martedì 30 novembre 2010

..:: Senza tregua ::..

Non posso negare che, ultimamente soprattutto, ci sia una certa qual densità di impegni e stress nella mia vita.
Il lavoro, come sempre, imperversa e mi sottrae forze psico fisiche e umana libertà.
Assorbe tutto, ogni briciolo di energia mentale, il mio tempo quotidiano, la mia capacità di dedicarmi ad altro...se solo mi riuscisse di vincere a Win For Life. Vincere quei 4-6-10 mila euro al mese per sempre. Allora sì che potrei campare alla grande senza fare un caspita da mattina a sera.
Magari riuscirei pure a terminare le opere che vorrei tanto scrivere e rivedere (avete presente Vuoto di Luce di cui ogni tanto vi ho parlato? Beh, dovrei sistemarlo alla grande...ma chi c'ha tempo!), oppure potrei accarezzare per davevro l'idea di candidarmi in politica promettendo più bunga bunga per tutti.
Invece niet, nisba, nada. Addirittura corro il rischio di perdere il contatto con la realtà, di perdermi qualcosa.
Il sonno.
O la mia gatta per esempio. 
Povera micia: son due settimane che non la vedo e temo per il peggio, che sia finita sotto un'auto, che le sia successo qualcosa o che qualche cacciatore l'abbia colpita "per sbaglio". 
Due settimane son tante e ormai credo non ci sia più molta speranza. E pensare che era sempre così attenta...  :-((
Diversamente invece per il nostro Paese: da quel che sento al tg o che leggo nel web ci son certi ragazzacci, plagiati e scandalosamente comunisti, che stanno facendo sentire la loro voce occupando atenei e monumenti.
E tutto per protestare contro i tagli decisi dal governo in materia di istruzione e ricerca.
Tagli alla scuola, al mondo del lavoro che ci orbita attorno, alla capacità di crescita culturale del nostro Paese.
Un incentivo alla rovina insomma, al ritorno del Medioevo.
In fondo, a chi serve la cultura quando tutto è orientato al calcio, al divenire veline sculettanti e a vincere il SuperEnalotto.
Personalmente quindi mi trovo d'accordo con gli studenti, con coloro che protestano, che gridano per attirare l'attenzione del governo e di noi tutti verso lo scempio che sta venendo compiuto. Una violenza verso il mondo della scuola che sistematicamente avviene ad ogni cambio di governo e che sta, di fatto, minando le fondamenta del nostro futuro. E contro la quale, ciclicamente, si schierano studenti e insegnanti. (Tutti gli altri invece? Come se la scuola non li riguardasse...)
Perchè, se proprio si deve tagliare, non si taglia mai sui costi della politica? O sugli sprechi della burocrazia? Perchè non si chiede a Marchionne di ritornare al Paese parte dei soldi versati alla Fiat? Perchè non si tirano le somme delle grandi manovre Alitalia? Perchè non si tagliano le auto blu?
Sulla scuola si dovrebbe investire invece, ragionare per capitalizzare il futuro dei giovani e non solo.
Il rischio è che tra qualche tempo ci si risvegli in un mondo di zotici privi di spirito critico, in balia dei poteri mediatici e non solo.
C'è bisogno invece di aria fresca, di idee nuove, di formazione, di creatività, di inventiva, di ottimizzazione, di sperimentazione, di modernizzazione.
Tutti concetti che, in Italia, mi sa, son già caduti in disuso, addirittura non si trovano più nei dizionari come è già accaduto ai termini "anacoluto" e "perdincibacco". D'altronde - parlo da Veneto - che te ne fai di un "perdincibacco"  quando hai a disposizione tutta una serie di bestemmie del calibro di "Bio parco" o "Porno Divo".
Ad ogni modo, senza divagare oltre, mi fa piacere sentire che c'è un po' di sana ribellione in atto, un po' di serpeggiante "comunismo" (attenzione: con questo termine è possibile etichettare qualunque cosa che vada contro ai sacri dettami del buon Silvio), un po' di malcontento. Qualcosa che di tanto in tanto i nostri cugini francesi dimostrano nei confronti del governo: si incazzano, si creano tensioni e poi il governo medita, riflette e modifica le leggi.
Qui da noi va un po' diversamente: gli adulti bollano quel che accade come "ragazzate, bravate da sbarbatelli, anche io ai miei tempi...", il governo etichetta tutto come il solito movimento di "comunisti strumentalizzati" e prosegue con le proprie manovre. Tanto, mica gliene fotte un caspita del futuro di questo Paese,
Ma fortunatamente dalla rete e dal cinema giunge in nostro soccorso "l'idea" che permetterà alla nostra patria Italia di risollevarsi!




PS: un grazie agli autori del video Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi per la realizzazione e divulgazione tramite youtube. E un danke pure al "malvagio" per l'ottima segnalazione

domenica 21 novembre 2010

..:: Iron man 2 ::..

Titolo: Iron Man 2
Regia: Jon Favreau
Anno: 2010
Genere:  Azione

La trama in breve:
Io sono Iron Man" così, con lo svelamento dell'identità non più segreta, si chiudeva la storia del film precedente e così si apre quella di questo nuovo capitolo. Tony Stark è Iron Man e ora, dopo 6 mesi, che la notizia è di pubblico dominio il governo e le compagnie concorrenti, non troppo liete che la pace nel mondo sia mantenuta da un deterrente che non gli appartiene, tentano di appropriarsi dell'armatura: "Ho privatizzato con successo la pace" risponde Stark a chi lo accusa di essere fuori dal controllo statale. Non è tuttavia questo il problema più grosso del miliardario con l'hobby del supereroismo. Il palladio, elemento utile a far funzionare l'armatura, lo sta lentamente uccidendo inquinandogli il sangue e il brillante inventore non riesce a trovare un rimedio. Come se non bastasse, nel mezzo di una corsa automobolistica promozionale, a turbare la pace mondiale si presenta Ivan Vanko, figlio di un vecchio collaboratore di Howard Stark (il padre di Tony), colmo di rancore, volontà di vendetta e in possesso dei brevetti originali di molte invenzioni della Stark. (fonte mymovies).
Il mio commento:
A questo film, che ho visto in modo molto ma molto frammentario, compaiono almeno 3 attori che mi aggradano parecchio: Robert Downey Jr, Scarlett Johansson e Sam Rockwell.
Considerando anche la partecipazione di Don Chadle, Mickey Rourke, Samuel L. Jackson e Gwyneth Paltrow è lecito pensare che tutti questi volti noti del mondo del cinema vi abbiano preso parte per l'indiscutibile certezza di guadagnarci sopra un bel po'. Non tanto per la sceneggiatura o per la sfida di impersonare personaggi complessi e sfaccettati, intendo dire.
Per carità, il prodotto risultante è piuttosto godibile: veloce, dinamico, con tanta azione, un pizzico di sci-fi e verve. Da gustare, in modalità "brain off".
Le cosiddette "cavolate", della serie "è così, fidati", si sprecano: dalla creazione di un nuovo elemento chimico alla costruzione di un acceleratore di particelle in cantina, dalla capacità immediata di pilotare un "omo de fero" alla realizzazione di droni nell'arco di qualche giorno...ad opera di un solo uomo. Ma c'è di più: nel bel mezzo della minaccia costituita dai droni di Ivan Vanko, la bella agente Romanoff ha addirittura il tempo di farsi riccia!
Comunque sia, il risultato ai botteghini credo sia stato soddisfacente per tutti coloro che hanno preso parte alla produzione. Analogamente convince l'aspetto visivo, che fa leva su poderosi effetti speciali per rendere quanto più dinamica e avvincente ogni scena, da quelle in cui si muovono Iron Man e War Machine a quelle relative a Tony Stark scienziato alle prese con le proprie invenzioni e computer avvenieristici.
Sebbene l'arco narrativo si sviluppi in quasi due ore di film, manca il tempo per approfondire ciò a cui lo spettatore sta assistendo: tutto è immediato, rapido, quasi un videoclip di Mtv.  Scontato addirittura., come centrare con una frusta di plasma un'auto che si muove a mille mila all'ora.
Probabilmente, nel plot, c'era troppa carne al fuoco. Però credo che, con una maggior calma, oppure scegliendo di andare oltre le 3 ore di proiezione (vedi Watchmen) si sarebbe potuto realizzare qualcosa di significativo e memorabile, inaugurando una nuova era per la Marvel. 
Purtroppo, la decisione è stata quella di propendere per un polpettone hollywoodiano infarcito di effetti speciali lasciando ad un ipotetico domani le riflessioni su ciò che si è visto. Sia che si tratti di banalità come crackare e collegare postazioni pc poste in luoghi diversi del mondo (entrambe super protette...), far fuori qualche guardia con uno sgambetto o un pugno sugli zebedei o di raggiungere a botta sicura una segretaria /amministratrice tuttofare in pericolo di morte, senza scordare l'imprescindibile necessità di modificare il frontalino dell'armatura della propria corazza prima di entrare in azione, la visione rimane coerente con se stessa: son tutte cose che accadono e basta. Allo spettatore, soprattutto, deve bastare.
A me, personalmente, no.
Soprattutto quando mi trovo di fronte attori che so essere capaci di molto ma molto di più. 
Peccato insomma, perchè le occasioni c'erano per approdare ad un risultato che, tra tutte le pellicole dedicate ai super-eroi marvelliani, potesse regalare maggiori emozioni. Sia chiaro, siamo spanne sopra ai primi film su X-Men e fantastici Quattro ma appena sulla soglia della sufficienza. Considerando, tra l'altro, ciò che Nolan sta facendo con il personaggio di Batman...o quel che è stato fatto per Watchmen... Dove l'attenzione probabilmente è più tesa alla caratterizzazione dei personaggi - ok, pure qui ci sono una serie di problematiche che attanagliano Tony Stark ma il tempo per metabolizzarle è poco e lo stesso "omo de fero"  è costretto a vivere tutto con molta frenesia - che alla definizione di scenari fracassoni. Senza nulla togliere comunque ai droni e ai robot proposti in questo film, decisamente ben realizzati e d'impatto, con vaghi cenni ai cloni di Star Wars e ai Transformers in generale. L'armatura di Iron Man invece mi fa ben sperare per un ipotetico "Saint Seiya" o per una trasposizione di qualche manga / anime che presenti mecha cibernetici. Ma credo che il rischio ciofeca sia sempre e "quantaltremente" - come direbbe Albanese - in agguato.
Tra l'altro, di per sè, il personaggio di Iron man è piuttosto affascinante: Tony Stark ha un carattere vanesio ed egocentrico, è un ribelle eccentrico ricco da far paura, intelligente e preparato a tutto. Al cotenmpo ha difficoltà nei rapporti personali verso la propria segretaria/amica/amante, ne ha avuti con i propri genitori, è un alcolista, non ha un cuore, dipende dalla propria tecnologia, per di più è intossicato dal palladio. E se a tutto ciò aggiungiamo che di suo produce armi  di distruzione di massa ma, in realtà, è lui stesso un'arma, preteso e osteggiato dal governo del Paese che serve...beh, di conflitti e contrasti ce ne sono parecchi. Però risulta difficile condensare e esplorare il tutto nell'arco di un solo film. O, se anche ci si tenta, si finisce per trascurare il resto, ovvero i personaggi che orbitano attorno al protagonista e che contribuiscono a definirlo mettendone in luce aspetti positivi e limiti.
Ad ogni modo staremo a vedere che accadrà in futuro, qvisto che, nel 2013, è previsto pure un Iron Man 3..anche se, per allora, probabilmente Madhouse avrà già fatto conoscere la propria versione del noto personaggio Marvelliano...

Iron man 2 trailer


Iron man trailer - MadHouse

martedì 16 novembre 2010

..:: Ponderando (forse...) ::..

In questi giorni, tra un impegno e l'altro, straordinari e allenamenti nonchè esame di cintura a kung fu ho finito con il trascurare questo mio blog. A dire il vero, anche numerose altre attività nelle quali sono coinvolto o a cui vorrei/dovrei dedicarmi, tra cui vuoto di luce e terre di confine....ma tant'è che oggi a questo riesco a dedicare qualche minuto.
Davvero non mi capacito di dove finisca, ogni giorno, il mio tempo. 
Tutti i miei 86400 secondi giornalieri dove caspita vengono risucchiati?
E pensare che, anni fa, avevo il tempo di smaltirmi giornalmente un bel po' di fumetti, di dedicarmi ad anime e film, di partecipare a forum e portali web. Ora invece tutto scivola via, son sempre più stanco, mentalmente cotto e ho come l'impressione di concludere sempre meno. Prima o poi finirò col rivolgermi alla banca del tempo...
Forse è colpa del lavoro. Forse dovrei smetterla di stare dalla parte del fornitore e fare, almeno per qualche tempo, il cliente. In fondo, almeno da quello che talvolta sperimento, sembra molto più rilassante e piacevole: sei tu che avanzi pretese, che ti prendi i meriti se le cose van bene o che scarichi liquami et escrementi quando invece la situazione degenera, non sei tenuto a sapere nemmeno le cose che tu stesso chiedi o di cui sei responsabile, salvo poi pretendere l'esatto contrario di ciò che viene realizzato dopo mesi di assenza e disinteresse per un progetto... 
Un po' come i politici che in più di un'occasione votano leggi senza sapere di cosa stanno parlando, magari in perfetta antitesi con quanto sostenuto pubblicamente. 
A proposito dei nostri dipendenti pubblici, c'era un appunto che mi ero fatto e su cui, purtroppo, non son più riuscito a scrivere adeguatamente in merito: il pestaggio di Capezzone a fine ottobre.
Da quel che avevo letto il noto e amato portavoce di Silvio (ora, se fossi lui, sceglierei qualche gnocca come portavoce, altro che Bondi o Gasparri...), era stato aggredito da uno sconosciuto che, dopo avergli sferrato due pugni se l'è svignta lasciando il poveraccio a dolersi per i colpi subiti. Motivo dell'agguato? Non si sa e agli inquirenti, evidentemente, non gliene fregava de meno...
Comunque, che si sia trattato di vendetta politica da parte di qualcuno che, erroneamente,  aveva scambiato Capezzone per un politico o di furia omicida legata a situazioni personali, la notizia a suo tempo mi aveva abbastanza incuriosito. Non tanto perchè, sotto sotto, sono un schifoso cinico amante del sangue, nè tanto meno per malcelata antipatia verso il buon Daniele (a chi mai potrebbe essere inviso? Il web tutto ha dimostrato profonda compassione per il coerente e affidabile portavoce di S. B., come si può facilmente evincere dai post in questo forum), ma soprattutto per come il carnevale si sia concluso subito.
Ma come? Picchiano l'umile et onesto Silvio Berlusconi nel dicembre del 2009 - nel periodo in cui era in auge il caso Mills... processo a cui, a malincuore, dovrà mancare - e per settimane non si parla altro che di "amore che vince sull'odio". Subito diventa tutta una questione di tensione (fomentata dalla sinistra!!! maledetti comunisti che ineggiate al fancazzismo e al sesso selvaggio), di astio, di rabbia, contrapposta alla bontà d'animo, al candore e all'amore (ah, non dimentichiamoci i casi delle escort di 25 anni proprio di quel periodo...ehi? Ma non è comunismo questo?).
Tutti a parlare di sicurezza, di Silvio, di Tartaglia...che fine ha fatto quest'uomo, a proposito?
Ad ogni modo, il presidente del Consiglio subisce un attentato (pensate al putiferio che si sarebbe potuto verificare se "qualcuno" avesse voluto morto lo psiconano che va a farsi i bagni di folla...un colpo di pistola, una bomba e via...) e si scatena il finimondo mediativo. Picchiano un altro politico e...niente. Nessun clima di tensione, di odio. La sicurezza dei nostri dipendenti, dei rappresentati del popolo, in questo caso non è a rischio. Per carità, meno male: chissà quanto ci sarebbe costato mantenere una scorta per tutti i politicanti che abbiamo...certo, per la Carfagna magari più di un volontario lo si sarebbe trovato ma ci pensate a La Russa!
Per un attimo, quindi, ho creduto davvero di essere in una monarchia: se il re viene minacciato allora scatta l'allarme generale; se capita agli altri, ai lacchè, ai portavoce, alle altre pedine del potere, "chissene".
Al limite, un po' di terapia (bunga bunga ad oltranza?) e la tensione scema. O si muore di Snu snu...
Tra l'altro, se un tizio lancia una statuina del duomo addosso allo psiconano si tratta di "rischio sicurezza nazionale" ma se sua maestà va a mignotte sconosciute, allora va tutto bene.
Lasciate che l'imperatore si trastulli e non rompete, va! Al popolo, agli italiani, ci penseremo poi. Forse.
Tanto, hanno Sky, Mediaset Premium, le tette della Marcuzzi, il calcio e il Grande Fratello...che altro vuoi che importi a loro? Del lavoro? Macchè...
Che poi, a dirla tutta, anche su questo fronte c'è un po' di confusione sul da farsi secondo me. Diciamo che trovo alquanto imbarazzante leggere contemporaneamente, il 28 ottobre scorso, due notizie agli antipodi: "Draghi: disoccupazione all' 11%", "Brunetta: 300 mila posti di lavoro tagliati in 3 anni".
Difficile combattere la disoccupazione creando disoccupazione. Semmai poteva essere interessante mantenere quei posti e ridurre altre spese (tipo la pensione ai parlamentari...?)
Per fortuna, alla nostra testa - il culo degli italiani sappiamo già che è stato deflorato...-, di tanto in tanto qualcuno ci pensa,
E cerca, e prova, e si arrischia a proporre contenuti interessanti anche attraverso la scatola sorda che è la televisione. Complimenti a Fazio e Saviano, quindi, e al loro "Vieni via con me" su RaiTre, programma che sta riscuotendo un ampio consenso e che personalmente, per quel che mi è riuscito di vedere, ho apprezzato. 
Probabilmente son fortunati che al lunedì le maggiori autorità del Paese sono impegnate nell'ultima serata di bunga bunga selvaggio del "lungo weekend settimanale" prima di riprendere le attività istituzionali.
Magari pure a spese nostre (mi vien male a pensarci...7000 euro per una sera...se valesse per 500 parlamentari...azz...).
Non dimentichiamoci che siamo NOI i veri clienti, quelli che pagano, per avere un certo servizio e si affidano a mani e menti capaci per avere un futuro solido e luminoso. 
Magari federale, come tanto insistono i tizi della Lega senza però spiegare bene come verrebbe effettivamente realizzata la faccenda. Dopotutto, ai comuni vengon tagliati sempre più fondi, le regioni spendono la maggior parte delle risorse in sanità e a livello di bilancio non si sa bene come siano prese. Che poi, se c'è un debito pubblico che continua a crescere, è lecito pensare che questo riguardi pure le regioni...per cui occhio che tra qualche anno non ci si trovi tutti ad esultare all'annuncio di tasse e situazioni critiche da sostenere. Non che adesso siano rose e fiori... Il fatto che abbia citato la Lega, comunque, è solo in riferimento allo scambio che avrebbe voluto avere il buon Roberto "ho anch'io qualche scheletro nell'armadio" Maroni con "Boppo" Saviano: "Lega Nord e 'ndrangheta? Ma dai! E' un'infamia, una calunnia, è...ehi, aspetta...uhm...forse qualcosa di vero c'è....".
Dulcis in fundo, per concludere questa carellata di pensieri senza capo nè coda, perchè non tirare in ballo Sgarbi? Il pacato Vittorio, esperto d'arte e di problemi energetici, qualche sera erudiva Daria Bignardi e mugliaia e migliaia di spettatori in materia di energia eolica e impianti fotoelettrici. Costano. Sono brutti.  Sono anti-economici. Insomma, non andrebbero realizzati o, almeno, non dove dice lui, perchè rovinano il paesaggio. 
Questa la sua tesi. 
E c'ha ragione.
Difatti, l'Europa ha concesso appositi fondi perchè le nazioni europee li sfruttino per incentivare l'economia e l'utilizzo di energie rinnovabili (ma che sole vuoi che ci sia in Sicilia?) ma noi italiani non li sfruttiamo, Piuttosto lasciamo che aziende estere vengano a fare i lavori qui da noi pagandoli e lasciando pure che LORO sfruttaino quei soldi (che sarebbero nostri...).
Se poi a tutto questo aggiungiamo che, nel 2010, l'Italia non ha manco uno straccio di piano energetico non rimane altro che alzarsi e mandare a bunga bunga tutto e tutti:


martedì 9 novembre 2010

..:: ApertaMente ::..

Approfitto di questo mio spazio personale per diffondere un comunicato stampa fattomi pervenire da un conoscente:

Gli studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia dell''Università degli Studi di Padova per quattro serate d'Apertura di Palazzo Maldura.
Da lunedì 8 novembre a giovedì 11 novembre, dalle 18.30 alle 24.00: formazione, dibattiti, cineforum, esposizioni, musica!

Gli studenti della facoltà di Lettere e Filosofia di Padova sono allarmati per le prassi dell’attuale Governo: distruggere il futuro della nostra cultura, il futuro della nostra generazione e il futuro della Repubblica.
Di fronte all’unanime e silenziosa accettazione da parte delle realtà politiche di questo progetto, hanno deciso di rispondere alla “riforma” Gelmini-Tremonti riappropriandosi dell’Università.
Gli studenti useranno la forza data dalla loro indignazione per dimostrare che è possibile gestire un’università al di fuori di logiche utilitaristiche, quelle logiche che attualmente riscuotono tanto credito, al di fuori del più classico mercantilismo baronale, tanto combattuto a parole quanto non ostacolato nei fatti. Per questo la loro Preoccupazione è sì una nuova forma di protesta, ma soprattutto una proposta per un nuovo rapporto fra le persone che vivono l’università.
Vogliamo cooperazione, non competizione.
ApertaMente. Perché ci siamo resi conto che l’attacco all’Università è solo parte di un più ampio processo di smantellamento del sistema Paese. Non rimarremo chiusi fra le quattro mura di Palazzo Maldura, ma apriremo una discussione con tutti coloro che vogliono prendere in mano il loro futuro. Dall’8 all’11 novembre Palazzo Maldura sarà il fulcro di una serie di manifestazioni che riguarderanno anche l’esterno degli spazi universitari: formazione, dibattiti, cineforum, esposizioni e musica.

PROGRAMMA

Lunedì 08 novembre:
18.30, Dibattito: Il nostro futuro differente, reddito, welfare, diritto allo studio e precarietà.
20.00 in poi, Aperitivi, Panini e DJ Set.
20.30, Incontro d'Autore: Matteo Fantuzzi, quattro chiacchiere con l'autore e letture da Kobarid Poesia Militante, poesia per la gente.
21.30, Cineforum: Tutta la vita davanti (P. Virzì - 2008) e If.... (L. Anderson - 1969)

Martedì 09 novembre:
18.30, Cineforum: La classe (L. Cantet – 2008) e Les amantes reguliers (P. Garrel - 2004)
20.00 in poi, Aperitivi, Panini e DJ Set.
20.30, Incontro d'Autore: Morgan Palmas, del celebre blog di scrittura, Sul Romanzo. Letteratura Online come resistenza culturale.
21.00, Dibattito: Non ci meritate, retorica meritocratica e valutazione dei saperi.

Mercoledì 10 novembre:
18.30, Dibattito: Dal terremoto dell'Aquila all'alluvione di Vicenza, le risposte del Governo alle
emergenze ambientali.
20.00 in poi, Aperitivi, Panini e DJ Set.
20.30, Incontro d'Autore: Simone Batting per Samgha, Alessandro Assiri (Anterem e Poesia2.0) e Francesco Terzago per Poesia2.0. Fare rete per la letteratura della rete.
21.00, Cineforum: Draquila (S. Guzzanti – 2010)

Giovedì 11 novembre:
18.30, Cineforum: I pugni in tasca (M. Bellocchio - 1965)
20.00 in poi, Aperitivi, Panini e DJ Set.
20.30, Incontro d'Autore: direttamente da AbsoluteVille, Luigi Nacci, poesia performativa, quale futuro per la poesia italiana.
21.00, Dibattito: L'Università nella città, Assemblea Cittadina.


Per maggiori informazioni: ApertaMente

domenica 7 novembre 2010

..:: Mutant Chronicles ::..

Titolo: Mutant Chronicles
Regia: Simon Hunter
Anno: 2008
Genere:  Horror, Sci-fi, Azione

La trama in breve:
Anno 2707: la Terra è dominata da quattro grandi multinazionali (la Capitol, la Bauhaus, la Mishima e la Imperial) che si sono oramai sostituite agli Stati nazionali e che combattono fra loro un'aspra guerra militare per il controllo dele esigue risorse naturali rimaste nel pianeta. Nel corso di un battaglia combattuta sul suolo europeo tra la Capitol e la Bauhaus, una bomba distrugge un antico sigillo di roccia nel terreno, nel quale secoli addietro era stata rinchiusa la Macchina, un misterioso congengno in grado di trasformare gli esseri umani feriti o morti in spietati mutanti assassini e senz'anima. Orde di mutanti fuoriescono dal terreno, uccidendo tutti i soldati e conducendoli alla Macchina, da dove parte un tentativo di conquistare il mondo. Constantine (John Malkovich), capo della Capitol, convoca i vertici delle multinazionali per organizzare una strategia comune, e nel corso dell'incontro viene deciso di abbandonare la Terra. Ma proprio prima che Constantine parta, da lui si reca Fratello Samuel (Ron Perlman), capo dell'ordine monastico che secoli addietro aveva guidato la rivolta degli uomini contro la Macchina e i suoi mutanti. Samuel è il custode delle Cronache, il libro che profetizza il risorgere dei mutanti ma anche quello di un salvatore che è destinato a distruggerla. Convince così Constantine a farlo partire per una pericolosissima missione, alla quale parteciperanno la guardiana del libro Severian (Anna Walton) e alcuni soldati dei quattro eserciti mondiali: Mitch Hunter (Thomas Jane) e El Jesus per la Capitol, Steiner per la Bauhaus, Valerie Duval (Devon Aoki) e Juba per la Mishima e MacGuire per la Imperial. Assieme partiranno per un viaggio nelle viscere della Terra per cercare di distruggere per sempre la Macchina e i suoi mutanti. Mutant Chronicles è ispirato da un celebre ed omonimo gioco di ruolo. (fonte comingsoon)

Il mio commento:
Prima di passare alla recensione vera e propria mi sento in dovere di fare alcune precisazioni.
Innanzitutto, Mutant Chronicles è un gioco di ruolo degli anni 90 con ambientazione techno fantasy. Di questo sono uscite diverse versioni tra cui anche una basata su carte che, anche in Italia, ha riscosso discreto successo e nella quale pure io ho investito parecchi denari e tempo quando ero alle medie e ai primi anni delle superiori. L'ambientazione del gioco è stata inoltre definita e caratterizzata mediante illustrazione, racconti, romanzi, videogames e fumetti, il tutto per creare e ampliare il mondo all'interno del quale si svolgono le battaglie tra le varie fazioni coinvolte e che milioni di appassionati in tutto il mondo hanno combattuto strenuamente tra loro. La dinamica prevede infatti che ogni giocatore sfrutti al meglio le carte del proprio mazzo per schierare guerrieri e mezzi, potenziandoli con armi, incantesimi e fortificazioni e conducendo al meglio la battaglia contro i propri avversari, primeggiando su di loro.

martedì 2 novembre 2010

..:: Obscuram ::..

Titolo:  Obscuram
Autore: Diego De Vita - Alfredo Drago
Editore: 0111 Edizioni
Genere: Fantasy
Pagine: 206

La Trama:
Una terra senza stagioni, dove il tempo sembra scorrere senza mai mutare il suo corso. Una maestosa e lugubre città che, in silenzio come un predatore, attende di poter balzare sulla sua prossima preda.
Una spedizione archeologica che porterà alla luce qualcosa di arcano e potente. Uomini, elfi, gnomi e nani vivono in simbiosi forzata con creature misteriose e insidiose; quando l'equilibrio si incrinerà, tu da che parte starai?  (fonte 0111 Edizioni)


Il mio commento:

Come già altri testi letti e recensiti in questa sede, anche questo libro è entrato in mio possesso nell'ambito di una catena di lettura avviata su Mondo Parallelo (a proposito: se ci fossero autori interessati a far circolare le loro opere...) e, personalmente, ritengo doveroso parlarne per darne visibilità in quanto opera scritta da autori poco conosciuti. Oltre che fornire critiche e considerazioni sul lavoro proposto da 0111 edizioni.
Partendo con ordine: il titolo è molto suggestivo e, unitamente alla copertina scelta, incentiva alla lettura. Crea aspettativa, fa capire che c'è qualcosa di tenebroso e "oscuro" che attende solo di essere letto. L'immagine scelta, la pallida luna, la notte oscura...sono tutti elementi che aiutano a classificare l'opera come appartenente al genere fantasy, ammiccante all'horror.
Mi ci sono accostato carico di aspettativa, in pratica. Senza contare che ero curioso di leggere un testo scritto a più mani, un'esperimento che personalmente non sarei in grado di concretizzare ma che, nel romanzo in questione, direi che è discretamente riuscito, con parti coese e uniformi in quanto a stile e registro. Ad esser sincero, comunque, mi sarebbe piaciuto trovare qualche nota o un'introduzione che spiegasse come mai Diego e Alfredo abbiano optato per una soluzione simile anzichè coltivare progetti indipendenti, magari ambientati nel medesimo mondo o con vicende/personaggi in comune.
L'enfasi viene invece posta sulla narrazione e sulle vicende narrate: dritti all'obbiettivo insomma. Si nota da subito come ci sia stata una certa attenzione e ponderazione prima della stesura del romanzo: gli autori hanno riflettuto e stabilito le regole del mondo in cui hanno poi deciso di collocare i propri eroi, definendo strutture e organizzazioni sociali, scegliendo quali razze fantasy prendere in considerazione e quali invece evitare (nessuno sceglie mai i troll delle paludi...). 
Le premesse per una buona lettura, ben congeniata e non banale, quindi, ci sono tutte. 
I personaggi e le dinamiche sono definite discretamente, in generale con una buona caratterizzazione, per cercare di offrire al lettore comportamenti e modi di agire e pensare differenti ma credibili. Buona anche la scelta di portare in scena attori appartenenti a razze diverse, cercando di contribuire alla loro crescita ed evoluzione, collocandoli al centro di macchinazioni più grandi di loro. 
L'atmosfera infine è resa abbastanza bene, con una tensione costante in vista di un non ben definito pericolo incombente...di cui però, si approfondiranno le conseguenze nei testi che seguono/seguiranno visto che Obscuram non è un romanzo auto conclusivo bensì solamente il primo capitolo di una saga.
In questo senso, si presenta più come un'introduzione per qualcosa di più ampio anzichè qualcosa di compiuto. Lo dimostra anche il finale...senza contare che ci sono anche alcuni personaggi che, nel testo, appaiono solamente per qualche pagina, in attesa di tornare nel seguito (su tutti, Palain e i vampiri).
Un secondo capitolo che non ho ben compreso se è uscito o meno...ma che, a dirla tutta, non so se leggerò. Già perchè, per quanto sia evidente un certo lavoro di coordinazione e approfondimento, ho trovato lo svolgersi degli eventi e la narrazione in sè piuttosto lenti e pesanti. Anche lo stile non mi ha aiutato molto a superare questo scoglio. Forse è colpa della recente lettura di testi molto più scorrevoli e leggibili. Ma più probabilmente credo molto sia imputabile alla pochezza dell'editing operata: refusi, punteggiatura mancante, spaziature selvagge, dialoghi che si incastrano e ripetizioni. Tante, troppe. Soprattutto perchè spesso e volentieri ci sono sequenze in qui i personaggi coinvolti non hanno nome (i mannari, i soldati, l'uomo, il cacciatore, il nano, lo gnomo...) e, per spiegare quanto avviene, diviene necessario specificare ogni dannata riga chi sta facendo cosa. Dinamiche e mancance risolvibili, per carità, ma che, almeno in questa edizione, hanno reso la lettura parecchio difficoltosa e ostica (ad esempio, quando parlano i mannari... "Kagen pensa di fare questo", disse Kagen ai mannari. "Ma perchè Kagen pensa di fare questo?", chiese a Kagen uno degli altri mannari "Perchè Kagen ha deciso così", ribadì Kagen ai mannari. "Allora i mannari accordano a Kagen il permesso di fare ciò che pensa", confermarono i mannari a Kagen. "Kagen ringrazia"...e così via. E per fortuna tra i mannari non ci sono mai omonimi!). 
Oltre a ciò, purtroppo, qua e là non mancano ripetizioni di concetti e descrizioni più volte ribadite, talvolta per scelta, visto che il punto di vista tenta di essere simile a quello di una cinepresa mobile, nel tentativo di mostrare gli stessi eventi da punti di vista differenti.
Quanto infine alla solidità della storia, anche qui avrei da ridire su svariati aspetti: ho trovato carismatici leader di gnomi che appaiono più dubbiosi e in balia degli eventi anzichè abili strateghi; donne (l'unica donna umana...) che comandano eserciti senza sapere verso dove o perchè, senza sapere nulla del proprio seguito o degli elementi che fanno parte della spedizione, per giunta (t'oh, abbiamo i cacciatori, t'oh ci sono anche gli alchimisti, t'oh..mancano le provviste per tutti...); di Venerabili che si bullano della propria sapienza millenaria dimostrando, al contempo, un'idiozia senza pari (sapevo tutto questo ma A- non mi son preso la briga di controllare i movimenti del male B- ciononostante non farò nulla C- affiderò tutto ad un povero elfo ignaro di cosa sta affrontando D-eviterò volutamente di schierare valenti condottieri e potenti maghi affinchè il male possa dilagare tranquillamente). Inoltre, dato che spesso e volentieri gli autori si soffermano sul clima di oppressione e tensione che aleggia nell'Impero, dove gli umani dominano sulle altre razze (come abbiano fatto non si sa bene...ma è così...), c'è da chiedersi perchè queste ultime non approfittino dell'assenza dei cacciatori e di parte dell'esercito imperiale per ribellarsi al Decano. Tutti gli occhi rimangono invece concentrati sulla spedizione del professor Burby l'unico, sembrerebbe, ad aver pensato di esplorare una zona delle Snake Towers poco distante dalla capitale dell'impero. E senza che l'onnisciente Venerabile si accorgesse di nulla...
Concludendo, se le premesse per un buon lavoro c'erano tutte, una miscela di esoterismo e fantasy, horror e cospirazioni sociali, mano a mano che ho approfondito la lettura mi son trovato sempre meno coinvolto e deciso in merito alla solidità del romanzo. Spero però che gli autori e l'editore abbiano intenzione di ritornare sull'opera al fine di migliorarla e sistemarla rendendola una lettura più scorrevole, dinamica e avvincente.