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mercoledì 20 gennaio 2021

The aeronauts


Titolo:
The aeronauts
Anno: 2019
Regia: Tom Harper
Genere: drammatico, avventura
Cast: Eddie Redmayne, Felicity Jones, Tom Courtenay, Anne Reid, Rebecca Front, Vincent Perez, Himesh Patel, Tim McInnerny, Phoebe Fox, Kamil Lemieszewski

La trama in breve:
The Aeronauts, il film diretto da Tom Harper, è ambientato nell'Inghilterra del diciannovesimo secolo e racconta la vera storia di James Glaisher (Eddie Redmayne) ambizioso scienziato e meteorologo, che insieme alla vedova benestante Amelia Wren (Felicity Jones), intraprende una spedizione a bordo di un pallone aerostatico, per volare più in alto di chiunque altro nella storia e raggiungere così un'altezza record di oltre 10.000 metri. (fonte comingsoon)

Il mio commento:
visto recentemente su Amazon senza sapere bene che tipo di film fosse, si è rivelato per alcuni aspetti una piacevole visione e, per altri, un fonte di perplessità.
Dal punto di vista di effetti speciali e narrazione, nulla da eccepire, si nota che è stato profuso un discreto impegno, i due attori protagonisti se la cavano e la storia presenta un buon equilibrio tra dialoghi, azione, flashback che danno profondità ai personaggi. Non è nemmeno particolarmente lungo per cui non annoia per di più le varie sequenze che si sviluppano "sul vuoto", col concreto rischio di cadere giù e lasciarci le penne fanno palpitare. Diciamo che, anche per come mostrano nel corso della storia, probabilmente non erano né così preparati né così prudenti, visto che, per motivi "commerciali", nonostante preoccupanti nuvoloni temporaleschi in avvicinamento, decidono ugualmente di partire per la gioia della massa pagante occorsa ad assistere al decollo. 
E ovviamente questo sarà solo l'inizio di una serie di problemi, tra meteo avverse, impreparazione e carenza di mezzi, non da ultima qualche minuto di demenza che colpisce lo scienziato che, dei due, pareva quello più razionale e posato. 
Al di là di questo, mi è piaciuto sia per la fotografia e la possibilità di rivedere il mondo dall'alto dei cieli, come fino a qualche tempo fa capitava a chiunque viaggiasse in aereo, anche se tale panorama era totalmente nuovo al momento in cui si svolse questa impresa; ma anche il fatto di omaggiare la spedizione compiuta da Glaisher, che ha dato impulsi alla meteorologia oltre che contributi in altri ambiti della scienza e della tecnologia.




domenica 28 giugno 2020

Dark (seconda stagione)


Titolo: Dark  - stagione 2
Episodi: 8
Anno: 2019
Genere: mistery

La trama in breve:
Serie televisiva di genere mistery/fantastico di produzione tedesca e distribuita da Netflix. Le vicende si svolgono Winden e vede un intreccio piuttosto articolato di rapporti e vicende che riguardano alcune famiglie della cittadina a cui si uniscono eventi tragici, come la sparizione di bambini, ed eventi misteriosi, forse legati alla vicina centrale nucleare e alla presenza di vicine grotte oscure... 

Se vuoi saperne di più, qui trovi il post dedicato alla prima stagione di Dark.

Il mio commento (spoiler alert):
Da ieri, su Netflix, è disponibile la terza stagione di Dark ma, non avendo ancora scribacchiato nulla sulla seconda, terminata di vedere qualche giorno fa, ne approfitto or ora. 
Inutile dire che confermo l'apprezzamento per questa serie televisiva, ottimamente realizzata e orchestrata: la fotografia, l'atmosfera e le musiche sono molto curate e contribuiscono a dare enfasi e forza alla narrazione. 
Rispetto alla prima stagione ci sono due puntate in meno tuttavia i personaggi e i legami tra di essi ora sono più chiari e, di conseguenza, si procede più spediti con la narrazione e lo sviluppo della trama che, rispetto alla passata stagione, si fanno via via sempre più intricate.
In particolar modo seguiamo le vicende di Jonas, personaggio al centro della storia, che al termine della prima stagione era finito nel futuro, bloccato in un mondo flagellato e derelitto. Fortunatamente troverà il modo di viaggiare a ritroso nel tempo e di incontrare il misterioso Adam, che sembrerebbe essere lui stesso, più vecchio e sfigurato (il che mi fa nascere qualche sospetto...che sia veramente chi dice di essere?). A capo della Sic Mundus Creatus Est, apparentemente, Adam è uno dei personaggi che muove la trama, poiché conoscitore di come avvengono e avverranno le "cose" durante i cicli temporali del loop entro cui si svolge la storia narrata in Dark, 





Nel proseguimento della narrazione scopriremo che più persone hanno in realtà beneficiato dei viaggi temporali, con motivazioni diverse, e che, di conseguenza, serve un po' di memoria e prontezza per rimappare tra loro i vari personaggi poiché li incontriamo, in epoche e contesti diversi nonchè con volti diversi. 

sabato 18 aprile 2020

Dark (prima stagione)


Titolo: Dark  - stagione 1
Episodi: 10
Anno: 2017
Genere: mistery

La trama in breve:
Serie televisiva di genere mistery/fantastico di produzione tedesca e distribuita da Netflix. Le vicende si svolgono Winden e vede un intreccio piuttosto articolato di rapporti e vicende che riguardano alcune famiglie della cittadina a cui si uniscono eventi tragici, come la sparizione di bambini, ed eventi misteriosi, forse legati alla vicina centrale nucleare e alla presenza di vicine grotte oscure... 

Il mio commento:
...ma questo è solo l'inizio di una serie davvero ben realizzata, suggestiva e non banale, capace di catturare l'attenzione dello spettatore e di crescere di puntata in puntata in termini di intreccio e sorprese. Non siamo di fronte a una storia solare o che abbonda di gioia, anzi. Già di per sé l'ambientazione in un paesino sperduto, con un clima deprimente (piove spesso e gli abitanti manco se ne curano di trovarsi all'aperto sotto frequenti acquazzoni...) e funestata da eventi tragici e spiacevoli (il suicidio di un padre di famiglia, la sparizione di un ragazzino...e poi di un altro...) non lascia presagire il meglio, tuttavia lo sviluppo e le svolte che la narrazione prende sono notevoli e tutt'altro che banali.
Da vicende che inizialmente sono più vicine a quelle dei tanti polizieschi trasmessi in tv, si passa bene presto a introdurre tematiche fantascientifiche, quasi occulte, con viaggi nel tempo e rapporti complessi assai tra i personaggi. Dopo le prime puntate iniziano infatti a esser portati avanti più piani narrativi in contemporanea vista la presenza di un ponte di Einstein-Rosen, altrimenti noto come wormhole, che sembrerebbe consentire a chi lo attraversa di spostarsi avanti o indietro nel tempo di 33 anni. Con conseguenze ovviamente complesse da gestire, soprattutto in termini di sanità mentale e coerenza temporale.



Ecco allora che sullo sfondo di quello che può essere il suicidio di un uomo si celano verità più complesse e difficili da accettare, analogamente trovare risposte alla sparizione del proprio figlio o fratello potrebbe non essere così scontato...anche se tutto, fortunatamente, oltre che per motivi di gestione della trama, rimane confinato nella cittadina di Winden. Non escludo che nella seconda stagione le vicende possano complicarsi ulteriormente ma, di fatto, tutta la narrazione regge e sembra funzionare, pur con i suoi paradossi, finché le vicende restano confinate nella nostra cittadina germanica.
Oltre alla trama, ben strutturata e orchestrata, e anche ben gestita in termini di ritmo e colpi di scena, degna di nota è anche la colonna sonora e la gestione del suono, con musiche che vanno ad amplificare il potere suggestivo delle scene proposte e delle rivelazioni in esse contenute. Ma anche utili per contestualizzare le vicende nel giusto periodo storico o per emozionare lo spettatore. Ben dosati anche i silenzi e le sequenze intense, in cui i personaggi semplicemente fanno i conti con se stessi e con quello che (alcuni) scoprono.

martedì 31 gennaio 2017

Arrival

Titolo: Arrival
Regia: Denis Villeneuve
Anno: 2016
Genere: sci-fi
Cast: Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg, Tzi Ma, Mark O'Brien, Nathaly Thibault, Joe Cobden, Russell Yuen, Julian Casey

La trama in breve:
Louise Banks, linguista di fama mondiale, è madre inconsolabile di una figlia morta prematuramente. Ma quello che crede la fine è invece un inizio. L'inizio di una storia straordinaria. Nel mondo galleggiano dodici navi aliene in attesa di contatto. Eccellenza in materia, Louise è reclutata dall'esercito degli Stati Uniti insieme al fisico teorico Ian Donnelly. La missione è quella di penetrare il monumentale monolite e 'interrogare' gli extraterrestri sulle loro intenzioni. Ma l'incarico si rivela molto presto complesso e Louise dovrà trovare un alfabeto comune per costruire un dialogo con l'altro. Il mondo fuori intanto impazzisce e le potenze mondiali dichiarano guerra all'indecifrabile alieno. (fonte mymovies)

Il mio commento:
Avevo sentito parlare discretamente di codesto film e, dopo averlo visto, non posso che confermare una mia certa qual soddisfazione.
Ok, la solfa dell'invasione aliena non è poi così nuova e un paio di escamotage usati per sbrogliare la trama potevano esser gestiti diversamente però in questo Arrival - ispirato al racconto Storie della tua vita di Ted Chiang - la presenza extraterrestre diviene per lo più un pretesto per parlare anche di altro.
Innanzitutto, a differenza di opere del medesimo stampo, dinnanzi alla minaccia aliena non vediamo stagliarsi solo la forza bruta americana che si prende la responsabilità di risolvere il problema a nome di tutta l'umanità bensì ci sono gli sforzi di coordinamento e di condivisione (almeno inizialmente) da parte di svariate nazioni che, a modo loro, cercano di comprendere con cosa hanno a che fare. Sarebbe stato interessante aver visto la medesima storia raccontata anche dal punto di vista dei cinesi o dei danesi o degli africani...giusto per avere una cartina al tornasole su modalità, intuizioni e impostazioni. La "guerra fredda" tra le nazioni che cercano di arrivare a risolvere "il mistero" (diciamola così) ad un certo punto poteva anche sfociare in altro: si tramuta infatti in competizione e in potenziale invito alla distruzione fratricida...e forse ci poteva pure stare che qualche nazione illuminata (tipo la Corea del Nord, per dirne una) iniziasse a complicare le cose. Ma così non accade, a beneficio dello sviluppo narrativo.



In secondo luogo mi ha fatto piacere notare che l'impulso alla nuclearizzazione o comunque al ricorso alla forza bruta sia stato in qualche modo placato e tenuto a bada. D'altra parte, che senso avrebbe cercare di annientare creature tecnologicamente più avanzate di noi e che per altro si dimostrano pacifiche? Molto meglio erigere un muro per far capire a questi dannati alieni di starsene a casa loro! Questo credo avrebbe previsto il buon vecchio Trump se fosse stato alla sceneggiatura...ma grazie al cielo non è stato così.

venerdì 1 maggio 2015

Operazione Cristopher

Titolo: Operazione Cristopher
Autore: Mario Filippeschi
Editore: Elison Publishing
Genere: romanzo storico
Pagine: 505

La trama in breve:
Europa del 1944. Gli alleati, temendo che la Germania nazista possa realizzare un’arma atomica, pongono in cantiere l’Operazione Cristhopher, un diabolico progetto teso a confondere e fuorviare le ricerche degli scienziati tedeschi.  A seguito dell’iniziativa alleata, tra le macerie di una Germania ormai morente, si intrecciano lotte sotterranee e raffinati inganni tra i sevizi di spionaggio e controspionaggio alleati e quelli dell’Abwher tedesco e delle SS. Lo scritto fonde la fantasia della sua trama col rigore storico che corre sul filo conduttore di fatti, in parte inediti e realmente accaduti, riguardanti il fallito progetto atomico tedesco. Il romanzo è frutto di anni di lavoro e accurate ricerche con descrizioni fedeli ed efficaci come linguaggi, stili comportamentali, gradi militari della Gestapo e delle SS, servizi di spionaggio e controspionaggio, Berlino, Germania devastata e altro. Le personalità descritte, i dialoghi, le tecnologie, le sigle, i termini, gli esperimenti condotti, le situazioni e ambienti corrispondono alla rigorosa realtà storica. Il personaggio principe è frutto della fantasia dell’autore. 

Il mio commento:
Come già accaduto con I violini del cosmo, ho letto questo ebook su proposta dell'editore stesso nell'ambito di una campagna promozionale di Elison Publishing. Rispetto alla lettura precedente, questa volta siamo di fronte però a un testo che si configura come un vero romanzo per cui con una struttura e un impianto narrativo di ben altro tenore. 
Nelle circa 500 pagine di cui si compone l'opera, l'autore ci porta dentro e fuori dal Terzo Reich, seguendo le vicende dell'italianissimo Edoardo Braschi, capitano dell'esercito nostrano ma anche scienziato e, per forza di cose, spia per conto degli alleati. Il personaggio che ne emerge è assimilabile a una sorta di James Bond, un tipo pragmatico, preparato, che padroneggia più lingue, dall'indubbio fascino e carisma e che nonostante le indiscutibili conoscenze scientifiche non si tira indietro se c'è da paracadutarsi o sopravvivere in un territorio precario e ostile come risulta essere quello della Germania nazista durante gli ultimi anni della seconda guerra mondiale.
Tra i vari personaggi, il protagonista è senza dubbio quello più approfondito e caratterizzato. Gli altri vengono tratteggiati e presentati attraverso dialoghi e situazioni in cui avvengono, per lo più, confronti dialettici, siano questi in seno all'Uranverein (che è il nome dell'associazione di scienziati che lavoravano sull'energia atomica per il terzo Reich) o con gli esponenti dello spionaggio tedesco o del MI-6 britannico. Ci imbatteremo in personalità del calibro di Werner Karl Heisenberg, Otto Hahn, Niels Bohr, Fritz Strassmann mentre dall'altra parte dell'Oceano fanno capolino Enrico Fermi e su tutti vigilano personaggi legati alle SS quali Walter Schellenberg. Nomi e riferimenti realmente esistiti, che rendono merito all'attività di studio e preparazione effettuata dall'autore. 

domenica 16 novembre 2014

Interstellar

Titolo: Interstellar
Regia: Christopher Nolan
Anno: 2014
Genere: sci-fi
Cast: Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Michael Caine, John Lithgow,  Ellen Burstyn, Casey Affleck, Wes Bentley, Mackenzie Foy, David Oyelowo, Matt Damon, Topher Grace

La storia in breve:
Un piaga sta uccidendo i raccolti della Terra, da diversi decenni l'umanità è in crisi da cibo e quasi tutti sono diventati agricoltori per supplire a queste esigenze. La scienza è ormai dimenticata e anche ai bambini viene insegnato che l'uomo non è mai andato sulla Luna, si trattava solo di propaganda. L'ex astronauta Cooper, mai andato nello spazio e costretto a diventare agricoltore, scopre grazie all'intuito della figlia che la NASA è ancora attiva in gran segreto, che il pianeta Terra non si salverà, che è comparso un warmhole vicino Saturno in grado di condurli in altre galassie e che qualcuno deve andare lì a cercare l'esito di tre diverse missioni partite anni fa. Forse una di quelle tre ha scoperto un pianeta buono per trasferire la razza umana e in quel caso è già pronto un piano di evacuazione. Andare e tornare è l'unica maniera che Cooper ha di dare un futuro ai propri figli. (fonte mymovies)

Ma non potete giocare ai videogames
come tutti gli altri? Ecco qua,
ho riparato il tuo giochino...
Il mio commento (ATTENZIONE agli spoiler!!!):
Ho visto questo film assieme a Silvia sabato scorso, non ieri, l'altro sabato; solo che, tra un impegno e l'altro, soprattutto monitorare la mia libreria, ho rinviato la scrittura di un commento fino a quest'oggi. 
Orbene, di Interstellar se ne parlava già da mesi, con discrete aspettative e, per quanto mi riguarda, non sono uscito deluso dalla sala del cinecity. 
Con questo non significa che sia un'opera perfetta ma che, per impostazione, tono e impegno in termini di realizzazione, si configura come un film significativo. Intenso, per certi aspetti; serio e rigoroso, quanto meno negli intenti, nella resa di dinamiche aerospaziali, di ambientazioni e di soluzioni tecniche. Con somma sorpresa ho rivisto anche il caro John Lithgow e Jessica Chastain (vista su The Tree of Life) mentre la presenza di Matt Damon l'ho trovata poco calzante. Soprattutto perché veste i panni del carismatico scienziato che ha convinto altri a partire per l'ignoto. 
Lui? °__° Sarà...
Inutile dire che Nolan ha confezionato un prodotto impegnativo, che richiede pazienza e attenzione da parte dello spettatore, nel quale si intrecciano storie e personaggi che agiscono su linee temporali differenti e che, indubbiamente, non possiede un ritmo scanzonato e fracassone come molte altre pellicole (vedasi anche gli ultimi Star Trek di J.J.Abrams). 

domenica 7 aprile 2013

..:: Viaggio allucinante ::..

Titolo: Viaggio allucinante   (titolo originale: Fantastic voyage)
Regia: Richard Fleischer
Anno: 1966
Genere: fantascienza
Cast:  Stephen Boyd, Edmond O'Brien, Raquel Welch, Arthur Kennedy, Donald Pleasence

La trama in breve: Uno scienziato che ha perfezionato il principio della miniaturizzazione di oggetti e persone, subisce un attentato e rischia di morire. Entrato in coma, viene sottoposto a un'operazione che utilizza le tecniche da lui messe a punto. Un'equipe di scienziati, con un agente dell'Fbi al seguito, viene miniaturizzata in un sommergibile ed iniettata nel corpo del malato. Il loro scopo è quello di operare il paziente dall'interno, ma all'interno dell'équipe medica si cela uno degli attentatori.  (fonte filmtv)

Il mio commento:
Visto senza sapere bene a cosa stavo andando incontro, fuorviato dalla discutibile scelta per la versione italiana del titolo del film, devo dire di esser rimasto un po' neutro nei confronti di quanto proposto.
Fermo restando che, purtroppo, non ero nel pieno delle mie energie mentali e fisiche per cui ho, come dire, alcuni brevi vuoti da colmare...
Ordunque, vedere un film di genere fantascientifico di quasi 50 anni fa, è un'esperienza molto particolare. Consideriamo pure che siamo di fronte a un'opera che ha vinto l'oscar per gli effetti speciali e per la scenografia, per cui il top in termini di ritrovati tecnologici e soluzioni visive per l'epoca ma che, di fronte ai risultati ottenuti da recenti produzioni quali la saga di The Matrix oppure Avatar fa, come dire, sorridere.
Ugualmente il film possiede una sua dignità e serietà, si dimostra addirittura molto più ponderato e scientifico rispetto a opere recenti. Alla realizzazione del film hanno anche partecipato scienziati e studiosi per cui quanto proposto è frutto di scelte ponderate e ben calcolate, ovvero niente vaccate ostentate stile Piranha 3D, tanto per fare nomi.
Tra gli aspetti che più mi hanno colpito vi è il ritmo con cui procede la narrazione, molto ma molto lento rispetto a quanto siamo abituati ora.
Penso ad esempio al processo di miniaturizzazione: prima si riduce l'astronave a una dimensione mignon, poi arrivano dei tecnici che la prelevano, quindi si prepara una "siringona", si immerge la nave nel liquido contenuto in essa e poi si riduce il tutto per poter iniettare questa soluzione nel corpo del professor Benes. Se fosse stata realizzata ai tempi nostri, minimo, avremmo avuto: un'inserviente sexy in abiti succinti preposta a prelevare la siringa e un unico vistoso fascio di luce per sintetizzare il processo di miniaturizzazione.

sabato 24 marzo 2012

..:: Natural City::..

Titolo: Natural City
Regia: Min Byung-Chun
Anno: 2003
Genere: sci-fi
Cast: Yoo Ji-Tae , Lee Jae-Eun, Seo Rin, Yoon Chan, Jeong Eun-Pyo, Jeong Doo-Hong 



Ci son voluti quasi cinque anni di attività per confezionare Natural City, produzione fantascientifica di matrice coreana che, almeno negli intenti del regista, Byung-chun Min doveva inaugurare una nuova stagione in ambito di sci-fi. "Finisce l'era di Blade Runner, inizia il mito di Natural City”, questa la presentazione con cui, nel 2003, era stato proposto Natural City nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Un obbiettivo, quello di  Min, sicuramente ambizioso ma che, nonostante l’impegno e l’ottima qualità visiva del film, è difficile considerare raggiunto.
Ambientato in un ipotetico 2080, lo scenario non appare propriamente originale nel tratteggiare un mondo in cui la fantascienza e il progresso tecnologico hanno ormai raggiunto livelli elevatissimi e in cui cyborg realizzati a partire da DNA umano sono perfettamente integrati nella società. Nei ruoli di camerieri, ballerine, soldati troviamo quindi ugualmente esseri umani oppure automi i quali vivono, pensano e agiscono esattamente come normali cittadini, sebbene animati artificialmente e soggetti a una caducità programmata. 
Analogamente a quanto avveniva nel 1982 con i replicanti di Blade Runner di Ridley Scott, i cyborg di Natural City hanno vita breve e, all’approssimarsi della loro scadenza, iniziano a mostrare segni di cedimento strutturale e comportamentale, motivo per cui è prevista la loro rottamazione. Una prospettiva che si avvicina anche per la bella Ria, ballerina di cui si è invaghito il poliziotto R. Non un vero e proprio eroe, piuttosto una persona controversa, ribelle e difficile da trattare, che non esiterà a scendere a patti con il perverso professor Gyro per garantire la sopravvivenza dell’amata. Rivendendo al mercato nero i chip neuronali di cyborg danneggiati negli scontri a fuoco cui prende parte, l’uomo cerca disperatamente di raggiungere la cifra sufficiente per un trattamento all’avanguardia in fatto di trapianti così da trasferire i chip neuronali di Ria in un corpo umano compatibile geneticamente.
Il corpo individuato appartiene a Cyon, una prostituta dei bassifondi che R incontrerà casualmente e cercherà di usare a proprio vantaggio, ignorando i sentimenti che quest’ultima maturerà nei propri confronti. Purtroppo, la giovane risulta anche compatibile con il corredo genetico di Cypher, un pericoloso cyborg da combattimento divenuto una sorta di terrorista e a cui la polizia, compreso lo stesso R, dovrà dare la caccia.

domenica 27 marzo 2011

..:: Haarp, terremoto e crisi nucleare in Giappone ::..

Esplosione a Fukushima
Ne approfitto per scrivere brevemente qualcosina sul terremoto e la crisi nucleare che recentemente ha colpito il Giappone.
In primis, esprimo solidarietà alla nazione giapponese e alla popolazione colpita da queste dinamiche. Anche se so che si tratta di una nazione forte, combattiva ed efficiente, che sta dimostrando caparbietà e stoicità nell'affrontare le difficoltà di questi giorni. Probabilmente ne uscirà in tempi rapidi e con orgoglio.
Un po' come, puntualmente, abbiamo sempre dimostrato di saper fare noi italiani. 
In secondo luogo non posso che guardare con apprensione più che agli effetti del terremoto e dello tsunami (peraltro notevoli) a quello che sta accadendo con la centrale di Fukushima. Non si tratta di una questione facilmente risolvibile e probabilmente avrà forti ripercussioni anche in futuro, sia sul territorio sia sulla popolazione giapponese sia sull'opinione pubblica. Mondiale. 
Soprattutto l'argomento nucleare è tornato attuale. Ma da noi se ne parlerà meglio tra un anno, quando la gente avrà dimenticato e sarà distratta dagli Europei.
Per quel che mi riguarda, l'argomento nucleare dovrebbe essere già un capitolo già chiuso: esistono forme di energia rinnovabili sicure e vantaggiose, utilizziamo e investiamo quelle.
Poco mi importa se la scelta di realizzare nuovi impianti in Italia è dettata da esigenze politiche, da volontà e necessità dei nostri creditori esteri (che, coprendo parte del nostro debito, hanno indubbie facoltà di condizionarci): io sono contrario e non cambio opinione in merito.
Che poi, già solo a gestire i rifiuti normali o a costruire ponti e autostrade noi italiani siamo in difficoltà, figuriamoci a smaltire rifiuti tossici o a realizzare impianti con costi ragionevoli. E a farli funzionare con la stessa efficacia giapponese. 
Al di là di tutto ciò, mentre navigavo alla ricerca di news sugli sviluppi delle attività per risolvere l'emergenza Fukushima mi son imbattuto nel sito ECPLanet, un portale di contro-informazione.
Leggendo qua e là ho trovato un interessante articolo che sostiene una tesi a dir poco inquietante, ovvero che il terremoto di magnitudo 8.9 che ha interessato il Giappone sia di natura artificiale. 
Così come altri fenomeni che, secondo l'articolo/documentario, hanno stravolto il nostro pianeta in tempi più o meno recenti.
Teoria del complotto, fantasticheria fantascientifica, verità o semplice cazzata che sia, colgo l'occasione per postare qui un video che, a mio avviso, qualche spunto interessante quanto meno lo solleva.


Personalmente trovo che quanto esposto nel video possa anche avere dei fondamenti di verità. 
Credo infatti che sia ragionevole supporre che possano esserci notevoli investimenti da parte di certe economie per produrre armi di devastazione di massa, capaci di modificare il clima o di alterare certi equilibri del pianeta. In fondo, è non si tratta di un segreto, anche per le olimpiadi in Cina sono stati sparati agenti chimici nel "cielo" per scongiurare eventi atmosferici controproducenti per il buon andamento delle gare. O, per dirla in altri termini, per preservare certi guadagni.
Sull'onda di ciò, considerando che per il controllo di risorse minerarie e combustibili non si esita a innescare guerre o a far cadere governi (Afghanistan, Iran, Iraq...e un po' tutta l'Africa), non mi meraviglierebbe che armi in grado di creare terremoti, tsunami, cicloni e compagnia bella esistessero per davvero. 
HAARP
Certo, il progetto HAARP (High Frequency Active Auroral Research Program) sembra essere di natura differente rispetto a quello di cui viene accusato nel video poc'anzi postato. Però ugualmente è bene documentarsi un poco e stare in guardia. In fondo, dicono, a pensar male certe volte ci si azzecca, no?
C'è un brutto mondo lì fuori, in balia di poteri occulti e di forti interessi economici.
Non si sa mai, insomma.
Anche perché se effettivamente una tecnologia simile esiste (come sostengono qui, ma un articolo ancora più completo lo potete leggere a questo indirizzo) potrebbe anche finire in mani poco idonee al suo maneggio (ammesso che adesso sia in possesso di uomini saldi e puri, come Capitan America [1] ) oppure potrebbe essere suscettibile di errori (avevi detto Malesia o Indonesia?). 
Pensate se, per fare un esempio, venisse utilizzata per inabissare l'Italia e risolvere in un colpo solo due problematiche immani per l'Europa: il debito pubblico italiano (ovvero, un quarto di quello complessivo europeo) e il numero infinito di immigrati che giungono a noi a causa della crisi che sta investendo tutto il Nord Africa. 
Proprio adesso poi, che ci sono i processi di Silvio e che stiamo riformando la giustizia. Uffa!


Note:
[1] era proprio necessario rispolverare un personaggio così scandalosamente propagandistico a 10 anni dalla tragedia dell'11 settembre 2001?

lunedì 1 febbraio 2010

..:: Planetario di Padova ::..

Ieri siamo andati al Planetario di Padova.
Personalmente è stata un'esperienza nuova per me, un misto tra cinema ed insegnamento. Molto interessante ed emozionante. In fondo, lo spettacolo che offre il cosmo infinito non è mai banale. Anche se, ovviamente, quello ricreato all'interno della cupola del planetario padovano è uno "spazio artificiale", finto, ricostruito grazie a moderni ritrovati tencologici.
E' stato un viaggio quello di ieri che mi ha molto colpito ed emozionato. Credo che chi non abbia mai studiato un minimo di astronomia o fisica possa avere difficoltà nel seguire certi passaggi, tuttavia l'esposizione e i filmati proposti, oltre al movimento stellare, avvincono e affascinano anche al di là delle mere constatazioni scientifiche.
Quella che comunque mi ha smosso maggiormente è stata però la riflessione sulle distanze e sulla concezione del tempo. L'umana esperienza, in realtà, diviene gran poca cosa se raffrontata con l'immensità infinita dello spazio. Tutto, oltre la sfera terrestre, assume un valore quasi eterno, biblico.
Ci sono là fuori vastità sconfinate e inserplorate di fronte alle quali noi umani siamo meno di nulla ma ugualmente ci crediamo padroni di tutto. Siamo talmente assuefatti a conquistare ricchezze e ad imporre il dominio sulla superficie della Terra che quasi ci dimentichiamo di esser solamente un granellino di polvere in un grandioso contesto cosmico.
E ancora, rimirando stelle e galassie, viaggiando tra spazi che si misurano in anni luce, dove ogni creazione vive di millenni e non si misura certo in istanti, viene da chiedersi dove sia Dio. Se qualche divinità esiste davvero nel firmamento, allora dove si trova? Ed è veramente assoluta e infinita? Oppure è solamente una parte di un tutto ancor più grande? Una sorta di "responsabile locale"? O, ancora, non esiste nulla di tutto ciò e ogni creazione è semplicemente figlia di processi caotici e naturali? Magari rari, come la vita sul nostro pianeta?
Che poi, chi può sapere se davvero ci siamo solamente noi nell'universo. Potrebbero addirittura esserci stati imperi e civiltà ormai scomparse. Altre magari sorgeranno tra qualche milione d'anni.
Le possibilità sono infinite, al contempo sono infinitesimali quelle di un contatto.
Dopotutto, il nostro sistema solare non è che una mera macchiolina di dimensioni micro-micsro-micro-scopiche se raffrontata con quelle che possiedono alcune galassie e nebulose.
Vien da chiedersi allora come mai ce ne stiamo qui a rubare, ad inquinare, a dilaniarci l'anima quando invece c'è un cosmo intero da esplorare e visitare.
Viene da chiedersi perchè negli ultimi decenni ci siamo sforzati così tanto nel produrre autovetture e ricchezze di effimera durata quando invece potevamo puntare alle stelle.
E pensare che, da piccolo, sognavo un futuro in cui si sarebbe viaggiao con astronavi e navette spaziali. Altro che Ford Focus o Nissan Almera...
Ma la realtà più sconertante in assoluto, malgrado la potenza delle stelle, l'eternità delle galassie e compagnia bella, rimaniamo in ogni caso noi esseri biologici. Animali, vegetali e minerali senza distinzione che, pur nella nostra esistenza di dimensioni infinitesimali, viviamo e cambiamo. Anche se l'universo magari non se ne accorge nemmeno. Siamo una sorta di rarità segreta dello spazio. E non è mica cosa da poco ^_^