sabato 30 novembre 2013

Dancin' In The Ruins

Immagine presa da ilpeggio.com
Prendo a prestito il titolo di una canzone dei Blue Oyster Cult per introdurre questo post. L'argomento, manco a dirlo visto che da "un po' di tempo" si parla solo di questo, è lui, il Silvione nazionale che dopo anni e anni di battaglie decade dal proprio ruolo di senatore.
E quindi via di festeggiamenti, di dibattiti, gente che piange, gente che si dispera, altri che inneggiano ebbri e via dicendo. Lui, tanto, si consola ad Arcore organizzando qualche altra cena galante e mandando in onda a oltranza spot di sinistro significato come quello "così, giusto per ricordarlo" della Mediaset. Male che vada, potrà sempre trovare asilo presso quel simpaticone di Putin...
Personalmente trovo tutto ciò piuttosto vergognoso e tristerrimo, non la pubblicità o la visita di Putin (prima a S.B., poi alle istituzioni...???), tutto questo sprecare tempo e risorse dietro a una simile questione: in un Paese democratico e giusto, una situazione come quella sperimentata dal povero Silvio non si sarebbe certo protratta per tanti mesi/anni. Stop e interdizione dai pubblici uffici da subito, processo e accertamenti e poi, se è tutto a posto, procedi pure con l'attività politica altrimenti dritto in gabbio
E questo non perché si tratta di S. B. - giusto per chiarire, quella volta, anche se sono persuaso che sia stata tutta una grande trovata mediatica e di un escamotage per sottrarsi all'appuntamento in aula, io tifavo per Tartaglia - ma perché la politica è una questione seria, che ha ripercussioni sul presente del vivere e, udite udite, sul nostro futuro.
Per cui, penso, perché stiamo a perdere ancora tempo prezioso sulle questioni personali di Berlusconi? Pensiamo piuttosto a fare in modo che cose del genere non accadano più, che d'ora in avanti la serietà sia massima e totale laddove c'è gente che si prende la responsabilità di gestire (seriamente) la cosa pubblica in nome del popolo sovrano. 
A suo tempo, nei servizi tg nostrani,
la foto era tagliata. Non ricordo se
i giornalisti avessero scordato di
inquadrare Obama o lo striscione
Invece è tutto si riduce a un carnevale inutile e di dubbio gusto. Ci scanniamo pure sopra ad una simile questione, dibattendo, urlando, scalciando, sputando, esultando mentre, attorno, l'Italia è a pezzi, distrutta sotto molti aspetti. E noi danziamo sulle rovine di noi stessi, di un sistema che va ogni giorno sfaldandosi sotto svariati punti di vista: l'industria, l'artigianato, la moda, il cinema, l'arte, la scienza.... non da ultima la nostra cultura. 
E se quantificare la ricostruzione economica di un Paese magari è pure fattibile, conteggiare gli anni che ci serviranno per disintossicarsi e giungere a una piena e matura consapevolezza di ciò che vogliamo che sia la nostra Nazione credo non sia altrettanto immediato. Anche perché, per prima cosa, bisogna rendersi conto che questo è ciò di cui abbisogniamo e, in secondo luogo, dobbiamo volerlo conquistare.

sabato 23 novembre 2013

Machete Kills

Titolo: Machete Kills
Regia: Robert Rodriguez
Anno: 2013
Genere: Azione
Cast: Danny Trejo, Michelle Rodriguez, Sofía Vergara, Amber Heard, Antonio Banderas, Cuba Gooding Jr., Walton Goggins, William Sadler, Demiàn Bichir, Mel Gibson, Charlie Sheen, Jessica Alba, Lady GaGa, Vanessa Hudgens, Alexa Vega, Mike Gassaway, Electra Avellan, Marko Zaror, Elise Avellan

La trama in breve:
Distrutto dalla morte della poliziotta sua compagna avvenuta sotto i suoi occhi Machete viene ingaggiato dal presidente degli Stati Uniti per andare a bloccare un folle che ha puntato un razzo sulla Casa Bianca, in cambio gli vengono offerti la cancellazione di tutti i suoi reati e la cittadinanza americana. Machete accetta ma dopo aver scovato il delirante boss messicano affetto da schizofrenia che ha puntato il missile e dopo averlo scortato per tutto lo stato attraverso il muro che fa da confine con gli Stati Uniti, scoprirà di dover andare ancora più in alto per fermare la minaccia, dal villain che l'arsenale l'ha fornito (fonte mymovies)


Il mio commento:
Per il ciclo "significativi et sublimi film d'essai", ecco a voi un mio personale commento a Machete Kills. Innanzitutto,va subito fatta una precisazione: certi film vanno visti, altri vanno vissuti.
E la seconda pellicola dedicata al più temibile dei messicani appartiene di diritto a questa seconda tipologia di film.
Ordunque, ho visto Machete Kills in compagnia di uno sparuto manipolo di amici fidati e solo grazie alla corsa a velocità supersonica tenuta dal buon Marco siamo riusciti ad approdare al "The space cinema" in orario: ore 22.39, biglietto, ore 22.40, seduti al proprio posto, 3, 2, 1, buio in sala e...azione!
Niente pubblicità o promozione di altri film, giusto il tempo per un unico trailer: Machete kills again...in space!
E noi, che già eravamo consci del tenore aulico della proposta cinematografica di Rodriguez abbiamo sorriso compiaciuti per una simile trashata, con machete dalla lama laser e cattivoni mascherati vagamente ammiccanti alla saga di Star Wars. D'altronde, ci siam detti, che c'entra lo spazio con il nostro settantenne made in Mexico?
Per cui, concluso il momento della goliardia fantascientifica, considerandolo un gustoso divartissement, ci siamo sistemati ben bene sulle poltrone e abbiamo impostato su off la levetta posta alla base dell'encefalo. Inutile dire che chi si accosta alla visione di una simile pellicola o è consapevole di cosa sta facendo o altrimenti si sentirà turlupinato o quanto meno ne avrà un'impressione distorta se si aspetta solida razionalità.

martedì 19 novembre 2013

Nuovi e-book del Maestro Angelo D’Aria

Riporto anche sulle pagine del mio blog una notizia già pubblicata su Tang Lang Italia e sul sito dell'A.S.D. Kyushinryu di Camposampiero (PD):

Il Maestro Angelo D'aria ha recentemente pubblicato ben tre e-book in formato Kindle dedicati ai taolu del Qi Xing Tang Lang Quan (Boxe della Mantide Religiosa Sette Stelle), acquistabili dallo store Amazon.it a questo indirizzo.

eBookAngelo

I tre volumi, nello specifico sono:

Wu Shu Qi Xing Tang Lang Quan's Basic Forms: contiene 5 taolu a mani nude di livello basilare.

Qi Xing Tang Lang Quan 5 Forme Antiche: illustra 5 taolu tradizionali del Qi Xing Tang Lang Quan: BENG BU QUAN, DUO GANG QUAN, SHIBA SUO QUAN, SHIBA COU QUAN e LAN JIE QUAN.

Shi Ba Jia Quan 18 family boxing (boxe delle 18 famiglie): questo taolu presenta le tecniche più rappresentative dei 18 stili che Wang Lang mise insieme per creare il Tang Lang Quan.

Tutti e tre i volumi sono corredati da foto e trascrizioni dei nomi delle tecniche sia in ideogrammi cinesi che in traslitterazione Pinyin.
Anche chi non disponesse di un e-book reader Kindle può leggerli dal proprio Cellulare, Computer o Tablet scaricando gratuitamente l'apposita applicazione da questo link.

sabato 16 novembre 2013

Scott Pilgrim vs. The World

Titolo: Scott Pilgrim vs. The World
Regia: Edgar Wright
Anno: 2010
Genere: azione, commedia, demenziale
Cast: Michael Cera, Mary Elizabeth Winstead, Kieran Culkin, Chris Evans, Anna Kendrick, Alison Pill, Brandon Routh, Jason Schwartzman, Brie Larson, Aubrey Plaza, Johnny Simmons, Mark Webber, Mae Whitman, Ellen Wong

La trama in breve:
Scott Pilgrim è un 23enne ancora preda di una forma di tardiva adolescenza sentimentale. Suona il basso in una band indie rock, come tutti quelli della sua generazione ha subito una severa formazione a base di videogiochi 8bit e cerca una storia d'amore "sicura" con una 17enne, esercitando nichilismo un tanto al chilo. Quando nella sua vita irrompe Ramona, newyorkese, bellissima, indie nell'animo e ribelle a modo proprio con capelli colorati, tutto passa in secondo piano, anche il piccolo particolare che, per poter davvero avere una relazione con lei, Scott dovrà combattere e soprattutto sconfiggere i suoi 7 ex, riuniti in una confraternita finalizzata ad indirizzare la vita futura della ragazza da loro (un tempo) amata. (fonte mymovies)

Il mio commento:
Bazzicando qualche blog di "malaffare" di cui ora non ricordo esattamente alcunché, mi ero imbattuto in una recensione appassionata dedicata a codesto film. Incuriosito, ho deciso di recuperarmelo e di guardarlo. Già il nome dovrebbe essere indizio di originalità e azione; se a questo si aggiunge che questo Scott Pilgrim vs. The World non è altro che l'adattamento di un'omonima serie a fumetti realizzata da Bryan Lee O'Malley e che la regia è affidata al medesimo regista della Trilogia del Cornetto, beh, di elementi iniziano ad essercene per intuire che qualcosa di pericolosamente demenziale e "potente" è in agguato. E se per caso lo spettatore che si pone innanzi a codesto film è appassionato di musica + videogame + fumetti allora "lo" piacere che si può ricavare dalla visione di Scott Pilgrim vs. The World è pure amplificato.
Ancor di più se magari si ha esperienza di situazioni vagamente folli e marziali in stile Ranma 1/2, nota serie manga di Rumiko Takahashi (cioè, la mia sensazione è stata quella di respirare la medesima atmosfera da duello presente in quella storia, con combattimenti al limite della demenza dove essa stessa è parte integrante e normale della vita quotidiana).
Inutile dire che io ho goduto assai durante la visione di quest'opera, magari non una pietra miliare della cinematografia mondiale, ma assolutamente spettacolare e scanzonato, che propone una fusione di generi e linguaggi. Assieme alle vicende pseudo-adolescenziali del protagonista, viviamo le battaglie per "conquistare" la propria amata e per determinare la propria crescita personale. Ma non solo, assistiamo anche a lotte combattute a suon di musica o di colpi che farebbero impallidire The Avengers & Co, senza scordare citazioni, battutine e situazioni demenziali di varia natura, intrecciate tra loro dalla comparsa di punteggi, pop-up e soluzioni visive fortemente ammiccanti al mondo dei videogames.
Ecco allora che, in un crescendo di situazioni paradossali e assurde con tanto di morte e ripartenza (in fondo, c'avevo una vita in più...) o di monetine guadagnate sconfiggendo gli esponenti della Lega dei 7 ex-fidanzati malvagi di Ramona, il nostro Scott Pilgrim giungerà alla propria auto-affermazione regalando allo spettatore momenti di demente epicità e divertimento. Apprezzati poi i vari personaggi proposti a mo di boss di fine livello, prove da affrontare a viso aperto e che incarnano aspetti e peculiarità diverse dei "maschi alfa" di età adolescenziale. Degli stereotipi, per carità, poco approfonditi, ma decisamente ben tratteggiati nonostante il poco spazio concesso (ad eccezione dei gemelli, praticamente irrilevanti....)

mercoledì 13 novembre 2013

Ricominciare

Titolo: Ricominciare
Editore: YouCanPrint
Genere: narrativa
Pagine: 88

La trama in breve:
Chiara ripercorre la sua vita, anzi le sue vite, sentieri segnati dalla sofferenza, dal dolore, ma anche da uno strano destino che le ha offerto le occasioni per ricominciare, anche quando il suo cammino sembrava senza speranza, inevitabilmente segnato. Una ragazza attende con ansia un pacco postale... da questa scena usuale di vita quotidiana nasce questo racconto che si è poi arricchito di tanti altri elementi, svelando pian piano la vera storia di Chiara, come se lo stesso personaggio volesse raccontarsi senza troppi fronzoli. Un pretesto anche per raccontare un mondo diverso, fatto di povertà e emarginazione, per riflettere su problemi drammatici come la prostituzione minorile, le mine antiuomo, le bande giovanili o le problematiche legate alle adozioni. In allegato anche "Ritorno", una sorta di sequel che esplicita alcune cose che nel finale originale erano solamente intuibili e alcuni link utili per approfondire gli argomenti accennati.

Il mio commento:
Questa volta non si tratta di una catena di lettura bensì di un testo acquistato e letto principalmente per ricambiare Giovanni, autore del libro in questione, per aver a sua volta acquistato, letto e commentato il mio Ipermercati for dummies.
E come promesso, son qui a fornire un commento a "Ricominciare". 
Cominciamo col dire che non si tratta di un romanzo bensì di un racconto lungo a cui si collega "Ritorno", più breve e con la funzione di essere più una sorta di epilogo che un sequel, anche se è pur vero che temporalmente si colloca "dopo" le vicende narrate in Ricominciare. 
L'immagine scelta per la copertina risulta abbastanza significativa, sufficientemente malinconica e in linea con il contenuto del testo di cui, forse anche un po' troppo abbondantemente, viene fornito un riassunto nella quarta di copertina. Già da questa si può infatti intuire molto di quanto verrà proposto all'interno delle circa 80 pagine del libro. 
Ora, in merito alla storia proposta, credo che ogni lettore possa avere reazioni differenti ed esprimere altrettante dissimili considerazioni a seconda di quali siano aspettative e proprie posizioni in materia di religione e politica,
Dal punto di vista prettamente narrativo, seppure ben scritto, scorrevole e con un lessico appropriato, il racconto in sé risulta poco efficace. Per lo più si tratta di una ricostruzione del passato di Chiara, una panoramica che ci permette di conoscere la sua storia e il passato che nasconde, il tutto però filtrato attraverso gli occhi e la memoria di un narratore. Non c'è spazio per molti altri personaggi così come i dialoghi sono limitatissimi e risicati e il tutto, nel complesso, può anche venir percepito come narrato, sì, ma con distacco. Il che stride un poco con quello che invece è il contenuto della storia. 
Per cui, ecco, la mia sensazione è che un simile modo di esporre le vicende di Chiara non azzeri le distanze tra lettore (che finisce con l'immedesimarsi con il narratore onnisciente) e personaggio principale rendendo più ostico il processo di assimilazione del dolore, del coraggio e della forza dimostrata dalla giovane protagonista. A mio avviso, alcuni lettori potrebbero avvertire distanza più che immedesimazione, con il rischio di giungere alla noia o di non far proprie certe considerazioni e contestazioni che invece l'autore ha cercato di esporre. Già in forma di diario, per esempio, la rievocazione del passato avrebbe suscitato sensazioni diverse.
Dal punto di vista del contenuto Ricominciare è invece un testo coraggioso e molto interessante. Quello di Giovanni Capotorto è un testo che non esita a puntare il dito su tutta una serie di scenari e situazioni che sono quotidianità nel terzo mondo e di cui troppo spesso ci dimentichiamo, distratti dalle nostre dinamiche esistenziali e dai nostri problemi di uomini civilizzati. 

domenica 3 novembre 2013

FlashForward

Titolo: FlashForward
Anno: 2009
Episodi: 25 22
Genere: fantascienza, poliziesco

La trama in breve:
Il 6 ottobre 2009 tutte le persone in ogni angolo del mondo perdono i sensi per 2 minuti e 17 secondi. In questo periodo di tempo, ognuno vede il proprio futuro in una premonizione (un flashforward, appunto): 2 minuti e 17 secondi del 29 aprile 2010 (o del 30 aprile, a seconda del fuso orario). A Los Angeles, l'agente federale Mark Benford vede se stesso investigare proprio sul flashforward, analizzando i dati raccolti su una grande lavagna, un mosaico di foto, nomi, piste. Nel presente, questo suo ricordo lo aiuterà ad iniziare un'investigazione su cosa ha causato e cos'è stato il flashforward che ha mostrato il futuro a tutto il mondo. Mark, così come i suoi amici, i suoi colleghi e la sua famiglia, deve confrontarsi con la sua premonizione e interrogarsi sulle possibilità che il futuro si avveri o meno. (fonte wikipedia)

Il mio commento:
Serie che ho visto assieme a Silvia, procedendo con discreta costanza e interesse per arrivare al finale e trovare risposta ai numerosi misteri e sotto-trame proposte. O, almeno, queste erano le nostre aspettative. Peccato però che la stagione di FlashForward, l'unica e la sola attualmente realizzata, non risulti "completa" e che, anzi, sia stata decurtata di 3 episodi rispetto a quanto inizialmente preventivato. Ragion per cui il finale non costituisce una vera e propria conclusione e molte delle risposte attese non arrivano affatto.
Disappunto totale, quindi - e ve lo dico fin da ora nel caso vogliate recuperare la serie e guardarvela - per questa scelta operata da ABC.
Anche perché, di per sé, la serie è interessante e complessa assai, ammiccante ai generi fantascientifico e poliziesco, con qualche intreccio rosa e capace di offrire vari spunti di riflessione. 
...staranno guardando questo?
Rispetto ad altre proposte televisive qui c'è un evento di scala mondiale che sconvolge la vita di tutto un pianeta: niente demoni, super poteri, alieni e via dicendo, solo l'improvvisa conoscenza di un brandello del proprio futuro e ricorrenti canguri che saltellano (è così, non so perché, ma è così). 
137 secondi che permettono di avere uno scorcio di ciò che ciascuno sarà o farà sei mesi in avanti, circa, rispetto al momento del flash forward. Ecco chi vede se stessa a letto con un altro uomo, chi si vede in un'altra nazione al capezzale di una figlia creduta morta, chi sogna di incontrare l'amore della propria vita, chi di venir annegata, chi di stare a fare indagini, chi di essere incinta, chi di essere seduto sul water, chi di essere beh...morto, deduzione per il fatto di non aver visto proprio nulla. 
Da qui si innescano cambiamenti e spinte esistenziali per scongiurare o sottrarsi a quanto visto o, anzi, per cercare di capire e affrontare il proprio destino, oppure per sforzarsi in tutti i modi di avverarlo. Vien naturale capire che mentre la narrazione procede e i vari personaggi approfonditi e indagati, di pari passo con le indagini dell'FBI (le altre nazioni non fanno mai una mazza...), lo spettatore è sollecitato sotto vari punti di vista: ci sono i misteri legati alle vicende di ciascun protagonista, la ricerca di spiegazioni al flashforward globale, intrecci sentimentali che si creano e/o si sfaldano (non è facile condurre una relazione sapendo che tuo marito diventerà un alcolista e tua moglie sarà a letto con un altro...che entrambi incontrate praticamente ogni giorno...), azione e inseguimenti per acchiappare i "cattivi", inganni e depistaggi da parte di chi fa il doppio gioco e così via.