sabato 26 dicembre 2009

..:: Mulholland Drive ::..

Titolo: Mulholland Drive
Regia: David Lynch
Anno: 2001
Genere: Noir/Drammatico
Cast: Justin Theroux, Naomi Watts, Laura Harring, Ann Miller, Robert Forster

La trama in breve:
Mulholland Drive è una lunga e vecchia strada di Los Angeles: nasce nel deserto, attraversa i quartieri ricchi e finisce a strapiombo sulla costa di Malibù. Bisognerebbe ricordarsi di questa simbologia per cercare di dare un senso all'ultimo onirico ed enigmatico film di David Lynch. Quella che il regista stesso ha definito come "una semplice storia d'amore nella città dei sogni" è in realtà un intricato enigma sospeso tra allucinazione e realtà, con un tocco di nostalgia per il noir degli anni '40 ed una aperta ostilità verso l'attuale star system. Rita è un'avvenente bruna sopravvissuta ad un incidente d'auto in seguito al quale ha però perso la memoria, Betty un'aspirante attrice di belle speranze che la ospita nel proprio appartamento e se ne innamora. Le due protagoniste cercano di far luce sull'amnesia di Rita, per scoprire che in realtà niente è come sembra...

Il mio commento:
Personalmente non avevo mai visto molto di Lynch: lo conoscevo di fama, questo sì, ma mi mancava la visione di qualcosa di "suo".
E non sono rimasto affatto deluso, anzi, semmai tutto il contrario.
Mulholland Drive si è rivelato un film affascinante e disturbante, al contempo onirico, visionario e inquietante. Non facile, per carità, tant'è vero che la domanda che ci si pone alla fine è: che cosa ho visto?
L'atmosfera è sospesa e volutamente enigmatica, incerta, con trovate a dir poco originali ed efficaci che non sempre spiegano. Lasciano intuire, alludono, mostrano lasciando poi allo spettatore il compito di valutare e di capire.
Personalemente, solo dopo aver effettuato qualche ricerca in internet sono riuscito a capire "cosa" avessi visto anche se, ugualmente, credo che l'incertezza in cui si lascia lo spettatore possa consentire interpretazioni personali.
Il contrasto tra realtà e illusione, tra esperienza concreta e sogno è ben reso e al contempo convince e confonde. Trascina in un viaggio in cui nulla sembra certo e ben delineato, in cui ogni personaggio e situazione viene rielaborata dalla mente sognante della protagonista per renderla più accettabile e allineata con i propri desideri. Misteriosa e particolare la trovata del "cubo", il vuoto che rapisce la mente e che collega io e l'inconscio invertendo realtà e sogni.
La sequenza in cui Betty, pur trovandosi in una stanza chiusa, assieme a Rita, scompare nel nulla dopo essere uscita dal campo visivo della telecamera, a ben pensarci, può sembrare ridicola e assurda eppure geniale. Diviene un punto di svolta in cui ogni personaggio e situazione viene distrutto e ricostruito, assuemendo nuove connotazioni, in contrapposizione più o meno marcata con quanto visto fino a quel punto.
Un plauso quindi alla costruzione dell'intera vicenda, alla regia e al montaggio delle scene. Alcune, a mio avviso, volutamente fuorvianti con lo scopo di introdurre inquiteudine e misteri (vedasi quella dell' "uomo nero" nei pressi della tavola calda). Altre appositamente mutilate e repentine per raggiungere lo stesso scopo (ad esempio il cowboy che apre la porta dicendo che è ora di svegliarsi...).
Ad ogni modo, tutto scivola via alla perfezione, convincendo lo spettatore e lasciandolo a metà tra l'appassionato e il confuso, quasi al limite della percezione di qualche verità che però solamente a tratti viene concessa. La recitazione pacata e quasi sussurrata gioca inoltre un ruolo non marginale, in quanto costringe lo spettatore ad una maggior attenzione, ad avvicinarsi maggiormente, quasi abbassando le difese nello sforzo di comprendere. Senza però mai riuscirci del tutto anche a causa di elementi volutamente astrusi (vedasi il nano, il cowboy, il giro di telefonate per confermare il ritrovamento della ragazza...) .
Esattamente come accade nei sogni.
Complimenti poi anche alle attrici scelte, splendide ma soprattutto capaci, fautrici del "gioco all'illusione" per nascondere ciò che è vero agli occhi dello spettatore. Gioco che viene tra l'altro accennato durante la sequenza, inquietante e catartica, della rappresentazione teatrale/musicale. Intense e provocanti pure le scene di erotismo saffico tra le due, amanti-complici in un caso, pseudo-coppia in crisi poi.
Pure sotto il profilo della colonna sonora - affidata ad Angelo Badalamenti - e degli interventi musicali il film non delude affatto, anzi. Il suono e le melodie scelte amplificano l'effetto di disorientamento e l'inquietudine che prova lo spettatore, lasciando il tutto in uno stato di voluta sospensione.
Un film di non facile assimilazione quindi, ma al contempo di forte impatto emotivo e intellettuale per via delle atmsofere e delle tematiche che mescola, per lo più frutto della rielaborazione del subconscio di Diane.

giovedì 24 dicembre 2009

..:: Buon Natale!!! ::..

Caspita, domani è già Natale... mi ero ripromesso di mandare qualche mail "a-tut-le-mond" come gli altri anni ma ormai mi sa che nun c'ha faccio.
Pazienza.
Meno spam ^_^
Ad ogni modo, vi auguro di poter trascorrere un piacevole Natale assieme alle persone che vi più vi stanno a cuore o, se proprio non è possibile, di poter almeno essere sereni e gioiosi.
Spero anche che sotto l'albero possiate trovare quello che desiderate unitamente ad un po' di immancabile felicità.
In alternativa, anche un biglietto con la combinazione vincente del SuperEnalotto penso possa essere più che sufficiente...
E se invece non trovate niente, beh...potrebbe anche darsi che quest'anno, per una volta, il Sig. Babbo Natale si sia leggermente preso tardi, magari per colpa delle neve dei giorni scorsi oppure...
Ahem...
Recupererà...
Certo che recupererà...
Chiudo qui e me ne vo: vi lascio comunque alle note di una ben "nota" canzone natalizia realizzata da uno dei migliori gruppi del nostro Paese, ossia Elio e le Storie Tese. In fondo, mica tutti i musicisti che ci sono in circolazione (men che meno quelli che escono da X-Factor o Amici) sono maestri di Conservatorio.
Eccovi quindi "Christmas with the yours".
Che poi era una di quelle canzoni che, quando lavoravo al Carrefour, trasmettevano di continuo assieme a "Si può dare di più" e "Last Christmas". In merito a quest'ultima, ogni volta che la ascoltavo (tenendo bene a mente l'orientamento sessuale di Geroge Michael) mi domandavo se era proprio "heart" quello che intendesse quando scrisse il testo: "Last Christmas - I gave you my as..heart...volevo dire heart - but the very next day, you gave it away ... "
Vabbè, vaccate a parte, auguro a tutti calore, affetto e amore, in tutte i sensi.
Lo dico perchè, in fondo, "ogni forma d'amore è sacra agli occhi di Dio" e perchè soprattutto in un periodo come questo, dobbiamo sforzarci di restare uniti, dimenticando i pregiudizi e riducendo le distanze che ci separano dal prossimo.
Ma perchè "l'amore trionfa sempre sull'odio".
Nevvero?

lunedì 21 dicembre 2009

..:: Trebaseleghe e la neve ::..

Il 6 e 7 dicembre io, Silvia e una coppia di amici (E&E) ci siamo concessi una brevissima vacanza in quel di Riva del Garda - Arco - Rovereto, un paio di giorni di relax e svago girovagando per i mercatini di Natale. Non appena possibile, magari, vedrò di mettere qualche foto qui.
Devo dire che è stata una piacevole esperienza e che un po' di riposo mi ci voleva. Riva del Garda e Arco poi sono molto carine, Rovereto invece l'ho apprezzata meno: non so, forse per via dell'aria un po' decadente, forse per via del tempo incerto, forse anche per colpa di quella "cosa" che ho pestato ... al che, mi vien da citare Elio e Le Storie Tese:

Cani e padroni di cani, posso stringervi le mani molto forte in uno strumento di tortura e di morte?

Ad ogni modo, al ritorno abbiamo scelto (avventatamente direi) di seguire la SS46 / SP46 in direzione Vicenza, una simpatica e tortuosa stradina che c
i ha portato in mezzo a paesini sperduti e innevati. Tornanti, strettoie, curve e neve, tanta neve, ci hanno deliziato assai nel corso del viaggio. Pure quel camion che a momenti ci spappolava sul guard rail...
Comunque, pur essendoci quasi mezzo metro di neve le strade e
rano PULITE, SGOMBERE, prive di ghiaccio. Si correva, piano per via della zona impervia e scoscesa, ma si correva in sicurezza!
Perchè dico questo? Perchè sabato scorso il tempo ha deciso di concedere un po' di neve anche a noi poveri e sprovveduti abitanti della pianura Veneta. Qui a Trebaseleghe son scesi quasi 20 cm di neve e, ovviamente, si son creati non pochi disagi. In
fondo, si sa, la neve è bella e piacevole ma se ci si deve muovere è solamente una gran scocciatura.
Fortunatamente oggi e domani sono in ferie e nel weekend son riuscito a ridurre al minimo gli spostamenti, però sento la necessità di esprimere la mia indignazione per come è stata gestita l'emergenza neve nella mia zona. Al di là che situazioni del gener
e non sono mai semplici da gestire e che, forse, se ci fossero più mezzi pubblici e molte ma molte auto in meno lo scenario potrebbe essere differente, la neve era stata annunciata. Per cui ci si aspettava che, bene o male, un po' di sale venisse sparso sul manto stradale.
Invece nulla.
Semmai sono stati azionati i mezzi per spalare la ne
ve ma che, purtroppo, han fatto "poco" rispetto a quel che si poteva fare. Con il risultato che le strade, almeno a Trebaseleghe e nella zona periferica, sono rimaste in uno stato orribile.
Nel weekend ho avuto modo di sperimentare le condizioni della Castellana fino in centro a Trebaseleghe e oltre, verso Scorzè (per andare a far spese e commissioni necessarie alla sopravvivenza), oppure verso Piombino Dese per poi dirigermi o a Loreggia (da mio padre) o a Cittadella (da Silvia). E, sorpresa, da Piombino in poi, le strade erano piuttosto sgombere e agibili, in zona Piombino e Trebaseleghe invece...
Mi domando allora come mai si sia verificato un simile scenario? Perchè non sono stati inviati i mezzi spargi sale? Perchè non si è investito ulter
iormente nella pulitura delle strade?
Non c'erano soldi? O non c'era la volontà?
Perchè se fosse vera la prima ipotesi, almeno per quanto riguarda il mio paese, allora non ci sarebbero stati nemmeno i 260.000 euro "regalati" a 30 proprietari terrieri nel PEEP di S.Ambrogio.
E se qualcuno avesse dubbi in merito a quel che sto contestand
o, provvedo ad allegare qui sotto alcune immagini che ho scattato oggi, giusto per esplicitare la mia disapprovazione per come è stata sottovalutata la sicurezza dei cittadini.


Qui sto tornando da Ronchi, frazione di Piombino Dese comunicante con il mio comune.




A questo punto, uno può anche obiettare che si tratta di una strada secondaria, minore, con fossi ampi e larghi da entrambi i lati...
E vabbè, dico io, vediamo allora come è presa la Castellana, ovvero la SR245 che attraversa il centro e collega Castelfranco a Mestre...


Mi sembra ghiaccio...magari procedendo piano piano si corre anche, però caspita!
Basta arrivarci però, visto che non tutte le vie minori sono state degnate di pulizia... via Crosariole ad esempio.


Per finire, se anche uno decidesse di evitare di prender l'auto per via delle condizioni non sicure delle strade, c'è sempre la pista pedonale-ciclabile, guardate:


Concludendo, posso capire che ci possano essere delle difficoltà nella gestione di situazioni anomale come la neve, però - mi raccomando - che non si finisca per mettere in secondo piano la sicurezza dei cittadini.
Oltre a ciò, mi domando se, quando quella volta il Presidente promise di sopprimere l'ICI e tutti erano lì ad applaudire, qualcuno abbia anche solo per un attimo pensato: "Ehi! Ma se riduciamo i soldi che vanno al comune, non è che poi ci troviamo ad avere qualche disservizio?"
Cioè, anche criticità come quella qui sopra descritta sono figlie di una politica che non sempre risulta consapevole delle dinamiche "reali" del Paese.
Oppure specchio di una crisi per la quale si sta facendo ancora troppo poco.
Altro che censurare il web o leggi per il processo breve o per tutelare l'evasione fiscale!


domenica 20 dicembre 2009

..:: Outlander - L'ultimo vichingo ::..

Titolo: Outlander - L'ultimo vichingo
Regia: Howard McCain
Anno: 2008
Genere: Azione
Cast: James Caviezel, Sophia Myles, Jack Huston, Ron Perlman, John Hurt

La trama in breve:
Kainen è un alieno che giunge nella Norvegia del 708 DC in seguito all'avaria della sua astronave, Il suo compagno di viaggio muore nell'impatto e lui si ritrova nel mondo dei Vichinghi che lo ritengono un 'outlander'. Catturato dalla tribù del vecchio Rothgar, divenuto re da poco e insidiato dal nipote Wiglif. Rothgar ha una figlia ribelle, Freya, che viene subito attratta da Kainan. Il quale però aveva una famiglia nel pianeta d'origine ed è perseguitato da Morwen, un mostro assetato di sangue... (fonte mymovies)

Il mio commento:
Grazie alla neve che ieri, copiosamente, ha stravolto paesaggio e strade, ho passato il sabato sera a casa. Niente Silvia per giunta. Per cui mi son dedicato alla visione di un filmone d'autore, ovvero "Outlander".
Sapevo già che si trattava di una vaccata biblica, tuttavia ho voluto dar fiducia a Jim "Gesù" Caviezel. C'era anche Ron Perlman nel cast, possente e tosto come sempre...solo che qui...ehm...fa una parte piuttosto ignobile e insulsa.
Ad ogni modo, posso dire che la visione scivola via abbastanza fluentemente a patto, ovviamente, di mettere in stand by il cervello. In fondo, si tratta del classico film d'azione con morti ammazzati, scene cruente e dinamiche controverse sul piano logico e razionale. Della serie: "t'oh, abbiamo un prigioniero catturato sul luogo di un massacro. T'oh, lo catturo e lo pesto, lo metto in una stalla e poi mando la figlia del re a curarlo. Sia mai che gli mandi una sguattera".
Comunque, mi è piaciuta l'idea di mescolare un passato simil medievale con personaggi alieni e provenienti invece da un contesto fantascientifico. A tratti, ma non saprei dire perchè, mi pareva quasi di assistere alla trama di qualche videogame. Simpatica poi l'idea di assimilare la creatura aliena all'immagine dei draghi e la venuta dello straniero, con tanto di astronave giunta a riprenderselo, come un segno divino.
Apprezzata pure la soluzione "bio-luminescenza", ovvero gli effetti di luce emessi dalla creatura nemica per palesare stato d'animo e intenzioni. Discutibili invece le dimensioni e l'intelligenza del morwen (che in parte mi ricordava un Alien): a tratti sembra enorme, a tratti piccola...poi in effetti si scopre che sono due. Da capire come abbiano fatto a salire a bordo dell'astronave e perchè Kainen avesse, a bordo, le bare di un sacco di persone. Perchè? Cosa voleva farci?
Ad ogni modo, qualche scena in più per mostrare la vita e la psicologia degli alieni non sarebbe spiaciuta. Purtroppo invece sono stati appiattiati a semplici bestie desiderose di morte e vendetta. Discorso che, in parte, vale anche per Kainen, a tratti sofferente e combattuto, in altri momenti bellicoso e letale.
Interessante comunque il marchingegno per apprendere le lingue. Soprattutto di civiltà non note e sconosciute. Eppure, basta un attimo e via, tutto è sistemato! Altro che scuola! Certo...bisogna un po' sputare sangue ma si risparmia un sacco di tempo...
Idem per l'abilità nella scherma o per la conoscenza del territorio scandinavo.
Chissà invece che fine ha fatto il cannone che aveva prima di venir tramortito dal primo "selvaggio" che corre nei boschi. L'arma fantascientifica è finita nel torrente e chissà poi in mano a chi (Erik il rosso?).
Amabili e divertenti poi gli scambi diplomatici tra i popoli di quell'epoca: prima ci si scanna e poi si chiedono spiegazioni, come no!
Per tutto il resto, beh, guardatelo a vostro rischio e pericolo all'insegna del disimpegno.
E, mi raccomando, se per caso giunge in paese uno straniero vestito in modo singolare che dice di aver portato con sè un mostro crudele e terribile, credetegli. Ma non spianategli la strada affinchè diventi vostro re seguendo passivamente ogni suo consiglio ("avete olio combustibile?" "Si, quanto te ne serve?" "Tutto!" "Ah, ok...ma non dovremmo sentire il parere del re prima? Voglio dire, l'inverno qui è rigido anche se, per esigenze di copione, siamo vestiti come se fosse estate..." "Zitto! Devo creare una trappola esplosiva davanti all'ingresso del paese!" "Ah già. Ehm...e se il mostro entrasse dal retro?" "Non entrerà dal retro: ho scritto io il copione! E ora, al lavoro se non vuoi che scriva una scena in cui tu morirai in modo insulso, sghignazzando prima di venir fatto a pezzi!")


sabato 19 dicembre 2009

..:: L'ultimo sogno ::..

Titolo: L'ultimo sogno (Life is a house)
Regia: Irwin Winkler
Anno: 2001
Genere: Drammatico
Cast: Kristin Scott Thomas, Kevin Kline, Hayden Christensen, Jena Malone, Mary Steenburgen

La trama in breve:
Eccentrico architetto, californiano e cinquantenne, in cattivi rapporti con sé stesso e col prossimo, apprende di avere un tumore incurabile e pochi mesi di vita. Decide di passarli costruendo una casa di sua ideazione a picco sul Pacifico e costringendo il figlio punk e ribelle ad aiutarlo. (fonte mymovie)

Il mio commento:
Un film interessante e con un cast di tutto rispetto. Nulla di particolarmente eclatante, visto che certe dinamiche sembrano un po' telefonate o troppo semplici, però l'ho trovato comunque piacevole. Mi è piaciuto Kevin Kline, derelitto e prossimo allo spegnimento. Ma ugualmente ancora forte e motivato, intenzionato a cambiare e a far cambiare, proprio per mezzo di quella casa che per tutto il film cerca di costruire. Piaciuto anche Hayden Christensen, più che discreto nei panni di un adolescente alla deriva, deciso a porre fine alla sua vita, incompreso e frustrato, oltretutto dipendente dalla droga e, anche per questo, vittima di azioni che finiscono con il metterlo in crisi con se stesso e gli altri. Buono anche il rapporto conflittuale, prima, complice poi che si instura tra i due, complici anche le dinamiche di precaria convivenza a cui sono costretti.
Piaciuto ancor di più l'aspetto del cambiamento. Nella vita sono molte le cose incredibili e imprevedibili che accadono: un incidente, una nascita, una morte, un tumore... Cambiamenti forti che determinano modifiche del modo di percepire e di volere noi stessi.
Cambiamenti che al contempo, sempre grazie alla vita e alle dinamiche di cui siamo partecipi, possono essere graduali e inconsapevoli.
Ed è proprio sul contrasto tra queste due tipologie di variazioni che si gioca l'intreccio del film, il tutto esemplificato dalla demolizione della vecchia casa per edificarne una di nuova. Assieme. Poichè i cambiamenti più duraturi e veri sono quelli che si imprimono nel cuore delle persone con cui siamo in contatto, quelle che ci aiutano a cambiare e che a nostra volta aiutiamo a crescere e maturare.


giovedì 17 dicembre 2009

..:: Confusa aggressione all'italiana ::..

Milano, 13 dicembre : Al termine di un comizio, il dipendente pubblico S.B. è stato aggredito al volto mentre si era avvicinato alla folla per salutare sostenitori e firmare autografi. Approfittando della vicinanza al dipendente pubblico l'aggressore è riuscito a colpirlo al volto con un oggetto contundente, una statuina a forma di Duomo di Milano. Il responsabile del gesto è tuttavia già stato fermato e identificato: Marco Tartaglia, 42 anni, incensurato e con problemi mentali. Alla vittima sono stati portati i primi soccorsi e, dai successivi accertamenti, è emerso che entro 48 ore potrà essere dimesso dall'ospedale. La causa dell'aggressione è da ricercare, secondo i sostenitori del dipendente pubblico, nella campagna di odio e rabbia che negli ultimi mesi si è venuta a creare nei suoi confronti. Tartaglia ha in ogni caso affermato che il suo gesto è legato ad avversioni politiche e personali dell'aggressore.


Questa poteva essere la notizia diffusa dai media in merito all'aggressione a Silvio Berlusconi avvenuta il 13 dicembre a Milano.
I toni che invece i media e i sostenitori del PDL hanno usato sono differenti tanto più che sono stati proposti speciali e approfondimenti e, al contempo, tutti i telegiornali e i quotidiani hanno parlato della notizia, insistendo ossessivamente sulle immagini del premier ferito e dedicando ampi spazi all'accaduto.
Anche a discapito di tutto il resto.

Ora, riflettiamo un poco su quanto avvenuto e su alcune associazioni di idee ed eventi.
Guardare qualche telegiornale "serio", tipo Passaparola di Travaglio può aiutare.

Clima di tensione e odio:
E' innegabile che, soprattutto negli ultimi tempi, il clima di avversione verso Silvio Berlusconi è salito a dismisura, alimentato soprattutto dai media e dai giornali.
Che lui stesso controlla.
Di certo nè i processi a suo carico nè le parole degli esponenti politici dell'opposizione hanno contribuito ad addolcire la sua posizione.
Tuttavia, se è vero che il responsabile dell'aggressione è un uomo con problemi psichici, la motivazione "politica" potrebbe essere messa in dubbio.
O, quanto meno, può ridimensionare la faccenda.
Va condannata semmai la violenza in sè, l'aggressione fisica.
Ma non l'astio o la disapprovazione, più o meno forte, che si prova verso "Il Presidente". Senza contare che non è certamente un agnellino e che, anzi, con le parole ci va giù pesante pure lui (e anche i suoi portavoce).
Mi domando comunque chi benefici maggiormente di questo fatto, di per sè molto grave: non penso proprio che la vita di Tartaglia (o della sua famiglia) volgerà in meglio, ad esempio.
Così come temo che verranno adottate misure cautelative nei confronti della libertà di espressione, di stampa e di manifestazione del popolo italiano oltre a spianare la strada verso nuove leggi ad personam. Internet, per dire, è già stato additato in più di un servizio giornalistico come un mezzo da bloccare e censurare (per via di gruppi nati su Facebook, ad esempio). Da notare la facilità a ricorrere alla censura da parte del Popolo della "Libertà".
Un'altra considerazione va poi, come fanno notare Travaglio o Luttazzi, all'emotività della politica, al sentimento cui ossessivamente si accenna nei telegiornali e che dovrebbe legare elettori ed eletti. Amore, affetto, compassione oppure disprezzo, rabbia, odio...in realtà non c'entrano nulla con la politica! Servono semmai a creare disinformazione e ad abbassare le difese razionali degli ascoltatori.
Invece i servizi che si sono susseguiti uno dietro l'altro dopo l'aggressione sembrano voler testimoniare il contrario (ma è una pratica che vige da anni): solleticano ancor di più l'emotività degli spettatori che così "evitano" un approcio razionale alla notizia soffermandosi invece sulle immagini del sangue, della violenza, della confusione.


Sicurezza del Presidente:
Un aspetto controverso della vicenda (e che nei telegiornali non è stato sottolineato con la debita attenzione) è legato alla sicurezza del "Presidente".
E' la seconda volta che, nonostante la scorta, qualcuno lo colpisce: la prima volta è accaduto con un fotografo che gli ha lanciato addosso un cavalletto, questa volta con uno squilibrato.
Ed è strano come, nonostante il numero di guardie che c'erano (alle dipendenze di Silvio), un tizio qualsiasi sia riuscito a far qualcosa del genere (e non era nemmeno "sano di mente", figuriamoci un gruppo organizzato...)(...che poi...se non è sano di mente, beh, come mai era per strada senza controllo?).
Ancor più insensata e folle è stata pure la reazione dello psico-nano che, anzichè andarsene, ha preferito uscire dall'auto ed esporsi di nuovo alla folla.
E se non si trattava di un folle ma di un terrorista?
E se nella massa ci fosse stato qualcuno di armato?
O se l'aggressore avesse reiterato?
E se invece di fare il vip si ridemensionasse un poco, lasciasse il comando della scorta e stesse lontano dalla folla soprattutto quando il clima di tensione fa temere il peggio?
Fortuna ha voluto che Tartaglia non fosse legato a nessun gruppo nè terroristico nè politico e che, anzi, abbia agito di sua spontanea volontà. Mi spiace solamente che ora stia passando la tesi che i mandanti/colpevoli siano in realtà i gruppi di facebook o Di Pietro o AnnoZero.
Strano in ogni caso il comportamento di Silvio e che, per dirla tutta, è la principale causa di dubbio e perplessità sulle testate della stampa estera.
Ancor di più appare singolare come, con tutto quel che han detto di fare in termini di lotta alla mafia, nessun criminale "vero" abbia cercato di far fuori "Il presidente".
Voglio dire: di Spatuzza non si parla già più, però potrebbe anche capitare che camorra o cupola decidano di farlo secco. In fondo, "questo" è il governo che più di tutto ha fatto contro la mafia, no?



Cambiamento dei toni
Predicando che "l'amore vince sull'odio" S. B. è comunque tornato alla carica. "Bisogna andare avanti", ha detto. E di fatti è quello che si farà. Basta che si vada avanti veramente in una direzione utile al Paese, cioè dedicando tempo ed energie a progetti veri e concreti.
Leggi sul processo breve, sul ridimensionamento degli spazi pubblicitari per le reti televisive "non Mediaset" o per tornare alla carica con leggi ad personam o per le quali il governo debba chiedere la fiducia, temo, non rappresntano priorità per i cittadini.
La disoccupazione in aumento, il precariatò, la corruzione, lo sperpero di denaro pubblico, l'inquinamento, la corruzione: queste semmai dovrebbero essere obbiettivi primari per il governo.
Non chiudere facebook o inseguire presunti terroristi che piazzano ordigni innocui nell'area "anarchico-insurrezionalista" della Bocconi ("mi scusi: per l'area anarchico-insurrezionalista?" "vada sempre dritto, e poi a destra, dopo chimica e filosofia...").

HERE COMES THE REVOLUTION
TIME FOR RETRIBUTION
(Judas Priest)

Ricapitolando, bene per il cambiamento dei toni ma che sia effettico.
Cioè che si smetta di parlare di nulla e che si faccia l'Italia, costruendo veramente.
Magari anche con un minimo di ricambio generazionale tra i politici.
Magari garantendo maggior informazione sui fatti e meno faccioni che, ogni giorno, sempre e per forza, devono dire le loro versioni dei fatti. Finendo spesso per confondere e creare tensioni.
Anche perchè, immagino, che un cittadino "onesto", che paga tasse, che c'ha pure una famiglia da mantenere, che non avrà mai una pensione decente e che magari rischia pure di rimanere senza lavoro di tanto in tanto si incazzi a sentir parlare gente che in vita sua non ha mai lavorato. Ma che periodicamente decide l'aumento del proprio stipendio e che porta avanti progetti che, a lui, lui cittadino intendo, non servono, ma che invece sono necessari per la salvaguardia di un mondo che non produce ma che cerca soprattutto di tutelare i propri interessi.
Quasi fossero parassiti.
Virus.
Tipo la suina...a proposito, com'è che non se ne parla più? Mesi di tensione e paura con il discorso del vaccino e ora, ora che dovrebbe esserci...? Mah...



PS: per il 14 dicembre era inoltre prevista un'udienza per il processo Mediaset.

lunedì 14 dicembre 2009

..:: Chariza - Il drago bianco ::..

Titolo: Chariza - Il drago bianco
Autore: Francesca Angelinelli
Editore: Runde Taarn edizioni
Genere: Fantasy
Pagine: 226

La trama in breve:
Con Il Drago Bianco si conclude l’avvincente storia di Chariza, Ombra di Gelo. In questo secondo libro, prosecuzione ideale de “Il Soffio del Vento”, l’autrice, ci presenta la duplice lotta che la Combattente della Trasparenza deve sostenere sia sul fronte interiore, contro la Maledizione di Avidità che le dilania lo spirito e la mente ,che su quello fisico per la difesa del Drago d’Oro e della sua casata nella guerra intestina tra i Draghi dell’Allenza.

Il mio commento:
Nell'accostarmi a questo secondo volume della saga credo di aver commesso l'errore di lasciar trascorrere troppo tempo dalla lettura del primo capitolo... Ad ogni modo, la lettura è stata abbastanza scorrevole e fluida ugualmente anche se, temo, di essermi perso qualche richiamo alla prima parte dell'opera. Opera che, a dire il vero, era concepita come romanzo unico poi divisa in due tronconi in base a scelte commerciali-editoriali.
Ad ogni modo, cominciando dall'inizio, la copertina di questo secondo volume è più evocatica rispetto a quella scelta per il primo capitolo. Richiama tuttavia ad un animale leggendario che nel testo non compare affatto (i Draghi sono infatti le maggiori cariche politiche dello Shi-hai-pai) ma probabilmente, in un contesto fantasy in cui opere come "Le cronache del mondo emerso" e "Eragon" sfoggiano drgahi in copertina oltre che nelle righe del testo...
Dal punto di vista dell'editing, credo, che qualche sforzo in più c'era da farlo: qua e là sfugge la punteggiatura o qualche lettera oppure la grafica per indicare pensieri e dialoghi.
Lo stile invece è piacevole, scorrevole e abbastanza preciso: non annoia anche se, di tanto in tanto, tende a tornare a ribadire gli stessi concetti (ad esempio sull'avidità che attanaglia la protagonista).
L'ambientazione orientale invece è piuttosto riuscita e convincente e, anzi, anche nella descrizione di certe dinamiche e nel costruire il finale credo l'autrice abbia fatto trasparire la sua conoscenza e passione per il mondo del Sol Levante.
La trama risulta abbastanza interessante e mescola in modo abbastanza bilanciato dinamiche interiori ed esteriori. A mio avviso però si indugia un po' troppo sulle emozioni e i sentimenti che albergano nel cuore di Chariza, Yukai e Yoshio a discapito dei capitoli su battaglie e cambiamenti politico-sociali. Nella storia si vengono infatti a creare intrighi e scontri tra i vari draghi e relativi eserciti, con tanto di assalti e assedi...però questi risultano trattati in modo più sbrigativo rispetto a quanto invece avviene per le questioni di cuore.
In definitiva credo che, pur rappresentando una piacevole lettura, siano evidenti alcuni limiti di trama e caratterizzazione "tipici" per un esordiente, senza con questo voler togliere nulla a Francesca. Mi riferisco quindi ad alcune descrizioni che mancano, a omissioni in termini di spiegazioni (poteri che si manifestano...), dimenticanze (demoni lupo che scompaiono dopo lo scontro tra Chariza e Mamushi...) e "cambiamenti" che avvengono in modo controllato.
Suzume, per dirne una, ad un tratto possiede dei "poteri" e una maturità che nemmeno suo padre (imperatore dello Shi-hai-pai!) non ha. Analogamente a Chariza: pure lei manifesta delle capacità particolari di punto in Bianco. Ma soprattutto non dedica un solo istante della sua esistenza a esercitarsi o a tonificare un po' il fisico, anzi, addirittura procede verso imprese immemorabili nonostante copiose perdite di sangue e una nottata all'adiaccio in un territorio gelido...Inoltre, come nel primo libro, pur essendo dipinta come un mercenario freddo e marziale (Ombra di gelo), tutti sembrano accettarla e fidarsi di lei. Senza problemi o dubbi. Senza che nemmeno qualche consigliere o funzionario (e presumo che a corte ce ne siano...) si senta turbato o comunque contesti la sua presenza ed il suo ruolo. Tra l'altro, l'unica altra carica che regge il potere assieme al Drago D'oro sembra essere Tanaka, generale militare che in caso di guerra corre subito in prima linea scambiandosi colte citazioni poetiche con i suoi subordinati...
Molto rapidi risultano anche i passaggi a descrivere i cambiamenti avvenuti nel cuore dei Draghi o il loro ruolo effettivo nella politica del Paese. Ok, sono dei grandi feudatari dotati di poteri particolari ma a parte questo? Quello che viene detto, per me, è poco e non aiuta a capire molto della fedeltà che gli eserciti e la gente giura loro, o comunque a capire a fondo la cospirazione in atto nei confronti dell'imperatore.
Loro invece sembrano conoscere tutto di tutti...come pure Chariza (vedi caso dell'omosessualità del Drago Rosso...).
Ad ogni modo, il libro si è rivelato una lettura piacevole ma che, per certi versi, poteva risultare più completa e approfondita. Anche se, come dicevo, forse in tal senso mi ha remato contro il fatto di aver atteso troppo per leggerlo.

sabato 12 dicembre 2009

..:: Striscia la stranezza ::..


Ieri, come già altre volte prima, mi è capitato di guardare un po' di "Striscia la Notizia", una delle più celebri e seguite trasmissioni delle reti Mediaset, e mi son domandato: non è un po' "strano" come programma?

Voglio dire, non è strano come Greggio, Ricci & company siano attenti e implacabili nello smascherare scandali e nefandezze all'italiana ma, al contempo, distratti nel portare alla conoscenza dello spettatori "altre" questioni?
Servizi su truffatori, finti maghi, abusi edilizi, inosservanze di limiti di velocità, comportamenti molesti nei confronti degli animali, inquinamento ambientale, sprechi... ne vanno in onda spesso e volentieri tra una battuta e l'altra. Alle volte anche con inseguimenti e riprese rocambolesche, qualche volta pure con la consegna dei tapiri o tramite l'organizzazione di vere e proprie trappole. Al di là del fatto che, essendo un programma televisivo registrato, potrebbero sorgere dubbi in merito all'effettiva veridicità di certe situazioni, quello che trovo "strano" è l'effetto che questo tipo di sequenze e comunicazioni ha sugli spettatori.
Lo spettatore medio, immagino, vede queste scene e si sente "bene".
Si sente tranquillo, un po' indignato ma in fondo in fondo sereno: sa che, Qualcuno (di Mediaset...e di chi è Mediaset?), là fuori, vigila.
C'è qualcuno che, pur abitanto nell'Olimpo del mondo televisivo, tutela noi poveri mortali.

Magari in vece di polizia, carabinieri e chi per essi. E, a differenza di quest'ultimi, è pure a stretto conta
tto con gnocche favolose.

Comunque, se notate, nei vari servizi, rarissimamente vengono coinvolte le forze dell'ordine.
Perchè mi domando? Perchè "qualcuno di Mediaset" ha problemi con la giustizia ordinaria? O c'è dell'altro?
Magari i servizi potrebbero limitarsi a filmare le forze dell'ordine che sgominano questo o quell'altro truffatore/criminale.
Invece no.
Perchè mi domano?
Non è che si corra il rischio che, alla fine, il cittadino qualunque pensi: "ehi, le forze dell'ordine non contano/fanno nulla! Ah se non ci fosse Striscia!"
Oppure: "se ho una magagna, perchè scomodare le forze dell'ordine? C'è Striscia!"
Un po' come capita a Forum o Uno Mattina per i diverbi legali.
Parallelamente temo che il cittadino medio, che segue assiduamente le veline di Striscia e che, tra uno stacchetto e l'altro, inganna l'attesa metabolizzando i servizi proposti, intuisca pericoli in ogni dove nella società contemporanea.
Addirittura identificando come spregevoli criminali solamente "quelli" beccati da Striscia.
E qui scatta un altro tranello mediatico assai perverso, a mio avviso.
Che effetto farebbe se per una volta, al posto del classico finto santone o falso dottore, venisse coinvolto, che ne so, un Callisto Tanzi?
Oppure un Dell'Utri?
O un presidente d'industria?

Qualcuno che magari deve rispondere all'intero Paese, ad esempio, per soldi presi e mai più resi alla collettività (Fiat?).

Come mai nessuno dei poteri forti invece viene mai intaccato?
E' forse per evitare che scattino meccanismi "pericolosi" nella mente dell'italiano medio che potrebbe finire col pensare che la giustizia (-> Striscia) sia uguale per tutti?
Che penserebbe un cittadino, ad esempio, nel vedere come un Valentino Rossi può evadere miliardi di euro e farla franca? Oppure nell'apprendere che nell'ultima finanziaria sono stati eliminati provvedimenti per tutelare gli azionisti Alitalia? O nel vedere come "qualcuno", pur essendo condannato per crimini gravi (associazione mafiosa o corruzione) possa governare e legiferare ugualmente, magari anche in termini di giustizia?
Tutto qui.
Si tratta di dinamiche che non mi tornano e riflessioni che volevo condividere.
Giuste, faziose o sbagliate che siano.

Per finire, un'altra cosa che mi domandavo è: ma quanto pagano "Pavarotto" (alias Matteo Troiano)? Non ha una dignità quell'uomo lì? E perchè si deve per forza mostr
are come il "potente" possa annichilire, umiliare e picchiare "il debole" e farla franca, sghignazzando pure?

Un po' come il connubio "uomini sorridenti di mezza età" affiancati da "donne oggetto in costumini succinti": chissà che meccanismi scatena nella psiche (e nei pantaloni...) dello spettatore medio? E in quella delle spettatrici cui spetta il compito di competere con quelle ragazze?
Misteri che solo lo staff di Striscia conosce, temo.
E che mi auguro siano "casuali" e non studiati (ogni riferimento a quanto visto in VideoCracy è assolutamente voluto).

giovedì 10 dicembre 2009

..:: L'uomo che fissa le capre ::..

Titolo: L'uomo che fissa le capre
Regia: Grant Heslov
Anno: 2009
Genere: Commedia
Cast: George Clooney, Ewan McGregor, Jeff Bridges, Kevin Spacey, Stephen Lang

La trama in breve:
Bob Wilton è un giornalista pavido e impacciato, abbandonato dalla moglie e a caccia dello scoop della vita. Inviato di guerra in Iraq nel tentativo disperato e maldestro di attirare l'attenzione della fedifraga consorte, Wilton incontra lo stralunato Lyn Cassady, soldato Jedi e monaco guerriero appartenente alla New Earth Army, un'unità sperimentale dell'esercito americano che vuole "combattere" le guerre col flower power. In grado di attraversare i muri e di fermare con lo sguardo il cuore di una capra, abili nel leggere nel pensiero del nemico e nel dissolvere le nuvole nel cielo, l'esercito hippy, fondato dallo stupefacente Bill Django, accoglie tra le sue fila il giornalista, iniziandolo al lato nobile della Forza. Tra rapimenti, vagheggiamenti e dosi massicce di LSD, Bob Wilton scriverà il suo articolo e ristabilirà l'equilibrio nella Forza. (fonte mymovies)

Il mio commento:
Questa volta sono andato alla cieca, cioè ho visto il film senza sapere di cosa si trattasse. Il cast prometteva molto bene e, da parer mio, non sono rimasto affatto deluso. Una commedia divertente e godibile, non un capolavoro immemorabile ma di certo una buona visione. Non annoia e strappa più di qualche sorriso.
Azzeccatissimi gli attori, soprattutto "il grande Lebowsky" Bridges e il duo Clooney - "Obi Wan" McGregor. Kevin Spacey invece ha fatto poco a mio avviso...meritava di più in termini di spazio e battute.
Ad ogni modo i complimenti vanno a Jon Ronson, autore del romanzo da cui il film è tratto: non so come o perchè ma credo sia stato molto originale e intelligente nel confezionare un'opera simile, frizzante ma al contempo satirica.
Non mancano infatti le sequenze divertenti o le citazioni di film più o meno noti (ad esempio Full Metal Jacket, senza contare il fattore "Forza/Jedi") ma soprattutto non mancano le critiche e le condanne alle politiche economiche/militaristiche americane. Memorabile ad esempio la "battaglia" al distributore: la cosa buffa è che, temo, anche nella realtà capiti così. Ovvero sparatorie tra agenzie americane invasate e tesissime, con tanto di morti e feriti, bollate però come attentati e agguati da parte dei "terroristi".
O, ancora, le difficoltà nell'accettare sperimentazioni di tecniche e armi su animali (micetti e gatti) ma non sugli umani o su "animali poco nobili" (le capre). Senza trascurare l'ironia in merito a fantomatiche tecniche omicide o alle dinamiche che, in realtà, regolamentano certe politiche militari.
Buoni poi gli spunti in merito alla ricerca di altri modi di combattere, ricerche alternative per essere una vera forza di pace. Per prevenire, per coltivare l'amore e la fratellanza, senza cercare a tutti i costi il conflitto o la violenza.
O quasi...
Concludendo, un film che ho trovato piacevole e interessante, a tratti critico e dissacrante nei confronti di un mondo, come quello militare-americano, che troppo spesso appare scontato e "serioso" ma che invece, probabilmente, dovrebbe venire maggiormente analizzato e ridimensionato.
Chissà che con l'avvento della fantomatica "era dell'Acquario", post 2012, qualcosa cambi ^_^



martedì 8 dicembre 2009

..:: Apocalypto ::..

Titolo: Apocalypto
Regia: Mel Gibson
Anno: 2006
Genere: Azione
Cast: Rudy Youngblood, Dalia Hernandez, Jonathan Brewer, Morris Birdyellowhead, Carlos Emilio Baez

La trama in breve:
Il giovane maya Zampa di Giaguaro vive in modo primordiale nell'America precolombiana: va a caccia, si diverte coi suoi amici, ha una moglie incinta e un bambino. Un giorno il suo villaggio viene però assalito da una tribù più forte che fa una strage. Insieme ad altri, Zampa di Giaguaro, che riesce a nascondere la famiglia in una grotta sotterranea, viene condotto in un villaggio lontano per essere sacrificato al dio del sole al fine di fermare le epidemie e le carestie che imperversano.

Il mio commento:
In quest'ultimo mesetto sono riuscito a vedere qualche film, alcuni d'animazione altri film veri e proprio.
Non ho però trovato il tempo necessario per postare recensioni e commenti: vedremo se riuscirò a recuperare sennò amen. Nel frattempo vi parlo di quest'ultima fatica di Mel Gibson.
Quest'opera mi incuriosiva per l'ambientazione decisamente originale: non sono molti i film che riguardano l'epoca pre-colombiana che io abbia visto mentre popoli come Maya e Aztechi li ho sempre considerati interessanti, seppur avvolti da un manto di fascino e mistero. Tra l'altro, non è che certe civiltà vengano studiate poi molto a scuola.
Ad ogni modo, ambientazione a parte, il film non mi ha convinto poi molto. Tutto si riduce a violenza e inseguimenti, uccisioni e sangue. Piaciuta la ricostruzione di un periodo storico poco rappresentato al cinema, così come anche la parlata in "mayese", però pensavo ci fosse meno azione e più attenzione al popolo americano qui descritto nella fase decadente della sua storia.
Peccato quindi, poteva venirne fuori qualcosa di più completo e complesso. Anche perchè, al di là delle tribù che vivevano di caccia e pesca, che io sappia i Maya avevano anche una religione e una conoscenza astronomica di tutto rispetto, evolute insomma. Un aspetto che però, nel film, viene a mio avviso molto trascurato dipingendoli quasi esclusivamente come una nazione sanguinaria e spietata.
E' vero anche che in periodo di crisi ed epidemie tutto succede, tuttavia...
Che poi, voglio dire, un minimo di introspezione anche per "gli altri" oltre a Zampa di Giaguaro non sarebbe guastato. Ad esempio indagare come se la passavano le donne e i bambini, oppure mostrare anche qualche altro aspetto dell'esistenza dei Maya "cattivi" non sarebbe stato inopportuno.
Amen, sarà per Apocalypto 2...




PS: ma quanto atletici erano i Maya? 2 giorni di inseguimento senza sosta e manco una gocciolina di sudore c'hanno. Oppure, 2 giorni senza cibo e acqua per un bambino e una donna incinta ma nessun segno di stanchezza o cedimento. Anzi!

sabato 5 dicembre 2009

..:: Parallele contraddizioni ::..

Giusto qualche rapido parallelismo che, negli ultimi giorni, ho notato e sul quale vi invito a riflettere.
Di notizie ne passano molte ai tg,ma talvolta non sono evidenti certe analogie che, per una persona sana di mente, potrebbero essere motivo di incazzosa perplessità.
O, per lo meno, lo è nel mio caso.
Davvero, non so voi, ma non riesco a guardare i telegiornali.
Anzi, ogni volta mi viene in mente:

A parte che ancora vomito
per quello che riescono a dire,
non so se sono peggio le balle
oppure le faccie che riecono a fare

(Niente Paura - Ligabue)


Giustizia: Meredith e Berlusconi
Il caso di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa in quel di Perugia nel novembre del 2007, da mesi imperversa sulle nostre televisioni e sui giornali. Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono divenuti nomi e volti noti a tutti: intervistati, discussi, tratteggiati da media e non. Sempre presenti in tribunale. Oggi sono stati condannati e tutti ne parlano.
Penso che tutti abbiano ormai capito che il "Caso Meredith" è divenuto un fenomeno di distrazione di massa.
Oggi, ad esempio, ha annichilito del tutto le notizie relative a Spatuzzo, il pentito che parla e straparla di mafia e politica. Tira in ballo (che caso) il signor Berlusconi.
Pure lui, da anni, imperversa in televisione e non solo. Ha a suo carico varie imputazioni giudiziarie (da anni!) ma non va ai processi. Li evita, minimizza, lascia che parlino i suoi portavoce.
Che strano.
La popolazione italiana alla fin fine sa tutto su un caso di omicidio (quanti ce ne saranno al giorno?) ma non viene informata sui reati di chi la governa. Al massimo si lascia abbindolare dai commenti di chi cerca di sviare l'attenzione. Vedi il caso di mister-condannato-a-9-anni-di-concorso-esterno-in-associazione-mafiosa-Dell'Utri, che afferma che la "mafia vuol colpire il governo". Eh già, lui parla, che è al governo.
Ad ogni modo, è strano il parallelismo giudiziario che vedo. E' strano come chi ha in mano le sorti del Paese si sottragga alla giustizia e alla popolazione non venga spiegato nulla.
Viva l'ignoranza, sia mai che porti voti e consensi.

Economia: Scudo fiscale - trasparenza Rai
E' di quetsi giorni la proposta di Brunetta per la trasparenza sulla gestione delle finanzie in Rai, in modo da mettere nei titoli di coda dei programmi i costi di realizzazione. Credo sia una buona cosa.
Mi domando però se viene fatta perchè si tratta di costi pubblici o che.
Cioè, e gli altri costi pubblici che la popolazione italiana sostiene? I costi della politica, delle opere pubbliche, degli investimenti...è tutto trasparente vero? E si controllano? Cioè, visto che ogni tanto si "scoprono" appalti truccati et similia...
Inoltre, non è che poi ci si dimentichi di dire che il debito pubblico sta salendo?
In compenso c'è stato lo scudo fiscale che prevede la possibilità di rientro di capitali dall'estero senza eccessivi controlli, dichiarazioni e pagamenti di tasse (è bello essere evasori, insomma) più la non punibilità per alcuni reati finanziari (è bello coltivare la passione per il falso in bilancio).
Mi pare che ci sia qualche contrasto tra le due iniziaive, o no? E' anche vero anche che si tratta di soldi pubblici e privati ma, dico io, non sarebbe meglio controllare sempre e bene cosa circola? Sia mai che qualche organizzazione criminale (la mafia?) ne approfitti per riciclare denaro o che qualche potente venga agevolato nell'evadere al fisco o nel pagare le tasse. Magari sfruttando certe banche tipo la Mediolanum.
Le tasse invece potrebbero diventare capitale pubblico da reinvestire per servizi migliori, no?
Ma forse è più semplice prendersela con la Rai insomma: in fondo, il pagamento del canone (che per altro è una tassa ingiusta) è un argomento attuale in questo periodo dell'anno.
E poi, i dipendenti Rai, sono un ottimo capro espiatorio.
Mica certe decisioni prese in materia di finanziaria, no?

PS: a proposito di economia, una volta, non facevano vedere l'andamento delle borse ai tg? Una parte che trovavo noioisa ma che proponeva grafici e numeri delle quotazioni di questa o quell'altra moneta o azione...che strano...


Moralità: Crocifisso - tette e culi
Sempre di questo periodo sono le crociate e i discorsi pro-cattolicesimo vs islam. Si reclama la presenza del crocifisso nelle aule di scuole, si dibatte, ci si scontra, si vieta il burqa (qui mi trovo pure d'accordo), si insorge se si propone la costruzione di una moschea. Insomma, si trovano tutti i motivi per evitare l'integrazione, il dialogo pacifico o per regolamentare seriamente i diritti e i doveri di chi sta sull'italico suolo. Una volta c'era pure un articolo della costituzione che parlava di libertà di culto, ma questa è un'altra cosa.
In merito al crocifisso, da togliere o aggiungere nelle aule, comunque sono nate varie
contestazioni e iniziative. Raccolte di firme e quant'altro.
Sia mai che i valori cristiani vengano intaccati o dimenticati!

Se poi si permettono scudi fiscali e ingiustizie oppure un uso della donna come oggetto va tutto bene.
Pure nel Vangelo c'era scritto. O, forse, c'era scritto qualcosa ma è stato reinterpretato ad uso e consumo del consenso elettorale.
Oppure, come ai bei vecchi tempi del MedioEvo, per incanalare malcontento e "incazzature" verso lo straniero.
Che ruba e porta via il lavoro (a proposito, in occasione della crisi, quali sono state le politiche del governo del nostro presidente-imprenditore-operaio?
)
In ogni caso, la sua televisione (Mediaset e Rai) mi pare abbondi di etica e valori cristiani. Anzi, di prove della fede, per vedere quanti poi finiscono con il compiere atti impuri o con il desiderare la donna (nuda) d'altri.
Ma non ho mai sentito il papa lamentarsi in merito.

mercoledì 25 novembre 2009

..:: Il tempo è Tassoni ::..

Quante cose al mondo vuoi fare, costruire, inventare....ma trova un minuto per me!
Tassoni!
"Sono 4 euro, grazie".
"Ma come? Non si paga al banco?"
"No, qui si paga al momento dell'ordinazione".
Ah, vabbè...Comunque, non era esattamente di questo che volevo parlarvi. E' da un po' che non posto sul blog ed il motivo è riconducibile alla Tassoni. Volevo dire, al tempo "per me" del gingle.
Ultimamente mi è venuto meno quel tot di tempo libero mio personale che mi permetteva di dedicarmi ai miei progetti :-(
Pian piano conto di recuperare anche se gli impegni non mancano (ad esempio, domani ritrovo per "Il paese che vogliamo" anche per tirare le somme dopo il primo numero de La Pulce) ma nel frattempo mi sa che mi son perso le occasioni per commentare un po' di cose.
Il decreto sui processi brevi, ad esempio, senza dubbio una priorità del governo e che, a detta di Alfano, coinvolgerà solamente l'1 % dei processi attuali. Di conseguenza, qualcosa non torna: o Alfano ha calcolato male, o ha detto una cavolata, oppure i conti che Travaglio sparava sul blog di Grillo sono totalmente infondati. E conoscendo Travaglio, dubito che la terza ipotesi sia la più vera.
Mi sarebbe piaciuto spendere due parole anche sugli impegni di Silvio per il 16 novembre: l'unico leader politico presente al congresso della Fao, da un lato encomiabile, dall'altro...
Oppure avrei voluto accennare alla speculazione sull'acqua che in questi giorni è stata avvallata per mezzo del decreto Ronchi.
O ancora, perchè non parlare un po' delle innovazioni di Brunetta in materia di internet contrapposte agli 800 milioni di euro che, pur essendo dedicati all'ammodernamento della infrastruttura telefonica sono fermi? E sulla crisi economica che mi dite: c'è o non c'è? E' una chimera? E' una menzogna comunista?
Due parole probabilmente le avrei spese anche sul caso Marrazzo e sui trans, l'ultima moda in questo periodo soprattutto in termini di gossip. Spero solo non diventi qualcosa di simile al caso di Garlasco o di Meredith, eterni e inutili. Di certo la faccenda è ancora ben lungi dall'esser svolta e spero che venga posta la dovuta attenzione dalle autorità competenti. E Studio Aperto non mi sembra che rientri in questa categoria...
Chissà cosa ne verrà fuori da qui ai prossimi mesi, probabilmente enormi e scandalose sorprese.
La stessa domanda che in molti, immagino, si fanno ogni qualvolta dj Angelo appare a Colorado Cafè. Non tanto per lui in sè, ma per il tripudio di poppe che le inquadrature solitamente concedono. Addirittura credo che in molti nemmeno si accorgano che l'omino ci sia, vedono le bocce di Cristina Del Basso e immaginano...qualcuno forse immagina anche notizie simili a questa...
Ad ogni modo amen, tempo permettendo magari ci tornerò.
Non sulle capacità polmonari della colta soubrette...
Silvia perdona questi miei interventi ma l'ora è tarda...e le visite al blog sono in calo...non è stata colpa mia. Dico sul serio. Ero... rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C'era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C'è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! (omaggio gratuito e volontario, sebbene non autorizzato, al film The Blues Brothers)
Dicevo...ci tornerò sugli argomenti sciorinati sopra.
Per stasera mi limito invece a segnalare la mia presenza e a lasciarvi con un video demenziale (trito e ritrito...).



Prossimamente spero di riuscire a postare qualcosa di più significativo :-)

domenica 15 novembre 2009

..:: Videocracy - Basta apparire ::..

Titolo: Videocracy - Basta apparire
Regia: Erik Gandini.
Anno: 2009
Genere: Documentario

La trama in breve:
Un documentario che, a partire dalla trasmissione di uno strip casalingo di una delle prime televisioni private, affronta il tema del potere della televisione in Italia grazie a materiale di repertorio, a interviste esclusive a Lele Mora e a Fabrizio Corona e alla storia di un giovanotto fortemente intenzionato a diventare il Van Damme cantante della televisione.
Diciamolo subito a scanso di equivoci: per il pubblico italiano (sia che sia favorevole o sia che sia contrario a Berlusconi e al suo mondo) non c'è nulla di nuovo sotto il sole tranne qualche gustoso particolare. La vetrina veneziana diventa invece importante come trampolino di lancio per un reportage che batte bandiera svedese e che, quindi, può circolare all'estero. In quelle sedi oltre confine Videocracy potrà trovare la sua giusta collocazione e contribuire a un dibattito sulla situazione italiana. (fonte mymovies)

Il mio commento:
Attendevo la visione di questo film e confermo che si tratta di un documentario da vedere e su cui riflettere, abbastanza asettico nel documentare una certa rivoluzione culturale che c'è stata e che tuttora è in atto nel nostro Paese.
Probabilmente non dice nulla di nuovo, nel senso che l'importanza che riveste la televisione nel tratteggiare dinamiche di potere e di comunicazione, oltre che nel delineare obbiettivi esistenziali e manie nostrane, è cosa più che nota.
E' comunque inquietante e triste assistere alla descrizione di tutto ciò, e capire di essere impotenti.
La televisione, ma certamente questo discorso può essere ricondotto anche ad altri media come stampa e internet, gioca un ruolo determinante nel formare le coscienze. Nel produrre cultura e proporre modelli di vita a cui, nel bene o nel male, guardare. Nel tempo è divenuta un'arma, di distrazione o meno, che viene usata per plagiare, in un gioco perverso all'arricchimento e al divertimento.
E noi, noi popolo italiano, siamo al contempo vittime e artefici di un certo gioco all'immagine. Siamo noi che comunque vogliamo andare in televisione, vogliamo apparire. Sappiamo che si tratta di un mondo marcio e vuoto, ma non possiamo sottrarci al bisogno di "essere popolari" che, ormai, è divenuto nostro pane quotidiano.
Apparire significa notorietà, potere e denaro; e solo chi possiede denaro e potere può considerarsi "realizzato".
In questo contesto, vivere come persona qualunque, come un semplice operaio ad esempio, è sinonimo di fallimento esistenziale, di un anonimato difficile da accettare. O, per lo meno, questo è quello che sembra vivere la massa.
Purtroppo chi controlla i media lo sa e quindi gioca e alimenta questo desiderio, questo bisogno indotto. Si cerca allora di portare la gente in tv, di rendere l'esperienza televisiva alla portata di tutti, lasciando intendere che solo all'interno della "scatola sorda" vi è la vita, il successo, la felicità. Il paradiso forse.
Di certo il divertimento, quel divertimento privo di responsabilità che, nel bene o nel male, ci viene insegnato e che, in alcuni casi, ha condotto qualcuno alla gestione del potere democratico.
Il documentario propone inoltre una descrizione delle figure chiave che determinano l'ascesa e l'affermazione degli individui, gente priva di scrupoli e insulsa che comunque comanda e decide in nome di non meglio precisati criteri (e non sempre sembra scegliere bene...). Agenti e produttori che, al pari di semi divinità, risultano intoccabili e immuni a tutto. Persone (marce) cui però la gente si rivolge, desiderando un aiuto, una spinta, un assaggio di quel potere/successo che loro possono elargire.
A loro discrezione, in base a "messaggi divini" che solo loro sentono.
La cosa triste è che, in realtà, siamo noi stessi, noi come "popolo italiano" prima ancora che come spettatori, ad alimentare dinamiche inquietanti.
Ad accettarle nonostante siano costantemente sotto i nostri occhi con il risultato che ne veniamo doppiamente condizionati. Già, perchè oltre a creare bisogni e modelli, la televisione insegna che non c'è bisogno di istruzione. Le persone che emergono o che ci lavorano, quelle che contanto diciamo, non lo fanno in virtù di qualità artistiche o culturali. Anzi, tutt'altro.
Lo dimostrano benissimo i reality o le finte trasmissioni "d'arte" come "Amici" o "xFactor": gente che balla e canta tutto il giorno. Mica gente che si spacca 8 ore al giorno ad imparare a suonare la chitarra o il pianoforte e che poi rimane nelle retrovie, in ombra, anche se magari finisce con l'accompagnare "artisti" famosi.
Senza contare le indubbie lauree maturate da calciatori e veline.
E senza cultura, temo, diviene ancora più facile cadere nella trappola dei media e della manipolazione, in una corsa all'imbarbarimento e alla devastazione delle regole di base della democrazia.
In questo senso, pure votare per chi offre divertimento e scorciatoie per il successo diventa un fatto naturale. Così come vivere il "potere" come forma privilegiata per "farsi i cazzi propri" (like Corona docet) piuttosto che per costruire o farsi carico di responsabilità collettive.
In conclusione, guardate questo film e ponderate ^_^



Giusto per dire: Videocracy censurato da Rai e Mediaset. I due principali sistemi televisivi italiani (controllati da chi? by Leo) si sono rifiutati di mandare in onda il trailer del nuovo film della casa di produzione Fandango, diretto da Erik Gandini... (continua)