lunedì 27 dicembre 2021

Fairfax & Coldwin

Titolo:
 Fairfax & Coldwin
Autore: Alessio Filisdeo
Editore: Nativi Digitali Edizioni
Genere: fantasy, horror, gotico
Pagine: 250


La trama in breve:
Primi anni dell’Ottocento. Le Guerre Napoleoniche stringono l’Europa in una morsa opprimente, generando miseria e povertà.
Fairfax e Coldwin, feroci vampiri con indosso la pelle di insospettabili gentiluomini, imperversano per le strade di Londra commettendo atrocità di ogni sorta, impazienti di abbandonare il Vecchio Continente per cominciare una nuova non-vita nelle Americhe. Ma attraversare l’oceano costa caro, e il prezzo pattuito prevede il rapimento di una misteriosa bambina, celata nei recessi della Francia bonapartista.
Antichi rancori, tradimenti, duelli all’ultimo sangue e fughe rocambolesche: presto le due empie creature della notte si ritroveranno invischiate in una fitta rete di intrighi, intrappolate tra le spire del loro scomodo passato.
“Fairfax & Coldwin”, di Alessio Filisdeo, segna il ritorno di un XIX secolo più gotico che mai, cupo e grottesco, traboccante di subdoli personaggi e inquietanti rivelazioni.
Abbassate le luci. Mettetevi comodi. Il viaggio ha inizio.  (fonte Nativi Digitali Edizioni)


Il mio commento (attenzione agli spoiler!):
Approfittando di un'offerta, incuriosito dalla trama e dall'accattivante copertina, qualche tempo fa ho acquistato questo Fairfax & Coldwin, ebook di genere fantasy-horror che ho terminato di leggere pochi giorni fa.
Ero un po' scettico all'inizio, lo ammetto: testo di un giovane autore, di cui non sapevo nulla, la presenza di vampiri senza però sapere bene a quale modello facesse riferimento, in più la precedente lettura de I cinque dei di Adaesha che non mi aveva convinto molto... 
E invece mi sono ricreduto praticamente subito. L'ho trovato un buon testo, molto cinematografico e godibile, che scorre senza fronzoli sostenuto da un ottimo stile e narrativo, un registro non banale ma nemmeno pomposo, piuttosto molto efficace e studiato che rende molto bene sia nei dialoghi sia nelle scene più descrittive o d'azione.
Già il prologo fa intuire al lettore che non siamo di fronte a un testo banale o per un pubblico che ricerca storie di amori adolescenziali stile Twilight (senza nulla togliere a quella saga che, sinceramente, conosco poco e che non mi ha mai avvinto particolarmente).
Qui i vampiri sono creature avvezze all'omicidio, immortali senza scrupoli che mietono vittime quando ne hanno voglia o bisogno, ma tuttavia non dei mostri privi di personalità o capaci di esprimersi solo a grugniti. Anzi, i due protagonisti, legati da una singolare maledizione, sono dei gentiluomini, seppure svolgano mansioni poco nobili prestando i loro servigi a questo o a quell'altro principe. Ovviamente possono contare su alcun abilità sovrumane, in termini di movenze e forza, ma anche in termini di lettura mentale e charme. E altro, a seconda dell'anzianità e del potere accordato dal Sangue.
Ricordano molto quindi i vampiri che si possono trovare in ambientazioni alla AD&D o in videogame quali Legacy Of Kain. Anche se, sinceramente, l'impressione (molto probabilmente errata) è che l'autore, Alessio Filisdeo, abbia anche una discreta passione per fumetti e manga: lo ipotizzo dalla dinamica di certe situazioni, dalla rivelazioni di poteri "esper" che si manifestano in un ibrido, dal fatto che la strana coppia Fairfax e Coldwin mi ricorda altri personaggi come Wolverine e Sabretooth (degli X-men della Marvel) oppure Fay D. Florite e Kurogane (di Tsubasa RESERVoir CHRoNiCLE delle Clamp) mentre qua e là, in particolare grazie alla Creatura Oscura che di tanto in tanto compare e fa capire di essere un vampiro di ben altra pasta, ho percepito richiami di Hellsing (manga di Kōta Hirano) e del protagonista Alucard... in particolare quando attinge e sfoga la propria potenza oscura ai danni anche di altri vampiri "più giovani".

sabato 18 dicembre 2021

Legion - stagione 1


Titolo:
Legion - stagione 1
Anno: 2017
Episodi: 8
Genere: supereroi, fantascienza


La trama in breve:
Legion segue le vicende di David Haller un giovane trentenne affetto fin da quando era solo un ragazzo da disturbi psichici quali personalità multiple, perdite di memoria e deficit di attenzione e concentrazione. Difatti, a seguito di una diagnosi di schizofrenia David, dopo aver trascorso la maggior parte della sua esistenza entrando ed uscendo da istituti psichiatrici, a seguito di vari episodi di rabbia ed un tentato suicidio, viene rinchiuso nell'ospedale psichiatrico di Clockworks. Quello che non è stato mai compreso da tutti i medici che lo hanno curato è che David è in realtà un potentissimo telepate ed i sogni e le visioni che lo tormentano non sono indice di pazzia ma qualcosa di reale, infatti ognuna delle sue personalità possiede delle speciali abilità contro cui il protagonista cerca da sempre di lottare per reprimerle. All'interno della clinica David incontra gli altri pazienti, tra cui spiccano due figure con le quali David ha uno speciale feeling, una di queste è Lenny, una sua vecchia amica ricoverata per problemi di dipendenza da alcol e droghe, l'altra è Sydney Barret, una ragazza con l'apparente fobia incontrollabile per il contatto fisico...  (fonte comingsoon)


Il mio commento:
Questa volta ne approfitto per parlarvi di una serie tv di qualche tempo fa recuperata solo in tempi recenti ma che, a mio avviso, merita di esser vista.
Siamo sempre nell'ambito super-eroistico, in particolare ambito mutanti Marvel come si può intuire dalla "x" presente nel logo, in quanto il protagonista David Haller è un mutante di classe omega (ovvero massimo) e figlio illegittimo di Charles Xavier.
Tuttavia, questa serie non si presenta in modo da richiamare le attuali serie e film Marvel (o, forse, Sony) proponendo tanta azione, sperpero di effetti speciali e richiedendo alla spettatore una visione molto spesso in modalità brain-off. Si distingue invece per una regia e una fotografie che oserei dire poetiche e suggestive assai, molto artistiche e di impatto, capaci di rapire, emozionare e avvincere. Senza contare omaggi e riferimenti a registi e film cult.
Il budget a disposizione probabilmente non è stato dei più ampi tuttavia il modo in cui viene portata avanti la narrazione, la psichedelia e il tormento di varie sequenze, l'alone di mistero e le suggestioni proposte sono davvero notevoli e rappresentano il motivo per cui questa serie merita di esser vista. Non siamo di fronte a un prodotto banale né semplicissimo da seguire: ringrazio infatti la visione in streaming per la possibilità di mettere in pausa e riguardare più volte le sequenza poiché a volte non è nemmeno ben chiaro a cosa stiamo assistendo. Anche perché ci sono talune situazioni molto particolari, vedi il piano astrale (una dimensione psichica) oppure la sequenza "senza audio" che si realizza nell'assalto alla casa di David o, ancora, la "stanza" in cui David e Sydney possono stare assieme ad entrare in contatto tra loro. Una cosa semplice, magari, ma che nel mondo reale crea invece qualche problema come si scopre già nelle prime puntate...
Senza contare che mano mano che la storia si sviluppa e scopriamo che il nostro protagonista non è un demente (e nemmeno un eroe nel senso stretto del termine, il che rende questa serie ulteriormente particolare) ma una persona tormentata, anche e soprattutto a causa dell'entità psichica nota con il nome di Re Delle Ombre (Shadow King), la faccenda si fa sì interessante ma anche decisamente più complicata. E talvolta inquietante, ma senza sfociare nell'horror puro. 
Probabilmente il fatto di avere un minimo di infarinatura sui fumetti Marvel agevola la compensione e la fruizione della serie sebbene, per quel che mi riguarda, Legion non è un personaggio che conosco molto. Se non per il fatto di aver causato la genesi di quello spettacolare ciclo di storie de "L'era di Apocalisse".

domenica 28 novembre 2021

Invincible

Titolo:
Invincible - stagione 1
Anno: 2021
Episodi: 8
Genere: supereroi, fantascienza


La trama in breve:
Ispirato all'omonimo fumetto di Robert Kirkman, la serie segue le vicende di Mark Grayson che, attorno ai 17 anni sviluppa poteri tali da renderlo un supereroe, Invincible. D'altronde, suo padre è Omni-Man: originario del pianeta Viltrum appartiene a una razza di alieni superpotenti ed è il più forte supereroe della Terra. 


Il mio commento:
Ne avevo sentito parlare mesi fa ma, complica anche la nascita di Lorenzo a inizio marzo, non avevo proprio avuto modo o occasione di spenderci del tempo. Recentemente però son riuscito, pian piano, a vedermela e ne son piacevolmente rimasto soddisfatto.
Concordo su quanto si può leggere in rete circa la qualità migliorabile delle animazioni, che tuttavia migliorano nelle ultime puntate, però le caratteristiche migliori della serie riguardano altri aspetti.
Già il colpo di scena presente nella seconda metà del primo episodio fa capire allo spettatore che siamo di fronte a una produzione matura, pensata per adulti, dove non si sprecano violenza e scene forti. La mattanza dei Guardiani del globo (praticamente gli Avengers della situazione) ad opera dello stesso Omni-Man costituisce un bel modo per rimescolare le carte in gioco e creare spunti interessanti per lo sviluppo della storia. Da un lato difatti assistiamo alla crescita di Mark, come persona e supereroe, al suo rapporto con il padre, con cui condivide poteri e addestramento; dall'altro assistiamo alle conseguenze della strage, alle indagini su di essa, con la speranza di capirci di più.
Tutto per arrivare alla devastante puntata finale in cui Invincible e Omni-Man si sfidano. O, meglio, dove Omni-Man distrugge il figlio e devasta il pianeta producendo un numero incalcolabile di morti. D'altronde, quelli del governo ci avevano pure provato ad arrestarlo scagliandogli addosso tutto quello che avevano a disposizione, compresi mostri e attacchi da satellite, ma non c'è stato verso contro la sua potenza praticamente divina. Pensatelo a un superman praticamente immortale e che non subisce gli effetti di alcuna criptonite.
Ma lo sviluppo stesso della storia, che non so se rispetti fedelmente o meno il fumetto, è l'elemento che tiene incollato lo spettatore che, di episodio in episodio, vede anche seminate varie possibili sotto trame che permettono interessanti sviluppi futuri. Pensiamo agli alieni Flaxans, il cui pianeta è stato devastato dal solo Omni-Man (dopo che gli attuali Guardiani del globo si erano dimostrati in difficoltà a respingerne un contingente) oppure a quel che accadrà su Marte dopo che i Sequid hanno trovato modo di far breccia e attaccare la popolazione locale...e tutto per una svista di Invincible...

sabato 27 novembre 2021

Solo - A Star Wars story

Titolo:
Solo - A Star Wars story
Regia: Ron Howard
Anno: 2018
Genere: azione, fantascienza
Cast: Alden Ehrenreich, Woody Harrelson, Emilia Clarke, Donald Glover, Thandie Newton, Paul Bettany, Joonas Suotamo, Phoebe Waller-Bridge, Warwick Davis, Clint Howard


La trama in breve:
Spinoff della saga di Star Wars dedicato al personaggio di Ian Solo. Il film copre un arco temporale di circa 6 anni e raccontando le vicissitudini che lo hanno portato a incontrare Chewbecca, Lando Calrissian e, soprattutto, il Millenium Falcon.


Il mio commento:
No. Praticamente potrei riassumere così il mio commento su questo film. Non mi interessa sapere se ci son stati problemi di gestione, cambi alla regia ecc... la storia, fondamentalmente è inconcludente e il personaggio di Ian Solo è solamente un'ombra di quello che tutti ben conosciamo e che è stato reso celebre da Harrison Ford.
Posso anche accettare, come sempre, che ci siano semplificazioni e situazioni "brain-off" ma qui ci sono molti aspetti che non quagliano. E non parlo di effetti speciali o ritmo narrativo.
In primis: dove ha imparato Ian a pilotare? Come fa a esser così bravo? Si siede su una nave che non conosce, su una rotta che non conosce, e puff fa il record universale? Mah...
Poi rimane un fatto incredibile che nella vastità infinta del cosmo sia così facile trovarsi senza avere alcun sistema di comunicazione, vedi internet o telefono. Anche perché, se esistesse, il nostro caro Ian avrebbe potuto anche provare a raggiungere la sua amata Qi'ra, o no? Una telefonata, una mail, una lettera...niente...per anni...e non esistono nemmeno giornali o notiziari per informarsi...mah, che strano universo soprattutto se consideriamo i giorni nostri, nei quali viviamo iperconnessi.
Invece la storia proposta dal fim è tutta una corsa frenetica senza capo né coda, con personaggi che ci provano anche a darsi un tono e a imprimersi, parlo di Beckett e Dryden Vos, ma sono quelli primari a mancare completamente il bersaglio. Tranne Chewebecca (o Chewbacca che dir si voglia), ovviamente. Lui si che sa recitare. E ancora non mi è chiaro se ha le dita o cosa sotto quella pellicciona leonina morbida morbida. Chissà poi perché lui non lo doppino mai. E chissà perchè Ian sappia parlare la sua lingua, anche se poco. Anche gli altri sembrano capirlo abbastanza. Ma lo spettatore no... Un dettaglio che praticamente fa passare lo spettatore per deficiente ...

sabato 20 novembre 2021

I cinque dei di Adaesha

Titolo:
I cinque dei di Adaesha
Autore: Sabrina Guaragno
Editore: Nativi Digitali Edizioni
Genere: fantasy
Pagine: 25


La trama in breve:
In una terra dilaniata dal passaggio di un popolo straniero e violento, la giovane Padena decide, insieme al fidanzato Ioro, di rivolgersi agli Dei per chiedere un aiuto per sopravvivere e per salvare la sorella di lei, Moria, fatalmente ferita. I tre non sanno, però, che questo accordo magico farà intrecciare i loro destini in un vincolo indissolubile, e le loro vite non potranno più essere le stesse… (fonte Amazon)

Il mio commento:
Libro leggero e di poche pagine che fa da prologo ad una saga fantasy che, personalmente, non conosco.
Essendo interessato a leggere qualcosa dell'editore, ed essendo gratuito, l'ho preso con il beneficio del dubbio sul proseguire o meno con la saga. Personalmente però non mi ha convinto molto, probabilmente andrebbe sviluppato maggiormente.
Le vicende presumo siano importanti nel contesto della Saga di Alaisa però se dovevano convincermi a saperne di più, ecco, non sono riusciti nell'intento. 
Il fatto stesso che i protagonisti siano considerati Dei mi ha spiazzato un poco: può starci che il rituale descritto all'inizio li abbia resi qualcosa di più che semplici persone, ci sta anche che Moria abbia sviluppato poteri magici (su cui però non si approfondisce granché) però non ci sono, nel libro, gesta memorabili o eclatanti. Oltretutto, se loro stessi si son rivolti a divinità (o demoni) a maggior ragione dovrebbero essere questi (gli antichi dei) a essere considerati divinità mentre i protagonisti dovrebbero essere considerati degli apostoli o dei semidei. Ma non escludo di aver travisato io tutto quanto.

sabato 13 novembre 2021

Messia di Dune

Titolo:
Messia di Dune
Autore: Frank Herbert
Editore: Editrice Nord
Genere: fantascienza
Pagine: 321

La trama in breve:
Non è certo al momento della loro creazione che gli imperi mancano di uno scopo. Quando, invece, si sono fermamente consolidati, gli scopi si smarriscono e vengono sostituiti da vaghi rituali. Il secondo, avvincente episodio del Ciclo di Dune, uno dei best seller assoluti della fantascienza mondiale.

Dodici anni dopo la vittoria dei Fremen sull'Imperatore Padiscià Shaddam IV, Paul Muad'Dib, erede degli Atreides, è ancora il temuto Imperatore della galassia e governa l'universo dalla sua capitale su Arrakis. La forza del mito che lo circonda viene però intaccata da un complotto che vede protagonisti il Bene Gesserit, la Gilda Spaziale, i Tleilaxu e alcuni Fremen ribelli: al centro della cospirazione c'è il tentativo di indebolire la sua capacità di comando e rendere instabile la dinastia degli Atreides ostacolando la nascita di un erede. Tuttavia, il prezioso dono della prescienza dà a Paul la consapevolezza che la strada da seguire è quella indicata dal suo destino: indirizzare il proprio popolo su un percorso che lo allontani dall'autodistruzione e dalla miseria, verso un futuro armonioso e duraturo, un obiettivo che è disposto a raggiungere anche a costo del proprio sacrificio... Il secondo, avvincente episodio di Il Ciclo di Dune, uno dei best seller assoluti della fantascienza mondiale. (fonte IBS)

Il mio commento (attenzione agli spoiler...):
Qualche tempo fa vi avevo parlato di Dune, famosissimo libro di Frank Herbert, pietra miliare della fantascienza di cui, tra l'altro, è stato recentemente realizzato un nuovo adattamento cinematografico per la regia di Denis Villeneuve. 
Ora invece ne approfitto per parlarvi di questo secondo romanzo del medesimo ciclo, decisamente più breve e, ora che l'ambientazione è nota, fruibile. Ma non per questo meno impegnativo, nonostante la lunghezza ridotta. Lo stile e il modo di narrare di Herbert rimangono di ottimo livello e allineati al primo romanzo, per cui efficace, logico e razionale, ma anche molto poetico e suggestivo, con personaggi che però non risultano sempre così "spontanei" ma condizionati da un forze maggiori di loro. 
Sin dalle prime pagine si respira un'atmosfera più grave e disperata: assistiamo infatti ad un incontro segreto nel quale si delinea un complotto ai danni di Paul Atreides. Un complotto per il quale vengono prese tutte le dovute precauzioni al fine che l'imperatore non riesca a "scorgerlo" con la sua prescienza e che sembra evidenziare dei punti deboli nelle facoltà stesse di Muad'Dib.
Nel proseguo del libro, da un lato il complotto prende forma, dall'altro assistiamo a vari episodi che ci permettono di conoscere meglio la situazione di Paul e di Alia, anch'essa dotata di conoscenze sovrumane. Sono entrambe figure tragiche, segnate dal destino. Nel caso di Alia si respirano però irrequietezza e pulsioni, mentre per Paul prevale una stoica rassegnazione e incrollabile fiducia in quello che è il percorso scelto per se stesso e l'impero, una strada che lo porterà a più di un sacrificio fino al finale del romanzo. E per quanto mi riguarda ho empatizzato molto con lui, ho sofferto e patito per la sua stoicità e per lo spirito di abnegazione. I suoi comportamenti e le sue scelte appaiono quindi anche assurde e fredde, anche, ma in realtà sono il risultato del grande amore che nutre per la sua adorata Chani e per il senso di responsabilità verso l'impero. 
Menzioni particolari poi per i personaggi di Duncan Idaho (eh già!) e di Scytale, decisamente interessanti. Il primo è redivivo, ad opera del Bene Tlelilaxu, una società segreta che pratica la manipolazione genetica, e torna a corte sotto forma di ghola, praticamente una sorta di resuscitato ma con ricordi impiantati e alcune parti sostituite da innesti tecnologici, in particolare gli occhi. Un personaggio che dovrebbe essere strumento del complotto ma che diviene pungolo per lo sviluppo di Alia e per riflessioni sull'autenticità della persona e dell'io, sul limite tra natura e scienza, tra vita e morte. In un certo senso, la sua stessa esistenza rappresenta una sorta di prova di immortalità, con implicazioni etiche non banali.
Scytale invece è un Volto Danzante appartenente al Bene Tlelilaxu, una sorta di mutaforma, molto acuto e pericoloso (che mi ha fatto pensare a Jaqen H'ghar del Trono di Spade...anche se forse sarebbe più corretto il paragone con il T1000 di Terminator 2), anch'esso pedina centrale del complotto ai danni dell'imperatore.

lunedì 8 novembre 2021

C'era una volta ... a Hollywood

Titolo:
C'era una volta ... a Hollywood
Regia: Quentin Tarantino
Anno: 2019
Genere: commedia, drammatico
Cast: Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Emile Hirsch, Margaret Qualley, Timothy Olyphant, Austin Butler, Mike Moh, Dakota Fanning, Bruce Dern, Al Pacino, Kurt Russell, Damian Lewis, Julia Butters, Luke Perry, Victoria Pedretti, Scoot McNairy, Lorenza Izzo


La trama in breve:
Ambientato a Hollywood, nel 1969, il film segue le vicissitudini dell'attore Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), ormai in declino e alla ricerca di nuove parti con le quali riscattare la propria carriera, e della sua controfigura, Cliff Booth (Brad Pitt), che per Rick è anche amico, autista e tuttofare, il quale vive in una roulotte con il suo cane.  
Accanto alla villa di Rick, si trasferisce il regista Roman Planski con la sua bellissima moglie, l'attrice Sharon Tate (Margot Robbie) che sta iniziando a farsi notare nel panorama cinematografico. 
Le loro vicende saranno destinate a incrociarsi la notte dell'8 agosto 1969...


Il mio commento in breve:
Grazie a Netflix son riuscito a recuperare l'ultimo film realizzato da Tarantino, terzo capitolo della sua Trilogia del revisionismo storico (con Django Unchained e Bastardi senza gloria), ovvero film che ammiccano a episodi storici tragici ma che la modificano per rendere (un po') di giustizia alle vittime.
In questo caso, il riferimento è quello dell'eccidio di Cielo Drive compiuto da membri della famiglia Manson. Un episodio che, probabilmente, ha più significato in territorio statunitense che altrove ma che alla fin fine costituisce solo il pretesto per ambientare quest'opera a Hollywood e trasporre in essa la passione che Tarantino nutre per il cinema e la sua storia.
La questione "film" e "cinema" è praticamente sempre al centro della vicenda in quanto si respira, attraverso il declino e la ricerca di ruoli di Dalton attore, un certo cambiamento di tempi e linguaggi che determina cambiamenti anche all'interno delle produzioni. Probabilmente ne è un esempio il fatto che la sua controfigura, Cliff, ha sempre molto tempo libero e non è più impegnato in azioni pericolose come negli anni d'oro e anche il dialogo che il personaggio impersonato da Di Caprio ha con la piccola Trudi Fraser (Julia Butters) rappresenta un punto di svolta per riprendere controllo di sé e della sua carriera, dimostrando di essere un vero attore. Cosa che, in effetti, Di Caprio è: credo sia universalmente accettato che sia un ottimo e valido professionista, capace di recitare. E anche in questo film lo dimostra, con un personaggio ben reso, vulnerabile, emotivo, sfaccettato, un po' in crisi e bisognoso di conferme, ma allo stesso tempo capace e versatile.
Non che Cliff (impersonato da un Brad Pitt che probabilmente viene nascosto dalla presenza di Di Caprio) sia da meno, seppure di un'altra pasta: decisamente più laconico e "fisico" di Dalton, più umile e in ombra, ma al contempo forse più "western" lui, per atteggiamento ed efficacia nelle scene senza parlato, rispetto alla sua controparte dalla quale non riesce a separarsi. Cosa che va nella direzione di confermare l'idea che i due, in realtà, siano un'unica persona e che alcune vicende siano solo "simboliche", con entrata e uscita di scena di atteggiamenti e aspetti caratteriali di Dalton.
Nel complesso, comunque, questo "C'era una volta ... a Hollywood" non mi ha convinto moltissimo: forse non riuscendo a cogliere le innumerevoli citazioni e forse per il fatto di averne spezzato la visione me lo son goduto meno di quel che avrei dovuto. Diciamo che l'ho trovato privo di quella verve e di quel brio presenti in altre pellicole di Tarantino: probabilmente avevo delle aspettative che son state disattese. Ci sono, è vero, dei colpi di genio e delle scene spiazzanti (vedasi quella in cui Bruce Lee vien fatto volare contro un'auto da un tranquillissimo Cliff, scena che penso possa aver determinato le basi per qualche jihad) però è tutto molto lento e, passatemi il termine, stanco. E rassegnato anche. Che forse è l'impressione che magari il regista voleva dare, nel riferirsi al cinema in sè.
Anche l'attesa dell'epilogo, di quell'eccidio di cui so così poco ma che pensavo fosse un punto focale della narrazione, è relativa. In fondo, sembra che la strage venga pensata e organizzata a caso, senza motivazione particolare, e in maniera del tutto slegata dal resto della narrazione filmica dove tutto ruota attorno a Rick e Cliff (che, stando anche ad alcune recensioni, magari potrebbero essere anche la stessa persona...). Vero è che Cliff riconosce Tex, incontrato casualmente dopo aver accompagnato la splendida autostoppista Pussycat (Margaret Qualley) allo Spahn ranch, ex set cinematografico abbandonato e abitato da una comunità hippie, ma si tratta solo di una coincidenza e casualità.

sabato 30 ottobre 2021

Smetto quando voglio - Ad honorem

Titolo:
Smetto quando voglio - Ad honorem
Regia: Sydney Sibilia
Anno: 2017
Genere: commedia
Cast: Edoardo Leo, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero de Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Marco Bonini, Rosario Lisma, Giampaolo Morelli, Peppe Barra, Luigi Lo Cascio, Greta Scarano, Valeria Solarino, Neri Marcorè, Guglielmo Poggi, Claudio Corinaldesi


La trama in breve:
Atto finale della trilogia diretta da Sydney Sibilia, Smetto quando voglio: Ad honorem vede la banda di cervelloni incompresi, capitanata dal neurobiologo Pietro Zinni (Edoardo Leo), riunirsi per l'ultima sconsiderata impresa. Dietro le sbarre del carcere di Rebibbia, i galeotti fregiati di titoli accademici escogitano un modo per evadere di prigione e sventare i piani del terribile Walter Mercurio (Luigi Lo Cascio), intenzionato a fare una strage (fonte comingsoon)


Il mio commento:
avendolo visto recentemente (a puntate), volevo spendere due parole su questo terzo atto della serie di film "Smetto quando voglio" in quanto, a mio avviso, un discreto prodotto nel panorama cinematografico nostrano.
Il primo film, lo Smetto quando voglio del 2013, rimane quello più memorabile e riuscito, ben costruito e ironico. Il secondo capitolo (Masterclass...che ero convinto di aver citato nel blog ma evidentemente così non è) e questo terzo sono invece stati realizzati praticamente assieme, per concludere degnamente la storia, minimizzare i costi e massimizzare la resa. 
In Masterclass, complice anche la necessità di presentare nuovi personaggi, probabilmente c'è stata una minor linearità e spigliatezza, ma si è rivelato un buon film, nel quale i nostri protagonisti son in qualche modo scesi a patti con le forze dell'ordine nel tentativo di sgominare bande di spacciatori. Il tutto per introdurre il villain dell'atto finale, ovvero quel Walter Mercurio che vuol fargliela pagare alle istituzioni e alle persone che contano per quanto subito. E in ciò emerge il dramma di una meritocrazia inesistente, di promesse mai mantenute ma utilizzate per far bella figura (politica) di fronte a media e investitori, di persone invece meritevoli costrette a compiere miracoli con mezzi e risorse irrisorie. Talenti che non vengono per niente calcolati dal sistema, che non trovano posto in qualche disegno di sviluppo e crescita culturale/scientifica/strategica del Paese. Per cui, o soccombono, o mollano, o si reinventano in altri ruoli, come accadeva ai nostri protagonisti nel primo film.
Naturale che come altra opzione sorga anche rabbia e voglia di farla pagare, soprattutto quando si diventa vittime o si perdono persone care, oltre che progetti e anni di studio. E' il caso di Murena (Neri Marcorè), "cattivone" incrociato nel primo film, che vien praticamente sbeffeggiato da avvocati e periti dopo aver subito ustioni e danni fisici di vario tipo con scuse banali e ignobili ("non aveva le scarpe anti-infortunistica") che in questo terzo atto diventa una sorta di alleato dei nostri ma, al contempo, quasi l'emblema della morte per quanto è cupo. 
Ma è anche il caso di Walter Mercurio che sbaglia certamente nei modi (fare una strage non è mai una soluzione) ma per il quale è anche difficile non simpatizzare dopo la visione del flash back esplicativo del suo passato, e di quello di Murena.

sabato 25 settembre 2021

Frammenti

Titolo:
Frammenti
Autore: Dario Rea
Editore: Elison Publishing
Genere: narrativa, fantasy
Pagine: 206


La trama in breve:
Vita e Morte, le due sorelle signore dell'umanità, hanno accordi ben precisi che regolano i loro rapporti. Uno dei patti fondamentali che hanno stipulato prevede che il conto delle anime torni sempre, da una parte come dall'altra: nessun uomo può avere più tempo, nessun uomo può viverne di meno, tutto deve essere come Vita e Morte hanno stabilito. Un traghettatore di anime, una figura di confine tra i regni delle due sorelle, si occupa di accompagnare quelle anime che sono restie ad abbandonare il regno dei viventi quando è giunto il loro momento. L'ordine delle cose è eterno e immodificabile, ma si può davvero stare così vicino agli umani senza divenire, almeno in parte, uno di loro? Un sovvertimento dell'ordine stabilito potrà mai essere tollerato? Da Venezia a Marsiglia, dalla rivoluzione francese ai nostri giorni, le storie di uomini e immortali si mescolano come frammenti gettati a caso, ma è solo nella loro unione che gli eventi possono assumere senso e significato (fonte ibs)


Il mio commento:
Premetto che avrei voluto e dovuto scrivere la recensione almeno due settimane fa, a ridosso della conclusione della sua lettura, per rendere maggiormente giustizia al testo.
Il libro è indubbiamente intrigante come idea e, anche per come è scritto e sviluppato, risulta interessante per il lettore. 
La narrazione procede infatti per episodi, da cui anche il riferimento del titolo, calando il protagonista in situazioni diverse e a contatto di persone differenti permettendo così all'autore, da un lato, di raccontarci qualcosa sulla vita e l'esperienza del traghettatore delle anime e, dall'altro, di proporci scorci di vita (e morte). Il protagonista è infatti un immortale, legato alla Morte, e si occupa di evitare che, dopo il trapasso, le anime si perdano anzichè prendere la giusta via fino alla reincarnazione, secondo le regole stabilite da Vita e Morte. 
E' un personaggio senza nome, cinico e stanco del proprio ruolo, certamente non un tipo solare e allegro e non solo per il ruolo che ricopre ma anche per qualcosa che ha perduto. Essere immortali non preserva infatti dalla possibilità di innamorarsi, di soffrire o di venir puniti, per molto molto tempo tra l'altro. Anche perché non sembra aver modo di sottrarsi al giogo che gli è stato riservato dalla sorte.
Se da un lato risulta interessante e affascinante come personaggio, dall'altro lato presta il fianco ad alcune osservazioni: essendo solo uno, ci si domanda come faccia a gestire il numero di morti che si verificano contemporaneamente nel mondo. Inoltre, a volte, il linguaggio con cui si esprime è un po' troppo diretto, burbero e seccato, quasi forzato, come se fosse in un contesto cinematografico, ecco. Ma probabilmente è solo una mia impressione.
Resta il fatto però che con la sua eterna esperienza entra in contatto con numerosi casi umani, talvolta anche con situazioni drammatiche da cui, ovviamente, lui non si fa né condizionare né impietosire, ma il lettore, invece, sì. Nei vari frammenti di vite che vengono proposti, alcuni nel passato alcuni nel "presente", qualcuno nel futuro, e collocati anche in zone geografiche differenti, si respira l'umanità e la tragicità di talune situazioni che, ancora oggi, fanno notizia sulla cronaca dei telegiornali.

sabato 4 settembre 2021

The Black Door

Titolo:
The Black Door
Autore: Domino Finn
Editore: Dunwich Edizioni
Genere: horror
Pagine: 50 (circa)


La trama in breve:
Cisco Suarez viene trascinato nelle profondità della vita notturna sotterranea di Miami, dove i cercatori di conoscenza arcana possono solo ottenere il loro desiderio. Non è solo: è accompagnato da una misteriosa ragazza per la quale cerca vendetta...


Il mio commento:
Altro ebook proposto da Dunwich Edizioni ai suoi iscritti, un racconto di genere horror-fantasy che strizza l'occhio al sovrannaturale. Anche qui, come nel caso di Per Emmy, non conosco l'autore del testo ma, cercando qua e là, pare che Domino Finn abbia dalla sua una discreta produzione. Se non capisco male, questo The Black Door si allaccia al ciclo di romanzi "Il fuorilegge della Magia Nera" che vede tale Cisco Suarez come protagonista.
Un personaggio sui generis che guida il racconto con la sua voce personale, guidandoci in un club in cui solo chi ha talenti magici può accedere e in cui si compiono atti sordidi per ottenere poteri e favori da divinità oscure. Diciamo che è un po' uno sbruffone, molto sicuro di sé, calcolatore, ricco di risorse e conoscenze e, a modo, suo fascinoso. Ricorda, volendo, il personaggio di Constantine, impersonato da Keanu Reeves nella trasposizione filmica dell'omonimo fumetto.
Lo sviluppo della narrazione alterna presente e flash back, che aiutano a comprendere meglio la situazione, chi sia il protagonista - anche se in realtà Domino Finn non si sbottona più di tanto - e chi sia la bella e taciturna Rachel che lo accompagna. O, meglio, chi era, visto che è di fatto una marionetta animata da poteri voodoo di cui beneficia il protagonista il quale ha fatto sua la missione di vendicare quanto accaduto alla ragazza. 
E bloccare anche le azioni del club nel quale si intrufola, ovviamente.

domenica 29 agosto 2021

American Gods - stagione 3



Titolo: American Gods - stagione 3
Anno: 2021
Episodi: 10
Genere: fantasy

La trama in breve:
Passati alcuni mesi, Shadow si è rifatto una vita a Milwaukee sotto falso nome ma i suoi vecchi guai e suo padre Wednesday lo ritrovano e lo costringono ad andarsene di nuovo; nel frattempo Laura, dopo aver chiesto inutilmente aiuto alla compagna di Baron Samedi, tenta di riportare in vita Sweeney restituendogli la sua moneta e lasciandogli il compito di vendicarsi di Odino. Mr. World, in risposta alle ultime manovre del Padre degli Dei per accaparrarsi nuovi seguaci in vista della ormai prossima guerra, cambia aspetto divenendo Mrs. World e ordina a Tech Boy di convincere definitivamente Bilquis a passare dalla loro parte in modo da poter lanciare il progetto SHARD (che consiste nello sfruttare la tecnologia per annullare la coscienza umana e dominare così il pianeta) (fonte wikipedia)


Il mio commento (spoiler alert):
Ho recentemente completato la visione di questa terza stagione dopo averla vista molto, ma molto, a singhiozzo, complice anche l'arrivo di mio figlio Lorenzo in famiglia. La precedente invece l'avevo conclusa un anno prima e, per chi volesse, un commento è disponibile a questo link.
Il fatto di averla diluita molto nel tempo probabilmente non ha giocato a favore della sua comprensione e valutazione, visto che, pur proponendo alcune sequenze e situazioni decisamente notevoli, ho trovato questa stagione stanca e inconcludente. Non so quanto rispetti il romanzo, ma tutta la situazione vissuta da Shadow nella periferica cittadina di Lakeside l'ho trovata poco interessante, lenta e con poca attrattiva. Sembrava potesse essere un'occasione per spingere la storia altrove o per introdurre nuovi colpi di scena, invece si rivela una parentesi che si chiude in modo piuttosto sbrigativo. E, detta tra noi, in effetti mi par strano che nessuno si sia mai accorto delle tante sparizioni negli anni, manco fosse stato Cabot Cove.
La presenza o, meglio, l'assenza di altre divinità ha reso tutta la visione molto meno divina: personalmente, apprezzavo molto gli intro della prima stagione, qui son meno incisivi ed evocativi.
Sul fronte delle nuove divinità alla fin fine ne son rimaste due, Mr/Miss World e Technical Boy, con qualche dubbio su quest'ultimo visto la sua crisi di identità. 
Le antiche pure son presenti in numeri esiguo (anche per mancati rinnovi di contratto) e, anzi, un paio escono di scena proprio durante questa stagione, giusto il tempo di offrire uno scorcio sul passato di Odino/Mr Wednesday. Vero è che, in ogni caso, una battaglia sacra tra 4-5 persone in tutto non è che si prospetti essere uno scenario così imperdibile.
Altre entità invece compaiono o spariscono senza che ci siano molte spiegazioni al riguardo, vedasi in particolare il personaggio impersonato da Marilyn Manson, estromesso dalla produzione, o il leprecauno Ramsey Bolton Doyle, che compare giusto giusto per portare a termine un compito fondamentale per lo sviluppo della trama (recuperare la lancia di Odino). Per la serie: "ma tu guarda le coincidenze!"
Su altri non ho invece ben compreso quali fossero le reali intenzioni degli sceneggiatori: mi riferisco a Bliquis e al suo "risveglio", ma anche alla storia di Salim, che credo fosse più che altro funzionale a dare un contentino alla comunità Lgbt. Cordelia invece sembra sia funzionale solo agli spostamenti di Mr Wednesday, che si conferma il miglior personaggio della serie, grazie anche alla prova d'attore di Ian McShane.

lunedì 9 agosto 2021

Loki


Titolo:
Loki
Anno: 2021
Episodi: 6
Genere: sci-fi, supereroi

La trama in breve:
Dopo aver rubato il Tesseract durante gli eventi di Avengers: Endgame, una versione alternativa di Loki viene catturata dalla Time Variance Authority (TVA), un'organizzazione che esiste al di fuori dello spazio-tempo e monitora le linee temporali. La TVA offre a Loki due opzioni: essere cancellato dall'esistenza, essendo egli una variante temporale, oppure aiutarli a fermare una pericolosa minaccia. Loki si trova così coinvolto in un'avventura che lo porterà a viaggiare per il tempo e per lo spazio. (fonte wikipedia)


Il mio commento:
Sinceramente, non ho mai ben compreso il personaggio di Loki: in linea di massima dovrebbe essere un malvagio, un cattivone, eppure mi sembra che nel tempo molto si sia speso per renderlo quasi un eroe per cui parteggiare. Eppure il dio asgardiano dell'inganno si era dimostrato capace di cose assai nefande, addirittura ha rivestito il ruolo di villain principale nel primo Avengers.
Fatto sta che è stato via via sempre più caratterizzato e approfondito fino, forse, a renderlo un buono. Anche se, a dirla tutta, di Loki in questa serie ce ne sono a bizzeffe, anche in versione coccodrillo.
E forse, tutto sommato, non importa poi molto di Loki in sé: lo sforzo principale della serie mi sembra infatti sia prevalentemente rivolto ad abituare lo spettatore al concetto di multi verso, che è tanto caro al mondo Marvel.
In cui, ricordiamocelo, nessuno dei personaggi muore mai per davvero (lo ripeto anche per il sottoscritto).
Gli episodi di Loki giocano quindi sulla caccia alle "varianti", esseri che rappresentano degli scostamenti rispetto a quanto "dovrebbe" esser già stato stabilito...ma se ci sono le varianti vuol dire che o non si può stabilire tutto o che non è stato stabilito granché bene o che la varianti stesse sono "previste" dal grande piano...per cui forse tutto è grande circolo vizioso...ahem soprassediamo. 
Ecco allora la caccia a questa pericolosa variante (una Loki) che con le sue azioni vuol distruggere la TVA e la sacra linea temporale, missione che per altro forse riesce anche a compiere. Dico forse perché personalmente non ho ben compreso il finale, con l'introduzione di quello che dovrebbe essere il punto di partenza per altri film Marvel oltre che l'entrata in scena del nuovo prossimo super cattivone, ossia Kang. Che non è quello di Star Trek, mi raccomando.
Comunque sia, pur non parteggiando particolarmente per Loki, che sinceramente è un personaggio che mi sta indifferente, la serie si rivela anche interessante però decisamente troppo parlata a discapito di "altro". Ad esempio di ambientazioni proposte, o approfondimenti su domande legittime che uno potrebbe porsi ("sappiamo cosa succederà ma non facciamo nulla per impedirlo?") o su eventuali paradossi che potrebbero innescarsi per via dei viaggi nel tempo e nelle dimensioni. Ci sono poi dei contrasti sospetti, vedasi la tecnologia per gestire il tempo o i dispositivi per i teletrasporti e poi milioni e milioni di scartoffie a 'mo di libreria/archivio vintage.


domenica 8 agosto 2021

Per Emmy

Titolo:
Per Emmy
Autore: Mary SanGiovanni
Editore: Dunwich Edizioni
Genere: horror
Pagine: 60


La trama in breve:
A volte, non importa quanto tu sia vigile, non puoi tenere al sicuro i tuoi cari. Dana McCluskey e suo padre sanno molto bene che possono esserci dei pericoli dietro ogni angolo. Avrebbero voluto tenere Emmy al sicuro, ma alcune minacce sono impossibili da prevedere. E ci sono degli angoli che non possiamo vedere, luoghi sperduti al di là della nostra comprensione, dove i nostri cari possono perdersi, e dove il pericolo è fin troppo reale. (fonte Amazon)


Il mio commento:
Ho letto questo eBook in quanto ricevuto in omaggio dall'editore stesso a fronte dell'iscrizione al suo sito. Si tratta di un racconto horror, di media lunghezza, che sa avvincere e inquietare il lettore giocando con un'ambientazione ordinaria in cui viene innestato un evento "anomalo". 
La lettura è scorrevole ed è affidata alle parole di Dana che rievoca quanto accaduto alla sorellina Emmy, sparita nel nulla e poi ritornata dopo 4 mesi di misteriosa assenza. Tornata sì, ma con qualche differenza rispetto alla bimba spensierata che la sua famiglia ricordava. 
Un racconto che tira in gioco dimensioni parallele e suggestioni esoteriche, ma che propone anche riferimento a fittizi articoli di giornale che contribuiscono a impreziosire il racconto e a rendere l'accaduto quasi più reale e concreto, amplificandone l'effetto. Un evento che, volendo, può ricordare l'incipit di Stranger Things e la sparizione di Will: ovviamente poi lo sviluppo è differente, ma non meno angosciante e preoccupante.
Il finale è amaro e, anzi, va a rimescolare le carte in tavola lasciando al lettore il compito di ponderare su quanto appena letto.

lunedì 26 luglio 2021

Conan, Il barbaro

Titolo:
Conan il barbaro
Autore: Robert E. Howard
Editore: Mondadori
Genere: fantasy, avventura
Pagine: 738


La trama in breve:
Nella remota era Hyboriana, in un'epoca di forze oscure e minacciose, vive Conan; è un mercenario rozzo e violento, ma anche un uomo dotato di lealtà e coraggio, il più riuscito rappresentante del "fantasy eroico".


Il mio commento:
Nonostante le discutibili trasposizioni cinematografiche proposte negli anni, da quelle storiche degli anni '80 con protagonista il granitico Arnold Schwarzenegger a quella del 2011 con Jason Momoa, il personaggio di Conan creato dallo scrittore Robert E. Howard mi è sempre risultato interessante. Probabilmente anche per via della mia passione per il fantasy e, al tempo, gdr e videogame, ma mi ha sempre affascinato il connubio di forza e vitalità incarnato dal personaggio del "barbaro".
Ho quindi colto l'occasione di cimentarmi nella lettura di questa raccolta di racconti (e un romanzo) in versione ebook, una lettura che ho portato avanti a singhiozzo ma che mi ha lasciato molto soddisfatto. 
Per prima cosa, ho molto apprezzato l'introduzione curata da Giuseppe Lippi che offre una presentazione del personaggio e del suo autore, che forse non è così noto ma che, di fatto, è considerato il padre dell'heroic fantasy. Non solo: il suo "barbaro" possiamo vederlo anche come una sorta di modello base per i moderni supereroi che imperversano a ogni ora nei media moderni, tra fumetti, serie tv e film. Forte, fiero, muscoloso, impavido, carismatico, indomito...insomma, incarna tutte quelle virtù tipiche del guerriero capace di sfidare l'impossibile, siano questi nemici umani, stregoni o creature di altri piani dimensionali. 
Dopo aver letto i vari racconti, fruibili sia per data di pubblicazione ma, volendo, anche in ordine cronologico basato sulle "vite" di Conan, mi son comunque reso conto che, come quasi sempre accade, nel trasporre un romanzo su grande schermo, gli sceneggiatori (e continuo a pensare che le versioni di quest'ultimi proposte in Boris siano veritiere) si soffermino su titolo e brevi riassuntini bignami letti qua e là per poi creare storie a caso, per lo più indegne e poco incisive. 
Nel caso di Conan, poi, non era così complesso prendere uno dei vari racconti, per cui testi più brevi di un romanzo, e adattarlo. D'altronde, giù il fatto di non aver mai scelto un protagonista con occhi azzurri la dice lunga. 
Speriamo, se è vero che stanno pensando a una serie tv da trasmettere in streaming, su Amazon o su Netflix, che ci pensino adeguatamente e propongano un prodotto di buon livello.
Il nostro barbaro cimmero comunque, nel corso della sua vita, è stato molte cose: mercenario, ladro, avventuriero, esploratore, pirata, re...  ma non ho trovato racconti in cui si parla di vita in schiavitù. Certo, ci è andato vicino, come nel racconto Nascerà una strega, dove viene salvato dalla morte dopo esser stato sconfitto e crocifisso, ma anche né L'ora del drago, dove però anziché finire ai remi su una nave pirata riesce a provocare un ammutinamento e a prendere il comando.  

mercoledì 16 giugno 2021

WandaVision - Lol Chi ride è fuori - Tenebre e Ossa

Dopo mesi di lontananza da questo blog, dovuti a una improvvisa diminuzione di tempo libero conseguente alla nascita di Lorenzo ^_^, e che va di pari passo con la riduzione di serie e film visti, (senza scordare il guasto occorso con la ormai defunta Tv LG del salotto...) ne approfitto per un post cumulativo per lasciare alcuni commenti a tre serie viste tra marzo e giugno. Tre serie diverse per tipologia e piattaforma di streaming:
  • WandaVision (Disney+)
  • Lol - Chi ride è fuori  (Amazon PrimeVideo)
  • Tenebre e Ossa (Netflix)


Titolo:
WandaVision
Anno: 2021
Episodi: 9
Genere: sci-fi, supereroi
La trama in breve: Tre settimane dopo gli eventi di Avengers: Endgame, Wanda Maximoff e Visione vivono una vita idilliaca nella tranquilla cittadina di Westview, nel New Jersey, cercando di tenere nascosti i loro poteri. Attraversando varie epoche televisive e stili diversi, i due cercano di preservare la loro felicità e il loro amore, ma Visione si rende ben presto conto che quel che sta vivendo è un'illusione e che Wanda tiene sotto controllo l'intera cittadina attorniata da un campo elettromagnetico (fonte wikipedia)
Il mio commento: la serie non è semplice da apprezzare, all'inizio, sia per l'impostazione vintage, con alcune puntate in bianco e nero, sia perché non si capisce molto di ciò che accade. Pian piano vengono sollevati dubbi, agli spettatori ma anche ai protagonisti stessi, e questo dà il via alla narrazione e allo sviluppo della trama fino ad approdare a un finale che, da un lato, cerca di rendere il personaggio di Wanda Maximoff più simile a quello dei fumetti e dall'altro prepara il terreno per i film della prossima fase Marvel. A posteriori la serie può sembrare anche geniale ma non nego che, all'inizio, mi era quasi ostica e difficile da inquadrare. Non capivo se si trattasse di scenette e puntate stand-alone che giocavano sui due protagonisti o se invece ci fosse realmente sotto qualcosa. Probabilmente il ritmo accelera un po' troppo nelle ultime puntate finali, quando viene palesata la presenza della strega Agatha Harkness e viene spiegata la genesi e il senso della cittadina di Westview. La serie coglie anche l'occasione per far maggior chiarezza sull'origine del potere di Wanda giocando, per certi versi, sporco: non sono infatti convinto che andare a "modificare" episodi non troppo approfonditi di film di dieci anni fa sia il top della sportività da parte degli sceneggiatori. Tant'è che anche con Loki, serie che ancora non ho visto ma di cui ho letto qualche commento, mi pare stia accadendo qualcosa di simile. 

domenica 21 marzo 2021

Borat - Seguito di film cinema (Borat 2)

Titolo: Borat - Seguito di film cinema
Aka: Borat - Seguito di film cinema. Consegna di portentosa bustarella a regime americano per beneficio di fu gloriosa nazione di Kazakistan
Titolo originale: Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan
Regia: Jason Woliner.
Anno: 2020
Genere: commedia, mockumentary
Cast: Sacha Baron Cohen, Maria Bakalova, Dani Popescu


La trama in breve:
Dopo quattordici anni ai lavori forzati in un gulag per il disonore arrecato al suo Paese con le precedenti avventure, il giornalista kazako Borat Sagdiyev viene incaricato dal suo presidente Nursultan Nazarbaev di ingraziarsi il presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump regalando al suo vice, Mike Pence, il Ministro della Cultura del Kazakistan, che è anche il più grande pornoattore del paese, Johnny la scimmia. Cacciato di casa e dal suo villaggio quando si viene a sapere che tornerà in America, Borat ritorna negli Stati Uniti, ma, una volta arrivato il cargo con il quale far arrivare anche il primate, scopre che al suo interno vi è sua figlia Tutar, che ha seguito di nascosto il padre per poter coronare il suo sogno: trovare un ricco uomo che la renda felice come Trump ha fatto con la sua Melania, protagonista del suo cartone animato preferito. Borat decide quindi di regalare Tutar a Pence per compiere la sua missione. (fonte wikipedia)


Il mio commento:
Anni fa mi ero visto Borat e altri film di Sacha Baron Cohen, tipo Bruno e Il dittatore, pellicole a metà tra la commedia e il documentario, visto che la maggior parte delle scene sono realizzate con performance live da parte di persone inconsapevoli di trovarsi di fronte un attore ma convinti di registrare interviste reali. Nonostante i commenti o le recensioni pubblicitarie proclamassero "risate a crepapelle" o "pubblico piegato in due dalle risate", non mi son mai trovato nella situazione di avere le lacrime agli occhi bensì sogghignavo amaramente. Le persone con cui di volta in volta il protagonista ha a che fare rivelano se stesse per quel che sono, palesando incoerenze o portando a galla pregiudizi e modi di fare che danno molto da riflettere o che fanno preoccupare, e molto, sulla deriva della società.
Non fa eccezione anche questo "seguito di film", nei quali Borat torna nuovamente in America per una missione a favore della gloriosa nazione del Kazakistan, sempre raffigurata come poverissima e retrograda. Ovviamente in modo ironico, visto che la maggior parte degli americani manco sanno dove stia tale nazione e che non rientra negli obbiettivi del film denigrare tale nazione asiatica. 
Di fatto si vengono invece a creare i pretesti per distinti episodi tramiti i quali dare alcuni scorsi sulla situazione attuale a discapito, soprattutto, di Trump e i suoi. 
In particolar modo, sfruttando la presenza della figlia Tutar, Sacha Baron Cohen riesce a tirar in ballo anche questioni legate al ruolo della donna, a come venga considerata. D'altronde, c'è pure il manuale che spiega cosa possono fare e cosa no: tipo guidare, pensare... 

sabato 13 marzo 2021

Toc Toc

Titolo:
Toc Toc
Anno: 2017
Regia: Vicente Villanueva
Genere: commedia
Cast: Paco León, Alexandra Jiménez, Rossy de Palma, Oscar Martínez, Nuria Herrero, Adrián Lastra, Inma Cuevas, Ana Rujas, Carolina Lapausa,Iván Cózar


La trama in breve:
Alcuni pazienti con un disturbo ossessivo compulsivo si ritrovano a sopportare le reciproche stranezze mentre attendono il medico ritardatario (fonte Netflix)


Il mio commento:
Visto circa 8-10 giorni fa, più che altro per rilassarci e svagarci visto il periodo di attesa a cui ci stavamo abituando io e Silvia, questo Toc Toc si è rivelato una gustosa e spassosa commedia che ci ha strappato ben più di qualche risata ^__^
Sembra quasi una rappresentazione teatrale, visto che la maggior parte delle scene si sviluppano all'interno della sala d'aspetto/studio dello psicologo a cui si rivolgono i 6 protagonisti della storia, tutti differenti tra loro ma, ovviamente, con alcuni disturbi. Abbiamo Blanca, su cui si concentra gran parte del trailer, maniaca della pulizia; Ana Maria invece è molto religiosa e maniaca del controllo; Liliana che invece ripete due volte parole e frasi; Emilio invece che non può fare a meno di contare (ed è pure parecchio bravo) e presenta anche qualche problema legato all'accumulo di oggetti; Otto invece non può calpestare le linee ed è maniaco della simmetria; infine abbiamo Federico, con la sindrome di Tourette. Inutile dire che quest'ultimo regala grandi momenti di delirio a causa della sua impossibilità nel frenare turpiloquio e gestacci inconsulti. Anche se, personalmente, è bastato pure il flashback sulla sua vita e sul suo tentativo di allevare pappagalli e altri uccelli "parlanti"...diciamo che non è stato un progetto riuscitissimo. 
Ad ogni modo, la folle interazione tra i vari personaggi, che nell'infinita e vana attesa dello psicologo, a turno si confidano e mettono a nudo le proprie problematiche e difficoltà che, inevitabilmente, condizionano e molto la loro vita e socialità. Nel tentativo di aiutarsi vicendevolmente riusciranno ad aprirsi e a capirsi un po' di più, arrivando a qualche timida svolta nella propria vita. Anche se, ovviamente, il percorso si rivela scanzonato e delirante, con sequenze di dialoghi e comportamenti a mio avviso molto divertenti ed esilaranti, anche perché in qualche modo "si contaminano" a vicenda regalando momenti davvero molto comici.

mercoledì 10 marzo 2021

E' nato Lorenzo

Alle 3:14 di oggi, 10 marzo, è nato Lorenzo!
Ho avuto la possibilità di essere presente, un'emozione immensa che mi accompagnerà per tutta la vita.
Mamma Silvia sta bene, è stata bravissima e meravigliosa.
Inutile dire che sono, anzi siamo, felicissimi: ora inizia una nuova avventura!


martedì 9 marzo 2021

Tribes of Europa


Titolo: Tribes of Europa
Anno: 2021
Episodi: 6
Genere: sci-fi, distopico

La trama in breve: In un'Europa post-apocalittica devastata da guerre tra microstati, tre fratelli lottano per la sopravvivenza mentre sul continente incombe una minaccia ancora più grande. (fonte Netflix)

Il mio commento: 
In vista del termine della gravidanza, che speravamo si concludesse secondo previsioni al 26 febbraio, consci che più avanti sarebbe stato ben più ostico ritagliarci del tempo per film e serie, io e Silvia ne stiamo approfittando per curiosare tra i cataloghi di Netflix, Amazon e Disney+ (leggasi WandaVision in progress). Tra le varie proposte, Netflix ci ha segnalato il recente e teutonico Tribes of Europa.
Trailer accattivante, scenario distopico che delinea un'Europa del 2074 devastata e mai più ripresasi, tanta azione, pochi episodi e la segnalazione che dietro a questa serie ci sono i creatori di Dark...insomma, le premesse ci sono tutte per una visione interessante e di rilievo. 
Per altro girata in poco tempo, prima delle ri-chiusure determinate dalla diffusione del covid a partire dall'autunno del 2020. 
Superato l'impatto iniziale, che cerca di coinvolgere lo spettatore in una nuova ambientazione futuristica e distopica, in cui la civiltà è allo sbando e la razza umana si è organizzata in clan/tribù. I vari episodi, che non sono né troppi né troppo lunghi, scivolano via senza intoppi seguendo tre macro filoni narrativi che si sviluppano dopo il massacro della tribù Origini. 
Da un lato la temeraria Liv, che intreccerà il suo destino con quello dei Crimson, gruppo paramilitare che mira a riportare democrazia e ordine nei territori europei, sebbene la ragazza abbia delle intenzioni maggiormente focalizzate sul ritrovamento dei familiari da cui è stata separata a causa dell'incursione dei Corvi, che hanno annientato il suo villaggio natale. Tuttavia si troverà nel mezzo di dinamiche di potere e inganni tra cui giostrarsi sebbene, a mio avviso, sia un po' sospetto che all'ultima arrivata, per altro sconosciuta, venga data tanta libertà d'azione. 


sabato 27 febbraio 2021

The Millionaire - The Dirt - Sin City

Ed eccoci ad un altro post cumulativo in ne approfitto per alcune brevi recensioni su film visti recentemente, di cui non ho parlato in precedenza, e che mi sento di consigliare. A differenza del post cumulativo di fine gennaio, qui non c'è un vero e proprio filo conduttore che li unisce, per cui sono piuttosto differenti l'uno dall'altro ^_^
  • The Millionaire
  • The Dirt
  • Sin City

Titolo:
The Millionaire
Anno: 2008
Regia: Danny Boyle
Genere: drammatico
Cast: Dev Patel, Anil Kapoor, Freida Pinto, Madhur Mittal, Irrfan Khan, Mia Drake, Imran Hasnee, Faezeh Jalali
La trama in breve:
Il protagonista della vicenda è Jamal Malik, un ragazzo musulmano che vive nei quartieri più poveri di Mumbai. Jamal partecipa al celebre quiz show ‘Chi vuol essere milionario?’, e stupisce il pubblico indovinando tutte le risposte. Giunti all’ultima domanda, che potrebbe fargli guadagnare un montepremi da capogiro, la puntata si interrompe e il ragazzo potrà continuare la sua scalata il giorno successivo. Il presentatore Prem Kumar, tuttavia, avendo preso in antipatia Jamal lo accusa di aver barato e il ragazzo viene arrestato e torturato dalla polizia locale. L’interrogatorio permetterà al giovane di ripercorrere le tappe più significative della sua esistenza... (fonte comingsoon)

Il mio commento spiccio: 
Non avevo mai avuto l'occasione di vedere questo film, non recentissimo, ma che ha raccolto molti consensi e premi (vedasi 9 premi Oscar). E col senno di poi, anche se non ricordo con chi avesse dovuto vedersela, credo siano anche meritati. Personalmente mi è piaciuto molto soprattutto per le tematiche e lo spaccato sulla vita in India che offre, con particolare riferimento alle fasce povere della popolazione, quelle a cui appartengono Jamal, il fratello Salim e l'amata Latika. Una storia che ci viene proposta ad episodi facendo emergere situazioni di estrema povertà, di sfruttamento, di criminalità, ma anchedi  rapporti compromessi, di libertà estrema, di perseveranza e resistenza. Dal racconto di Jamal alla polizia vengono tratteggiati scene di vita non banali, enfatizzate da un'ottima fotografia e scelta musicale, ma che molto probabilmente non sono nemmeno troppo fantasiose o campate per aria. Un racconto che non lascia indifferenti, che coinvolge ed emoziona. E che fa anche riflettere sull'inconsistenza dei giudizi istantanei che magari possiamo farci di una persona, soprattutto attraverso i media: di Jamal concorrente vediamo solo la giovinezza, la semplicità, la spontaneità, magari l'ignoranza o la poca istruzione. Magari viene anche da prenderlo poco sul serio o deriderlo, come un po' fa il presentatore (che a me ricordava molto Pasquale Petrolo del duo Lillo & Greg). Siamo ormai poco portati a fermarci e a pensare che dietro ad una persona ci può essere un percorso di vita tortuoso e complesso, magari doloroso, che tuttavia non può essere il metro di giudizio per il suo futuro. In fondo, la ricompensa che il protagonista ottiene (parliamo di soldi? Di riscatto dalla vita? Di amore?) è meritato ma è anche una speranza per chiunque che, prima o poi, magari può avere l'occasione di svoltare in meglio facendo tesoro delle proprie esperienze e non perdendo mai se stesso.
 

domenica 21 febbraio 2021

Codex Merrymaid

Titolo:
Codex Merrymaid
Autore: Uberto Ceretoli
Editore: Dunwich Edizioni
Genere: fantasy, steampunk
Pagine: 314

La trama in breve:
I cacciatori di Sua Maestà Bryan ed Eudora devono impedire i piani di dominio del delirante dottor Moriarty, intenzionato a scatenare contro l’Inghilterra le immonde creature-degli-abissi e il loro signore e padrone Dagon. Ad aiutarli in un’impresa che li vedrà affrontare complotti, raccapriccianti esseri marini e creature meccaniche saranno l’occultista Carnacki, l’investigatore Holmes, l’archeologo Loftus e lo sfuggente capitano Nemo. (fonte Dunwich Edizioni)


Il mio commento:
Su questo blog già sono apparse recensioni di altri romanzi scritti da Uberto Ceretoli, in particolare quelli editi con Asengard e legati ai sigilli (del vento, della terra, del fuoco), ma nessun commento alle altre opere da lui scritte. E che forse avrei dovuto leggere prima di questo Codex Merrymaid in quanto ci sono riferimenti e collegamenti più evidenti tra di esse, come ad esempio i medesimi personaggi. 
Tutto sommato però la lettura non viene per questo resa più ostica o meno significativa, e questo è un aspetto decisamente positivo anche per quei lettori che , come me, potrebbero pescare "a caso" ^_^
Il romanzo scivola via molto fluido, in quanto ricco di azione e pregno di eventi, con personaggi ben caratterizzati e per certi versi affascinanti. Mi riferisco a Eudora, ad esempio, ma anche a Moriarty o Carnacki, per non parlare di quelli-degli-abissi, ovvero sirene e altre creature ibride uomo-pesce.
Forse per alcuni lettori può risultare complicato seguire le vicende legate alle varie sotto-trame, che coinvolgono alcuni personaggi e che si svolgono in contemporanea, ma personalmente lo trovo uno stimolo in più, fermo restando che confluiscono e contribuiscono allo sviluppo della medesima ambientazione e storia.
Ecco, forse le presenze di personaggi quali il capitano Nemo o Sherlock Holmes sono più di raccordo con altri romanzi scritti o in scrittura da parte dell'autore, perché in questo compaiono, sì, ma non sono comprimari. Lo dico per chi magari nutre forti aspettative su di essi: in Codex Merrymaid le vicende sono molto più concentrate sui cacciatori Eudora e Bryan, praticamente degli agenti segreti molto operativi, abili combattenti supportati da moderne tecnologie proposte in chiave steampunk. Bisogna tenerlo a mente altrimenti, considerando che le vicende sono ambientate attorno al 1887, diventa poco credibile accettarne alcune, decisamente in anticipo sui tempi (anche per i nostri, forse ^_^ ).
Tecnologie che comunque sono anche appannaggio dei cattivoni, considerando in particolar modo Gamma, che è una sorta di terminator (diciamo così...) che darà del filo da torcere ai nostri, incrociando spesso le loro strade nel corso delle loro indagini. Indagini che procederanno in modo progressivo fino a condurli alle isole Scilly, distanti dall'Inghilterra e luogo in cui quelli-degli-abissi vengono in un certo senso adorati e "omaggiati" con il sacrificio di giovani donne che, col tempo, si tramutano in sirene. E non parliamo di creature stile Ariel di Walt Disney, bensì creature viscide e letali. 

lunedì 15 febbraio 2021

Ebook Elison Publishing

Questo post è dedicato ad alcune delle recenti pubblicazioni della casa editrice Elison Publishing, ebook e libri di autori poco conosciuti ma che potrebbero essere di interesse per gli occasionali lettori di questo blog: buona lettura ^_^


Titolo:
La ragazza con la rotella in più
Autore: Giorgyl Sungrif

Descrizione: “La ragazza con la rotella in più” racconta la storia di Lilia, una docente universitaria che ha dimenticato di essere una strega e quella di Alice, Mattia, Nadia e Alex, che decidono di dimostrare al mondo di non essere quei falliti che tutti credono. In un giorno come un altro della loro vita insignificante accade qualcosa che cambia per sempre le loro esistenze. L’incontro con un essere proveniente da un mondo sconosciuto e con poteri soprannaturali, che promette ai quattro di realizzare il loro desiderio di riscattarsi dall’emarginazione in cui vivono, a patto di seguirlo prima nella missione che, se avesse esito positivo, li renderebbe famosi in tutte le galassie.
La missione consiste nello sconfiggere le ombre, esseri umani solo per metà, che manipolano il mondo. Prima, però, i quattro devono aiutare la più potente strega ancora in vita sulla Terra, seppur affetta da amnesia, Lilia. Senza di lei, infatti, è impossibile iniziare e portare a termine la missione.
Questo libro è dedicato a chi pensa che la vita sia molto di più di quanto appare.
È la storia di chi riesce a diventare chi è sempre stato, ma che aveva scordato di essere: una persona fuori dal comune.


Titolo: 
Krakatoa Suisse 
Autore: Luigi Rigamonti

Descrizione: Mentre la pandemia da Covid attanaglia il mondo, un’eruzione del tutto particolare colpisce la Svizzera. Da banche e da condotte sotterranee fino a quel momento sconosciute non fuoriesce lava, ma denaro. Dollari, euro, sterline, yen, franchi, le valute che contano nel mondo. Voragini nelle strade, aeroporti e stazioni inagibili, incidenti e feriti si assommano in un turbinio di cartamoneta. È il Krakatoa Suisse.
Nel mistero, sembra la catastrofe, eppure così non sarà. Come mai?
Due anni dopo tre giornalisti di Lugano, Ginevra, Zurigo, in concomitanza con la Krakatoafest, neo istituita festa nazionale che celebra il ritorno alla prospera normalità elvetica, ricostruiscono i fatti in un instant book – questo – che in aggiunta contiene una chicca da Pulitzer, l’intervista esclusiva al capo degli gnomi delle banche svizzere, il Grande Gnomo, che si presenta come il curatore degli interessi della risorsa mondiale delle risorse, il denaro. E spiega le origini dell’eruzione, sulle quali appunto ha influito e non poco la pandemia da Covid.