sabato 25 agosto 2018

One Punch Man


Titolo: One Punch Man
Studio d'animazione: MadHouse
Anno: 2015
Numero episodi: 12

La Trama in breve:
Dopo un allenamento durato tre anni, un ragazzo di nome Saitama ha raggiunto il suo obiettivo: diventare un eroe talmente forte da sconfiggere chiunque con un solo colpo. Tuttavia, essere diventato così potente gli ha reso talmente facile il compito di eroe da rendere Saitama perennemente annoiato e portarlo in depressione. (fonte wikipedia)

Il mio commento:
Conoscevo vagamente il manga e il soggetto ma - grave colpa - non gli avevo mai degnato adeguata attenzione. Poi, complice Netflix e qualche giorno di riposo, ho avuto l'occasione di recuperare e divorare l'intera serie animata proposta dalla MadHouse, trasposizione del manga disegnato da Yūsuke Murata su storia di One, che inizialmente aveva proposto One Punch Man online ottenendo, rapidamente, ottimi consensi e numerose visualizzazioni. 
Comunque sia, anche se recuperato con "un po' di ritardo" rispetto alla pubblicazione dell'opera, confesso che era da tempo che non mi gustavo una serie animata tanto quanto mi son goduto la visione di One Punch Man ^___^
La storia in sé, e il suo sviluppo, ha un tono leggero e scanzonato, che mira più a omaggiare serie di genere action e supereroistico, senza pretese di approfondimento particolare: tutto è molto semplice e dinamico, a volte comico e demenziale, ma soprattutto epico e devastante. A me che piacciono le manifestazioni di potenza negli anime e nei manga, assistere alle vicende di Saitama ha regalato forti emozioni e sensazioni. Era da mo' che non assistevo a sequenze tanto accattivanti e devastanti, alcune che ovviamente si concludono con un solo colpo del nostro, altre più elaborate e iperboliche con deflagrazioni di meteoriti o separazione dell'atmosfera (diciamo così :-P ). Che si tratti di persone potenziate geneticamente o da tute tecnologiche, oppure di mostri atavici e mitologici giunti in città per rivendicare il proprio dominio, o addirittura di razze aliene, il nostro sarà sempre pronto a battersi e ... a  vincere ^__^
In fondo è un eroe, no? Ed è questo che fanno... di solito.




Solo che nel caso di Saitama c'è sempre una nota di tristezza: lui stesso non trova soddisfazione, avendo raggiunto un livello di potenza ultraterrena, ma anche nei confronti della stessa società raccoglie ben pochi consensi. La gente fa in fretta a criticare o a non prenderlo sul serio, vuoi perché danneggiata (d'altra parte, se anche distruggi un meteorite, qualche detrito piove pure sulla città...) vuoi perché il nostro idiot...eroe non gode di particolare popolarità mediatica, anzi, è stato piazzato in fondo alla classifica degli eroi e considerato alla stregua di un imbroglione. Ecco allora che non ci sono grandi plausi o ricompense per Saitama, che anzi vive per conto suo, in ristrettezze economiche, eppure con un proprio equilibrio e onore. L'immagine che abbiamo di lui è di un giovane solitario che, seppure vestito da super-eroe, mestamente, torna a casa con la spesa in una borsa, senza amici, senza una compagna, senza fama, ricchezze o gloria.

domenica 12 agosto 2018

Il trono di spade (Le cronache del ghiaccio e del fuoco - Vol. 3)

Titolo: Il trono di spade (Le cronache del ghiaccio e del fuoco - Vol. 3)
Autore: George R. R. Martin
Editore: Mondadori
Genere: fantasy
Pagine: 1213

La trama in breve:
Dopo la morte di re Renly Baratheon gli avversari che si contendono il Trono di Spade sono ridotti a quattro; il gioco di alleanze, inganni e tradimenti si fa sempre più spietato, sempre più labirintico, e l'ambizione dei contendenti non ha limite. Sui quattro re e sui paesaggi già devastati dalla guerra incombe la più terribile delle minacce: gli Estranei, guerrieri soprannaturali che non temono la morte. Perché l'hanno già conosciuta... Gli indeboliti, dilaniati Guardiani della notte sanno che i loro giorni potrebbero essere contati. Spetterà a Jon Snow, il bastardo di Grande Inverno, ergersi per una disperata, eroica, ultima difesa. Forse, la guerra per il potere supremo è ancora tutta da giocare.

Il mio commento:
Finalmente, dopo quasi quattro mesi, ho concluso la lettura di questo tomo ^_^ 
Non vorrei però venire frainteso: è stata un'esperienza impegnativa ma ne sono più che soddisfatto. D'altra parte, la lettura in sé è sempre una bella occasione per stimolare la fantasia e accrescere la propria cultura per cui, ben vengano opere impegnative e capaci di avvincere. Solo che, ecco, a fine marzo mi ero quasi convinto di riuscire a terminare prima ... invece la mole di avvenimenti e di situazioni proposte dal buon Martin in questo libro (che in realtà raccoglie i tre romanzi Tempesta di spade, I fiumi della guerra, Il portale delle tenebre) è abbastanza elevata. Più o meno copre circa due stagioni, la terza e la quarta, della serie televisiva, più qualcosa della quinta stagione.
E come accadeva per le puntate delle serie HBO, pure qui i colpi di scena ci sono e lasciano il segno, ancor più quando vengono raccontati da chi è presente: la scelta dei "pov", ossia di sfruttare il punto di vista dei personaggi per descrivere quel che avviene, è molto di impatto. Soprattutto se la narrazione è supportata da un lessico e uno stile adeguato, ma su questo aspetto il buon Martin si conferma una certezza, capace di far sentire le diverse voci dei personaggi e di farci percepire le situazioni come loro le vivono. 
Tra le varie scene, forti, probabilmente le nozze rosse - evento durante il quale vengono assassinati Robb Stark e sua madre, oltre a numerosi alleati e soldati in forza al re del Nord - rappresentano un momento parecchio intenso per via della narrazione che rispecchia i pensieri e l'emotività di Catelyn Stark, ex signora di Grande Inverno e che a questo punto del romanzo ne ha passate anche troppe in termini di delusioni, sofferenze... e pure qualche scelta personale più che discutibile, tipo la liberazione di Jayme Lannister. Ma anche il combattimento tra Oberyn Martell e Ser Gregor Clegane non è mica meno significativa, con il povero Tyrion Lannister che spera nel proprio campione dopo aver sopportato giorni di infamante e ingiusto processo.
Ad ogni modo, rispetto al libro precedente, ho notato molte più differenze rispetto alla trasposizione televisiva, alcune piccole e altre meno. Va di certo considerato che nella lettura ci sono anche molti più approfondimenti in termini di descrizioni ed elementi: ad esempio le descrizioni delle portate di cene e pranzi, comprese le 77 portate del matrimonio reale tra re Joffrey Baratheon e Margaery Tyrell, oppure le ballate dei vari cantastorie, così come devono necessariamente venir descritte azioni meccaniche, incontri e scontri, presentazioni ed entrate in scena dei personaggi (su tutte quella della vipera rossa Oberyn Martell, decisamente di altra natura rispetto a quella della serie), "rapporti vari", intrighi e combattimenti all'ultimo sangue.

venerdì 3 agosto 2018

The signal

Titolo: The signal
Regia: Will Eubank
Anno: 2014
Genere: sci-fi
Cast: Laurence Fishburne, Olivia Cooke, Beau Knapp, Sarah Clarke, Lin Shaye, Robert Longstreet

La trama in breve:
Tre studenti di college in viaggio attraverso il sud-ovest degli Stati Uniti sono costretti ad una deviazione per andare sulle tracce di un misterioso e geniale hacker che è entrato nei sistemi del MIT ed ha evidenzato falle nel sistema di sicurezza. Nella loro ricerca, i tre amici finiscono in un'area strana e isolata del Nevada, dove all'improvviso tutto diventa scuro. Quando uno di loro, Nic, riprende conoscenza, si ritrova dentro un incubo ad occhi aperti...  (fonte ComingSoon)

Il mio commento:
Se guardo alla data dell'ultimo post su questo blog provo un po' di vergogna...davvero non mi capacito di quanto sia trascorso e di quanta poca energia mi riesca di ritagliarmi per portare avanti questi miei progetti personali. Avrei anche un libro, un mini romanzo, che prima o poi vorrei concludere ma che invece continuo a guardare solo da distante...
In ogni caso, sono qui ora, e ne approfitto per una segnalazione lampo di un film visto recentemente su Rai 4 e che, sinceramente, mi ha sorpreso. Per cui ve ne parlo, sperando di suscitare anche in voi un po' di curiosità per questa pellicola già presentata al Sundance Film Festival nel 2014.
All'inizio, The Signal mi ha incuriosito per il tono che aveva, per l'atmosfera che da subito il regista è riuscito a creare grazie alla fotografia e alla presentazione dei personaggi. Qualcosa che mi richiamava opere di autori blasonati, qualcosa tipo Tree Of Life per dire.
Assieme ad un amico, il protagonista, Nic, affetto da distrofia muscolare, sta accompagnando la sua amica/ragazza in California: per cui entrano subito in gioco sentimentalismi, romanticismo, possibilità di qualche lacrimuccia...e invece no. Ben presto la storia prende una piega inattesa, con la caccia a un hacker con cui i tre avevano un conto in sospeso e che sembra perseguitarli fino ad approdare al luogo da cui proviene "il segnale", l'origine della comunicazione di tale NOMAD.
E fino a qui, tutto sommato, il film mi stava attirando più per il tono, per la drammaticità della situazione che per la trama in sé: la narrazione in sé è discretamente coinvolgente e impreziosita da scelte di regia e di fotografia che enfatizzano la sensazione di perdita imminente, la nostalgia per un legame che si sta "troncando".Insomma, c'è sofferenza e c'è sentimento, ma c'è anche voglia di rivalsa, di fare qualcosa di forte, di sconfiggere un avversario... o quanto meno di capire che sta accadendo. Che poi sarà un po' tutta la spinta del film, che alla base vede proprio la determinazione di Nic, già bastonato dalla vita per via della propria condizione fisica, ma che ciononostante va avanti e cerca di essere una persona attiva e positiva, non tanto nel senso di gioviale ma di fare qualcosa per gli altri.