon, Malcolm McDowell, Tom Waits

La trama in breve:
In un futuro non troppo lontano, circa 30 anni dopo l'ultima guerra, un uomo attraversa in solitudine la terra desolata che un tempo era l'America. Intorno a lui città abbandonate, autostrade interrotte, campi inariditi - i segni di una catastrofica distruzione. Non c'è civiltà, né legge. Le strade sono in mano a bande che ucciderebbero un uomo pur di togliergli le scarpe, o per un po' d'acqua... ma anche senza motivo. Ma non possono far nulla contro questo viaggiatore. Guerriero non per scelta ma per necessità, Eli cerca solo la pace, ma se viene sfidato elimina gli avversari prima ancora che si accorgano dell'errore fatale che hanno commesso. Solo un altro uomo in quel mondo in rovina comprende il potere che Eli detiene, ed è deciso a impadronirsene: Carnegie il despota di una precaria città di ladri e killer. Ma la figlia adottiva di Carnegie, Solara è affascinata da Eli per un altro motivo, la visione che lui offre di qualcosa che può esistere oltre i confini del territorio dominato dal patrigno. (fonte mymovies)

Eh, lo so, credevi fosse un libro
con le ricette della Parodi e invece..
Pensa che all'inizio avevo pensato fosse
il kamasutra ...
Il mio commento (attenzione agli spoiler...io ve l'ho detto...):
Accostandomi alla visione di questo film non ho potuto fare a meno di notare, per l'ennesima volta, quanto sia necessaria una riforma in materia di utilizzo di sostanze stupefacenti sul luogo di lavoro. In particolar modo tra coloro che, nell'oscuro mondo della distribuzione italiana, si occupano delle traduzioni dei titoli delle pellicole, gente nelle cui teste i neuroni stanno in perenne rave party. Ecco spiegato il senso del titolo proposto. Un po' come è accaduto per opere quali Ghost in shell: l'attacco dei Cyborg (in origine "Ghost in shell: Innocence"), L'implacabile uomo di Saint Germaine (in origine "Le chat") o Colpo di fulmine: il mago della truffa (in origine "I love you Philip Morris") [1].
Soprassedendo su queste quisquilie, la storia proposta mi ha preso bene fin dall'inizio sebbene, diciamocelo, qualche sospetto sul contenuto del libro che si porta appresso il caro Eli comincia a farsi sentire molto presto. Fin troppo presto. E non si parla di Corano, di Veda, di testi sul buddismo o, per i più irriducibili, di una collezione a tiratura limitata della Gazzetta dello Sport.
Però ci sta. 
In fondo, in un mondo post-atomico, in cui l'umanità ha perduto quasi tutto e la Terra stessa si è tramutata in una landa sterile e desolata, preservare un certo qual messaggio spirituale costituisce una bella sfida. Un modo abbastanza edificante per cercare di preservare tradizioni e culture di un tempo cancellato dalle atomiche, incarnando virtù che l'umanità mai e poi mai dovrebbe abbandonare. 
Dannati parcheggi abusivi...
D'altronde, si tratta pur sempre di un mondo duro e spietato, non dimentichiamolo: ecco perché il nostro buon pastore somiglia più a una sorta di Kenshiro abbronzato che a un Gesù misericordioso. 
Che poi, mi domando, passi per lo scenario post-atomico, per gli scorci di vaste praterie inaridite ed essiccate, sulle quali un sole impietoso non da né tregua né speranza di vita. Passi per l'imbruttimento delle genti e dei loro modi, per il lordume e la violenza brutale e gratuita. Passi che tecnologia e mezzi di trasporto siano ridotti all'osso. Ma, dico io, possibile che ci sia stato un black-out mentale collettivo? Che caspita, ricorda più come si assembla un telefono? Come si estrae petrolio da un pozzo? Come si producano nutella e coca-cola? Dannazione!

giovedì 24 gennaio 2013

Cloud Atlas

Titolo: Cloud Atlas
Regia: Tom Tykwer, Andy Wachowski, Lana Wachowski
Anno: 2012
Genere: fantascienza, commedia, drammatico, storico, spy-story, post-apocalittico...direi un mix di generi
Cast: Tom Hanks, Halle Berry, Jim Broadbent, Hugo Weaving, Jim Sturgess, Bae Doo-na, Ben Whishaw, James D'Arcy, Zhou Xun, Keith David, Susan Sarandon, Hugh Grant

La trama in breve:
Sei storie si svolgono in parallelo anche se ambientate in sei epoche diverse, come se fossero presenti in un'unica dimensione senza tempo. A metà ottocento un avvocato americano si adopera contro la schiavitù, negli anni '30 un giovane compositore bisessuale viene incastrato da un grandissimo autore presso il quale lavora, a San Francisco negli anni '70 una giornalista cerca di svelare un complotto per la realizzazione di un reattore nucleare, ai giorni nostri in Inghilterra un anziano editore viene incastrato e internato in una casa di cura da cui cercherà di fuggire, nella Seul del 2144 un clone si unisce ai ribelli e scopre che quelle come lei sono utilizzate come cibo per altri fabbricati e infine nel 2321 in una Terra ridotta all'eta della pietra da una non ben identificata apocalisse un uomo entra in contatto con i pochi membri di una civiltà tecnologicamente avanzata e si ribella alla tribù dominante. (fonte mymovies)

Il mio commento:
ATTENZIONE: probabilmente il seguente commento conterrà spoiler e parole ammiccanti al pseudo-linguaggio usato da Tom Hanks e socu nel 2321...
Ebbene, avevo occhiato questo film al cinema due domeniche fa e desideravo ciarlarne su questo mio blog. Purtroppo il tempo libero è sempre inversamente proporzionale a ciò che si vorrebbe fare e quindi eccomi qui, ora, dopo il mangia post kung fu, a scribacchiare qualcosa.
Ordunque, da dove cominciare? 
Leggo qua e là commenti eterogenei, pareri contrastanti, spettatori e critici che acclamano il film e altri che lo bocciano, altri che invece non han visto nulla e altri che vorrebbero vedere Cloud Atlas ma sono indecisi. A parer mio non vi è alcun dubbio su ciò che abbisogna fare: andate e guardate!
Credo infatti che non sia facile farsi un'opinione su un film del genere senza averlo sperimentato sulla propria pelle. Ok, tre ore di film (e assolutamente in 2D...ehi, ma come? I Wachowski, quelli che praticamente hanno rilanciato la fantascienza su grande schermo, che hanno contribuito assai e assai al "modo di fare cinema", che non puntano sul 3D!?!?! Hallelujah, dico io!!) non sono assolutamente poche (almeno qui in Italia questa produzione non ha subito particolari tagli) ma non prestano il fianco alla noia. 
Se poi magari avete pure letto l'omonimo libro di Mitchell magari potrete avere ulteriori elementi su cui concentrarvi o da cui prender le distanze. Io, come al solito, non ho letto alcunché per cui proseguo con il mio parla a vanvera.
Come già riportato nella pseudo trama dell'opera, in realtà, non siamo di fronte a un unico film bensì a sei diversi "cortometraggi" appartenenti a generi diversi che, a dirla tutta, han permesso agli autori di sbizzarrirsi con ambientazioni, costumi, soluzioni visive (e pure linguaggi...) e qualunque idea avessero in mente. 
Magari i Wachowski stavano semplicemente discutendo quando han scovato il progetto di Tykwer:
"...il prossimo film, di che genere lo facciamo?" 
"Uhm...di tutti i generi!"
"Anche il porno?"
"Sarebbe bello, magari con un bel bullet time quando...che c'è? Ok, ok, niente porno...." 
"E neanche cinepanettoni all'italiana" 
"Ovvio!"
"Ma dove la troviamo una produzione che ci appoggi per..."
"Ehi, guarda qua!"
E il resto è storia, questa storia.
Ma oltre alle idee, la saviezza del triumvirato (ok, Larry è diventata Lana ma volevo tanto usare la parola triumvirato e quindi...) ha permesso loro di arruolare un manipolo di baldi attori e di "riciclarli" in ruoli e contesti tra i più disparati con risultati talvolta sorprendenti (vedasi Bae Doo-na in versione occidentale oppure Halle Berry sbiancata, per non parlare di come è stato conciato Hugh Grant nelle vesti del predone del futuro...) e altre volte inquietanti (Hugo Weaving, ommioddio, in versione donna è...ommioddio...ommmidio....ommidio...).

venerdì 27 aprile 2012

..:: I vermi conquistatori ::..


Titolo: I vermi conquistatori (The conqueror worms)
Editore: Edizioni XII
Autore: Brian Keene
Genere: horror
Pagine: 312

“Nel luna park della narrativa horror, Brian Keene gestisce le montagne russe!”   
Cemetery Dance Publications

Questa l’entusiasta presentazione che la nota realtà editoriale del Maryland, specializzata in narrativa horror, propone per il prolifico Brian Keene. Indubbiamente l’autore della Pennsylvania, vincitore di riconoscimenti prestigiosi tra cui due Bram Stoker Award e uno Shocker Award, con già 16 romanzi all’attivo e alcune antologie di racconti, risulta essere un’ottima penna, un abile maestro di narrativa horror contemporanea.
Il suo “I vermi conquistatori” (The conqueror worms) pubblicato nel 2006 ma tradotto e distribuito in Italia a partire dal 2011 da Edizioni XII in un elegante volumetto arricchito dalla splendida copertina del duo Angiulli-Mondino (Diramazioni) costituisce una valida lettura capace di trascinare il lettore in un contesto apocalittico da cui non sembra esservi scampo alcuno. L’ambientazione si fa angosciante sin dalle prime pagine quando, attraverso la penna di Teddy Garnett veniamo introdotti all’orrore da lui sperimentato: la Terra è divenuta ormai un pianeta incompatibile con la sopravvivenza del genere umano, vessata da piogge insistenti e continuative. Il sole stesso è poco più che un pallido miraggio al di là della nebbia umida e delle nubi che coprono il cielo mentre, lentamente, ogni forma di vegetazione o di vita animale cede alla furia degli elementi, senza dimenticare i devastanti tsunami che hanno inondato continenti e nazioni risparmiando solamente brandelli di città o qualche cima di montagna. In un tale infermo umido, solamente poche manciate di comunità umane sopravvivono, cibandosi delle poche provviste disponibili e adattandosi a nuove precarie condizioni di vita; tutt’attorno, la pioggia continua a scendere ininterrottamente e a erodere le poche terre emerse.
Teddy è uno dei pochi fortunati ancora in vita, un tenace vecchietto sopravvissuto in solitaria abbarbicato nella propria abitazione montana per quasi tutto il tempo, sin da quando la pioggia ha iniziato a cadere.
Ma non è il solo supersite. Veniamo così a scoprire che attorno al quarantesimo giorno dall’inizio del secondo diluvio universale altri si sono uniti a lui, un suo vecchio conoscente alla disperata ricerca di un rifugio - dopo che la sua abitazione è stata letteralmente risucchiata nel terreno - e alcuni sconosciuti in fuga da Baltimora, precipitati poco distante dalla proprietà del vecchio e accomunati dalla medesima disperata lotta alla sopravvivenza.
Ed è a questo punto che il resoconto di Teddy si fa concitato e inquietante, lasciando emergere tutta la disperazione e l’inquietudine provate che, proprio grazie all’escamotage di affidare la narrazione a un personaggio del romanzo, per lo più ottantenne e gravemente ferito, divengono vivide e coinvolgenti per il lettore. Se già la situazione inizialmente descritta non era delle più rosee, le probabilità di un lieto fine si fanno ancora più remote mano a mano che il racconto procede e le condizioni del narratore si aggravano. 
L’erosione delle terre ha infatti portato in superficie “cose che sorgono dalla polvere della terra e annientano le speranze degli uomini”, creature ancestrali e nauseabonde fuoriuscite dai recessi del sottosuolo e dalle profondità dell’oceano alla ricerca di cibo. Attraverso le annotazioni di Teddy e, al suo interno, del racconto di Kevin, uno dei fuggiaschi di Baltimora, scopriamo che esseri immondi e colossali hanno fatto la loro comparsa: sirene e kraken (ribattezzato in Leviatano) e vermi grandi quanto mucche, autobus o palazzi interi (quest’ultimo ribattezzato Behemoth) minacciano la sopravvivenza delle specie terrestri.