Regia: Nicolas Winding Refn
Anno: 2011
Genere: thriller (per alcuni pulp)
Cast: Ryan Gosling, Carey Mulligan, Bryan Cranston, Albert Brooks, Ron Perlman
La trama in breve:
Driver (non ha un nome) ha più di un lavoro. È un esperto meccanico in una piccola officina. Fa lo stuntmen per riprese automobilistiche e accompagna rapinatori sul luogo del delitto garantendo loro una fuga a tempo di record. Ora Driver avrebbe anche una nuova opportunità : correre in circuiti professionistici. Ma le cose vanno diversamente. Driver conosce e si innamora di Irene, una vicina di casa, e diventa amico di suo figlio Benicio. Irene però è sposata e quando il marito, Standard, esce dal carcere la situazione precipita. Perché Standard ha dei debiti con dei criminali i quali minacciano la sua famiglia. Driver decide allora di fargli da autista per il colpo che dovrebbe sistemare la situazione. Le cose però non vanno come previsto. (fonte mymovies)
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Primo piano per Ryan Gosling, probabilmente il miglior palo del mondo del crimine hollywoodiano |
Il mio commento:
... Against the grain of dystopic claims
of the thoughts your actions entertain, and you have proved to be
A real human being, and a real hero,
Real human being, and a real hero,
Real human being, and a real hero,
Real human being, and a real hero,
Real human being (repeat) ...
Conclusa la visione di questo film, lo giuro, non riuscivo a togliermi dalla testa la canzone "A Real hero" di College & Electric Youth. Piacevolmente dolce e ossessiva, con echi di musica in stile anni '80, e IMHO vagamente ammiccante a Dreams dei Cranberries, si imprime nella memoria nello spettatore accompagnandolo nella visione del film di Refn, un regista che non mancherò di cercare ancora (c'è quel suo Bronson che mi ispira assai...).
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A essere onesti, il numero di battute che si scambiano questi due prima di instaurare la relazione è paragonabile a quelle scambiate in un film porno |
Ispirato all'omonimo romanzo di James Sallis (di cui vi segnalo questa recensione qui), Drive è focalizzato sulla figura del protagonista, un laconico Ryan Gosling che predilige il silenzio, la staticità, un'esteriore distacco da tutto. Stuntman di giorno ed esperto autista per criminali quando capita, il nostro è, all'apparenza, un ragazzo per bene, di bella presenza, rassicurante (per certi versi) e inquietante per altri. Voglio dire, se penso a come son fatto io, la sua mancanza di comunicazione verbale e la sua freddezza dei modi mi lasciano un po' turbato. Probabilmente, se nel film regista e sceneggiatore avessero concesso quanto meno un flashback del suo passato, magari anche lo spettatore medio avrebbe maggiormente compreso con chi aveva a che fare. Invece, dopo una buona metà del film in cui ci sembra di aver a che fare con un ragazzo, tutto sommato, tranquillo, si iniziano ad avvertire i primi cambiamenti.
Variazioni che si corre il rischio di collegare unicamente alla relazione e ai sentimenti che Driver prova per Irene ma che, stando al contenuto del romanzo - che parrebbe essere leggermente diverso dal film... -, è invece da porre in relazione con quello che è il background del personaggio impersonato da Ryan Gosling. E che, per coerenza, non ha manco un nome. Ad ogni modo, dicevo, nella seconda parte del film emerge un altro lato del carattere del protagonista che, come un animale braccato, reagisce ai danni di coloro che hanno provato a fregarlo o che attentano alla sua vita. Ah, se reagisce.... da bravo ragazzo che sa trovare la bellezza della natura in un angolo sperduto di Los Angeles, che sa aiutare una famiglia rimasta con l'auto in panne, che sa voler bene a un figlio non suo e a far innamorare la dolce Irene, non ci si aspetterebbe tanta brutalità. Ecco, come dire, non avevo mai visto una persona - letteralmente - sfondata di calci o martellata di giustezza....D'altronde, il nostro è "uno scorpione" e, al pari dell'animaletto della favola della rana e dello scorpione, agisce secondo quella che è la sua natura. Poco importa se la logica e la razionalità potrebbero consigliare altre strade.