martedì 27 dicembre 2011

..:: Io, Robot ::..

Titolo: Io, robot
Autore: Isaac Asimov
Editore: Mondadori
Genere: narrativa, fantascienza
Pagine: 291

La trama in breve:
Pubblicata per la prima volta nel 1950, questa celebre antologia raccoglie i più significativi racconti che il più prolifico e famoso scrittore di fantascienza di tutti i tempi ha dedicato ai robot. È proprio in questo libro che Asimov detta le tre Leggi della robotica, che regolano appunto il comportamento delle "macchine pensanti" e che da allora in poi sono alla base di tutta la letteratura del genere. (fonte libreriauniversitaria)

Il mio commento:
A dire il vero, ho terminato la lettura di questo libro circa due settimane fa ma solo adesso mi son ritagliato qualche minuto per parlarne.
Un commento che, so già, non rende onore all'egregio signor Asimov visto la superficialità e la poco costanza con cui son riuscito ad accostarmi a questa lettura. E un po' me ne rammarico.
Recuperato quest'estate a Brunico, ad una presuna festa del libro che sembrava imperversare un po' ovunque nelle librerie dei vari paesetti del Trentino Alto Adige, l'ho acquistato soprattutto per curiosità, oltre che per apprfondire la conoscenza di un autore tanto importante quanto Asimov e di cui - e mi pento e mi dolgo per la mia profonda 'gnuranza - ho letto troppo poco.
Ma ancor di più volevo verificare quanto si discostasse la sceneggiatura dell'ominomo film del 2004 con Will Smith per protagonista.
Beh, in effetti, tra opera cinematografica e libro qualche lievissima differenza c'è.
Inezie, ovviamente.
Anzi, per dirla tutta, non sono neanche lontanamente parenti.
Ma che caspita si son fumati gli sceneggiatori quella volta?
Per cui, niente poliziotto di colore con arti cibernetici, amante degli anni 80 e sospettosamente vicino alle idee della Società Umanitaria, sempre allerta contro una presuna minaccia robotica. E nemmeno c'è il giallo di uno scienziato vagamente somigliante a Steve Jobs morto ammazzato probabilmente trucidato da un automa senziente (della Microsoft?). Men che meno ci sta il complotto per la distruzione del genere umano perpetrata dalle macchine. Skynet, d'altronde, è già sotto contratto per Cameron e company.

lunedì 19 dicembre 2011

..:: Real Steel ::..

Titolo: Real Steel
Regia: Shawn Levy
Anno: 2011
Genere: azione, sci-fi, drammatico
Cast: Hugh Jackman, Evangeline Lilly, Dakota Goyo, Anthony Mackie, Kevin Durand

La trama in breve:
In un futuro non troppo lontano il pugilato non è più una questione umana, a combattere sono dei robot manovrati dai loro tecnici. Come risultato gli incontri sono molto più efferati e di successo. Un ex-pugile caduto in disgrazia, e ora condannato a far combattere robot scassati in incontri di bassa lega, viene forzatamente riconciliato con il figlio di 11 anni dopo la morte della madre che lo aveva in affido. Con lui troverà e rimetterà in sesto un modello vecchissimo di robot-pugile che si rivelerà un'arma formidabile per farsi strada nel mondo della boxe robotica e per riunire padre e figlio alla luce di una passione comune. (fonte mymovies )
Fatti sotto, dai!

Il mio commento:
Recentemente ho avuto l'occasione di vedere questo film al cinema. In effetti, l'avevo addocchiato già qualche mese fa grazie ad una segnalazione sul forum di TdC per cui, grosso modo, avevo una mezza idea di cosa aspettarmi.
Complessivamente, confesso che questa produzione targata DreamWorks mi è piaciuta abbastanza e trovo che si tratti di un blockbuster ben confezionato: mescola infatti elementi di fantascienza, con un po' di romanticismo e dramma familiare, mantenendo comunque un ritmo discreto e incalzante.
Soprattutto Real Steel riesce a coinvolgere i "bambinoni" (ma non lo sto dicendo in tono spregiativo, capite a me) e tutti quelle miriadi e miriade di appassionati di videogame sparse in tutto il globo. 
Beccate questo sinistro
formidabile. Trasformalo in oro, va,
Mida dei miei stivali!
L'impostazione videoludica, tra joypad, comandi vocali, programmazione di combo e non, unita ad una trama che sembra procedere di livello in livello fino al boss finale, fa avvertire allo spettatore un'atmosfera familiare, molto vicina alle esperienze da console.

martedì 6 dicembre 2011

..:: Diamo al pubblico ciò che vuole (novembre 2011) ::..

Di là, in televisione, parlano i baldi giovani del nostro attuale governo: tentano di convincere noi elettori cittadini della bontà delle manovre finanziarie partorite in tempi record. 
Ed ecco a voi misterr
Dwayne Elizondo
Rugiada di montagna
Herbert Camacho,
presidente degli USA
nel film Idiocracy
Confido che siano efficaci, certo, però ugualmente avverto un certo fastidio per tutta questa situazione che stiamo vivendo come Paese. Non mi tornando i conti, ecco. Ci saran sacrifici ma l'impressione è quella che si stia solo cambiando il modo di tappare una grossa falla nello scafo mentre la nave continua ad affondare.
Però non mi va neanche di stare qui ad incupirmi al pensiero dei tempi che verranno per cui - cosa non mi escogito? - mi dedico al consueto appuntamento di analisi delle vostre preferenze.
Esaminando le chiavi più utilizzate, si nota comunque una certa vivida curiosità, un interesse mirato e particolare se vogliamo e, al contempo, una morbosa ricerca di cose zozze.
C'è chi è giunto su questo blog cercando "arnold schwarzenegger 20 anni fa" e "arnold schwarzenegger adesso", avvinto dalla necessità di conoscere gli effetti del tempo sul possente cimmero cibernetico proveniente dal futuro per guidare la California.
Altri invece pensano al mistero dei "messaggi subliminale coca cola" mentre qualcuno si interroga sulle sorti di una delle specie animali più misteriose - e stronze - che esistano sulla terra: il "gurzo del borneo meridionale".
Ci sono poi le domande esistenziali "cosa succede nel primo viaggio astrale?" e "chi non la vorrebbe una benzinaia cosi?".
Il titolo per il personaggio del mese, invece, va a "dwayne elizondo rugiada di montagna herbert camacho". Anche se, devo ammettere, sono stati in molti anche questo mese a cercare informazioni immagini di Laura Tangherlini.

domenica 4 dicembre 2011

..:: Ipermercati for dummies ::..

Segnalo, in anteprima, l'imminente uscita di "Ipermercati (for dummies)", libro di genere comico-riflessivo, autoprodotto da me medesimo tramite YouCanPrint. 
Alcuni di voi probabilmente rimembrano ancora un certo qual testo ad episodi che è apparso nel mio sito personale tempo fa, relativo a certe mie esperienze maturate presso ipermercati della mia zona: ebbene, "Ipermercati (for dummies)" ne rappresenta una rielaborazione globale. Una versione 2.0, ecco.
A breve il testo sarà disponibile e ordinabile su YouCanPrint, in varie librerie tradizionali e web o presso alcuni esercizi commerciali della mia zona.
Non escludo infine iniziative quali catene di lettura o giveaway per far circolare l'opera per cui, stay tuned!




La quarta di copertina:

Un gruppo di sexy piratesse con l’hobby della ninfomania alla costante ricerca di prede per placare ogni più sordida fantasia erotica.  
Un laconico sicario alieno, per metà umanoide e per metà rettile, che sogna ardentemente di diventare ballerina di flamenco. 
Un poderoso guerriero cimmero, guardiano di un sacro talismano, che ha perduto la memoria, la spada degli avi e anche i capelli. 
E un timido demone proveniente dalle sperdute lande dell’Oblivion Jigoku costretto ad irretire le anime dell’umanità tutta.
Questi i protagonisti di un’esperienza narrativa intensa e originale, un’avventura fantastica e sapientemente orchestrata capace di regalare emozioni e immagini indimenticabili ai lettori di ogni generazione.
La loro storia è ormai entrata nel mito, prezioso materiale per leggende e romanzi senza tempo.
Ma, sfortunatamente, non riguarda affatto questo libro.
Non vi rimane che leggere per scoprirlo …


“ Un testo indispensabile per ogni libreria.
Che traballa.”
(Leonard D. Doves)

giovedì 1 dicembre 2011

..:: Arrivederci, Renato ::..

Dannata lucida rassegnata depressione. Maledetto dolore mascherato, celato dietro una fissità divenuta prigione ormai, negazione di umana dignità.
Solitudine evidente e spegnimento emotivo indotto.
Altro che cura: quale recupero, mi chiedo, quale recupero se siamo giunti a questo?
Ottimizzare i costi semmai, liberare posti letto, rendere inoffensivo, esorcizzare il mostro, reso tale solo dalle dicerie che aleggiano sulle bocche bigotte degli ignoranti.
E di storie ne son girate varie; solo la verità invece è rimasta un po’ indietro.
Nell’osservare la tua foto sull’epigrafe si agita dentro una sensazione di rabbia furente, di tragico sconforto.
E poi domande, Dio santo quante domande.
Non si sormontano affatto le immagini che serbo nella memoria e nel cuore con quelle del presente più recente.
E per te, che ogni giorno ti rivedevi riflesso nello sguardo di chi ti era accanto, che scorgevi ovunque solo i cocci di ciò che eri stato solamente qualche mese fa, doveva essere atroce.
Insopportabile devastazione quotidiana. Nemmeno immaginabile. Sentirsi cambiato, vedersi rallentato, distante dagli affetti che conoscevi, alieno da te stesso.
E la chiamano cura, poi.
Sembrava ci fosse speranza, però; una luce, uno spiraglio, non so come definirla. Confortante notare miglioramenti e qualche progresso, ci si sperava insomma che tutto sfumasse nel ricordo e che il futuro a venire fosse come quello dei film, dove il lieto fine rasserena e riunisce tutti nel sole.
Ci speravamo, ecco.
O, forse, ci illudevamo.
Ma non te ne faccio una colpa, capiamoci. Soltanto, è stato un colpo inaspettato, un vero-falso troppo repentino, da lasciare increduli e attoniti.
Quella scelta, l’ultima, non è facile da mandare giù.

martedì 29 novembre 2011

..:: Black Dynamite ::..

Titolo: Black Dynamite
Regia: Scott Sanders
Anno: 2009
Genere: azione, demenziale
Cast:  Michael Jai White, Arsenio Hall, Tommy Davidson, Kevin Chapman, Richard Edson, Salli Richardson

La trama in breve:
Black Dynamite è un ex agente della CIA. Suo fratello viene ucciso da The Man, lo stesso tizio che fa circolare la droga negli orfanotrofi locali e che ha messo in commercio un liquore adulterato. A Black Dynamite il compito di fare pulizia…

Posa plastica e altamente
significativa per il nostro eroe
Il mio commento:
Già vi vedo mentre, scuotendo la testa, vi domandate: "Ma dove li vai a pescare 'sti 'zzo di film?"
E sono certo che dietro a questo interrogativo, più che legittimo, si nasconda in realtà profonda ammirazione e sincera comprensione. Gratitudine, forse. 
Perché non dedicare tempo a opere ben più blasonate e note, sensate quanto meno, se non addirittura significative e artistiche?
Perché proporre commenti su pellicole di dubbio valore artistico, etico e umano?
Ma per ottemperare a ben noti doveri che ho nei vostri confronti, ecco perchè!
Non scordate che ci sono dei vincoli da ottemperare, come se ci fosse un contratto che lega me a voi, "mio" pubblico. Qualcosa di analogo a "quel" contratto firmato, anni or sono, dal nostro caro Silvio e che lo vincolava necessariamente e inequivocabilmente a del sano e quotidiano bunga bunga.
O forse mi sbaglio...mah...

domenica 27 novembre 2011

..:: London ::..

Film: London
Regia: Hunter Richards
Anno: 2005
Genere: Drammatico
Cast:  Chris Evans, Jessica Biel, Jason Statham, Kelli Garner, Isla Fisher


La trama in breve:
New York, il tossicodipendente Syd viene consumato dall'alcol e dalla droga poiché soffre per la mancanza della sua ragazza, London, che ha rotto con lui sei mesi fa dopo due anni di relazione. Quando Syd scopre che gli amici di London preparano una festa d'addio per lei, decide di andare senza essere stato invitato. Ma prima incontra il banchiere e spacciatore Bateman, in un bar per comprare coca, e invita la sua nuova conoscenza ad andare alla festa con lui. Mentre è chiuso in bagno con Bateman a sniffare coca, Syd ricorda momenti del suo rapporto con London...
Un uomo distrutto...

Il mio commento:
Se dovessi fornirla, non saprei formulare una spiegazione razionale al perché mi sia messo a guardare questo film. L'ho notato in un negozio online, ho preso atto dei nomi del cast e, in "suo" onore, ho deciso di procedere con l'acquisto e la relativa visione.
Ma me ne pento e me ne dolgo con tutto il mio cuore.
In soldoni, la storia ruota attorno a Syd e Bateman, rispettivamente Chris Evans e Jason Statham, chiusi in un bagno a sniffare coca e sbevazzare e a confessare l'un l'altro le reciproche sfighe. Nonostante le quintalate di polvere bianca consumate dai due, rimangono tuttavia pressoché lucidi e tranquilli, degli amabili gentleman che occupano il bagno di un appartamento di lusso mentre, al piano di sotto, si tiene una festa. 
Di addio.
Per "London". 
Nome singolare per una ragazza ma che almeno spiegherebbe e ridimensionerebbe notevolmente le fatiche di certi attori coinvolti in produzioni di nicchia quali "Rocco makes London".

domenica 20 novembre 2011

Battle Royale

Titolo: Battle Royale  (nuova edizione)
Sceneggiatore: Koushun Takami
Disegnatore: Masayuki Taguchi
Pubblicato in Italia da: Panini Comics
Anno: 2009 - 2011
Numero volumi: 15

Il mio commento:
Battle Royale è il titolo del romanzo best-seller di Koushun Takami: pubblicato in Giappone nel 1999 il libro è divenuto in breve tempo un’opera culto da cui sono stati tratti film (il primo, del 2000, con Takeshi Kitano nel cast), fumetti e persino videogame.
La serie manga, realizzata grazie alla collaborazione tra lo stesso Koushun Takami e il disegnatore Masayuki Taguchi, è stata pubblicata in Giappone tra il 2000 e il 2005; in Italia è stata proposta prima da Play Press e, recentemente, da Panini Comics ottenendo un discreto consenso in termini di accettazione e vendite ma senza suscitare la medesima reazione registrata in territorio nipponico dove, addirittura, si è giunti ad interrogazioni parlamentari.
Le vicende narrate si svolgono in un contesto distopico, in un imprecisato futuro prossimo, nel territorio della Repubblica della Grande Asia che ammicca fortemente al clima politico-sociale del complesso Cina-Giappone odierno. Al pari di quanto accade in “1984” di Orwell, opera verso la quale si avverte un legame letterario proprio a causa dell’ambientazione proposta, anche in Battle Royale la forma di governo è quella del regime totalitario di stampo fascista, retto da un dittatore supremo, l’Egemone.
In questo contesto, la tensione sociale e il clima di oppressione sono molto sentiti e proprio per questo, per arginare sul nascere fenomeni di rivolta o di violenza, sono previste leggi quantomeno discutibili. Secondo una di queste, il BR Act, ogni anno viene selezionato un gruppo di studenti di terza media per partecipare al cosiddetto “Program”, una sorta di reality show in versione estrema. I ragazzi, all’incirca quindicenni, vengono rapiti e trasportati in una località segreta e, qui, costretti ad ammazzarsi l’un l’altro sino a che non ne rimanga in vita solamente uno, entro un limite temporale di tre giorni. Ciascuno di loro viene dotato di un collare esplosivo, per controllarne conversazioni e spostamenti, di viveri e di un’arma: l’attribuzione di quest’ultima è casuale per cui le probabilità di venir equipaggiati con alcune freccette, un coltello o un mitra sono praticamente equivalenti.
Agenti governativi hanno poi il compito di monitorare lo svolgimento del Program, verificando che quotidianamente almeno uno studente rimanga ucciso - pena l’esplosione di tutti i collari – o rendendo off-limits alcune zone del luogo in cui si svolge il massacro.
Giornalmente, viene infine reso noto l’elenco dei ragazzi deceduti, nominativi che vengono divulgati anche agli spettatori e, quindi, ai familiari dei partecipanti, attestando il livello di dominio esercitato dal regime che può decidere in materia di vita e di morte di chiunque.
Lo sviluppo della storia procede quindi pari passo con lo svolgimento del Program e consente di seguire le vicissitudini dei ragazzi coinvolti in questa sorta di esperimento sociale di dubbio gusto, di fatto una carneficina legalizzata. 

domenica 13 novembre 2011

..:: L'uomo del monte e noi fuori ::..

L'uomo Del Monte...che fine
avrà fatto?
Che l'Italia non se la stia passando bene, a livello economico e politico, non è affatto una novità.
Non si può usare la parola "catastrofe" o "baratro" ma la situazione è sotto gli occhi di tutti.
Tutti i giorni, da un bel po' di tempo a questa parte, si susseguono in rapida carrellata notizie sull'andamento della borsa, cenni sulle aziende che falliscono e chiudono, stralci relativi ai tassi disoccupazione e condivise preoccupazioni per il futuro, ansie in stretta connessione con l'incertezza relativa all'approvazione di necessarie manovre economiche. E non solo.
In compenso, scudi fiscali, depenalizzazioni del falso in bilancio e necessarie e obbiettive riforme della giustizia sono state oggetto di dibattito e tensione in Parlamento e dintorni.
Da mesi, anni in realtà, siamo una nazione alla deriva, con una classe di uomini politici palesemente incapace e indegna, e con una crescita tendente a null (o). Mancano strutture, progettualità per il futuro, concreti investimenti sulle nuove generazioni, protezione dei prodotti interni e via dicendo. Riforme e tante tante cose da riveder e migliorare.
Peccato che, nel frattempo, le cazzate a livello politico ed economico si siano sprecate, mentre l'attenzione di media e presunti politici si concentrava su tutt'altro. Spesso con l'obbiettivo di sviare e disorientare il popolo sovrano, già troppo concentrato a sopravvivere o a verificare i centimetri di pelle merce scoperta delle veline.
Insomma, per anni si è investito nella demolizione di un Paese che, ora, complice anche una crisi economico-finanziaria dei mercati globali, è arrivato ad un punto di non ritorno. La situazione era già insostenibile e critica anni fa ma, visto che dicevano che tutto andava bene e che non era necessario verificare o far altro, ce la siamo bevuta. Sapevamo che non era così ma siamo stati al gioco.
Adesso però siamo oltre e, per forza di cose, qualcosa deve cambiare.
O, meglio, qualcuno non può più stare al proprio posto.


Per cui, sembrerebbe, via Berlusconi e vai con quel dinamico giovanotto di Mario Monti, classe 1943.
Io avrei preferito Batman.

martedì 8 novembre 2011

..:: The social network ::..

Titolo: The social network
Regia: David Fincher
Anno: 2010
Genere: biografico
Cast:  Jesse Eisenberg, Andrew Garfield, Justin Timberlake, Armie Hammer, Brenda Song, Max Minghella, Rashida Jones

La trama in breve:
Mark Zuckerberg, il ragazzo che sarebbe diventato il più giovane miliardario della storia creando il social network più usato al mondo, nel 2004 era uno studente di Harvard brillante ma con poche doti sociali. 
Lasciato dalla ragazza, schifato dai club più elitari e con un complesso d'inferiorità malcelato nei riguardi degli atleti, crea in una notte un software che preleva tutte le foto delle studentesse messe online dalle università e le mette a disposizione di tutti in rete, lo scopo è votare le più belle. 
Tutto comincia da qui: lei molla lui
e lui, per controllarla, crea FB
L'applicazione fa il giro dei computer di tutta l'area e Zuckerberg viene multato per aver violato i sistemi di sicurezza. A quel punto però il suo nome è sulla bocca di tutti per l'impresa compiuta e due atleti appartenenti al club più importante del college lo contattano per chiedergli di realizzare la loro idea. Non solo Zuckerberg non lo farà ma prenderà i loro spunti per migliorarli e allargarli dando vita all'odierno Facebook.
Da quel momento la battaglia legale per vedere riconosciuta la paternità di quella che dopo soli pochi mesi era già evidentemente una macchina da soldi non ha tregua.  (fonte mymovies)


Il mio commento:
Credo di essere uno dei pochi (sub)umani ancora estranei al mondo di facebook (oltre ai boscimani e agli aborigeni di qualche foresta pluviale). So cos'è ma non ci sono dentro né lo uso. 
Semplicemente, ho scelto di boicottarlo resistendo agli inviti che mi son giunti e, personalmente, non ne sento la mancanza sebbene, talvolta, questa mia scelta si faccia sentire in termini di "esclusione" (o sei in FB e segui ciò che gli altri fanno in FB o sei tagliato fuori).  
Ecco il vero Mark
Conosco relativamente poco il mondo di "faccia-libro" ma, nonostante questa mia lacuna, son riuscito ugualmente a seguire il film in questione. 
Incentrato sul ben noto social network, e che inizialmente si chiamava "IL" faccia-libro, in realtà ne parla solo in parte, concentrandosi su aspetti legati alla genesi e alle controversie legali  conseguenti al successo ottenuto e ai miliardi guadagnati grazie a codesto progetto web. Ma, ancor di più, si propone come un film pseudo-biografico su quello che, nel 2008, è stato considerato "il più giovane miliardario al mondo - e scusate se è poco", ovvero Mark Zuckerberg. Nonostante i riconoscimenti e i premi ottenuti, che ci possono anche stare, non mi trovo invece molto d'accordo nel considerare "The social network" una sorta di film manifesto o una pietra miliare della cinematografia: concordo sull'attribuirgli un buon voto, ma non un 9 - 10 come trovo quasi ovunque.

mercoledì 2 novembre 2011

..:: Diamo al pubblico ciò che vuole - ottobre 2011 ::..

"Loro! Sono stati loro a far
perder punti a Crank nella
classifica di Mr Leo!"
Come d'obbligo, essendo cominciato un mese nuovo, eccomi a rendicontare il mio gentile pubblico sulle chiavi maggiormente utilizzate per approdare a questo luogo virtuale.
Devo dire che, esaminando le statistiche, nel corso del mese di ottobre, sono stati svariate le "chiavi articolate", ovvero combinazioni di più parole o vere e proprie frasi, con tanto di errori ortografici o libere interpretazioni (cosa sono i "depredators"?), digitate nei principali motori di ricerca.
Non è stato facile, quindi, selezionare quelle più originali e significative ma, ugualmente, solo per senso del dovere, ci ho provato:

Categoria "zozzoni sì, ma attenti alla sicurezza": cintura tra le tette
Categoria "ommiodioèqui!":  al citofono un rilevatore istat
Con quello che mi costa,
non posso mica lasciar
la benzina agli zombies! 
Categoria "domande cinematografiche": come si chiama quel film fantastico dove la ragazzina va ad abiitare con lo zio?
Categoria "professioni per uomini veri": wurstel man berlin
Categoria "il presidente che vorrei": Dwayne Elizondo "rugiada di montagna" Herbert Camacho

Passiamo ora alla consueta top ten (dove, per poco, stava per comparire pure la chiave "pupa e secchione hot") e a verificare ciò che il pubblico vuole e che io, da bravo blogger rispettoso delle esigenze del volgo, dovrei cercare di appagare.
Anche perché continua a esserci qualcuno che minaccia con "questa notte ucciderò un uomo". Di nuovo....

giovedì 27 ottobre 2011

..:: Skyline ::..

Titolo: Skyline
Regia: Colin Strause, Greg Strause
Anno: 2010
Genere: fantascienza
Cast:  Eric Balfour, Scottie Thompson, Brittany Daniel, David Zayas, Donald Faison

La trama in breve:
Il fotografo Jarrod e la sua compagna Elaine (che gli rivela di essere incinta) hanno raggiunto Los Angeles per partecipare alla festa di compleanno del migliore amico di Jarrod, Terry. Il risveglio dopo i festeggiamenti non è dei migliori. Nel cielo della città si librano veicoli spaziali alieni che emanano un forte raggio luminoso azzurro che attrae irresistibilmente lo sguardo degli umani provocando in loro mutazioni fisiche. Dì lì a poco compariranno anche enormi astronavi pronte a risucchiare al loro interno chiunque si trovi a portata. Come fare a sfuggire a una morte che sembra certa mentre i soccorsi non arrivano o risultano impotenti? (fonte mymovies)

Il mio commento:
...e io che pensavo si trattasse
di un temporale....
Ho voluto - sì, voluto! - vedere questo film perché, in un certo senso, ne avevo bisogno.
Necessitavo di svagarmi un poco e, per di più, ponendo a off l'interruttore del mio encefalo, così da mettere a riposo l'omino del cervello che solitamente lavora alacremente nella mia testa.
E quando il mio sguardo è caduto sulla locandina di codesto film ho intuito che Skyline potesse essere quello che andavo cercando.
Il riferimento a caratteri cubitali (un monito, in realtà) alla regia dei fratelli Strause mi ha poi liberato da ogni dubbio. 
Ecco quindi che mi sono accomodato sul divano, mi son stappato una birretta, ho spento il cervello (condizione necessaria per poter apprezzare il raffinato intreccio tessuto dagli sceneggiatori di codesto film) e mi sono lasciato coinvolgere dall'ultima fatica del duo di registi dell'Illinois. 
Nomi già conosciuti per Alien Vs Predator 2, tra l'altro. Una garanzia, insomma.
Azz, pure le navi aliene puntano
ai palazzoni americani...
L'inizio in medias res sospeso per poi ricominciare tutto daccapo non mi ha convinto del tutto, probabilmente l'omino del cervello era ancora pseudo attivo.
Poi però, quando ho visto apparire sullo schermo quel gran simpaticone di Donald Faison (non fraintendetemi: l'ho apprezzato assai nelle varie puntate di Scrubs, assieme a Zach Braff) e la discreta densità di gnocca all'interno del cast allora mi son tranquillizzato. 
In soldoni, Skyline si prefigura come il classico film vaccata da guardare e apprezzare senza porsi troppe domande. Ci sono inseguimenti, conflitti interpersonali, tradimenti, esplosioni, urla, morti più o meno sensate...basti pensare a come se ne va Oliver (il buon David Zayas, già visto in The Expendables) o allo stesso Terry (Donald Faison).

giovedì 20 ottobre 2011

..:: La paura fa 90 ::..

Titolo: La paura fa 90
Autore: AA. VV.
Editore: Il Mio Libro
Genere: narrativa varia, horror
Pagine: 204

La trama in breve:

90 racconti da 666 parole
90 racconti da non più di 666 parole. Testi selezionati da www.braviautori.it. Contiene un racconto del maestro dell'horror DANILO ARONA!  (fonte IlMioLibro)

Il mio commento:
Il libro in questione è una raccolta di racconti selezionati dallo staff dell'associazione culturale Bravi Autori nell'ambito dell'omonimo contest letterario organizzato in seno alla community del portale www.braviautori.com.
Lo dico ad onor di cronaca, anche in relazione al nome di Massimo Baglione che, su IlMioLibro, figura come autore del testo in questione (motivo che ha portato pure ad alcune contestazioni, e perplessità).
Ad ogni modo, che dire?
Innanzitutto che all'interno della raccolta di racconti (e poesie....) si cela anche un mio testo "Terapia" e che la pubblicazione può costituire un discreto mezzo per conoscere e segnalare numerosi autori emergenti del panorama italiano. Ben 90! 
Mediamente sono state selezionati testi di buon livello e non sono evidenti scivoloni oppure orrori grammaticali. Semmai, a mio avviso, non tutte le opere proposte sono così "in tema". Voglio dire, l'argomento cardine, il vero trait d'union dell'intera raccolta, doveva essere la "paura". Però, sempre a mio avviso, non tutti gli autori son riusciti a centrare l'obbiettivo.
Certo, il vincolo di restare sotto le 666 parole non è un limite da poco ma, al contempo, può essere un vantaggio per organizzare idee e narrazione per creare tensione, suspance ed effetti sorpresa in poco spazio. 

martedì 18 ottobre 2011

..:: Duel ::..

Titolo: Duel
Regia: Steven Spielberg
Anno: 1971
Genere: azione, thriller
Cast: Dennis Weaver, Lou Frizzel, Jacqueline Scott, Eddie Firestone

La trama in breve:
Un normale automobilista dal cognome simbolico, David Mann (Dennis Weaver), è oggetto della spietata caccia di un misterioso camionista, che non si vede mai, lungo le assolate e solitarie strade del deserto americano.  (fonte mymovies)

Il mio commento:
Il presentimento: avrò fatto bene
a mostrargli il dito medio?
La prima volta che sentii parlare di questo film ed ebbi l'occasione di visionarne alcune sequenze risale al 2004, se non erro, durante una lezione del corso di "Teorie e tecniche del linguaggio cinematografico" tenuto dal prof. Brenta nel corso di laura in Disciplina delle Arti, della Musica e dello Spettacolo a Padova. Ma come, mi direte voi, non hai frequentato le lezioni di Informatica in quel ridente ex carcere del Paolotti? Ebbene sì, risponderò io, ma avendo a disposizione ben 10 crediti da maturare con corsi "di qualunque cosa e qualunque corso di laurea" ho ben pensato di optare per qualcosa di interessante e appetibile. Possibilmente in una facoltà in cui le donne esistevano anche al di fuori dei monitor del pc.
Ecco quindi spiegato come venni a conoscenza di codesto film che, a distanza di anni, in ben 5 episodi, son pure riuscito a vedere per intero.
Per esser stato girato in soli 13 giorni da un regista di 25 anni credo lo si possa ritenere un prodotto molto interessante. Ok, un po' monotono lo è, privo di quei particolari e strabilianti effetti speciali a cui Spielberg ci ha abituato negli ultimi anni, ma comunque originale. La sceneggiatura è tratta da un testo di Richard Matheson ( l'autore di "Io sono leggenda") e non risulta particolarmente complessa.

martedì 11 ottobre 2011

..:: Spot: Fumetti & Manga ::..

Recentemente ho cominciato a "consumare" la pila di fumetti che ho reperito dalla fumetteria e ho deciso di dedicare questo post a queste mie letture. Giusto per pubblicizzare quel che sto leggendo e, magari, avere qualche feedback da parte dei visitatori di questo spazio virtuale. Anche perché so che tra di voi si celano appassionati divoratori di comic e manga.
Bando alle ciance e partiamo con gli X-Men: ebbene sì, da bravo recidivo, mi sono riavvicinato alla serie super-eroistica targata Marvel proprio quando veniva pubblicata la maxi-saga "secondo avvento". Meglio così, diciamo, nel senso che ho avuto modo di evitarmi uno sconclusionato medias res in favore di un ponderato medias res. Ad ogni modo, per ora, sto apprezzando quanto proposto e attendo di vedere quali sviluppi prenderanno le storie narrate. Si avverte comunque che c'è "aria di cambiamento", addirittura è comparsa una nuova mutante che vuol fare l'artista ("oh, finalmente!", mi son detto, "era ora che ci fosse qualcuno che pensasse a usare le proprie doti in modo creativo e personale, altro che combattere 24 ore su 24!") e pure la veste grafica si presenta più curata rispetto al tempo in cui li seguivo io. Pure le anatomie sono più virili e pompate, per gli ometti, o più morbide e sinuose, per le femmine di homo sapiens superior al fine di rispondere a ("Ma come mai hanno tutte questi vestitini succinti e scollati?", mi ha chiesto Silvia) a obbiettive e oggettive esigenze tecnico tattiche.
Sul versante manga ho invece terminato, con più che discreta soddisfazione, il manga "Legend of mother Sarah": indubbiamente si tratta di un'opera importante e matura che offre molti spunti di riflessione e sfaccettature per una sua valutazione. D'altra parte, è difficile rimanere delusi quando si ha a che fare con il signor Katsuhiro Otomo. Avevo anche una mezza idea di scrivere una recensione seria, magari da proporre pure in redazione su TdC, ma poi ho desistito per mancanza di tempo ed energie. E anche perché ne ho trovata una che riassume il mio pensiero, ovvero quella proposta da Turboo Stefo su AnimeClick: non so chi sia il signor Turboo ma, fondamentalmente, mi trova d'accordo nel suo commento all'opera.
Se ne avete l'occasione, recuperatevi i 7 volumozzi (son corposi assai) e leggetevi il manga: si avverte che la lavorazione dell'opera non è stata affatto breve e che possiede ancora il sapore degli anni 80 ma tutto sommato risulta coerente e ben sviluppata anche se, forse, il ruolo di Sarah finisce per venire un po' oscurato dagli eventi degli ultimi due numeri.
Oltre al manga di Katsuhiro Otomo e Takumi Nagayasu, ho concluso anche la saga degli arrancar (credo sia questo il nome corretto...) di Bleach. Che dire? Indubbiamente il manga di Tite Kubo ha innumerevoli punti di forza però l'impressione è quella di assistere ad uno sviluppo che sta lentamente e inesorabilmente sfuggendo di mano all'autore. Cioè, tutto quello che accade viene giustificato e fila, i personaggi son intriganti e ben delineati (basta pensare a Gin Ichimaru...), per non parlare della resa grafica....però c'è stata un'escalation di potenza che inizia a risultare irritante e discutibile. Per dire, tra Aizen (il cattivo) e Ichigo (il buono), per altro splendidi personaggi entrambi, non saprei dire quale ha surclassato di maggior misura il livello di divinità. Analogamente a quello che accadeva in DragonBall, in Saint Seiya o in Yu Yu Hakusho, pure qui si assiste ad un'evoluzione bellica senza precedenti con tanto di gente che vola, catastrofi su vasta scala, trasformazioni, resurrezioni e via dicendo. 
E, comunque, non si vede neanche un pene (e qui vi voglio: a quale illustre opera fumettistica si riferisce quest'ultima mia frase?  ^__^ ).
Vedremo quel che accadrà ora, quindi, anche perché la serie sembra ben lungi dal concludersi. Un po' come One Piece, di cui sto leggendo ora il numero 60. 
Ma sul capolavoro di Eiichiro Oda non si discute, semmai ci si inchina.
Per concludere, giusto per dare un po' di spazio anche alle pubblicazioni della J-Pop, sto procedendo anche con "Wolf Guy - L'emblema del Lupo", un adattamento manga di una serie di romanzi giapponesi incentrati sulla figura del licantropo ma che, numero dopo numero, si sta dimostrando sempre più brutale e violento, ferino direi e, per certi versi, pure pornografico (povera professoressa Aoshika...). Staremo a vedere come evolverà... per ora sono comunque piuttosto soddisfatto dell'opera, disegnata in modo egregio, molto cupa per carità, ma matura e disturbante, affatto scontata.
Però, ad essere sincero, e senza nulla togliere al resto della produzione fumettistica mondiale sono le avventure di Monkey D. Rufy quelle che leggo con più entusiasmo.
Chissà se mai ne trarranno un film, con attori in carne ed ossa intendo.... 

venerdì 7 ottobre 2011

..:: Most wanted - Settembre 2011 ::..

Foto di gruppo per i "sacrificabili"
Un altro mese è trascorso (leggasi: siamo in ottobre....) e, come doveroso, eccomi a rendicontare sulle statistiche di questo mio blog. Certo, potrei parlarvi d'altro, ad esempio della recente scomparsa di Steve Jobs o dei futuri progetti politici dello psiconano (vedasi "Forza Gnocca!") ma me ne guardo assai, anche perché non mi è chiaro l'iter del ddl relativo alle intercettazioni e non vorrei mai incappare in qualche problemuccio. 
Temo però che nelle classifiche annuali relative alla libertà di stampa e opinione, a causa di simili decisioni politiche, si rischi , noi come nazione Italia intendo, di farci surclassare da poderose potenze estere come l'isola di Tonga.
Con pesanti ripercussioni per la nostra immagine già deturpata da infondate dicerie sulla nostra dubbia condotta morale, come se fossimo tutti ladri, falsi e mafiosi. Suvvia...

Ma bando alle ciance e veniamo al resoconto sulle parole chiave maggiormente utilizzate, un'analisi di fondamentale importanza per l'umanità e che, un giorno non lontano, già lo so, mi aprirà le porte verso un illustre premio "ig nobel".

Posa plastica per Lelouch,
alias Zero
Prima di procedere con la classifica, ne approfitto per segnalare alcune delle chiavi di ricerca più singolari che ho riscontrato su ShinyStat:

Categoria "guardoni zozzoni e spilorci": gratis visione cicciolina e il cavallo intero
Categoria "il 2012 è sempre più vicino": catastrofi bibliche di animali che piovono dal cielo
Categoria "criptika": e e i i l n s t t v
Categoria "tragedia annunciata": questa notte uccidero un uomo
Categoria "quesiti esistenziali": come uscire di casa prima dei 30 anni?  (risposta: hai provato dalla porta?)

giovedì 6 ottobre 2011

..:: 127 Ore ::..

Titolo: 127 ore
Regia: Danny Boyle
Anno: 2010
Genere: avventura, drammatico
Cast: James Franco, Amber Tamblyn, Kate Mara, Clémence Poésy, Kate Burton

La trama in breve
Aron Ralston, 26 anni, entusiasta dello sport e della libertà, si concede una giornata di biking e trekking nel Blue John Canyon dello Utah. Sole, musica, paesaggi mozzafiato e un fortuito incontro con due belle escursioniste che si prestano a tuffi e risate: cosa chiedere di più? Tornato solo, però, scendendo un crepaccio, Aron smuove inavvertitamente un masso vecchio di milioni di anni e si ritrova immobilizzato, con un braccio bloccato tra questo e la roccia, praticamente senza cibo né acqua. (fonte mymovies)

Il mio commento:
Che ci sarà mai là sotto?
La filmografia di Danny Boyle la conosco parzialmente e so che è un regista capace sia di proporre prodotti interessanti ed emozionanti quanto film discutibilmente accettabili.
In questo caso, però si può affermare senza alcun dubbio che 127 Ore rappresenta una produzione più che buona, che difficilmente lascia indifferenti gli spettatori.
Tratta da una storia vera, la narrazione si concentra sul monitorare Aron Ralston, escursionista intrappolato da una roccia che gli blocca il braccio destro. Assistiamo quindi agli sforzi e ai tentativi escogitati per liberarsi dalla prigionia e, soprattutto, per sopravvivere in condizioni fisiche estreme. Non solo, la totale solitudine in cui si trova immerso il personaggio interpretato da un ottimo James Franco, ne mette alla prova l'integrità psicologica, in balia della propria disperata rassegnazione di fronte ad uno scenario che offre ben poche speranze di salvezza. La fida videocamera diventa allora uno specchio di sé, un modo per attestare la propria esistenza e registrare le proprie ultime ore, dedicandole a quanti ci amano o amiamo.

domenica 2 ottobre 2011

..:: Thor ::..

Titolo: Thor
Regia: Kenneth Branagh
Anno: 2011
Genere: azione
Cast: Chris Hemsworth, Natalie Portman, Tom Hiddleston, Stellan Skarsgård, Clark GreggRene Russo, Anthony Hopkins

La trama in breve:
Figlio primogenito del potente Odino, Thor è destinato a salire al trono di Asgard ma la sua foga e il desiderio di affermarsi in battaglia lo spingono ad un'azione avventata che, non fosse per l'intervento salvifico del padre, rischia di mettere a repentaglio la pace e la sicurezza del suo regno. Affranto per la delusione procuratagli dall'inadeguatezza del figlio Odino decide di scagliarlo sulla Terra, privato dei suoi poteri e impossibilitato ad usare Mjolnir, il suo micidiale maglio. Almeno fino a che non sarà in grado di usarlo con giudizio.
Il signor Thor
Caduto nel nostro mondo il dio nordico si imbatte, nel vero senso della parola, in un gruppo di ricercatori che indagano i curiosi eventi atmosferici che hanno luogo nel New Mexico e in particolare in un'astrofisica dal sorriso facile. Intanto nel regno di Asgard il fratello Loki approfitta di un malessere del padre per salire al trono. (fonte mymovies)

Il mio commento:
Visto oggi assieme a Silvia e quivi recensito a beneficio dei posteri ^_^
Per arrivare subito al sodo, pensavo peggio invece, tutto sommato, il film possiede una sua struttura, dei messaggi comprensibili e dei punti di forza. Per carità, rimaniamo sempre nella sfera dei prodotti fracassoni pensati per intrattenere, ovvero da gustarsi senza pretese, concedendosi un po' di svago e distrazione, ma poteva andare molto peggio (voglio dire, poteva anche essere così).
Invece, sarà forse anche merito del regista, sarà che la Disney (eh già, dietro ai Marvel Studios c'è il signor Walt) ci ha investito discretamente, globalmente il film possiede un suo fascino. Affermazione opinabile ma, per quanto mi riguarda, è così.
Ma andiamo con ordine.

giovedì 29 settembre 2011

..:: Difendiamo la Minetti ::..

"Pdl, Alemanno sfida il Cavaliere: primarie, congressi e mai più Minetti"  (dal Corriere Della Sera)
"La Rauti: Minetti? Non polemizzo Ma basta scelte calate dall' alto" (da Reporter24)
"Mai più casi Minetti” (da Il fatto Quotidiano)
"Nicole Minetti e la maglietta: "Senza sono ancora meglio" (fonte tg24)

Nicole Minetti in veste di
assessore regionale
Leggendo con quanta veemenza ci si scagli contro questa povera donna, mi sento di intervenire e, addirittura, di parteggiare per la Minetti. 
Riminese, classe 1986, prima ballerina/soubrette a Colorado, poi igienista dentale, quindi l'incontro con Silvio, e infine la nomina ad assessore regionale in Lombardia. Non so quali idee esprima, se "arrivi anche dal basso" (mai più dall'alto, han detto...) o quali progetti stia seguendo. Se ne sta seguendo. 
Di lei so che è stata coinvolta nel caso Ruby e che c'entra con i vari giri di escort dentro e fuori Arcore (lei è una delle pedine sacrificabili del giro, mi sa). Un po' come il buon, viscido, Lele Mora, finito in carcere ma da cui, poverino, mi sa che uscirà a breve. Sembra abbia avuto un malore...ma pensa te, certe volte le coincidenze: salute di ferro per tutta la vita, finisce in carcere qualche settimana e t'oh, malattia incurabile. Sindrome da incompatibilità con la cella.
Comunque sia, tornando alla Minetti, cazzo, in un Paese retto da un governo marcio fino al midollo come il nostro (e non parliamo di opposizione per amor del cielo), che si batte per evitare il carcere e l'incriminazione per politici e "amici di", che fugge le idee vere per rilanciare il paese, che impone sacrifici senza condividerli, sembra che il male più profondo sia costituito da questa pudica ragazza. Perseguitata e insultata a destra e a manca, la poverina non trova pace e si innervosisce.
Non rammento particolari reazioni di ripudio quando, a suo tempo, è stata nominata, qualche commentino magari, qualche sorrisetto malizioso, qualcuno che ringraziava il cielo per avere una bella gnocca in consiglio regionale, ma per il resto tutto rientrava nella norma. Come avere un premier che sbeffeggia la legge e si vanta pubblicamente della sua capacità di ridurre le donne a "oggetto" (escort e minorenni a parte, pensiamo alle sue televisioni).

domenica 25 settembre 2011

..:: The Blair Witch Project ::..

Titolo: The Blair Witch Project
Regia: Daniel Myrick, Eduardo Sánchez
Anno: 1999
Genere: horror, documentario
Cast: Heather Donahue, Joshua Leonard, Michael C. Williams, Bob Griffith, Jim King 

La trama in breve:
Il 21 ottobre 1994 Heather Donahue, Joshua Leonard e Michael Williams, tre studenti, si avventurano nei boschi di Black Hill Forrest, nel Maryland, per realizzare un documentario su Elly Kedward, accusata di stregoneria e cacciata dalla città di Blair alla fine del 1700. Da allora infatti una leggenda popolare racconta che nei boschi aleggia la presenza malefica della strega. I tre cominciano a seguire un percorso preciso che però poco dopo si confonde nell'intrico della boscaglia. In breve smarriscono la strada, cominciano a rinfacciarsi l'idea di aver voluto tentare quell'impresa, accusano il peso di difficoltà logistiche crescenti. Vedono sassi raggruppati a croce, sentono strani ululati, si perdono tra loro, si ritrovano, non sanno più da che parte dirigersi. Quando di nuovo arriva la notte, la ragazza rivolge lo sguardo atterrito verso la videocamera che riprende il tutto, chiede scusa ai genitori, poi scompare nel buio. (fonte comingsoon)

Il mio commento:
Ammiriamo Heather "so perfettamente
dove siamo" Donahue
Avendone sempre sentito parlare ma non avendone ancora sperimentato la visione ho deciso di arrischiarmi e di dare una possibilità anche a codesto ben noto film. 
Dal 1999 ad oggi, in effetti, di anni ne son passati e, probabilmente, l'effetto che la visione, ora, suscita è diverso da quello che poteva avere a suo tempo.
Ho sbagliato qualcosa insomma, e mi son rovinato lo spettacolo.
Ma visto che indietro non si torna, si fa quel che si può col presente.
Comunque sia, dicevo, il film in sé non è, a mio avviso, particolarmente memorabile. Particolare e originale, magari, per come i registi siano riusciti a coniugare horror e documentario, dando vita (per quel che ne so) ad un genere che tuttora persiste (real fiction?). Encomiabile come progetto, per l'assenza di grandi personalità del mondo cinematografico e per l'aura di indipendenza che possiede, oltre che per l'idea di fondo, che è discretamente valida - alla faccia dei vari remake, insomma, per pescare sul sicuro anzichè arrischiarsi con storie nuove e originali.

giovedì 22 settembre 2011

..:: La zona morta ::..

Titolo: La Zona morta
Autore: Stephen King
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: narrativa horror e gotica
Pagine: 460

La trama in breve:
Al risveglio da un coma durato quattro anni, Johnny scopre di possedere un dono meraviglioso e nello stesso tempo tremendo: è capace di conoscere il futuro e i segreti della mente altrui con un semplice contatto, anche solo un tocco della mano. E questa facoltà lo conduce dentro un'avventura agghiacciante, in cui è sempre più solo.  (fonte IBS)

Il mio commento:
Pubblicato nel 1979, "La Zona Morta" è stato (ed è!) senza dubbio un best seller piuttosto noto e apprezzato tra quelli prodotti dalla fervida creatività del re del brivido Stephen King. Addirittura ne hanno tratto un film (nel 1983, diretto da Cronenberg) e una serie televisiva (del 2002).
Per quanto mi riguarda, ho deciso di leggere questo romanzo solamente per potermi accostare ad un'opera di King. In realtà non è il suo primo romanzo che sperimento, avendo già letto "L'occhio del male" (Thinner, nell'originale) di Richard Bachman (che poi è sempre lo stesso Stephen King) e l'adattamento a fumetti della Torre Nera, senza dimenticare le visioni di "It" e "L'acchiappasogni". Ci tenevo però a leggere un suo romanzo, scritto e pubblicato con il suo vero nome, uno dei primi magari, per confrontarmi e imparare. Seguendo pure il consiglio di un certo Alfonso Zarbo - di Edizioni Della Sera: in effetti lui consigliava On Writing, ma io sono un testone ^_^
Per cui, eccomi qua, reduce dall'impresa, complicata da alcuni difetti di stampa: purtroppo la copia che mi è capitata tra le mani ha alcune pagine un po' sbiadite, ma ugualmente son riuscito a decifrarle (la prossima volta converrebbe protestare....a patto di leggere il libro qualche giorno dopo l'acquisto, evitando di lasciarlo per mesi a pretendere un po' di attenzione...). E devo ammettere che ne sono rimasto piuttosto soddisfatto.

lunedì 19 settembre 2011

..:: Cose semplici e banali: facciamo l'appello ::..

Stavo bighellonando sull'Ansa, poco fa, quando mi sono accorto di una notizia interessante. Lo so, la mia attenzione è stata attirata sfruttando le debolezze intrinseche alla mia natura di homo sapiens masculo, quando invece avrei dovuto dimostrarmi più vigile e attento e cimentarmi con la disamina delle ragazze in corsa per il titolo di Miss Italia. Dicevo, la notizia flash che mi ha incuriosito è quella relativa allo spot messo in atto dal governo Ungherese per incentivare la popolazione a partecipare all'imminente censimento.


Al di là di un sorriso che la pubblicità mi ha suscitato (sono un filo maschilista, mi sa...ma confido che ci sia la versione per le donne, con un masculo aitante che esce di casa con il pacco bene in vista), oltre alla rievocazione di ricordi relativi all'esperienza come rilevatore Istat per il Censimento del 2001 (tra le innumerevoli famiglie censite, mi è capitato di suonare il citofono di un appartamento. Ho atteso e poi ho risuonato. Al terzo tentativo, l'ultimo e poi me ne sarei andato, ha risposto una ragazza "ansimante"...e ho capito che era meglio non disturbare e tornare un'altra volta...) mi ha anche fatto sorgere un dubbio: e da noi, qui in Italia, come verrà effettuato il censimento?
Spero non ancora su carta straccia come dieci anni fa che, di certo, è stata solamente gettata al macero dopo l'uso. Ecco spiegato l'inquinamento di Napoli...
Fortunatamente scopro che pure qui da noi, in Bielo-Italia, si farà ricorso ad un po' di sana tecnologia, particolare non irrilevante e che mi rende fiducioso sul futuro del nostro Paese: finalmente ci si modernizza! 
Anche nella nostra italica patria il censimento prevederà strategie per la compilazione dei moduli online. Oppure via posta ordinaria per coloro che abitano in comuni che non sono ancora (siamo nel 2011 perdincibacco!) coperte dall'Adsl o che non hanno dimestichezza con il mondo del web (ed essendo il nostro un popolo squisitamente "giovine"...).

giovedì 15 settembre 2011

..:: The walking dead ::..

Titolo: The Walking Dead - Prima stagione
Anno: 2010
Numero episodi: 6
Genere: horror, azione


La trama in breve:
The Walking Dead racconta la storia di un mondo post apocalittico dove gli zombie hanno invaso il pianeta e si concentra in particolare sulle vicende di un gruppo variegato di sopravvissuti che cerca disperatamente un luogo sicuro dove stabilirsi. I superstiti sono guidati dall'agente di polizia Rick Grimes, risvegliatosi dal coma proprio qualche settimana dopo gli eventi che hanno causato la catastrofe. Muovendosi di città in città il gruppo di sopravvissuti scoprirà presto che i morti viventi non sono l'unica minaccia per la loro vita e che i mostri, spesso, sono proprio gli esseri viventi. (fonte TNT Village)

Il mio commento:
Il motivo principale che mi ha spinto a considerare la visione di questa serie è stato soprattutto il ridotto numero di episodi: si prospettava un compito facile e c'era pure la speranza che il prodotto confezionato si dimostrasse buono, magari coerente e conciso. 
Per di più si tratta di una serie dedicata agli zombie che, sulla carta, sembrerebbe un progetto originale.
Volevo però evitarmi qualcosa come Heroes che, pur essendo partita bene, si è dimostrata una serie inconcludente e trascinatasi avanti per inerzia.
Sotto questo punto di vista, The Walking Dead mi ha convinto in parte, visto soprattutto l'evolversi della serie e l'ultima puntata, che non conclude ma rilancia per la seconda stagione.
Aggressione da zombie
o primo giorno di saldi?
Personalmente ho apprezzato assai l'incipit, che ammicca fortemente a "28 Giorni Dopo" di Danny Boyle e alcune delle situazioni che sono state proposte e create: la presenza di una tresca tra Lori, moglie del protagonista, e il di lui collega Shane; la follia e la condanna di Jim; il sofferto addio da parte di Andrea alla sorella Amy; i bellicosi ed energici fratelli Dixon, l'abbandono del più vecchio dei due.... 
Talvolta, però, l'eccessiva focalizzazione sull'aspetto umano, sulle relazioni tra i superstiti, più che sull'indagine di ciò che è accaduto e che sta accadendo al mondo fa apparire la serie melensa e priva di quella tensione che, invece, avrei voluto trovare. Proprio per lo stesso motivo, The walking dead potrebbe invece venir considerato molto positivamente dai più, che ritroveranno negli episodi della serie sotto-trame e tematiche anche attuali (l'odio razziale, rapporti di coppia, dinamiche familiari....)

mercoledì 7 settembre 2011

..:: Kick Ass ::..

Titolo: Kick Ass
Regia: Matthew Vaughn
Anno: 2010
Genere: azione
Cast: Aaron Johnson, Christopher Mintz-Plasse, Mark Strong, Chloe Moretz, Nicolas Cage

La trama in breve:
"Come mai nessuno ha mai provato ad essere un supereroe?". E' questa la domanda che si pone Dave Lizewski, un normale adolescente NewYorkese, quando indossa una tuta subacquea verde e gialla, comprata su internet, e diventa Kick-Ass; da quel momento in poi, non ci mette molto a trovare una risposta alla sua domanda: perché fa male. 
Almeno questa volta non è finita
con una coltellata in pancia...
Ma, superando tutte le avversità, Dave si trasforma rapidamente in un vero e proprio fenomeno mediatico, in grado di catturare l’attenzione del pubblico. Ma non è l’unico supereroe là fuori: l'impavido duo padre/figlia, composto da Big Daddy e Hit Girl, porta avanti la sua lotta contro il crimine, e ha lentamente ma inesorabilmente distrutto l'impero criminale del Mafioso locale, Frank D'Amico. (fonte comingsoon)

Il mio commento:
Al tempo, quando uscì nelle sale, non andai a vedere Kick-Ass: non so bene per quale motivo ma temevo fosse una buffonata. 
Però alcuni amici e conoscenti che avevano avuto l'occasione di vederlo me ne avevano calorosamente consigliato la visione.
Ora posso affermare che, in effetti, avevano ragione e che Kick Ass non è per niente male sotto molti punti di vista.
A dire il vero non ho letto il fumetto di Mark Moore Millar (autore) e John Romita Jr (disegnatore) di cui il film è la trasposizione ma, da quel che ho recepito nel web, non è esattamente un capolavoro in termini di originalità e approfondimento. Anche se ha ottenuto un buonissimo riscontro di pubblico, certo. 
Trovo però che sia stato confezionato un discreto prodotto cinematografico che, mi auguro, non abbia violentato nulla di ciò che era già stato proposto su carta. A quel che si dice, sempre nel web, questo non è avvenuto, però ugualmente metto le mani avanti e mi limito a esprimere un'opinione limitatamente al film visto.
Wallpaper per Hit Girl
Dicevo poco fa che ne sono rimasto piacevolmente convinto non tanto dal punto di vista della storia in sé o da ciò che accade, che in più punti appare irrealistico oppure dissacrante, ma dal ritmo con cui procede la narrazione. Si percepisce una certa verve, una passione nel proporre sequenze che monotone non lo sono mai ma che, anzi, risultano dinamiche e convincenti, scanzonate al punto giusto e piuttosto ben accompagnate a livello musicale. Molto spazio è poi concesso all'approfondimento dei personaggi, permettendo così agli spettatori di conoscere meglio Dave, gli amici che frequenta, la "famiglia" D'Amico e la coppia di "supereroi" Big Daddy e Hit Girl.

lunedì 5 settembre 2011

..:: Most wanted - Agosto 2011 ::..

Brick Tamland:
professione giornalista!
Tra ferie, lavoro, e amenità varie pure agosto se n'è andato. E questo può significare una cosa sola. 
"Eh, già", come direbbe, dall'alto della sua saggezza, un ben noto rocker italiano di cui, personalmente, non ne posso più di sentirne parlare. Mica è l'unico cantante in Italia!
Sembra' un po' quel che accade per il calcio: ne si parla e lo si pubblicizza come fosse l'unico sport concesso alle italiche genti.
Idem con patate per il Blasco nazionale.
O per Fiorello.
Comunque sia, dicevo, il fatto che agosto sia ormai passato, come voi ben immaginate, significa solamente che... bisogna voltare foglio sul calendario e festeggiare per l'inizio dell'anno nuovo!
O quasi...
Oltre a fare ciò, io ne approfitto pure per controllare le statistiche del mio blog e rendicontare i visitatori di questo angolo virtuale su quelle che sono le parole chiave più cercate e desiderate.
Lelouch Lamperouge, in
veste di imperatore
Preliminarmente alla "solita" classifica, ho deciso di segnalare anche alcune key word particolarmente significative, un assaggino di ciò che si viene a scoprire spulciando sui risultati di ShinyStat.
Ecco allora alcune della parole chiavi più originali:

Categoria "Simpatia": Brick Tamland   
Un omaggio simpatico omaggio al personaggio impersonato da Steve Carrell nel film Anchorman - La leggenda di John Burgundy

Categoria "Articolosità":  "comiche quelle tue mani sai che tengon su un mondo perso ormai"
Mi domando dove caspita io abbia usato codesta frase nel mio blog...

Categoria "The power": atomic punch leonardo  
Evidentemente la mia abilità nelle arti marziali è leggenda...soprattutto se si considera che, a stento, riesco a mettere in difficoltà un paramecio.