martedì 31 marzo 2009

..:: Sono stanco ::..

Sono stanco..sarà il cambiamento di stagione, il clima, la pioggia che sembra stia per arrivare di nuovo, ma mi sento stanco.
Fisicamente, intendo, svogliato e privo di energie.
Non so se anche per voi sia lo stesso...
L'unica cosa positiva è che oggi son riuscito a rallentare tutto, a ritagliarmi una mezza giornata libera per sbrigare alcune faccende e per riposarmi (poi stasera sarò a Pordenone per il concerto dei Nightwish e forse domani sera avrò un esame di kung fu...).
Ciononostante sono stanco anche per altri motivi.
E anche in altri sensi rispetto al solo aspetto fisico.
Sono stanco ad esempio di condurre un'esistenza dove tutto sembra ruotare attorno alla dimensione lavorativa, di stare in una società che si dimostra costantemente uguale a se stessa in termini di dinamiche sociali e non. Da piccolo pensavo che dopo il 2000 ci sarebbero state le astronavi, e invece...auto...ancora auto. Soprattutto auto. Per strada, nelle concessionarie, in televisione, pure nei water closet.! Di certo sognavo di non "sprecare" la maggior parte del mio tempo vitale a lavorare. "Quando sarò grande lavorerò solo mezza giornata", pensavo, "il resto sarà per le cose che mi piacciono".
Beata ingenuità, beata ignoranza...
Una società in cui tutti lavorano, mezza giornata ad esempio, in cui tutti producono e al contempo hanno tempo per vivere e usufruire dei servizi della collettività è e rimarrà un'utopia. In Italia per lo meno. Lavorare ma anche ritagliarsi qualche ora per sport, per coltivare hobby e (mon dieu!) studiare. In un costante processo di realizzazione dell'individuo e miglioramento.
E invece...
Invece siamo ancora qui, immobili, alle prese con notizie sensazionalistiche ed eventi mediatici di strabordante futilità. Nasce il popolo degli italiani, ad esempio, ma bisogna scavare in certi siti internet per far luce sulle vere origini di cotanto partito mentre i media tradizionali se ne dimenticano, non ne parlano, sorvolano... e io sono stanco dei media tradizionali, della tv in particolar modo, dei giornalisti che lanciano servizi sul tostapane e che non parlano di "cose serie".



Anche se, a dirla tutta, certe osservazioni del servizio di cui sopra sui 100 anni del prezioso elettrodomestico, aiutano l'italiano medio a comprendere il grado di marciume /acume di certi ambienti nostrani: "inventato quando ancora il pane a fette non c'era...", han detto (cioè, secondo voi, cent'anni fa non esistevano i coltelli per tagliare il pane? ah però...)
Sono stanco anche di leggere certi "scandali" legati alla sessualità nell'ambiente scolastico. Scuola pubblica, ovviamente, sia mai che si screditi quella privata. "Lezioni sesso esplicito a scuola", titola l'Ansa (sottotitolo: la punteggiatura ed il lessico sono un opinione). Ora, non per dire ma, siamo nel 2009, ci son trasmissioni televisive in cui si parla e si mostra di tutto anche alle 8 del mattino (figuriamoci in prima serata!), in internet pure c'è di tutto e la maggior parte dei genitori lascia che i bimbi scorazzino nel web senza controllo, parolacce e oscenità poi volano da chi meno te l'aspetti, e ci si scandalizza se una maestra parla di "sesso" a scuola? Tra l'altro, nemmeno si fa luce su cosa abbia detto, sul perchè solo i genitori di una classe su tre si siano lamentati, nè sul perchè i bambini si siano messi a chiedere certe cose...no, solo la notizia, gettata lì, con parole "forti" per attirare l'attenzione, per scatenare morbosità. Per far parlare e avvampare gli animi. Tanto, tra due giorni sarà già tutto morto e sepolto. Come con il caso Englaro. O in merito agli stupri e all'integrazione razziale (avete letto questo?). O con il caso Alitalia (vola? non vola? guadagna? restituisce i 300 milioni di prestito...con tutta questa crisi ci servirebbero...). O per la scelta del leader del centro sinistra (yuhu? c'è nessuno?).
Ma in fondo, questi sono sempre i soliti discorsi.
Miei, e di chiunque si ritrovi a ciacolare di attualità oggi giorno.
Solo che io a tutto questo aggiungo che sono stanco anche per un altro motivo, ecco: sono stufo di "cascarci" nel dare una speranza al fumetto italiano. Sto tentando con Nemrod della Star Comics. Sembrava carino, interessante, con buoni spunti. Anzi, è senza dubbio interessante e fuori dai soliti canoni. Però....cavolo...la qualità grafica è penosa rispetto alla maggior parte dei manga che seguo, così come il dettaglio o la caratterizzazione delle situazioni "clou" viene meno. Tende a divenire semplicistico, ecco, e io non lo sopporto. Mi dà una sensazione di superficialità, come se non importasse nè agli autori nè agli editori nè a nessun altro investire in certe forme di cultura. Speriamo che migliori va...come del resto la situazione in generale nel nostro Paese.
In fondo, il nostro giovane premier Silvio dice che bisogna essere ottimisti. "Che nessun imprenditore triste ha mai fatto carriera". Peccato che lui non sia esattamente un imprenditore e che i soldi, come dire, sono nostri non suoi. Che poi, cavolo, io ho 26 anni e tra lavoro morosa famiglia uscite internet passioni e interessi miei mi sfinisco...come cavolo fa lui che ha mille anni? E se tra qualche giorno avesse un colpetto al cuore e capitolasse ad un convegno di "italiani"? Che succederebbe? Qualcuno se l'è mai chiesto? Mah...

domenica 29 marzo 2009

..:: Vexille ::..

Titolo: Vexille
Anno: 2007
Genere: Fantascienza
Regia: Fumihiko Sori


La trama in breve:
2077. Da 10 anni il Giappone ha abbandonato l'ONU perché contrario alle limitazioni che l'organismo internazionale poneva alla sperimentazione sugli androidi. Da allora l'arcipelago nipponico è divenuto impenetrabile grazie a un campo magnetico che impedisce a qualsiasi satellite di vedere cosa accade sul suo territorio. Gli Stati Uniti sono ormai convinti che la sperimentazione abbia abbondantemente superato qualsiasi limite accettabile e, pur mantenendo relazioni ufficiali, inviano in Giappone una forza speciale, la SWORD, incaricata di neutralizzare la centrale di produzione degli androidi.


Il mio commento:
Visivamente l'ho trovato spettacolare, non c'è che dire. L'uso della computer grafica e di tecniche d'animazione all'avanguardia lo rendono un ottimo prodotto visivo, fluido e di forte impatto. In alcune scene però si nota una certa rigidità dei personaggi, non posso negarlo, ma il risultato è comunque su ottimi livelli (qualcosa che in parte richiama alla mente Karas e in parte Final Fantasy Advent Children). I volti soprattutto sono davvero ben resi, molto realistici: addirittura si tenta una scena priva di audio nella quale è lasciato allo spettatore l'intuizione di ciò che vien detto (io però non ce l'ho fatta...).
Quanto all'ambientazione e alle tematiche, si tratta di un futuro prossimo venturo (e nemmeno molto lontano mi sa stando a certe notizie che arrivano dal Giappone) in cui di fatto i robot sono una realtà collaudata. Macchine al servizio dell'uomo in svariate applicazioni, soprattutto belliche e per il mantenimento dell'ordine. Gli uomini addirittura tendono a divenire "macchine": vedasi le tute "stile Robocop" che indossano i membri dello Sword, ossia la forza militare di cui Vexille fa parte. Per la cronaca, il titolo del film qui da noi è semplicemente "Vexille", riferito al nome della protagonista, in altri paesi invece è "Bekushiru: 2077 Nihon sakoku"...misteri della traduzione...
Nel futuro descritto dal film tuttavia si va ben oltre, si arriva alla produzione di androide. Non si tratta di vere e proprie macchine costruite da zero ma la mutazione di esseri umani in "cyborg" tramite una sorte di "virus" che tramuta il DNA e la struttura molecolare dell'organismo in una lega di metallo biologico. Un processo lento che non risparmia nessun organo. Nemmeno il cervello, ultimo atto della trasformazione dell'individuo in macchina vera e propria.
Sorte a cui, guarda caso, è stata destinata la popolazione giapponese e che, per questo, è condannata. Raramente la permutazione del cervello umano in qualcosa di cibernetico va a buon fine...subentra quindi la morte, anche indotta dagli altri. Per pietà, diciamo, e per proteggere le attività della resistenza.
Una delle tematiche principali è quindi costituita dal rapporto uomo macchina. Non solo, vi è anche una sorta di critica a quelle che sono le conseguenza sull'individuo di esasperate dinamiche lavorative e di costrizione imposte dalla società. Si finisce per non essere più persone, ma automi.
Al contempo, chi è fautore di certe dinamiche sociali, pur predicando "bene", non vuole provare sulla propria pelle certi processi. E' il caso di Kisaragi, a capo delle industrie pesanti Daiwa, fautore del processo di de-umanizzazione che coinvolge il Giappone. E' il caso di molti politici e magnati dell'economia, anche, che delle dinamiche esistenziali dei cittadini se ne fottono alla grande: tanto, non le sperimenteranno mai (qualcosa del tipo "un presidente operaio").
Tutto ciò contribuisce a creare e a rendere credibile (e pesante) l'ambientazione in cui si svolgono le vicende e in cui non vengono meno anche riflessioni sul valore dell'esistenza, su ciò che ci rende vivi, sul rapporto con le macchine (vedasi Leon, innamorato di Vexille ma "anche" di Maria, un cyborg ormai), sul rapporto tra le nazioni (poichè il Giappone si è isolato, ad esempio, gli USA pensano che stia tramando...e invece, Kisaragi sta tramando, ma la nazione in sè sta morendo)...
Non mancano poi alcuni riferimenti, non espliciti ma quanto meno suggeriti, ad altre produzioni fantascientifiche. A me vengono in mente Blade Runner, Dune e i libri di Asimov, ad esempio, senza contare che le tute/mecha usate dai tizi dello Sword ammiccano ad altre serie d'animazione e/o fumetti (ad esempio Red Eyes, Macross, Gundam).
Un film di cui consiglio la visione ma che, a mio avviso, poteva essere confezionato meglio. Arricchendolo cioè, non appiattendolo sul piano dell'azione tra pochi individui o sulla "corsa al suicidio", chiamiamola così, che caratterizza un po' la seconda parte dell'opera. Un ottimo esperimento in ogni caso, soprattutto per far apprezzare anche ai non appassionati le potenzialità del cinema d'animazione. In fondo, a occidente, produzioni cinematografiche del genere non vengono molto pubblicizzate. Al più ci sono i film della Pixar o della Dreamworks, ma "per bambini". Ci son stati anche esperimenti come "Final Fantasy" e "La leggenda di Beowulf", ma su cui il mercato non ci si è soffermato più di tanto. Meglio non scardinare il potere di Hollywood va...


mercoledì 25 marzo 2009

.:: Lavoro? Ma che stai a dì? ::.

Back to the primitive
Fuck all your politics
We got our life to live
The way we want to be...

Questa mattina, all'accensione dell'autoradio, sono stato investito da un'onda d'urto. Ovvero da "Back to the primitive" dei Soulfly (come facilmente intuibile dalle righe di poc'anzi...).
Non che li abbia mai ascoltati più di tanto, come nemmeno i Sepultura. Però la voce di Max Cavalera la riconosco. E fa il suo effetto così come il testo della canzone ha il suo perchè, la sua brutalità e quel non so chè, quella sensazione indefinita che, a tratti, definirei come "incazzatura". Ma poetica.
Ascoltando la canzone, mi son comunque trovato abbastanza d'accordo. 'Fanculo ai politici, alle politiche, alle regole. Che sia la musica, la libertà, Dio, Bob Marley a guidarmi. Nient'altro. 'Fanculo a tutto, torniamo ad una vita più semplice, più primitiva. Più autentica.
Che strano che testi del genere non vengano trasmessi più di tanto dalle radio o alla tv. Altro che Ferro, Carta o Paris Hilton. Manco i CSI o Guccini sopravvivono, figurarsi testi e melodie del genere...
Sia mai che la gente rifletta un poco e si incazzi. Di brutto. Magari per le parole "non propriamente chiare e corrette" del nostro giovane premier in merito al lavoro.
Ma sono sicuro che non sia colpa sua. In quel momento, il suo cervello era in modalità "teletubbies": Ooooh, il popolo italiano è triste....Oooh, devo sparare una cagate delle mie...
"Lavorare di più", questa la ricetta per la crisi.
Detta da uno che non è mai al suo posto di lavoro poi...
Non ha tutti i torti, gliene do atto.
Peccato che trovare un occupazione, oggi giorno, non sia facile. Nemmeno mantenerla a dire il vero: conosco persone in cassa integrazione, altre che sono in ferie forzata, altre che hanno contratti per qualche mese e poi si vedrà. Altre che lavorano ma che non sono pagate da mesi. Qualche azienda poi fallisce. E non paga quelle con cui collaborava. Qualcun altra non paga e basta (in Italia si può, e non è un grosso problema...), ma il risultato non cambia comunque.
C'è crisi insomma. Disoccupazione che sale, settori in difficoltà, imprese che falliscono.
Giovani, molti, che non riescono ad entrare "come si deve" nel mondo del lavoro. Meno giovani che arrivano a gesti estremi e inutilmente folli.
Ma si può lavorare di più.
Già.
Senza contare che la maggior parte degli elettori di Silvio sta nel meridione, dove una delle piaghe maggiori è rappresentata dalla disoccupazione e da attività poco legali di simpatiche imprese irregolari (Mafia Spa, Camorra Inc, 'Ndrangheta Srl) che "fatturano" come intere nazioni.
Ma si può lavorare di più.
Come dubitarne.
In compenso c'è anche chi asseconda questo demente. O che lo sfotte. Forse nemmeno lui lo sa. Mi riferisco a Vendola che, riferendosi a Silvio, lo definisce "geniale".
Sarà.
Così come sospetto che sia un self made man: "Cavaliere, dove li ha presi i soldi?", questa una delle domande che a suo tempo Luttazzi avrebbe voluto rivolgergli.
In diretta.
Ma tanto non lo sapremo mai.
Come non sapremo mai come, in periodo di crisi, persone che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese o a trovare lavoro potranno beneficiare di certe soluzioni varate dal governo in merito all'acquisto o alla ristrutturazione delle proprie abitazioni.
Con che soldi?
E perchè?
Non siamo un Paese a crescita demografica zero? Ma che negli ultimi anni ha continuato a costruire case come se non ci fosse un domani.
Per gli stranieri? E certo, viva gli stranieri! Ne parlano un gran bene ad ogni trasmissione televisiva...
Al limite, si parla di video presi da youtube, calcio, gnocca e testamento biologico...certo, non con le stessa veemenza di un mese fa. Ma ancora un po' se ne parla.
Forse perchè i nostri giovani politicanti temono per la loro salute?
Pensate se qualche migliaia di italiani marciasse su Roma accompagnato dalle note della canzone dei Soulfly...immaginatelo e basta...vi sentirete meglio...così in un colpo solo buttiamo via una classe politica e ripartiamo con qualcosa di nuovo...

...
Back to the primitive
Fuck all your politics
Forever we will be
What we want to be

(Back to the Primitive, Soulfly)




domenica 22 marzo 2009

..:: L'autunno dell'animo - Storia di un cavaliere ::..

Titolo: L'autunno dell'animo - Storia di un cavaliere
Autore: Maurizio Marzulli
Editore: EdiGiò
Genere: Narrativa
Pagine: 64

La trama in breve:
XIII secolo, la fortezza di San Giovanni d’Acri è caduta sotto l’assedio dell’esercito musulmano, decretando la fine del dominio cristiano in Terra Santa. Fra i pochi superstiti, un cavaliere crociato (Biagio il Gagliardo, nota di Leo) torna a casa in Italia, ma gli avvenimenti passati e la fine rovinosa, lo hanno demoralizzato togliendogli ogni speranza nel futuro. Sulla strada di casa però, un incontro furtuito, gli dona lo sprone per andare avanti nonostante le delusioni passate; forse un nuovo amore, forse una nuova vita lo attende. E forse nuove avventure...

Il mio commento:
Ho acquistato questo libro al Modena Books tenutosi questo mese. L'ho preso dopo una chiacchierata con l'autore, Maurizio, presente allo stand della Contrappunto. Mi ha persino fatto l'autografo, con emozione devo dire, non perchè ero io ma per via del significato appunto di scrivere una dedica ad un proprio lettore.
E ora, come promesso, sono qui a rendicontare sulla lettura conclusa.
Partiamo dalla grafica e dall'impaginazione: più che buone direi, con caratteri non troppo piccoli, pagine appena appena ruvide che creano la sensazione di un testo "d'altri tempi" e una copertina suggestiva. Inizialmente pensavo contenesse una storia che ammiccasse al fantasy, devo ammetterlo.
La storia in sè è relativamente breve e semplice: si tratta comunque di un primo libro di un ciclo di tre. La scelta di pubblicare il romanzo "a pezzi", tutto sommato, puà risultare vincente, soprattutto per autori esordienti. Analogamente è azzeccato il prezzo della pubblicazione.
L'intreccio si sviluppa in due capitoli, essenzialmente. Non prevede nulla di particolarmente complicato ma vicende semplici e umane, la ricerca di tranquillità e di quieto vivere dopo le brutture della guerra che il protagonista, Giagio il Gagliardo, ha sperimentato in terra santa. I toni, soprattutto all'inizio, sono mesti, delusi, fallimentari quasi: sarà l'incontro fortuito con Amelia a cambiare tutto.
Un romanzo che parla di famiglia, di buoni sentimenti, di vita genuina. Il contesto medievale è reso abbastanza bene e, sinceramente, mi ha fatto piacere trovare per una volta nomi italiani, sia per personaggi che per località.
La lettura risulta piacevole e scorre senza intoppi: è consigliata a quanti amano il lieto fine e ritrovare serenità tranquillita nelle pagine scritte.
D'altro canto, l'opera poteva risultare migliore e più sfaccettata. Lo so, sono un criticone, uno che non si accontenta ma....lo dico anche per Maurizio, e per l'editore.
Manca un po' di tensione, a mio avviso, mancano evocazioni e ricordi espliciti di quanto vissuto da Biagio in Terra santa o al castello di Goffredo prima di partire per la guerra. Anche qualche riferimento all'amore (spento) per monna Claudia non sarebbe stato male. Analogamente per Amelia e per la figlia Letizia che hanno perso il marito/padre da un anno ma a cui non manca praticamente mai. Nemmeno vien fatto un confronto con Biagio.
Mi insospettiscono poi due elementi della trama: la facilità con cui Amelia accoglie Biagio (sarà il fascino dell'armatura, la solitudine...) e con cui i paesani accettano la sua presenza. Immagino invece che maggior diffidenza sia più credibile, soprattutto per il fatto che, trattandosi di un paese di contadini e artigiani medievali, la cultura non penso fosse a livelli eccelsi. Senza contare che Biagio è uno straniero, armato, giunto da chissà dove. Quanto meno diffidenza e sospetto dovrebbero sorgere spontanei nella gente. Magari fomentati da Riolfo dopo che il suo tentativo di violenza su Amelia è stato stroncato da Biagio...
Un buon testo quindi ma che, a mio avviso, meritava di essere ampliato.
Ricordo tuttavia che Maurizio accennava al fatto che, inizialmente, il romanzo era più corposo e che su consiglio di agenzia letteraria (Contrappunto) ed editore si era provveduto ad alcuni tagli...spero non relativamente a quanto da me accennato sopra altrimenti potrebbero sorgere alcuni dubbi sul lavoro svolto da codesti signori...

..:: Nuovo leader ::..

E' di ieri la notizia della fusione di due dei maggiori partiti di centro destra, confluiti ora nel "Partito degli italiani".
L'evento è stato celebrato dai media che hanno diffuso le parole dei vari politici che, alternandosi sul palco, hanno detto la loro. Tutti gasati. Tutti con la determinazione negli occhi di chi sta realizzando la storia.
A detta loro, ovviamente.
Non ho visto nè Fini nè Silvio, a dire il vero, però gli altri erano entusiasti.
“Con la nostra storia nel PdL, partito degli italiani”, ha detto La Russa.
Mi domando a questo punto se io sia effettivamente ita
liano (davvero tattica la scelta del nome) avendo ideologie politiche un po' differenti (ma in ogni caso confuse) e se, davvero, la frase di La Russa corrisponde al vero. Cioè, io rammentavo che Alleanza Nazionale avesse alla base un'ideologia politica, derivata in parte anche dal fascismo mentre Forza Italia / Popolo della libertà era di stampo post-ideologico, senza un particolare credo politico di fondo, ma basata su principi vari ed eventuali.
Mi domando come possano convivere del tutto...posso capire l'azione, il senso di questa fusione, ma sospetto in ogni caso che non si sia trattato di qualcosa voluto "dal basso". Sebbene i media abbiano mostrato immagini di giovani e giovanissimi accorsi all'evento (anche se lo sfondo era quello di stazioni e aeroporti...) e fatto scorrere video e d
iscorsi sensazionalistici, io temo che questa manovra sia stata pensata e decisa per tutt'altro motivo che rispondere alle esigenze degli elettori. Anzi, ora ci si avvicina ancor di più ad alcuni buoni propositi del "politico dell'anno"...meglio sottolineare un passaggio dell'articolo per i più distratti:

...Parla della forma di governo parlamentare come di una scelta ''sacrosanta'', visto che la scelta presidenzialista dopo un ''ventennio dittatoriale'' non era attuabile. Ora pero', aggiunge, ''i tempi della politica sono tali per cui si deve arrivare a decisioni piu' immediate''. Berlusconi non arriva a riproporre il presidenzialismo (''Al limite se ne puo' parlare nella seconda parte della legislatura, ma con l'accordo di tutti'', precisera' in serata); si limita a parlare della necessita' di ''percorsi e metodi piu' brevi''...

Vedremo che accadrà quindi, dove andremo a finire.
Nel frattempo la crisi continua ad esserci e non sembra essere una priorità del governo. Cioè, sono sicuro che tutta sta cosa della fusione sia motivata dall'amore che certi politici nutrono per la patria e che tempi decisionali brevi consentano di fornire risposte immediate a problemi concreti, tuttavia ho un po' di dubbi in merito...
Dubbi e sospetti alimentati anche dalla sinistra che, praticamente, non reagisce.
E' lì, qualcuno parla ogni tanto, ma di più...nemmeno in merito al testamento biologico li ho sentiti esclamare "cazzo, è roba che abbiamo voluto noi, prima!".
Il loro nuovo leader poi, Franceschini...beh...sentite qua, ascoltate un elettore, candidate questo qui: Mark Calaway, altresì noto come Undertaker.


Imponente, tosto, cazzuto.
Ispira potere e rispetto.
Ha i capelli rossicci che ricordano i colori del comunismo, un abbigliamento e un aspetto appena appena trasandato, mani grandi e forti per stringere falce e martello. Ma soprattutto sa lottare. Glielo si legge negli occhi quel sentimento misto a rabbia e profonda incazzatura per un Paese allo sbando, quei sentimenti alla base delle rivoluzioni e che dovrebbero infervorare gli animi.
Ed essere temute dai governi.
Inoltre, cosa non da poco, è uno schivo, taciturno: per lui parlano i fatti.

sabato 21 marzo 2009

..:: Tengen Toppa Gurren Lagann ::..

Titolo: Tengen Toppa Gurren Lagann
Realizzato da: Studio GAINAX
Anno: 2007
Genere: Fantascienza / Mecha / Robottoni
Episodi: 27

La trama in breve:
In un mondo sotterraneo, dove gli umani non sanno neppure dell'esistenza di una "Superficie", vive Simon, un timido orfano che si procura da vivere scavando con la sua trivella per conto dell'anziano del villaggio. Nel villaggio di Jiiha i giorni scorrono monotoni ed è costante il timore che un terremoto travolga tutti gli abitanti. Solo Kamina, un altro orfano amico di Simon, è estremamente convinto che esista un mondo in superficie e cerca di coinvolgere Simon nella sua fuga sopra la terra. Quando Simon nei suoi scavi trova una misteriosa testa gigante, il desiderio di Kamina potrebbe diventare realtà...

Produzione targata Gainax (Evangelion, FLCL, Abenobashi) diretta da Hiroyuki Imaishi (FLCL), Tengen Toppa Gurren-Lagann è una divertente commedia robotica ricca di umorismo, azione e numerose citazioni di anime dei più svariati generi. (fonte Subzero)




Il mio commento:
Ho terminato la visione di questa serie giusto ieri notte e devo dire che ne sono rimasto piacevolmente sorpreso e soddisfatto. In attesa di essere licenziata, l'ho recuperata in internet, subbata da quelli di SubZero.
Inizialmente ero scettico, temevo che si trattasse di qualcosa di poco serio. Lo Studio Gainax già lo conoscevo per FLCL e, soprattutto, Neon Genesis Evangelion tuttavia, come dice il proverbio, fidarsi è bene, non fidarsi...
Ma in questo caso ho fatto bene a fidarmi ^_^
La serie procede in un crescendo di demenzialità e azione, con riferimenti ad altre opere realizzate dallo stesso studio o altre ancora aventi per protagonisti mecha. I personaggi sono forti, straordinariamente forti e votati al totale sacrificio di sè, animati da una ferrea determinazione che li porta a procedere in linea retta verso il proprio destino, verso il domani. Che la meta sia la superficie, la capitale Teppelin in cui vive Lordgenome oppure la dimensione in cui vivono gli AntiSpiral poco importa: i protagonisti lottano fino allo stremo pur di giungervi. E di imporsi.
Qualcosa che richiama alla mente One Piece, almeno a me.
La serie possiede quindi qualcosa di epico e dissacrante, situazioni al limite del demenziale e, talvolta, della tragedia. Mi riferiscono soprattutto alla seconda parte della saga, quella ambientata "sette anni dopo"...certamente più avvincente e sfaccettata.
Non ho apprezzato del tutto il finale che lo studio Gainax ha scelto ma immagino che ci abbiano ponderato su. Lo spero almeno.
Indubbiamente è apprezzabile il fatto che, seppure in un numero limitate di puntate, le idee sfornate siano state molte. Alcune addirittura forti, come il design che caratterizza i mecha o la morte di qualcuno...
L'animazione si assesta poi su ottimi livelli e la tensione c'è, e si percepisce assai e assai. E fa godere, credetemi. Alcuni combattimenti sono davvero devastanti, trasportano lo spettatore in un mondo di colpi e potenza inaudite. Semplicemente devastante! Altro che DragonBall: l'energia della spirale, vero fulcro di tutta la vicenda, è un potere radicato nel DNA e che porta addirittura alla perforazione dello spazio e del tempo.
Nessun ostacolo può opporsi per più di qualche minuto: ogni cosa, qualunque limite verrà superato.
Simon e compagni vanno avanti, sempre e comunque. In nome della sopravvivenza della razza, in nome dell'evoluzione umana, in nome dell'amore e delle emozioni che albergano nell'animo delle persone.
Non mancano comunque i colpi di scena (uno in particolare, all'episodio 8) , le situazioni controverse (le regole del villaggio di Rossiu, la condanna a morte di Simon, la partenza dell'Arc Gurren mentre alcune svariate migliaia di persone sono ancora a terra e, praticamente, condannate....), quelle assurde e irrealistiche (lo sviluppo raggiunto dalla civiltà in solo 7 anni oppure le modifiche apportate ai mecha nell'arco di una sola notte...), e nemmeno gli scontri, di opinione e non, tra i vari personaggi. Immancabili poi i contrasti di emozioni, gli intrecci sentimentali ed il dolore con cui sono costretti a convivere e a fare i conti.
Un anime intenso, a mio avviso, con personaggi carismatici e d'effetto che sicuramente lasceranno il segno. Basti pensare a Kamina, alla sua avventatezza e al carisma indomito, a Yoko, alle forme sinuose e alla sua grinta, oltre che mira infallibile. A Kittan, a Rossiu, a Leeron, a Viral, uomo bestia nemico-amico della razza umana, a Lordgenome, a Nia...e soprattutto a Simon, capace di caricarsi sulle spalle enormi responsabilità, di sopportare e lottare come nessuno mai. La sua forza è quella della razza umana, le sue capacità quelle che l'universo ha concesso alla razza umana. Eppure, al contempo, un ragazzo semplice, umano, talvolta fragile, capace di piangere e, al contempo, di non montarsi la testa. Neppure dopo tutto quello che ha fatto. Un personaggio estremamente positivo. E potente. Incredibilmente potente.
In definitiva, un ulteriore successo per lo Studio Gainax che, dopo quanto realizzato con Neon Genesis Evangelion, si conferma un ottimo studio d'animazione e produzione cinematografica.
Consigliatissimo!!


giovedì 19 marzo 2009

..:: What's cervello? :...

Lo confesso: è da un po' che non pratico "Mai dire martedì"/"Mai dire Grande Fratello".
Tra impegni, corse, orari, ripudio del mezzo televisivo avevo finito con l'allontanarmi dalla retta via.
Eppure le occasioni di redenzione capitano, così come accade di assistere a genialate.
Non mi riferisco a politiche di Obama contro le buone uscite (un giorno, anche in Italia...) o a parole dubbiose del papa sull'uso dei condom (dubbiose sia per l'interpretazione che per lui stesso forse...), ma a una cinica riflessione sull'intelligenza.
Una critica al livello di evoluzione cerebrale raggiunto, mediamente, dagli abitanti del popolo italico, ad esempio.
Probabilmente una delle mancanze più gravi della nostra gente e a cui concorrono un sistema scolastico non dei migliori (come potrebbe esserlo visto i tagli a cui è soggetto per mano di ogni governo...) e un bombardamento di messaggi mediatci che vanno in tutt'altra direzione rispetto all'approfondimento, alla cultura, allo studio.
Ecco quindi "Brain Stop" e le argute/divertenti riflessioni sul valore dell'intelligenza oggi giorno.
In fondo, perchè cercare di essere intelligenti? A quale scopo?
Ci sono calciatori e veline che a malapena riconoscono le lettere dall'oculista (ma non perchè non ci vedono) ma che ugualmente guadagnano miliardi...cantanti che credono che il conservatorio sia un luogo in cui vengano prodotti vasi di conserva ma che ugualmente vincono festival e concorsi....gente qualunque che dopo essere stata nella "CASA" a dimostrare la propria inutilità diviene VIP (very important pirla) televisivo... con queste premesse, chi ce lo fa fà de studià? Di investire nella scuola e nella cultura?




Qui altre puntate:
Puntata 2
Puntata 3
Puntata 4

giovedì 12 marzo 2009

..:: Internet è Satana!!! ::..

Ma in che razza di Paese viviamo? Ma, dico io, come è possibile che proposte di legge come quella di D'Alia "passino" e non vengano discusse dai media tradizionali mentre proprio questi ultimi sfruttano il "grande Satana" moderno?
A detta loro, ovviamente.
Mi riferisco a internet e agli illuminanti servizi dei nostri tg.
Ovviamente non "censurati" e condizionati da alcun potere, economico politico o religioso che sia.
Internet è il male: qualcuno l'ha deciso e lentamente il messaggio sta passando.
O si tenta di farlo passare alle masse.
Ecco allora che una legge insulsa come quella di D'Alia (ma anche la Carlucci ci ha messo del suo) lentamente, sommessamente, procede nella sua maturazione. In internet ovviamente accende polemiche e dibattiti, in televisione ovviamente no.
E tornano in auge servizi giornalistici che annunciano la fine del mondo e dell'epoca del "vero" giornalismo. In "America" (si dice Stati Uniti, solo per essere precisi) alcuni giornali tradizionali e cartacei chiudono. E' colpa di internet, l'ovvia e arguta segnalazione del giornalista di turno. Segue poi qualche commento spicciolo, un'intervista, immagini strappalacrime di gente che ha perduto il lavoro.
Nessuno saprà mai come effettivamente erano messe le casse del giornale in questione. O se continuerà a vivere su internet. O se magari, visto che in "America" la crisi economica si è manifestata pesantemente, queste sono alcune conseguenze di ciò.
Nessuno accenna poi ai numeri, a dati certi sui lettori. Magari il New York Times cartaceo veniva letto da un milione di esseri umani, ora in formato elettronico da dieci milioni.
In ogni caso, il messaggio è passato.
Subdolo, nascosto, appena sussurrato.
Come spesso accade: mi ricordo del servizio sull'uso delle webcam, utilizzate per monitorare colf poco oneste, babysitter, clienti di negozi....giusto direte voi. Può essere. Però intanto passa anche un altro messaggio: non ti puoi fidare di nessuno!!
Ad ogni modo, nuovamente si demonizza internet.
E successivamente si parla di calcio.
Come?
Mostrando il sito della gazzetta dello sport....
Non ho parole, davvero, non ho parole...
E' in occasioni come questa che penso che l'ignoranza sia una grazia, una virtù. Qualcosa che rende la percezione del mondo più sopportabile e semplice...

martedì 10 marzo 2009

..:: Modena book 2009 ::..

Sono stanco...incredibilmente stanco in questo periodo.
E forse per questo più facilmente irritabile, meno propenso al dialogo.
Soprattutto a quello indotto e che giunge dalla talevisione.
Dai telegiornali per l'esattezza che, fedeli servitori del potere, offrono spazio ai nostri politicanti.
Che parlano, parlano, parlano, parlano...molto spesso senza dire nulla.
"Cassa integrazione per tutti, se necessario" (domanda mai fatta e che non avrà risposta: come?), "L'Italia uscirà dalla crisi prima e meglio di altre nazioni" (domanda mai fatta e che non avrà risposta: come?), "370 mila posti di lavoro in meno" (domanda mai fatta e che non avrà risposta: quali saranno le azioni del governo per rilanciare l'economia?), "Ci sono gli ammortizzatori sociali a cui abbiamo attinto meno del previsto" (domanda mai fatta e che non avrà risposta: da dove arrivano i soldi per gli ammortizzatori? cosa si intende fare per non attingere ulteriormente e aiutare le famiglie?), "Il voto che conterà sarà quello del capo gruppo" (domanda mai fatta e che non avrà risposta: allora basteranno pochi politici? non si corre il rischio di viaggiare verso forme di dittatura?), "Borse euforiche" (domanda mai fatta e che non avrà risposta: bene ma...come mai?), "Riduzione dell'Iva per le ristrutturazioni edilizie" (domanda mai fatta e che non avrà risposta: come tutto ciò aiuterà le famiglie italiane?)....
Questi i passaggi che mi sono rimasti del tg.
Alcuni agghiaccianti, altri insulsi.
Chi lo sa cosa accadrà al nostro Paese...probabilmente non grandi cose...o forse esattamente il contrario?
Ad ogni modo, non era di questo che volevo scribacchiare ora ^_^
Domenica scorsa ho avuto occasione di recarmi a Modena per il Modena Books, seconda edizione della fiera dedicata alla piccola e media editoria. Era la prima volta che ci andavo e, lo ammetto, ero curioso e desideroso al tempo stesso di recarmicisi.
E devo dire che, nonostante il poco tempo che ci son rimasto (complici sonno arretrato e quelle sane 2 ore e spiccioli di viaggio...) ho potuto cogliere molto.
Già, perchè l'obbiettivo mio era quello di incontrare editori e autori, di parlare con loro, di saggiare i loro prodotti e di conoscere maggiormente i loro progetti.
Di nomi ce n'erano vari, alcuni noti altri meno.
Per la mia esperienza, ovvio.
Ho orbitato attorno agli stand della Runde Taarn ma non mi sono presentato: atteggiamento meschino da parte mia? Forse, lo ammetto. Sui loro banchi c'erano anche due copie del mio "Condannato" ma, strano a dirsi, non mi hanno "attratto". Mancava calore, passione, presenza. Qualcosa insomma. Non so bene come definirlo ma qualunque cosa fosse non c'era.
Ben diversa la reazione di fronte alle opere di altri editori: A.Car, Galaad, Asengard, Eclissi Editore, Gruppo Perdisa...queste quelle che mi hanno colpito maggiormente.
E poi gli autori, uno noto e che speravo di ascoltare durante la presentazione del suo ultimo libro, e due sconosciuti (a me) ma a cui ho voluto dar fiducia acquistando le loro opere: ecco quindi spiegato perchè sulla mia scrivania ci sono tre romanzi nuovi, "Il sigillo della Terra" di Uberto Ceretoli, "L'autunno dell'animo" di Maurizio Marzulli, "Milano è un'arma" di Francesco Gallone.
Riuscire a trovare il tempo necessario alla lettura non sarà facile ma, con calma, riuscirò nell'impresa. Per poi proporre qui e altrove il mio commento (le loro mail mi sono note per cui...) ^_^
Soddisfatto quindi. Sia per esser finalmente riuscito a partecipare ad una fiera letteraria dopo un bel po' di astinenza: l'ultima mia visita i tal senso risale al 2004...o era il 2003? Comunque era Mantova, almeno di questo son certo (ricordo ancora le presentazioni dei testi di Culicchia e di Paco Ignacio Taibo II). Sia per aver avuto l'occasione di saggiare il terreno: non sono ancora "pronto pronto" ma manca poco perchè il mio "Consacrato" inizi a viaggiare...e chissà, magari alla prossima edizione, a Mantova, ci sarò pure io.
Come autore.
E forse, un giorno, come editore....

PS: una considerazione: all'improvviso le opere di genere fantastico fioriscono nei verdeggianti cataloghi degli editori italiani. Di per sè non è un male visto che si tratta di un filone che mi piace e a cui pure io contribuisco ma al contempo spero solo che si riesca anche ad andare oltre al "territorio nazionale", oltre al comune pensiero che associa "fantasy" a favole e bambini, oltre a ciò che "già" è stato scritto...

domenica 8 marzo 2009

..:: Watchmen ::..

Titolo : Watchmen
Anno: 2009
Genere: fantastico, supereroi


Siamo nel 1985. Nixon è presidente degli Stati Uniti al suo terzo mandato, e il mondo è sull'orlo di una crisi nucleare: l'"orologio dell'apocalisse" è regolato a mezzanotte meno cinque. I Supereroi (chiamati "Guardiani") esistono ma sono stati banditi grazie ad un decreto del governo: quando uno di questi viene misteriosamente assassinato, l'ultimo giustiziere ancora in attività, Rorschach, indaga sulla sua morte. Scoprirà che qualcuno sta cercando di mettere fuori gioco i suoi ex compagni di squadra, tra cui l'unico vero superuomo dotato di poteri: il Dottor Manhattan.


Il mio commento:
Ho visto questo film proprio ieri sera, a ridosso della sua uscita nelle sale. Inutile negare che lo attendevo: sin da quando avevo visto il trailer, prima del deludente "The Spirit", mi aveva ispirato assai.
E non ne sono rimasto deluso.
Anzi, tutt'altro.

Non avendo letto la graphic novel da cui il film è tratto probabilmente il mio giudizi
o è e rimarrà di parte. Così come sono consapevole che quasi certamente alcune delle vicende e delle caratterizzazioni dei personaggi della pellicola, parimenti ad altrettante situazioni narrate, saranno differenti dal plot cartaceo.

Tuttavia sono rimasto piacevolmente impressionato da questo film.
Lungo, pesante e cruento, non posso negarlo, ma comunque denso, forte, importante. Personaggi che rimangono impressi nella memoria dello spettatore per le molte sfaccettature che presentano. Non i classici supereroi in calzamaglia ma uomini mascherati che si mettono in gioco per costruire un mondo diverso, per lottare contro il crimine e cercare di arginare il dilagare di una crisi che sembra irreversibile. Persone straordinarie ma che, rispetto ai classici eroi marvelliani, spiaccano per le contraddizioni che rappresentano o che rivelano. E per il fatto di non essere per niente persone immacolate. Anzi, guardiani mascherati che a tratti sembrano peggiori dei cattivi (quali cattivi mi domando) che combattono.
Osservando il film non è semplice trovare risposta al quesito: chi sono i veri "cattivi"? Chi sono i malvagi? I watchmen sono veramente eroi? Oppure solo il risultato ed il riflesso di una società allo sbando?

Gufo notturno, ad esempio, è un perdente, un rinunciatario. Non è certamente un "figaccione", anzi, ha qualche chiletto di troppo ed è pure solo... però riesce comunque a riscattarsi e, come Batman, possiede dei segreti e risorse non banali. Rorschach è un paranoico, un violento. Una persona intransigente, che non scende a compromessi ma che tuttavia ha dei principi morali. Principi che però non gli impediscono di uccidere. Il comico, Edward Blake, la cui morte rappresenta la scintilla da cui tutto prende parte e che al contempo è il riflesso delle contraddizioni della società moderna e del comportamento degli altri watchmen, è un assassino. Una persona controversa che non esita a uccidere donne e bambini, a violentare una propria compagna o a sparare sui manifestanti. Così come Spettro di Seta II non agisce in nome di un vero e proprio senso di giustizia ma per sfogare le proprie emozioni, per assecondare i desideri di sua madre, per apparire. Senza dimenticare poi Dottor Manhattan e Ozymandias, i due superuomini del film. Più il primo che il secondo, esseri inumani che hanno perso parte della propria umanità a ca
usa di un incidente scientifico oppure in nome di un bene superiore. Di una missione per la quale sacrificare tutto: vite umane e la propria anima addirittura. Secondo logiche mostruose e disumane, forse, ma tutto sommato coerenti seppure difficilmente accettabili o sopportabili (in particolar modo da personaggi che non accettano alcun compromesso...).

Personaggi di forte impatto, con cui lo spettatore medio difficilmente riesce ad immedesimarsi a mio avviso, ma che proprio per questo permettono di osservare con maggior attenzione la corruzione della società, il degrado dei costumi, la politica del terrore e il risultato delle tensioni che si vengono a creare nel mondo a causa di economie distorte, guerre e insensate corse agli armamenti.
Argomenti e tematiche forti e attuali, negli anni '80 ma anche ora, che il film riesce a portare in scena, a denunciare e a utilizzare nel riempire i quasi 165 minuti di proiezione.
Non certo un film breve, così come non si tratta di una pellicola facilmente fruibile. Non sono quindi certo del successo che il film riscuoterà in Italia, anche per via dell'ambientazione fortemente "americana" e di concetti che magari, da noi, sono sentiti come lontani e stranieri.
Ma anche perchè, come sempre accade ogniqualvolta si parla di fumetti e cartoni animati in Italia, la mentalità diffusa è quella di aspettarsi una pellicola "semplice", favolistica. Senza contare che magari è stata proprio un'opera come Watchmen a causare una più attenta riflessione in merito alla figura dei supereroi. Uomini straordinari che di colpo divengono "persone", con le loro fragilità e i propri errori, capaci di gesti di estremo coraggio e di orrende nefandezze commesse in nome della società in cui vivono.
In nome dell'umanità tutta.
Quella che, probabilmente, rappresenta il vero nemico dei Watchmen e del mondo intero.
Un film da vedere, quindi. Non semplice e non leggero ma che merita.
Soprattutto, secondo il mio modesto parere, per Rorschach.
E perchè hanno bisogno di soldi....per comperarsi mutande...

Già, sarà una cavolata, ma non mancano scene di se$$o e di personaggi che vagano senza slip. Della serie, sotto il costume niente. Quasi che l'identità di supereroe sia per loro una seconda pelle, concetto amplificato e confermato dall' "incubo" di Gufo notturno e dall'
incazzatura di Rorshach nel momento in cui gli tolgono la "faccia", ovvero la maschera.

Persone che sono costrette a mettersi a nudo, in un certo senso, ad essere oggetto di critiche e giudizi da parte del mondo, che vivono sulla propria pelle le ipocrisie di un mondo che costringe ad indossare maschere per poter "esistere". Ma una scelta che al contempo fa capire esplicitamente allo spettatore che i superuomini sono utopia, esseri che non esistono. Si tratta invece di persone come tutte le altre, comuni, che però decidono di smettere di essere solamente osservatori e abitanti passivi del mondo. Anzi, si rimboccano le maniche e agiscono, esponendosi. Sporcandosi le mani e addirittura sacrificandosi. Fisicamente o interiormente. Purchè serva a garantire una pace che la società, da sola, sembra incapace di conquistare.
Nel film, come nella realtà.

domenica 1 marzo 2009

..:: Energia??? ::..

Ed eccoci qua, questa volta non per parlare di film e altre amenità ma per sciorinare qualche parolina sull'energia. E' di questi giorni la notizia dell'accordo sul nucleare, un patto firmato da Silvio e Sarkozy per promuovere la costruzione di energie nucleari e creare un mondo migliore. Energeticamente per lo meno.
Alla notizia viene dato un certo peso, grazie al cielo. Ma i toni rimangono sul vago andante, trionfalistici. Evviva il nucleare! Evviva evviva!



Sarà davvero così? Una benedizione del cielo, intendo?
Perchè se poi uno pensa a Napoli e al problema rifiuti (risolto, ovviamente, basta non parlarne più...) e si domanda: ma non è che andrà a finire così anche per le scorie? Non è che poi si rischi di avere una gestione "stile Alitalia" nell'ambito delle centrali nucleari?
Ma soprattutto, siamo davvero sicuri che questa sia la strada giusta?
Già, perchè in fondo se chiudiamo gli occhi per un istante e focalizziamo la nostra immaginazione sulla visualizzazione di un'immagine mentale, alla parola "nucleare" cosa accostiamo? Vallate verdi? Fiorellini? Esplosioni e funghi atomici? A me vien fuori qualcosa di simile all'immagine che riporto qui a lato.
Senza contare che l'accordo siglato non rappresenta un guadagno italiano, bensì un alleggerimento dei costi per i francesi che riescono così a rilanciare la propria industria nucleare. Con fondi nostri, che verranno sottratti (come se non fosse già accaduto altre volte...basti pensare a quelli stanziati per l'eolico...) allo sviluppo di impianti / risorse per lo sfruttamento di energie rinnovabili.
A proposito, se dico "solare" cosa visualizzate? Una bella spiaggia? Relax accanto ad una bella ragazza in bikini? La primavera?
Che poi, dico io, dove le mettono ste centrali che verranno realizzate nei prossimi anni? In quali regioni? Chi le vuole dietro casa? Nessuno immagino.
Ma soprattutto rimango basito dalla considerazione di ciò che è il volere del popolo. Se anni addietro, nel 1987, c'è stato un referendum per decidere un po' in materia, non decretando la fine del nucleare ma evitando investimenti nella creazione di centrali, perchè adesso non si può organizzare qualcosa del genere? Magari sfruttando le potenzialità della grande rete? Anche un sondaggio di massa, senza sperperare soldi pubblici. Invece nemmeno si tiene in considerazione quanto emerso in quell'occasione. Anche se, tra l'altro, già non era accaduto in quanto Eni ha già partecipato (all'estero) alla costruzione/ristrutturazione di centrali. In Russia, se ben ricordo.
Tra l'altro, da notare che l'accordo è stato siglato e che i giornalisti non hanno ovviamente approfondito su quelli che saranno i rischi di tale politica, i costi di tale scelta. Quanto costano le materie prime per produrre energia nucleare? Non è che hanno prezzi destinati a salire? Non è che poi si finirà come con il petrolio a far la guerra per mantenere il controllo sui Paesi che le posseggono?
E soprattutto, la corsa al nucleare, non è pericolosa in quanto può essere scambiata per corsa alla raccolta di materiale atto allo sviluppo di armi di distruzione di massa? Che poi era tra i principali capi d'accusa mosse contro Iraq e Iran.
E quanto durano e costanto in termini di manutenzione le centrali? Perchè in internet si parla di circa 20-25 anni....
Ad ogni modo, ormai il patto è siglato. Contemporaneamente si dovrà mantenere quanto concordato e rispettare gli obblighi europei. Che prevedono l'innalzamento della soglia di energia prodotta con fonti rinnovabili. Ovvero un controsenso. Ma è meglio non parlarne al telegiornale, no? Come del fatto che sono stati tagliati gli incentivi per la dotazione di pannelli solari e quant'altro alle proprie abitazioni. Forse per mantenere un certo grado di controllo sulla produzione dell'energia? Sia mai che i singoli cittadini si arrangino e che si crei una rete globale di collaborazione energetica. O sarà la crisi?
Negli Stati Uniti però, e anche lì c'è sta benedetta crisi, si fa esattamente il contrario: si incentiva l'utilizzo di fonti di energia rinnovabili. E si pone anche un tetto al guadagno dei manager di aziende che ricevono contributi statali...o si tassano maggiormente i ricchi...si punisce il falso in bilancio...ma pensa te: proprio il contrario di quel che accade nel "Paese del Sole".
Vabbè, speriamo bene. Male che vada se mi costruiranno una centrale in zona mi assicurerò...sempre se qualche compagnia lo permetta.

PS: è sul solare termodinamico, il progetto che in Italia viene curato dall'Enea, che si dice? Il governo precedente aveva recuperato l'idea e stanziato capitali in merito. E allora che cazzo stava dicendo Silvio al tg2? Perchè i giornalisti non dicono qualcosa: dovrebbero! Qualcosa del tipo: "mi scusi, sua santità: quello che ha detto sul nucleare è...come dire...ecco, sì. Una stronzata, una grandissima stronzata!"



E chiudiamo con il testo di una canzone degli Articolo 31: Italiano medio

Io mi ricordo collette di Natale
Campi di grano ai lati della provinciale
Il tragico Fantozzi la satira sociale
Oggi cerco Luttazzi e
Non lo trovo sul canale
Comunque sono un bravo cittadino
Ho aggiornato suonerie del telefonino
E un bicchiere di vino con un panino
Provo felicità se Costanzo fa il trenino
Ho un santino in salotto
Lo prego così vinco all'enalotto
Ho Gerry Scotti col risotto ma è scotto
Che mi fa diventare milionario come Silvio
Col giornale di Paolo e tanta fede in Emilio
Quest'anno ho avuto fame ma x due settimane
Ho fatto il ricco a Porto Cervo. Che bello!!
Però ricordo collette di Natale
Compi di grano ora il grano è da buttare
M'importa poco oggi io vado al centro commerciale
E il mio problema è solo dove parcheggiare

Ohoo Ohoo
Ma a me non me ne frega tanto
Ohoo Ohoo
Io sono un italiano e canto
E datemi Fiorello e Panariello alla tv
Sono l'italiano medio nel blu dipinto di blu

Io sono un bravo cittadino onesto
Bevo al mattino un bel caffè corretto

Dopo cena il limoncello in vacanza la tequila
La gazzetta d'inverno e d'estate novella 2000
Che bella la vita di una stella
Marina o Martina o quella della velina
La mora o la bionda è buona e rotonda
Finchè la barca a finchè la barca affonda
E intanto sto perdendo sulla patente il punto
E un'auto blu mi sfreccia accanto
Che incanto

Ohoo Ohoo
Ma a me non me ne frega tanto
Ohoo Ohoo
Io sono un italiano e canto
Non togliermi il pallone e non ti disturbo più
Sono l'italiano medio nel blu dipinto di blu
Ohoo Ohoo

Ma spero che un sogno così non ritorni mai più
Mi voglio svegliare mai più
Ti voglio fare vedere

Che sono proprio un bravo cittadino
Ho il portafoglio di Valentino
E l'importante è quello che ci metto dentro
Vado con il vento a sinistra a destra
Sabato in centro fino a consumare le suole
Ballo canzoni spagnole così non mi sforzo
A seguire le parole e penso a fare l'amore
Alla villa di Briatore alla nonna senza
Ascensore alla donna del calciatore
A qual è il male minore l'onore sua eccellenza
Monsignore ancora baciamo la mano
Che del miracolo italiano

Ohoo Ohoo
Ma a me non me ne frega tanto
Ohoo Ohoo
Io sono un italiano e canto
E datemi Fiorello e Panariello alla tv
Sono l'italiano medio nel blu dipinto di blu
Ohoo Ohoo
Ma a me non me ne frega tanto
Ohoo Ohoo
Io sono un italiano e canto
Non togliermi il pallone e non ti disturbo più
Sono l'italiano medio nel blu dipinto di blu
Ohoo Ohoo