Autore: Domino Finn
Editore: Dunwich Edizioni
Genere: horror
Pagine: 50 (circa)
La trama in breve:
Cisco Suarez viene trascinato nelle profondità della vita notturna sotterranea di Miami, dove i cercatori di conoscenza arcana possono solo ottenere il loro desiderio. Non è solo: è accompagnato da una misteriosa ragazza per la quale cerca vendetta...
Il mio commento:
Altro ebook proposto da Dunwich Edizioni ai suoi iscritti, un racconto di genere horror-fantasy che strizza l'occhio al sovrannaturale. Anche qui, come nel caso di Per Emmy, non conosco l'autore del testo ma, cercando qua e là, pare che Domino Finn abbia dalla sua una discreta produzione. Se non capisco male, questo The Black Door si allaccia al ciclo di romanzi "Il fuorilegge della Magia Nera" che vede tale Cisco Suarez come protagonista.
Un personaggio sui generis che guida il racconto con la sua voce personale, guidandoci in un club in cui solo chi ha talenti magici può accedere e in cui si compiono atti sordidi per ottenere poteri e favori da divinità oscure. Diciamo che è un po' uno sbruffone, molto sicuro di sé, calcolatore, ricco di risorse e conoscenze e, a modo, suo fascinoso. Ricorda, volendo, il personaggio di Constantine, impersonato da Keanu Reeves nella trasposizione filmica dell'omonimo fumetto.
Lo sviluppo della narrazione alterna presente e flash back, che aiutano a comprendere meglio la situazione, chi sia il protagonista - anche se in realtà Domino Finn non si sbottona più di tanto - e chi sia la bella e taciturna Rachel che lo accompagna. O, meglio, chi era, visto che è di fatto una marionetta animata da poteri voodoo di cui beneficia il protagonista il quale ha fatto sua la missione di vendicare quanto accaduto alla ragazza.
L'impressione, durante la narrazione, è stata quella di assistere a qualcosa di simile ad una puntata di un anime giapponese, non saprei dire perché, sarà forse la presenza di Rachel, o quella del buttafuori che in realtà è un demone (e per associazione di idee son tornato ai personaggi fisicati di Dorohedoro), fatto sta che ho avuto questa impressione.
Lo stile con cui la voce narrante spinge la narrazione è molto cinematografico, che instaura una sorta di dialogo confidenziale con il lettore. E' comunque efficace e ben permette di ricavarne una caratterizzazione del protagonista il quale, malgrado tutto, sembra offrire solo una piccola dimostrazione di ciò di cui è realmente capace. Ma ovviamente, per approfondire tutto ciò, è necessario leggere i libri.
Innegabile comunque che il racconto scivoli via senza risultare pesante, forte anche del fatto che l'ambientazione è molto limitata e che quindi non è richiesto al lettore di conoscere molto dell'ambito della magia nera. Anche perché è lo stesso narratore a venire in supporto, talvolta anche solo per precisare sviste o errori da parte dei membri del club "infernale". Probabilmente la fase finale, tra combattimenti, evocazioni e dinamiche risolutive non è chiarissima, però si giunge a una sorta di lieto fine, e questo non era scontato visto l'atmosfera cupa e tenebrosa che aleggia sin dall'inizio.
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