mercoledì 29 febbraio 2012

..:: Verso la narrazione ::..

Titolo: Verso la narrazione
Autore: Gregory Altman
Editore: Abel Books
Genere: manuale
Pagine: 47

Dalla quarta di copertina:
Quando ci si trova di fronte ad un foglio bianco si gettano parole senza capire che si ha bisogno di un progetto, un impianto, uno stile, un flusso. Questo manuale aiuta l'ingresso nel mondo della narrazione attraverso piccole e grandi scelte, fornendo a tutti i primari strumenti della scrittura  (fonte AbelBooks)

Premessa:
Ho letto questo libro approfittando di un'encomiabile iniziativa promossa da Abel Books, casa editrice specializzata in pubblicazioni in formato ebook capeggiata da Andrea Giannasi, che ha deciso di incentivare alla lettura dei testi del proprio catalogo attraverso il web. 
O, meglio, i blogger che nella rete ci sguazzano, ciarlano, e creano un minimo di fermento.
Ecco allora che pure io, incuriosito, ne ho approfittato per scoprire questo editore e sperimentare la lettura di ebook. Certo, in realtà avrei dovuto dare la precedenza a qualche altro testo che già avevo adocchiato o che mi era stato segnalato da altrettanti autori esordienti (penso a Le porte senza meta di Eldies o ai testi di Ebookingdom, tra cui Angelian di Markan ...) ma ho dovuto/voluto rivedere i miei piani e mantener fede all'impegno preso con questo editore. 
Un impegno che, lo anticipo ora, intendo adempiere quanto più obbiettivamente possibile, ovvero senza limitarmi ad esaltare gli aspetti positivi dell'opera letta ma anche evidenziando magagne e sviste. Non per essere irrispettoso o irriconoscente verso l'editore, sia chiaro, ma per ripagare la fiducia offerta con altrettanta serietà. Nei miei limiti, ovviamente, che non sono né un professionista della parola né un eminenza grigia del panorama letterario italiano.
Credo poi che sia da riconoscere un certo qual merito ad Abel Books sia per l'iniziativa in sé, di elargire gratuitamente copie dei propri testi, sia per la ferma volontà di procedere sulla via dell'ebook malgrado, da come sembra, anche sulla base di voci più o meno autorevoli quali quella del "Duca" (Baionette Librarie), il mercato italiano sia ancora in una fase embrionale. Anzi, più embrionale di quanto pronosticato ... Probabilmente fino a che gruppi poderosi come Mondadori o Einaudi non decideranno di "cambiare" rimarremo ancora legati alla carta per cui, temo, ci sarà ancora da penare e lavorare per chi, invece, sul mercato digitale sta investendo e puntando parecchio. Un settore, comunque, che ha dalla sua indubbie peculiarità e caratteristiche positive anche se, forse, non ancora del tutto esplorate e valorizzate.

Il mio commento:
Il testo in questione mi è stato fornito in formato PDF e l'ho letto su notebook: non so dirvi se l'esperienza di lettura sia migliore su questo device, su tablet o su smartphone, fatto sta che è innegabilmente "diversa" da quella di un normale libro. 
Indubbiamente ho apprezzato la possibilità di gestire dimensioni del font o di effettuare ricerche cosa che, nei libri tradizionali, non è così immediata.
Ad ogni modo, proprio per il fatto che si tratta di un ebook, se fossi un po' più ferrato in materia, credo dovrei quanto meno fare alcune considerazioni sul font, sull'impaginazione, o sulle differenze che avrei potuto (forse) apprezzare avendo il testo in formato epub o altro. Ma siccome non sono così dotto posso limitarmi solamente ad alcune osservazioni di più bassa lega. Ad esempio, non posso fare a meno di notare che manca il numero di pagina, utile nel malaugurato caso un lettore desiderasse di stamparsi il testo, oppure un indice che riepiloghi i contenuti, aspetto tutt'altro che trascurabile in un manuale. Anche se si tratta di un libro di poche pagine sarebbe bene dar evidenza da subito dei contenuti.
Ci sono poi, a pagina 42 e 43, delle spaziature sospette, probabilmente sviste (difetti di stampa?), su cui magari si può soprassedere.
Altra quisquilia, che poi tanto microscopica non mi sembra, è l'assenza di informazioni sull'autore del testo. Non metto in dubbio che il signor Gregory Altman sia un esimio luminare, depositario di conoscenza e saggezza ma, non per fare il San Tommaso della situazione, mi sarebbe piaciuto quanto meno avere una breve indicazione biografica. Sapere chi è, insomma. Anche perché (ed è un po' imbarazzante dirlo), sarò pure ignorante all'ennesima potenza ma, anche cercando in internet, non mi è riuscito di trovare informazioni su di lui. Ora, anche Stephen King ha pubblicato un libro, "On Writing - Autobiografia di un mestiere", che rappresenta una sorta di manuale, un vademecum per gli appassionati di scrittura: posso anche non conoscere Stephen King ma, cercando nel web, qualche leggerissima informazione su di lui la si trova. Analogamente, non molti magari conoscono il maestro D'Aria Angelo però, nel suo manuale "Qi Xin Tang Lang Quan - I segreti della mantide religiosa sette stelle", uno spazio dedicato alla biografia del suddetto maestro c'è eccome. 

domenica 26 febbraio 2012

..:: Kung fu - Camposampiero ::..

Questa volta ne approfitto per pubblicizzare un poco l'Associazione Kyushinryu di Camposampiero (PD) e i corsi di Kung fu che organizza presso l'istituto di istruzione superiore I. Newton di Camposampiero.
Lo stile praticato è il "Qi Xing Tang Lang - Boxe della mantide religiosa sette stelle", uno stile per il quale l'associazione fa riferimento al maestro Angelo D'Aria di Voghera (PV). Il Qi Xing Tang Lang è una disciplina completa, molto variegata in termini di posizioni e movenze, magari meno immediata rispetto a quelle insegnate in altri corsi di arti marziali (penso ad esempio al karate) ma ugualmente gratificante, impegnativa e stimolante. 
Le lezioni si tengono il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle ore 20 alle 21.30 (circa...) ed è anche possibile assistervi o, eventualmente, previo consenso degli istruttori, "provare".
Su questo aspetto ci tengo però a precisare che praticare un'arte marziale non è paragonabile a prender parte ad una lezione di tennis o pallavolo (due sport che cito a caso, sia chiaro): si richiede una certa dedizione e costanza, serve più tempo ecco per far proprie certe dinamiche e concetti. Ecco allora che ai nuovi praticanti, soprattutto a quelli che non hanno mai frequentato corsi di arti marziali, viene richiesta una certa qual pazienza, anche e soprattutto nei confronti di se stessi.
Non lo dico per scoraggiare, intendiamoci, semplicemente per favorire un avvicinamento maturo e consapevole verso un mondo, come quello delle arti marziali, di cui spesso si travisa l'essenza ed il senso o di cui, magari, si ha una visione non dico distorta ma superficiale. Quando si pratica kung fu, che per altrosi può tradurre come "duro lavoro" / "lavoro svolto con dedizione", fondamentalmente non si impara uno sport, ma si effettua educazioni fisica, mentale e spirituale,
Ecco perché il programma generale della Scuola comprende anche "dell'altro" oltre all'allenamento delle forme e delle tecniche. A tal proposito riporto il programma generale della scuola:
  • Filosofia orientale e teoria delle Arti marziali;
  • Tecniche di concentrazione e meditazione;
  • Ginnastica, esercizi di rilassamento e di respirazione;
  • Studio delle sequenze tecniche tradizionali a mani nude (Kuen e Kata) e con le armi (bastone, sciabola, lancia, spada, nunchaku, etc.).
  • Applicazione delle tecniche per la difesa personale ed il combattimento tradizionale e sportivo.
Per ogni altra informazione vi rimando al sito ufficiale dell'associazione KyuShinRyu o a visionare i video disponibili sul canale YouTube del maestro Angelo D'Aria e di cui, qui sotto, vi fornisco qualche anticipazione:


sabato 25 febbraio 2012

..:: The artist ::..

Titolo: The artist
Regia: Michel Hazanavicius
Anno: 2011
Genere: drammatico
Cast: Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell, Penelope Ann Miller

La trama in breve:
Hollywood 1927. George Valentin è un notissimo attore del cinema muto. I suoi film avventurosi e romantici attraggono le platee. Un giorno, all'uscita da una prima, una giovane aspirante attrice lo avvicina e si fa fotografare sulla prima pagina di Variety abbracciata a lui. Di lì a poco se la troverà sul set di un film come ballerina. È l'inizio di una carriera tutta in ascesa con il nome di Peppy Miller. Carriera che sarà oggetto di una ulteriore svolta quando il sonoro prenderà il sopravvento e George Valentin verrà rapidamente dimenticato. (fonte mymovies)

Il mio commento:
The Artist, visto giovedì sera al cinema, in quel di Castelfranco Veneto, è soprattutto una grande sorpresa. Una sorta di scommessa artistica e non solo che, a mio avviso, Hazanavicius può considerare vinta. Non dev'esser stato facile proporre e concretizzare un progetto come quello rappresentato da questo film: muto, in bianco e nero, ammiccante a film di quasi un secolo fa... eppure moderno, con un ritmo, soluzioni visive e scelte talvolta molto originali e moderne.
Impossibile, dopo la visione di un film simile, non soffermarsi qualche istante a meditare su quello che è, essenzialmente il cinema. Il cinema di adesso intendo, sempre attento a sfornare prodotti accattivanti e nuovi, bramoso di star, di incassi facili, facile all'uso di effetti speciali e a portare in scena pellicole che spesso, purtroppo, sono sì belle a vedersi ma poco consistenti in termini di storia e contenuti. 
Mano a mano che la visione procedeva mi sono ritrovato a pensare ad Avatar di James Cameron: gran bel film, atteso, reclamizzato oltre ogni dire, campione di incassi e forte di una potenza visiva strabiliante tale da "re-imporre" il 3D al cinema. Un'opera, quella di Cameron, in grado di emozionare e trasportare cuore e mente altrove, un fenomeno che però è "passato": come faceva ben notare l'attento Leo Ortolani nella prefazione di AvaRat, parodia ispirata al colossal di Cameron, l'opera di quest'ultima non si è impressa nell'immaginario collettivo come invece è accaduto con opere quali The Matrix o Crank. Ok, ok, Crank non c'entra...volevo solo vedere se eravate attenti... 

lunedì 20 febbraio 2012

..:: Appello da Scantabauchi ::..

Diffondo l'appello ricevuto da Walter Basso di Edizioni Scantabauchi:

IMPORTANTE: DASIME NA MAN!
Mi, Walter, so drio scrivare finalmente un libro serio par la Region Veneto e la Provincia de Padova: "I DUE VOLTI DELLA MORTE NERA - Morire di carbone in Belgio" dedicà a me papà e me zio morti (uno de silicosi e uno sepolto vivo) e a tuti quei che ga dà la vita par un saco de carbon. SERCO CONTATI CO TUTI QUEI CHE GA AVUO IN FAMEJA UN LUTO PAR CAUSA MINIERA IN BELGIO NEL PERIODO 46 - 63 par intervistarve e po' ricordarlo nel me libro che vegnarà fora a setenbre. Basta mandarme na mail e ve spiego tuto. Grazie,. Walter Basso  (indirizzo mail: info [@] edizioniscantabauchi.it)


In soldoni, per i non avvezzi al dialetto veneto (non che io...): Walter Basso sta preparando un libro, serio, in uscita a settembre 2012, per la Regione Veneto e la Provincia di Padova. Il testo si intitola "I DUE VOLTI DELLA MORTE NERA - Morire di carbone in Belgio", opera per la quale l'autore/editore sta cercando testimonianze e segnalazioni da parte di quanti, nel periodo 1946-1963, hanno avuto un lutto in famiglia a causa delle miniere di carbone del Belgio. Per ulteriori informazioni, contattatelo via mail scrivendo al seguente indirizzo: info [@] edizioniscantabauchi.it

sabato 18 febbraio 2012

..:: Il mondo nuovo ::..


Titolo: Il mondo nuovo / Ritorno al mondo nuovo
Autore: Aldous Huxley
Editore: Mondadori
Genere: distopico, saggistica
Pagine: 340

La trama in breve:
Il romanzo è ambientato in un immaginario stato totalitario del futuro, pianificato nel nome del razionalismo produttivistico, qui simboleggiato dal culto di Ford. I cittadini di questa società non sono oppressi dalla guerra né dalle malattie e possono accedere liberamente a ogni piacere materiale. Affinché si mantenga questo equilibrio, però, gli abitanti vengono concepiti e prodotti industrialmente in provetta sotto il costante controllo di ingegneri genetici. Durante I'infanzia vengono condizionati con la tecnologia e con le droghe e da adulti occupano ruoli sociali prestabiliti secondo il livello di nascita L'equilibrio si spezza quando John, un giovane cresciuto in una società più primitiva, entra in contatto con questa società "perfetta". La sua ribellione contro la massificazione però non ha fortuna: un tema, questo - la sconfitta del singolo a vantaggio del numero - che costituisce uno dei temi ricorrenti di tutta la narrativa successiva di Huxley.
Il successo de Il mondo nuovo, così come il dibattito che si sviluppa intorno alle tesi discusse nel libro, spingono Huxley a pubblicare, nel 1958, Ritorno al mondo nuovo, dove evidenzia che molte delle sue più catastrofiche previsioni del 1932 si sono avverate anzitempo. Ritorno al mondo nuovo non è infatti un romanzo, ma una raccolta di saggi, in cui l'autore espone le proprie convinzioni politico-sociali. I pilastri ideologici che fanno da sfondo al fortunato romanzo vengono qui ripresi e analizzati singolarmente per dimostrare che in più di un caso fanno già parte del presente.  (fonte Libreria Del Ponte)

Il mio commento:
Inquietante, cupo, dannatamente credibile e verosimile. Non si tratta certamente di un testo che può lasciare indifferente il lettore o di facile lettura, ma indubbiamente "Il mondo nuovo" si rivela essere un piccolo capolavoro. Scritto nel 1932 si rivela attuale assai, attento nel portare alla luce dinamiche e tendenze sociali verso cui l'umanità potrebbe essere (essersi già...?) spinta. L'autore, non propriamente un ottimista, almeno a giudicare dalla sua biografia e da quanto traspare nel testo in questione, si dimostra un acuto osservatore e un profondo conoscitore delle dinamiche psicologiche legate al condizionamento e all'apprendimento dell'uomo. E non solo. Come emerge soprattutto dai saggi che costituiscono "Ritorno al mondo nuovo" è abile e intelligente nel cogliere dinamiche sociali su larga scala che, a medio-lungo termine, avrebbero portato a situazioni globali critiche. Ovvero, a fenomeni che vediamo ora, tutti i giorni, ma di cui probabilmente ci sfugge la pericolosità o il senso più profondo: ecco allora che sovrappopolazione, super-organizzazione, propaganda, arte di vendere, educazione e altri fattori convergono nel delineare un'ambientazione quanto mai inquietante e distopica. Che poi è quella descritta ne "Il mondo nuovo" del 1932, ma che, per certi versi, si è già attuata nel nostro mondo attuale.

sabato 11 febbraio 2012

..:: Most wanted gennaio 2012 ::..

La borsa va su, la borsa va giù.
L'Italia va su, l'Italia va giù.
L'Europa va su, l'Europa va giù.
Fedele a questo trend anche l'andamento delle statistiche di questo mio blog sembra risentire degli inspiegabili effetti legati alle fluttuazioni del valore dei soldi, oscure dinamiche attuate da poteri occulti all'opera per riequilibrare le sorti di un mercato globale ormai alla deriva.
Un po' come, per certi versi, accadeva un mesetto fa per la Concordia, maestosa nave da crociera che resterà ormeggiata vicino all'Isola del Giglio per anni.
E chi poteva immaginare che si sarebbe piantata proprio lì, addosso a degli scogli probabilmente vecchi di millenni. 
In fondo, non era mai capitato niente prima...
E un po' così anche per noi popolo italico che per anni ci siamo illusi di stare un tantino meglio di come invece, effettivamente stiamo. Alla faccia delle parole di un tizio che un tempo era costantemente presente nella nostra vita politica-mediatica-culturale e che adesso sembra essere sparito nel nulla, indaffarato col bunga bunga e con la prescrizione dei reati per il quale, in un Paese serio, un tizio come lui avrebbe per lo meno dovuto rispondere anziché stare a guidare una nazione.
Scott Adkins (alias Yuri Boyka),
intenso interprete nel commovente
Undisputed 2
Ma d'altra parte qui siamo in Italia, nazione che talvolta pare uscir fuori da qualche fumetto di discutibile valore. 
Ed ecco allora in una vignetta lui, S. B., che afferma sorridente che non c'é la crisi, che l'Italia ne uscirà prima e meglio degli altri, che prima di tutto è necessario riformare la giustizia, che è tutta colpa dei comunisti... storia recente, insomma, ma che adesso appare distante anni luce. 
Viviamo solo nel presente e, suvvia, mica può aver valore il passato! Nemmeno adesso mentre continuiamo ad osservare le borse andare su e giù (e ancora non ho ben capito perché, chi sta effettivamente provocando ciò ... voglio dire, da qualche parte ci sarà qualcuno che sta facendo soldi a palate, o no? Se è vero che nulla si crea, tranne Chuck Norris, e tutto si trasforma, allora là fuori ci sarà pure qualcuno che sta beneficiando di queste dinamiche, o no?) parimenti ai valori di certe statistiche che governano quotidiano esperienze umane. Il prezzo del carburante va su, il tasso di occupazione va giù, le spese militari stan lì ... 
Numeri, cifre, questioni da tecnici. Ora. Prima evidentemente bastavano i ciarlatani o puntare l'attenzione delle masse su cose frivole e di poco conto, tanto per tenere impegnati occhi e menti.
Come, ad esempio, questo riepilogo periodico che vi propongo e che mi permette di analizzare un po' i trend e, soprattutto le preferenze di voi cibernauti che, ora - lo so - vi starete chiedendo che c'entra il preambolo terminato due righe fa con l'analisi delle parole chiave utilizzate per cercare contenuti.
In verità, in verità vi dico che non ne ho la più pallida idea. 

martedì 7 febbraio 2012

..:: Run, fatboy, run! ::..

Titolo: Run, fatboy run
Regia: David Schwimmer
Anno: 2007
Genere: commedia
Cast: Simon Pegg, Thandie Newton, Hank Azaria, Dylan Moran, Harish Patel


La trama:
Dennis Doyle (Simon Pegg) sta per sposare Libby (Thandie Newton), la sua fidanzata incinta, ma poco prima del matrimonio Dennis, spaventato, corre via. Cinque anni dopo lavora come agente di sicurezza in un negozio di biancheria intima femminile a Londra. Viene a sapere che Libby ha cominciato a frequentare Whit (Hank Azaria). Quest'ultimo entra sempre di più nella vita di Libby e Jake, figlio di Libby e Dennis, per prendere il posto di marito e padre. Per riconquistare Libby, Dennis decide partecipare alla Maratona di Londra (nel film sponsorizzata da Nike).
Dennis e il terrore del matrimonio.
Tempo stimato alla cerimonia:
60 secondi...
Gordon, cugino di Libby e amico di Dennis, scommette tutti i suoi soldi su una bisca clandestina che riuscirà a completare la maratona. Anche Goshdashtidar (Harish Patel), il proprietario dell'appartamento affittato da Dennis, scommette su di lui ma se non riesce a completare i 42 chilometri dovrà cercarsi un altro appartamento. (fonte wikipedia, quanto riportato su mymovie stavolta non mi andava a genio...)

Il mio commento:
Ogni tanto un filmetto tranquillo e disimpegnato ci vuole. Giusto per rilassarsi e svagarsi un poco. E, nel mio caso, per cambiare un po' registro rispetto a BattleStar Galactica, serie sci-fi che ho recentemente cominciato a recuperare (un danke in diretta a Marco) e che, pur soddisfacendomi assai, considerando il ritmo con cui vedo gli episodi, presumibilmente mi terrà impegnato per alcuni anni.
Ad ogni modo, dicevo, mi son visto questo "Run, fatboy, run" per trascorrere un'oretta e mezza di svago. D'altra parte, sulla carta, il film era pure stato premiato nell'ambito degli Empire Awards, edizione 2008. Per di più il protagonista è un certo Simon Pegg che ho apprezzato assai e assai in piccole perle cinematografiche quali "Shaun of the dead" (in italiano "L'alba dei morti dementi") e "Hot Fuzz", e che poi mi son ritrovato pure a bordo nell'Enterprise di J.J. Abrams. 
Assieme a Sylar...

giovedì 2 febbraio 2012

..:: Ipermercati (for dummies) - Conclusione giveaway ::..

Torniamo a parlare del mini contest promozionale che ho organizzato su questo mio blog con l'obbiettivo di far circolare il mio testo e che si è concluso il 31 gennaio scorso.
Ebbene, per circa un mese è stato possibile iscriversi e prendere parte all'iniziativa per provare ad ottenerne una copia gratuitamente. 
Sinceramente, considerando le newsletter inviate, i messaggi lasciati su twitter, quelli su anobii e i vari post inseriti in alcuni forum frequentati da appassionati di scrittura e non solo, confidavo in una partecipazione leggermente più massiva  :-((
Però,come si dice, è preferibile la qualità alla quantità, cioè meglio pochi ma buoni, no?
Per cui, vediamo il nome degli ardimentosi che hanno voluto darmi fiducia esponendosi al pericolo di ricevere aggratis una copia di "Ipermercati for dummies":

1- Marty
2- Sara evergreen
3- Chicca Tamburrino
4- Crudo
5- Chiara

Prima di procedere con l'estrazione del nome, ne approfitto per ringraziare ciascuno dei partecipanti per aver preso parte al give-away: l'ho molto apprezzato, davvero.

A questo punto, ricorrendo ai mirabolanti poteri di Random.Org,  mi accingo ad estrarre a sorte un nominativo.
Per cui: rullo di tamburi....silenzio in sala....suspance.... ecco a voi il fortunato o la fortunata vincitrice: 

Sara evergreen





Complimenti quindi alla vincitrice che si aggiudica un'imperdibile copia del mio testo  ^__^
Ringrazio ancora gli altri partecipanti che prometto di non trascurare (... ma per ora rimango volutamente misterioso...) e procedo con il contattare Sara evergreen per accordarmi sull'invio del testo (*)

Ricordo infine a chi altri fosse interessato ad accaparrarsi e leggere il mio testo che mi sto attivando per ulteriori iniziative, tra cui l'organizzazione di catene di lettura e la predisposizione di una versione anche in formato ebook che si preannuncia piuttosto vantaggiosa.... per cui rimanete sintonizzati!
E se invece preferite acquistare il testo, lungi da me smorzare questo vostro impulso letterario-shoppingoso, ricordo che il testo è tranquillamente ordinabile tramite YouCanPrint oppure attraverso portali quali LibreriaUniversitaria, Ibs, Amazon...


(*) qualora l'operazione non andasse a buon fine, automaticamente subentrerà Marty e via dicendo.