domenica 3 dicembre 2017

Black Mirror (Prima Stagione)

Titolo: Black Mirror (prima stagione)
Episodi: 3
Anno: 2011
Genere: thriller, fantascienza

La trama in breve:
Trattandosi di una serie antologia, ogni episodio rappresenta un nucleo narrativo a sé, indipendente dagli altri: riporto stralci di trama recuperati da wikipedia.

Messaggio al Primo Ministro / The National Anthem: L'episodio pilota della serie è un thriller politico durante il quale il primo ministro del Regno Unito, Michael Callow, affronta un enorme dilemma scioccante, quando la principessa Susannah, duchessa di Beaumont e membro molto amato della famiglia reale, viene rapita: affinché ella ritorni a casa sana e salva, il primo ministro deve avere un rapporto sessuale con un maiale in diretta nazionale alle ore 16 del giorno stesso. Callow si oppone con forza al soddisfacimento di tale richiesta e fa tutto il possibile per catturare il rapitore prima della scadenza dell'ultimatum. Callow ordina inoltre che la notizia non raggiunga la gente, ma il video della richiesta di riscatto è stato caricato su YouTube e, nei soli 9 minuti in cui è stato online prima della rimozione, è stato visualizzato e scaricato da parecchi cittadini britannici. Anche se i media inglesi inizialmente concordano sul fatto di non riportare la notizia, essa raggiunge presto i canali d'informazione stranieri, che iniziano subito a divulgarla, e i media inglesi fanno altrettanto. La popolazione inizia a vedere positivamente il primo ministro, disposto a sacrificarsi per il bene della principessa. 

15 milioni di celebrità / 15 Million Merits: Quest'episodio è ambientato in una versione distopica di una realtà futura, in cui tutti devono pedalare su delle cyclette per poter dare energia a ciò che li circonda e in cambio ottenere una valuta chiamata Merito. Tutti indossano una tuta da ginnastica grigia e possiedono un avatar virtuale che si può personalizzare con vestiti per pochi Meriti. In questo mondo le persone sono costantemente circondate da schermi con programmi televisivi e pubblicità e, se si tenta di chiudere gli occhi, un rumore fastidioso e un avviso obbligano a tornare alla visione. Gli obesi vengono considerati cittadini di serie B, e lavorano, vestiti con una tuta gialla, come spazzini attorno alle macchine (dove subiscono abusi verbali) o vengono umiliati nei giochi a premi. Le persone dormono in cubicoli cosparsi di schermi: spendendo dei Meriti è possibile saltare le pubblicità, e i Meriti servono per qualsiasi servizio quotidiano, dal dentifricio al cibo. Due tra i programmi che vanno per la maggiore sono "Wraith Babes", una trasmissione pornografica, e "Hot Shots", un seguitissimo talent show.

Ricordi pericolosi / The Entire History Of You: Il terzo ed ultimo episodio della prima stagione è ambientato in una realtà alternativa, dove la maggior parte delle persone ha un "grain" impiantato dietro l'orecchio, che registra tutto ciò che si fa, vede o sente. Ciò permette ai ricordi di essere riprodotti davanti agli occhi del proprietario o su uno schermo attraverso un processo conosciuto come "re-do", esattamente come dei video. Sembra che questo grain venga impiantato fin da neonati, ma che una persona possa decidere di farselo rimuovere. Liam Foxwell, un giovane avvocato, partecipa ad un colloquio di lavoro che, secondo lui, non è andato bene. Dopo esser andato via dall'incontro, egli ne riproduce il ricordo e si sofferma su una frase apparentemente non sincera usata dal suo datore di lavoro. Raggiunge la moglie Ffion ad una cena organizzata da alcuni amici e conoscenti e la vede parlare con un uomo, che non riconosce, e che lei presenta come Jonas. A cena, Jonas si palesa come un uomo single e sciupafemmine, e parla sempre più francamente della propria vita privata e dice apertamente di masturbarsi mentre rivede i rapporti sessuali avuti nelle proprie relazioni precedenti, anche mentre il suo flirt della serata lo aspetta in camera. Durante il pasto, Liam diventa sospettoso di quanto amorevolmente Ffion sembri guardare Jonas e lo diventa in special modo quando lei ride ad una battuta di Jonas, non così divertente.

Il mio commento:
Era da un po' che sentivo parlare di questa serie ma, per un motivo e per un altro, l'avevo lasciata perdere. Recentemente ho però avuto l'occasione di vederla, confortato dal fatto che, una volta selezionata su Netflix, mi son reso conto che era composta da solo 3 episodi. "Solo" per modo di dire visto che si tratta, fondamentalmente, di tre film ben realizzati, tosti e densi sotto più punti di vista.
Una volta visti mi son sentito anche prendere da un leggero senso di sconforto nel constatare come, al cinema, oramai vadano di moda blockbuster, remake e reboot, magari adducendo la scusa della difficoltà di trovare idee originali e valide, mentre tre episodi tosti come quelli che compongono la prima stagione di questa serie restano "di nicchia". Invece dovrebbero essere trasmessi e far scuola per formare gli spettatori e instillare un po' di dibattito e coscienza.
Infatti, in tutti e tre gli episodi, al di là del contesto fantascientifico in cui si collocano per lo meno gli ultimi due, la critica verso i media, verso il pubblico di massa, verso i social, verso le nuove tecnologie la fanno da padrone ed esasperano situazioni di forte impatto e tensione ma che non sono poi molto lontane da quello che sperimentiamo ogni giorno.





Vedasi il secondo episodio: in fondo, anche noi siamo quotidianamente alle prese con routine e attività lavorative indispensabili per recimolare qualche soldo da spendere in acquisti di beni non necessari e al contempo bombardati da futili programmi televisivi e pubblicità. Interessante poi il parallelo tra talent show e porno: il leitmotiv resta la necessità di emergere, di distinguersi dalla massa, di elevarsi dallo stato di appiattimento e omologazioni, appagando il proprio egocentrismo e la propria vanità, tutti aspetti che le nuove tecnologie e i nuovi media consentono facilmente di fare, basti pensare ai vari canali su youtube, senza contare che i numeri del porno son in continua crescita (dicono...). In fondo, anche nel film, i personaggi ottengono una vera identità solo nel momento in cui si elevano dallo status di persone indistinte nella massa obbligate a pedalare e osservare per divenire star di qualche programma televisivo. Quelli sono i vincenti, coloro che ce l'hanno fatta, proprio perché qualcuno li guarda, li riconosce, li apprezza o li deride. E non c'è nulla che si possa fare per sovvertire questo stato di fatto: la purezza e il talento non sono un must. Diversamente, le possibilità di guadagno e di speculazione sono la via, capaci di piegare anche gli animi più intransigenti e ribelli.
Il primo episodio della serie resta comunque il più tosto e pesante da gestire, anche per via dell'idea in sé, dei numerosi primi piani, della "pesantezza" che gli attori riescono a conferire a tutta la situazione, nella quale comunque ci saranno "vittime"... d'altra parte ci voleva pur qualcosa di "forte" per conquistare e definire il proprio target di spettatori. Rappresenta un visione non per tutti i palati (sia chiaro, non è così spinta come si potrebbe pensare), più che altro per l'idea, ma fa anche riflettere sullo spirito voyeuristico della massa, sul concetto etico e morale di cosa si può o non si può mostrare, e sullo spirito di sacrificio di chi ha la responsabilità di guidare il paese. Per dire, la stessa storia ambientata con il primi ministro russo o statunitense non avrebbe visto alcun amplesso animalesco e sarebbe culminata con il bombardamento di qualche nazione mediorientale; in Italia invece avrebbero prima tentato con un altro genere di "porca" e subito dopo avrebbero ritrattato, poi il primo ministro si sarebbe dimesso e ci sarebbero state elezioni molto scomode e di difficile attuazione...e, dopo molti forse, ci sarebbe stato il sacrificio estremo. Ossia, dell'ostaggio.




Per analogia, questo episodio rimanda anche ai video che, periodicamente, arrivavano da parte dei vari gruppi terroristici (ora non più, quest'anno vanno di moda la Corea e il nucleare), per rivendicare attentati o eseguire condanne di ostaggi: la medesima dinamica che si instaura nel cuore e nella mente del popolo che vuole/non vuole vedere il proprio governante fare qualcosa di ripugnante è quella che si innesca in chi guardava quei video, incuriosito e al contempo raccapricciato. L'aspetto "rassicurante" è che non stava capitando a noi, che qualcun altro avrebbe preso decisioni, qualcun altro sarebbe stato chiamato in causa...le cose invece cambiano quando si è dall'altra parte, non ancora prigionieri ma quasi, vittime dei media e dei sondaggi.
Questi tre episodi sono dunque storie distinte tra loro ma che spronano lo spettatore a esser critico, a porsi domande, a cercare dei punti di contatto tra quella che è la nostra realtà e quello che potrebbe essere uno sviluppo indesiderato di fenomeni attuali. Sviluppi che potrebbero esser già in corso o parte integrante del vivere quotidiano senza che ce ne siamo resi conto.
Un po' come la tecnologia divenuta parte integrante del nostro vivere e del nostro intendere la realtà, capace sì di consentirci analisi minuziose ma anche di condizionarci e di renderci più assenti e meno consapevoli. Al netto dell'indagine e del processo privato che Liam Foxwell conduce ai danni della compagna, nel terzo episodio, analizzando ricordi e files audio-video (ora lo si fa ricostruendo chat su smartphone o contatti social...) che ne è della verifica della sua condotta? La tecnologia viene infatti da lui usata per esaminare gli altri, ma non per controllare e migliorare se stesso. Magari anche lui ha delle responsabilità nella deriva del loro rapporto... un po' come magari l'abitudine ai social ci spinge a fare, controllare i profili altrui scordandosi di controllare la propria di coerenza. Oppure, ancora, "Ricordi Pericolosi/The Entire History Of You" ci può far riflettere sul come viviamo il reale, ormai sempre più filtrato da smartphone e altro, e non in prima persona (vedasi quanti smarpthone alzati ai concerti...) o su come l'intera nostra esistenza sia praticamente in pasto a chi gestisce i dati dei social, e non un fatto unico e personale da tener in debita considerazione.



Per cui, in termini di storie e soggetti proposte, devo dire che son rimasto pienamente soddisfatto. Anche dal punto di vista della regia e del cast scelto posso affermare che le prove siano state tutte di buon livello, molto coinvolgenti e provanti, autentiche e vibranti nonostante si tratti di volti, almeno a me, ignoti. Un applauso quindi a quanti hanno realizzato questa serie, in particolar modo all'ideatore, nonché sceneggiatore degli episodi, Charlie Brooker, che ha saputo condensare ed esprimere paure ed esasperazioni di quelli che possono essere gli usi dei media e delle tecnologie, in una critica efficace della società e della sua potenziale deriva, nonché del rapporto morboso e ambivalente verso i mass media, capaci di condizionarci sì ma che noi stessi alimentiamo in un gioco perverso di assuefazione e aspettative.



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