domenica 31 maggio 2009

..:: Let's Music!! ::..

Non se anche per voi è lo stesso ma ogni tanto mi sorprende l'innumerevole quantità di canzoni che costantemente vengono proposte.
Così come mi emoziona e mi dà da pensare il crescente numero di "artisti" e gruppu musicali che si propongono, che suonano e cantano a livello locale, nazionale e internazionale.
Tanta gente, tanta musica, tante emozioni, note, parole.
Un bisogno crescente di comunicare oppure solo il frutto di un meccanismo economico che ci condiziona culturalmente?
Quanti di noi ascoltano musica?
Quanti per davvero la "conoscono", sanno cosa ascoltano, distinguono ritmiche e accordi, scale e soluzioni melodiche?
Quanti di coloro che suonano "sanno" veramente e non giocano unicamente con un paio di giri di chitarra e motivetti orecchiabili?
Cioè, mi soprende l'incredibile facilità con cui certe figure arrivino alle masse e, ancor di più, il numero stratosferico di nomi e canzoni che rieccheggiano per il tempo di qualche mese e poi...l'oblio.
Tutti vogliono far musica insomma.
Tutti possono.
E pure a me, sinceramente piacerebbe...
Mi domando quindi se questo processo sia determinato dalla maggior sensibilità e cultura media che possediamo oggi giorno o da cosa?
Forse dal fatto di trovarla ovunque?
Soprattutto nei locali che si frequenta alla sera, teatro ideale per l'esibizione di giovani e meno giovani che propongono canzoni proprie o altrui.
E in questo senso devo dire che ogni tanto si incontrano anche gruppi interessanti, da valorizzare e seguire. E' il caso dei LondonCafè, ad esempio, oppure dei Ker L'evrith di ieri sera...persone che con la loro passione riescono a proporre opere immortali e intense come le canzoni dei Dire Straits o di De Andrè.
Gente meritevole e che, spero, riesca ad ottenere il successo che merita.
Alla faccia delle tante canzonette proposte da pseudo artisti che inquinano il panorama culturale italiano e non, proponendo testi insulsi o confondendo il fine ultimo dei clip musicali: altro che evocazione...pubblicità a go-go. Di gioielli, di vestiti, di donne e motori...

sabato 30 maggio 2009

..:: Interviste ::..

E' successo di nuovo....


...ovvero sono stato intervistato e il risultato è ora disponibile sul portale "GraphoMania" della casa editrice Graphe.it ^_______^


...e siccome non è la prima volta che capita, a voi il riepilogo delle puntate precedenti: al seguente link sono disponibili le altre interviste realizzate grazie all'interessamento di altri appassionati di scrittura o amministratori di portali web.

martedì 26 maggio 2009

..:: Racconti ::..

Un post rapido, veloce, a-politico, a-polemico, a-divagoso e a-recensoso...non so se si dicano codeste parole ma vabbè.
Comunque sia, segnalo la presenza di due miei testi su altrettanti portali.
- Lanterna colorata sul blog della casa editrice Graphe.it
- Bestine sulle pagine di Tifeoweb nell'ambito del concorso Tifeo Web Narrativa Online 2009

Spero abbiate l'occasione di leggerli e di sostenermi ^_^

domenica 24 maggio 2009

..:: Elezioni Trebaseleghe ::..

In questi giorni iniziano ad arrivare i volantini e i depliant dei vari candidati sindaci per le elezioni comunali che si terranno a Trebaseleghe (PD) in giugno.
Arrivano anche quelle degli aspiranti europarlamentari ma questo post lo vorrei dedicare al mio paese verso cui sembra esserci un legame sperciale.
Cioè, non c'è visto che per una serie di motivi io sono uno sconosciuto (il mio cognome no...ah...quello incute potere...) e, tra morosa, amici, lavoro, arti marziali, vivo la mia vita per lo più "fuori" da questo comune.
Comunque sia c'è da votare e vorrei arrivarci preparato.
Ecco quindi che, su invito di uno zio attualmente consigliere comunale, ho frequentato un paio di riunioni de "Il Paese che vogliamo", una delle liste civiche che si propone alla cittadinanza.
Assieme ad altre tre liste di cui, con calma, sto leggendo il programma.
Ecco quindi che a Trebaseleghe potremo scegliere tra:
  • Il Paese che vogliamo (lista civica - sito)
  • Insieme per Trebaseleghe (lista civica)
  • Lega Nord e Nuova luce (sito)
  • Il Popolo della Libertà (sito)
Ora, dando un'occhiata alle liste e ai programmi diciamo che presentano (sarebbe preoccupante il contrario) numerose similitudini.
In primis ci sono 4 liste, non 2 come nelle passate edizioni. In particolare, parte di quanti sono presente nelle due liste civiche erano alleati nell'attuale giunta comunale, prima dello scisam.
Al contempo, metà delle persone della lista proposta dalla Lega militano nel PDL. Per cui, le vere anime, sono 2...ma con le dovute differenze mi auguro.
Disuguaglianze che, teoricamente, dovrebbero essere presenti nei vari programmi ma che, tutto sommato, non sono così marcate.
Lo saranno ad amministrazione avviata.
Sempre che, con 4 liste, non si finisca per avere una situazione caotica alla guida di Trebaseleghe.
Poi c'è la componente giovani, nuove leve da sfruttare e valorizzare. Un elemento questo che, a mio avviso, può essere critico e al contempo vincente. Dico critico per via del delicato momento che sta vivendo il nostro Paese prima ancora che paese: mi riferisco ai problemi economici in primis per i quali, penso, sia necessaria esperienza e conoscenza di leggi e burocrazia prima della buona volontà. Anche a Trebaseleghe ci sono aziende in crisi o che ridimensionano il personale (Pepper Industries e Meblby sono solo due esempi...). Mi domando allora se un "giovane" possa offrire risposte pronte ed efficaci a queste situazioni. Oltretutto rimane che la parola di un giovane ha meno influenza di quella di un quarant'enne. Però si compensa con slancio, energia, voglia di fare...sperando poi che, nel tragitto, certe idee politiche rimangano invariate (per dire, la Lega candida anche un reagazzo di 19 anni...). Di certo, avvicinare i giovani è una buona mossa. Di contro, i vecchi elettori, anziani all'anagrafe, mi domando come reagiranno....soprattutto perchè son poco menzionati nei programmi proposti...
Ci sono poi le donne, meno nei partiti di destra, di più in quelli più orientati a sinistra. "Il Paese che vogliamo" addirittura ne candida una e questo credo sia un forte messaggio per tutti.
Per quanto riguarda i vari programmi proposti non trovo eccessive differenze. Purtroppo, nel dettaglio, ne conosco solamente uno, gli altri li ho comunque letti ma, a grandi linee, le varie tematiche quelle sono: famiglia, ambiente, urbanistica...
Solamente in due liste poi figura il discorso "casa Pattaro".
Ci tengo a sottolinearlo per introdurre poi una personale riflessione.
Le liste sono quella de "Il Paese che vogliamo" e de "Il popolo della Libertà". Quest'ultimo, con Tosetto, ha gestito Trebaseleghe per un po' di annetti. Poi, alle scorse elezioni, ha perso ed è subentrata la lista di Paolo Lamon (da cui poi sono nate le due liste civiche che si candidano in giugno). Grazie al PDL la famigerata casa Pattaro è stata considerata patrimonio artistico-culturale-storico...chi più ne ha più ne metta: da casa di campagna fatiscente sita vicino al comune a edificio "importante" insomma, con conseguente rialzo del valore. Grazie a questa manovra, nel tentativo di acquistare sta catapecchia da un privato (stranamente vicino al PDL) e riabilitarla, lo stato italiano ha concesso a Trebaseleghe circa 290 mila euro. Tuttavia l'acquisto non è ancora stato completato...visto che ora quella "cosa" vale circa un milione di euro e si è arrivati a coprire solamente a 700 mila euro del suo valore totale...e altrettanti ne serviranno per sistemarla e renderla fruibile per qualcosa (ma ancora nessuno sa "cosa"). Sempre se si riesce ad acquistarla e a trovare i fondi...altrimenti bisogna pure rendere i 290 mila di cui prima.
Di conseguenza, qualunque giunta andrà al potere si troverà sta magagna, una palla al piede che vincolerà abbastanza il governo del Paese.
E altrettanto faranno, ma di questo si parla e poi si tace, eventuali opere già avviate / concordate e che necessiteranno di pecunia.
Nonostante la crisi.
Nonostante le promesse di aiuti sociali a chi in difficoltà.
Quindi, riassumendo, il richio che la politica dei costi vada a ridimensionare la politica dei programmi e degli ideali c'è eccome.
Ovvero, la domanda: dove si prenderanno i soldi per fare le cose promesse è e rimane una domanda a cui non c'è risposta nei vari programmi elettorali.
Ben venga la riduzione delle spese, degli sprechi eccetera decantate nei vari opuscoletti.
Ben venga la spinta dei giovani e l'associazionismo, il volontariato.
Ben accetti pure i discorsi sulle politiche economiche (un po' vaghe) per rilanciare attività produttive e i centri di Trebaseleghe e frazionie.
Tuttavia mettiamo bene in chiaro le cose da subito.
Sia a destra che a sinistra che in centro.
Sempre che ciò non sia già stato fatto e io, semplicemente, me lo son perso ^_^

PS: attendo commenti da eventuali trebaselegani di passaggio qui, aspirante candidato o semplice cittadino che sia...


Visualizzazione ingrandita della mappa


PSS: al contempo, se non sei di Trebaseleghe, rispondi alla seguente domanda: sai dov'è Trebaseleghe? Conosci questo paese? Siamo un centro di circa 12000 abitanti ma per lo più ignoto al mondo italico...

sabato 23 maggio 2009

..:: Bordelli in Italia ::..

Inizialmente questo post doveva essere una sorta di invettiva contro Berlusconi e alcune sue simpatiche dichiarazioni di qualche giorno fa sull'inutilità del Parlamento e sul fatto di dare più poteri al premier. Per carità, buona l'idea di ridure il numero di parlamentari, soprattutto quelli assenteisti e che non partecipano mai o che votano a cazzo ma, all'ora, mi scusi Sua Idiozia, mi dica: perchè proprio il suo governo, a inizio maggio, ha nominato un nuovo ministro e relativi sottosegretari? E poi, è sicuro lei di figurare tra i parlamentari che presenziano?
Ad ogni modo, poi, riflettendoci, ho compreso che non ha senso accanirsi su Silvio. Tanto, è intoccabile, fa quel cazzo che gli pare e tutti glielo concedono. In fondo, secondo i suoi fogliettini, l'indice di gradimento della sua figura nel nostro Paese è attorno al 2000 %.
Quanto a me, non è il mio indice il dito che dovrebbe guardare ma quello a fianco.
Ad ogni modo, se LUI può parlare, dire stronzate e atteggiarsi da dittatore, imporre un regime comunicativo, accusare i "COMUNISTI" (proprio in campagna elettorale) di aver ingannato sua moglie inducendola al divorzio (è successo niente poi?) o di perseguirlo tramite la legge (La giustizia penale è una patologia, dixit) e nonostante tutto fare la figura del figo nel nostro Paese (all'estero assolutamente no), altra gente invece può vedere la propria vita e carriera stroncata in un istante a causa di una stronzata/crimine.
E' il caso di Alessio Saro: la notizia è di ieri, l'accusa di abuso/violenza sessuale/plagio (tra i giornalisit c'è un po' di confusione...) ai danni di una tredicenne. L'attore comico quindi, sebbene poco conosciuto, viene dipinto come un mostro, viene bollato come pedofilo e ciao. Non si saprà più molto di lui. Nemmeno nel caso - ma dubito fortemente - venisse scagionato.



Ora, la notizia data dai media ha avuto un taglio particolare: più che puntare sul far chiarezza sulla questione, sul ricostruire i fatti, ha sparato a zero su INTERNET (che, come dicevo in un mio post, è SATANA), su facebook, sulle community, sulle chat eccetera.
Io invece ci terrei a fare un passettino indietro e a far mente locale sulla pedofilia, una problematica che, a mio avviso, è molto attuale e particolarmente sentita ma di cui non si parla eccessivamente nè (attenzione al particolare) si legifera con prontezza e decisione (in riferimento ai violentatori ci sono ronde leghiste, proposte calderoniane per la castrazione chimica o quelle berlusconiane per mobilitare soldati a proteggere le belle ragazze...mentre in riferimento alla pedofilia non si può non citare questo). Di recente avevo pure letto sull'ansa di un resoconto inglese sugli abusi commessi dai religiosi mentre sono di qualche settimana fa gli episodi relativi a insegnanti in scuole medie e licei (basta cercare "insegnante molesta alunno" su google per farsi un'idea dei vari casi) alle prese con ragazzini/e di 12-15 anni. Ancor peggio il mese scorso, mi pare, ciò che un'operazione della polizia ha portato alla luce: violenza e abusi su bimbi di 4-5 anni, azioni che oltretutto venivano filmate e distribuite.
In soldoni, c'è qualcosa di marcio all'opera. E in merito a questo, credo, varrebbe la pena riflettere e dimostrarsi critici più che finire con il demonizzare il singolo individuo, oppure la chat o quel che è.
Anche perchè, al di là dei violentatori (ovviamente TUTTI e SOLO) rumeni di gennaio e febbraio, qui si parla di italiani.
Adulti.
Probabilmente non così maturi come dovrebbero esserlo.
Persone comuni, serene, per bene, ma al contempo, affamati di sesso e desideri carnali.
Certamente non si parla di tutti quelli che partono per Brasile, Thailandia e altri paesi tipicamente noti quali mete di turismo sessuale. Eh no, in questo caso si chiude un occhio: va tutto bene. Vanno a farsi le bambine di quei Paesi ma qui conservano la faccia pulita. Magari sono pure profondamente religiosi.
Comunque sia, considerando la "fame di sesso" di questa gente, il bisogno di emozioni forti in una nazione che per molti aspetti continua a dimostrarsi bigotta, il possibile guadagno che si potrebbe ricavare dirottando queste pulsioni verso centri controllati, perchè non riaprire i bordelli? Così si avrebbe un quadro più completo e monitorato della situazione. Magari molti uomini andrebbero lì a sfogarsi piuttosto che rifarsi sulle proprie donne o su ragazzini/e ancora acerbe. Oltretutto, in periodo di crisi e malattie sessualmente trasmissibili, potrebbe essere un modo per creare posti di lavoro, far circolare moneta e ridurre rischi ed epidemie. Anche perchè, per dire, si parla di influenza suina (poche centinaia di morti a livello mondiale) mentre l'AIDS continua a mietere migliaia di vittime all'anno.
Inoltre varrebbe la pena riflettere sulla sessualità in generale, sul come viene vissuta, sulla difficoltà di affrontarlo come argomento per certe persone considerando anche la pressione più o meno indotta che il Vaticano induce. Senza contare poi che, tuttora, a scuola non si parla di "Educazione sessuale". Così come non si parla di "educazione alle nuove tecnologie" o "educazione ai pericoli del mondo".
Al contempo è sempre più difficile per i genitori, già alle corde nel tentativo di garantire un tenore di vita adeguato alla propria "famiglia", occuparsi a tempo pieno dell'educazione dei propri figli. Devono quindi affidarsi ad asili, scuola e strutture affini.
Proprie quelle a cui, ogni governo, va a sottrarre fondi e risorse. Senza poi però intervenire con riforme che puntino a migliorare la qualità dell'insegnamento stabilendo cosa debba essere insegnato ad un bimbo moderno o come debba essere educato.
A quello, semmai, ci pensa la televisione.
Oppure internet.

martedì 19 maggio 2009

..:: De sceneggiaturorum scribere ::..

Oggi son tornato ad un'ora decente e stasera sono pure a casa: quale miglior occasione per aggiornare il mio blog?
Potrei parlare di notizie di rilievo segnalate dai media in questi giorni: lo scudetto all'Inter, la frutta e la verdura per potenziare l'abbronzatura o - in ordine di importanza come mi insegnano i professionisti dei telegiornali nostrani - la fine della guerra civile in Sri Lanka. Eventualmente ci sarebbe anche qualche notizia su Silvio e il suo rapporto conflittuale con la giustizia...ma, tanto, lui direbbe che si tratta di congiure dei comunisti. Pensare che pure il suo sangue è rosso...ah se lo sapesse...
Comunque sia, ho voglia di parlare di tutt'altro. Di coerenza, di scrittura, di logica e di sceneggiatura. In questo periodo infatti sto ri-revisionando il mio primo romanzo, meglio conosciuto come "Il consacrato" anche se, probabilmente, il titolo sarà da rivedere. E allora penso, pondero, mi pongo dubbi, tolgo e aggiusto. Cerco di rendere la trama solida, credibile quanto meno. Spiego o, al limite, suggerisco. Da lavorare ce n'è e ce ne sarà ma almeno tento di costruire un intreccio e dinamiche accettabili e non campate per aria. Certo, si tratta di una sorta di fantasy ambientato nel presente ma, per quanto possibile, poteri fantastici e sovrumani a parte, vorrei proporre ai lettori qualcosa che li coinvolga e che possegga una certa logica. Per dire, se tizio dice A e fa B, non ha senso scrivere due pagine dopo che in realtà tizio è una tizia ha detto G e non fatto B...non so se mi spiego.
Voglio dire, mi sto adoperando per confezionare un buon libro, qualcosa che non si rivelerà essere "Il signore degli anelli" ma che nemmeno spero divenga il bignami delle barzellette (targato F. Totti magari).
Anche perchè, credo, i lettori si aspettino, anzi, pretendano una certa qualità e coerenza tra le pagine dei libri che comperano.
Un minimo di serietà e rispetto, nei loro confronti soprattutto.
Poi però vedo certi film...o certe serie televisive...e mi domando "perchèèèèè?". Mi chiedo se, visto che LORO, gli sceneggiatori di Hollywood (e non solo) possono scrivere simili cagate, misture di incoerenze e puttanate, minestroni di scene prevedibili e battute scontate perchè io, aspirante scrittore ancora (forse) sconosciuto, dovrei mettermi d'impegno e depurare la mia opera da leggerezze e semplificazioni?
A parte il fatto che probabilmente non ci riuscirò mai a produrre un'opera scevra di ca$$ate, anche e soprattutto perchè il fantasy - diciamocelo - un po' permette di giocare con l'irrazionale e con la vaghezza, mi domando se son io che sto sprecando il mio tempo o se invece, mediamente, la gente è da considerarsi stupida, incapace di porsi domande.
Cioè, non capisco...Ho visto film in cui i protagonisti, sempre vestiti allo stesso modo, possono stare a bordo di un'astronave, nello spazio siderale, davanti ad una griglia accesa oppure su un pianeta desertico senza risentire minimamente degli sbalzi termici. Ho visto scene di paracadutisti lanciarsi in picchiata attraverso l'atmosfera di Vulcano da circa 20 km di altezza. Oppure mostri alti dieci metri e forse più incapaci di sfondare la vetrata spessa 0,5 cm di un supermercato del Maine. O la saracinesca del retro, dallo spessore di un paio di cm forse...
Addirittura ho concluso il volume tre di Heroes, "villians", rimanendo oltremodo perplesso e sconcertato per come le carte siano state rimescolate dagli sceneggiatori nonostante le proteste del mio cervello mentre assistevo alle scene. Personaggi al limite del ridicolo, altri destinati ad una fine insulsa, altri ancora che sembrano cerebrolesi.
Pensiamo ad Ando Masahashi: evvai, ho un'abilità! Sono figo! Yatta! Ehi...ma la mia abilità non agisce su di me, agisce sugli altri...potenziandoli...quindi...uhm...quindi se un nemico mi attacca io lo rendo più forte...oh cacchio...
Oppure pensiamo a Hiro Nakamura: ti prego madre (leggetelo con lo stesso timbro di voce di Jean-Claude di Sensualità a Corte), dammi il catalizzatore. Sono degno, sono un uomo, sono un heroes. Sono il più...ehi? Chi è lei? Arthur Petrelli ah...e come faceva a sapere che ero qui, 16 anni indietro nel tempo rispetto al presente e in possesso del catalizzatore che nessuno sapeva dove fosse...come dice? Me lo sottrae...faccia pure...
E perchè non citare Noah Bennet che prima si apposta, poi prende la mira, tiene sotto tiro Sylar che sta per baciare Elle Bishop...eccolo...così....le dita fremono sul grilletto...Poi però non spara. Pazienta che i due trombino, si fa una pippa pure lui forse, quindi spara. Senza colpire nessuno. Ed è il migliore della compagnia, tra l'altro...
Potrei andare avanti per ore, ma vi risparmio; spero però di aver reso l'idiozia che pervade la sceneggiatura della serie.
Di conseguenza, con simili esempi negli occhi, mi domando se ha senso cercare di garantire un minimo di credibilità e coerenza all'intreccio della storia, qualunque storia, o se invece premiano l'illogicità e le semplificazioni.
Dobbiamo buttare una bomba nel Sole? Non c'è problema.
Un personaggio (Arthur Petrelli) un secondo prima guarisce da ogni ferita e blocca il tempo e poi schiatta per un proiettile che gli piazzano in testa? Tutto ok.
Una persona corre più veloce della luce, non produce alcun "bang" sonico, non si strappa i vestiti e nemmeno risente di fame e sete o di problemi respiratori? Massì, va bene così...
Quasi quasi scrivo anche io qualcosa di simile...qualcosa in cui la demenzialità regni ma con addosso l'abito chiaro della rispettabile coerenza.
Vabbè, speriamo bene dai.
Sia per il quarto volume di Heroes che per la revisione del mio romanzo. Non sarà un capolavoro ma, quando un giorno uscirà, nel 2099, mi auguro che la gente, concludendolo, possa dire "beh...almeno ha un minimo di senso...".

PS: ... non come gli ultimi tre numeri di Gantz...belli, splendidi ma...
PSS: devo comunque imparare da Hiroya Oku a gestire le morti dei personaggi secondo la regola del "non affezionarti mai!"


venerdì 15 maggio 2009

..:: Grisi?? Macchè.. ::..

E' un periodo di crisi, non lo posso negare. Non lo si può negare.
"C'è grisi, grossa grisi" direbbe Quaelo, alias Corrado Guzzanti. Anche se il suo personaggio forse non si riferiva esattamente a quella economica.
Fatto sta che al momento la crisi persevera e sui notiziari si legge come il PIL e l'inflazione siano rispettivamente in calo e in aumento. "- 5,9%" titola questa notizia dell'Ansa. Certo, anche all'estero non va bene ma, senza contare l'ammontare del debito pubblico che mediamente è inferiore al PIL, sembra che altre nazioni vivano la crisi meglio di noi: il PIL della Francia segna un -1.2%, quello dell'Austria un -2.8%, idem per l'Olanda. Da notare le immagini scelte per le notizie: auto. Messaggi subliminali perchè l'auto è un bene di prima necessità, un biglietto da visita, una benedizione, in nomine pater et filius et spiritus sanctus amen.
Silvio dice che andrà tutto bene e io, adorante, in ginocchio, gli credo.
Non so nemmeno se stia separando dalla moglie o se invece sia stata tutta una manovra commerciale e mediatica per coprire altre notizie, farsi propaganda e attaccare la sinistra.
Ma va tutto bene, lui dice così.
Ed è normale.
Come è normale che di tanto in tanto passino notizie di capitali immensi gestiti da mafie e company. Ad esempio vi cito questa notizia qui: "sparita montagna di veleni: 20 miliardi fatturato" ... alla faccia... ma nessuno si scandalizza, anzi.
Sono notizie che non passano e che non rimangono, che non si sedimentano e che non portano le masse alla riflessione collettiva. Ad essere critiche, a porsi quesiti del tipo: ma davvero avevamo bisogno, in un periodo di crisi, di nuovi ministri da foraggiare con i soldi pubblici? O che la Lega pompasse per lo sperprero di qualche milionata di euro per non far tenere il referendum in giugno? E qualcuno sa niente di Alitalia: come va la società? Tutto ok? Ci ridanno i 300 milioni prestati l'anno scorso?
Il nulla.
C'è grisi anche delle comunicazioni oltre che di pensiero mi sa....motivo in più che ci aiuta a comprendere come mai siamo stati classificati un Paese non "particolarmente libero" in materia di informazione. Quest'anno siamo al 73° posto: veniamo appena prima dell'isola di Tonga. Negli anni precedenti eravamo vicini al Botswana invece...
Che anche tutto ciò contribuisca alla crisi che stiamo vivendo?
L'essere poco liberi e molto influenzati ci limita, non credete? E magari si finisce con il tagliare i fondi e gli investimenti su scuola e ricerca, sia mai che si coltivino cervelli...
Meglio invece puntare sull'auto (vi rimando alle immagini di cui si diceva prima), al fiorente mercato dell'inquinamento, della devastazione dell'ambiente, degli incidenti e dei morti sulle strade, dello stress per via del traffico. Yu-hu!
Altro che potenziamento dei mezzi di trasporto di massa, che ne so, treno e aereo (sembra infatti che Alitalia non vada proprio benissimo...e di Trenitalia non si parla mai....), o dei settori altamente tecnologici che possono permettere all'Italia di aprirci ai mercati esteri. Manco ce la facciamo con letteratura, film e musica...Importiamo tutto. Tranne la manodopera, quella la si cerca in Turchia, nei paesi dell'Est, in Cina...perchè da noi costa tanto. Ehi: com'è allora che il presidente imprenditore-operaio in questi mesi di grisi non ha pensato di abbattere certi costi a carico delle aziende nel tentativo di aiutare l'occupazione e diminuire la pressione fiscale e aiutare i mercati? Mercati che, strano a dirsi, non hanno registrato cali di prezzi in relazione ai prodotti commerciati...
Che strano...
Comunque sia, va tutto bene. In fondo, come dice Brunetta, "nella seconda parte dell'anno ci avvieremo verso tassi negativi più ridotti, che andranno verso lo zero, e poi dallo zero si andrà verso il segno più".
Già.
Ma come?

mercoledì 13 maggio 2009

..:: Twilight ::..


Titolo: Twilight
Regia: Catherine Hardwicke
Anno: 2008
Genere: Fantastico

La trama in breve:
Quando sua madre si accompagna con un altro uomo, Bella decide di andare a vivere con il padre, nella piovosa cittadina di Forks. Non prevede che la sua vita possa subire dei grandi cambiamenti, prevede al massimo di adattarsi. Ma nel nuovo liceo incontra Edward Cullen, un ragazzo schivo, diverso da ogni altro. Edward ha 17 anni come lei, solo che ce li ha dal 1918. È un vampiro, che però ha scelto, insieme con la sua famiglia, di non bere sangue umano ma solo animale. Bella e Edward si innamorano perdutamente, ma l’odore di lei scatena la sete di James, un vampiro nemico e niente affatto vegetariano.

Il mio commento:
Non ho letto il romanzo omonimo della Meyer, tuttavia ho visto il film. In parte perchè Silvia me l'aveva chiesto, in parte perchè non del tutto intenzionato a condannarlo a priori.
Mi aspettavo di peggio, ecco. Il film si assesta su livelli medi, sul commerciale anche per via della scelta della tematica e del cast. Sinceramente i vampiri che piacciono a me sono più sanguinari e devastanti, meno supereroi che si fanno seghe mentali e più in stile Hellsing diciamo. Quelli descritti qui invece richiamano alla mente quelli di Anne Rice, di "Intervista col Vampiro" per intenderci: bellissimi, vita lontano dal sole, tentano il contatto con gli umani ma ne sono superiori, vorrebbero ma non possono e cose così...
Di forzature ce ne sono e, a dirla tutta, non mi è piaciuta la rapidità con cui si è sorvolato sul cosa comporta, per un vampiro intendo, vivere da vegetariano. Così come non si spiega minimamente da dove vengano gli "altri vampiri", quelli meno belli e quindi cattivi, e se gli indiani amici di Bella siano o meno licantropi.
Comunque sia, si tratta di un film più godibile, che scorre via, ma che più di tanto non rimane impresso. Almeno, a me ha fatto questo effetto. Anche, e forse soprattutto, per una trama abbastanza prevedibile e priva di colpi di scena: pensate all'effetto che avrebbe potuto suscitare un morso a Bella, improvviso e brutale, da parte di Edward che, in un momento di intimità, per la troppa vicinanza della ragazza, cede agli istanti.
Che poi, dubbio, che ha Bella di diverso dalle altre? Perchè non riesce a leggerle nella mente? Ma soprattutto, una che, invitata "a cena" da una famiglia di vampiri, si domanda "piacerò a tua madre" piuttosto che "non è che sarò io la cena", ha davvero una mente? Sana per lo meno?
Mah...



..:: The mist :...


Titolo: The Mist
Regia: Frank Darabont
Anno: 2007
Genere: Horror

La trama in breve:
Dave Drayton vive con la moglie e il figlioletto Billy in una casa fuori città. Subito dopo una tempesta particolarmente violenta inizia a diffondersi una nebbia che non sembra avere ragioni meteorologiche. Insieme al vicino di casa Brent Norton (col quale non ha buoni rapporti) e a Billy Dave si dirige con il suo fuoristrada verso il supermercato locale. Lungo il percorso incontrano mezzi militari che si dirigono verso la nebbia. Brent fa allora riferimento a un misterioso Progetto. Ben presto tutti gli occupanti del supermercato si troveranno avvolti dalla nebbia all'interno della quale si muovono creature mostruose. L'incubo ha inizio.

Il mio commento:
Ho visto questo film dopo che alcuni miei amici me l'avevano sconsigliato. Ma io, imperterrito, ho voluto vedere. E credere. Diciamo che ne ho visti di peggio ma tutto sommato questo The Myst qualcosa di carino e salvabile ce l'ha. Anche se non è ambientato in Val Padana, l'atmosfera profondamente nebbiosa e disperata non può non ricordare videogiochi come "Silent hill" e "Half life". A ciò si aggiunge una sequenza finale più che godibile.
Per il resto, è insulso, lento, sconclusionato, probabilmente anche per via di un soggetto che si rifa ad un racconto (del signor Stephen King) non certamente recente. Questo forse spiega l'assenza di telefoni cellulari o di mezzi di comunicazione decenti in mano ai poveri personaggi assediati nel supermercato. Mi spiace spoilerare (nel caso fermatevi qui con la lettura) ma credo che il film abbia il merito di spiegare agli spettatori come comportarsi in caso di esperimenti dimensionali fallimentari e in caso di assedio da parte di creature extra terrestri. Ad esempio, non date materiale infiammabile allo sbadato del gruppo, chiedete informazioni ai militari prima che siano trascorsi 2-3 giorni e, in ogni caso, prima che si impicchino. O ancora, se dovete rafforzare le pareti, non usate sacchi di cibo per cane ma impalcature "resistenti" (gli scaffali delle corsie?) e, cosa ben più importante, mandate sempre avanti qualcun altro.
Un film evitabile quindi ma che, d'altro canto, ha il pregio di avere una sequenza finale particolare e significativa. Al limite della crudeltà. Non so se rispecchi quanto scritto da King però, io, avrei evitato di far arrivare i soldati. Avrei lasciato chi di dovere lì, a vagare senza meta nella nebbia, in attesa...senza svelare agli spettatori il destino dell'umanità.
Ah, dimenticavo, e avrei anche apportato una modifica alla scena della morte di una certa persona: altro che due pallottole e via, fuori, nella nebbia, violentata e divorata dalle bestie...




..:: The Love Guru ::..


Titolo: The Love Guru
Regia: Marco Schnabel
Anno: 2008
Genere: Commedia

La trama in breve:
Guru Maurice Pitka è un santone americano, secondo solo a Deepak Chopra nella delicata risoluzione delle questioni di cuore, che snocciola massime filosofiche da supermercato per la gioia (e l'estasi) dei suoi illustri seguaci. Quando il campione della squadra di hockey dei Toronto Maple Leafs perde la sua forza e l'autostima in seguito alla separazione dalla moglie e alla scoperta che il suo amante nonché rivale sportivo è superdotato, Pitka viene ingaggiato dalla presidentessa del team per far tornare insieme i due ex coniugi. Solo con la riabilitazione di Darren Roanoke la squadra potrà aspirare a vincere il campionato.

Il mio commento:
Ho visto questo film perchè, a dirla tutta, Mike Myers mi piace. Non in senso fisico, ovviamente, ma come comico, come attore, come ideatore di gag e situazioni. Già l'avevo visto e apprezzato in "Fusi di testa" e in "Austin Powers", qui l'ho trovato un po' più "spento". Ci sono gag e situazioni demenziali e al limite della follia, ma il film risulta poco convincente e troppo "semplice". Ciononostante riesce a coniugare e a far coesistere realtà assolutamente distanti, sia per ambientazioni e contesti, che per trovate sceniche e di regia: portare santoni indiani in un campo da hockey - elefanti che si accoppiano addirittura - , utilizzare polli da combattimento per far la guardia o anche proporre scene di live suonati con il mandolino indiano. Della serie guru rockettaro che ama rivisitare i classici...
Per farla breve, secondo quanto descritto nel mio famosissimo libro "Tu conosci te stesso. Ma io, chi sono?", lo considero un film che i seguaci di Mike Myers non possono perdere ma che per la maggior parte degli spettatori probabilmente risulterà insipido. Anche per colpa di un doppiaggio abbastanza pietoso e ridicolo che ne travia, a tratti, senso e comicità (basti pensare a cosa sono riusciti a fare con il seminario di Maurice...).



sabato 9 maggio 2009

..:: Milano è un'arma ::..

Titolo: Milano è un'arma
Autore: Francesco Gallone
Editore: Eclissi Editrice
Genere: Giallo
Pagine: 264

La trama in breve:
Cosa succede quando brucia un Centro Sociale Autogestito? Chi ne gioisce, chi ne beneficia, chi si sente ferito? E chi se ne accorge?
È a questo punto che, affrontando contingenti naziskin, ultras, maruja, chinatown, cinghios, albatros, rumeni, ninja, pulotti, caramba, squatter, punkabbestia, rastoni, avvocati, spettri, imprenditori, kebab, ciclisti, fino a trovarsi nella “grande battaglia di Milano”, Cristiano Camporosso entra in gioco.Poliziotto raccomandato, interista, non laureato, perdente per scelta o per destino, la burocrazia gli affida il caso contando sul fatto che non lo risolverà. Ma Cristiano decide di portare a compimento qualcosa, per una volta nella vita.
Forte della sua brigata di amici (un Pugile delle Puglie, traslocatore di Bruzzano; un malmostoso pingue amante di alcool e sigarette della Comasina; un annoiato impiegato comunale cinico e strabordante), insieme al Gatto, instabile post-punk anarchico e perdigiorno, reazionario utopista, esperto di nulla, Camporosso percorre una pista segnata col sangue e le fiamme. E intanto il Gatto redige il suo Libro Nero, intriso d’odio e sofferenza, senza mezzi termini, senza buonismi e qualunquista.
Una storia di amicizia e città, di cambiamenti e disordini, di sogni infranti e sogni vivi, narrata col ritmo e coi toni del fumetto, malinconica, delirante, sarcastica, ironica, tracotante, a sfiorare l’epica; una storia che sa di vero e surreale allo stesso tempo.
La questione non è quanto il romanzo assomigli alla realtà. Il problema sarebbe se la realtà assomigliasse al Mondo Nero del Gatto.

Il mio commento:
La premessa: ho recuperato questo libro alla fiera "Modena Books" tenutasi nel capoluogo emiliano in quel di marzo. Girovagando tra i vari stand presenti mi son imbattuto in quello dell'Eclissi Editrice e qui, grazie anche a una fugace chiacchierata con l'autore, mi son convinto ad acquistarlo.
Da parte sua Francesco è stato abbastanza affabile e disponibile, efficace direi nell'indurmi all'acquisto, dinamica a cui hanno contribuito complici indicazioni di premi vinti (Belgioioso Giallo 2008) e critiche positive/misteriose riscontrate ("il vangelo della kebab generation").
Di mio non sono mai stato un accanito lettore di gialli. Alla televisione magari ne ho seguito più d'uno (Jessica Fletcher!!!!) ma sul cartaceo pochi (Nero Wolfe, i primi due libri di Faletti...anche effettivamente sono thriller...).
Ad ogni modo, ho letto. Ho letto e apprezzato molto questo "Milano è un'arma". Coinvolgente e avvincente, originale senz'altro nel proporre slang e situazioni verosimili, anche se forse esasperate. Il tutto raccontato con uno stile più che vivace e particolare. Non so se effettivamente in quel di Milano si usino termini come "Maruja, pulotti, cinghios" (tutti vocaboli contenuti nel mini treccani a fine libro) o se "per forza" tutti debbano avere un soprannome, però fa scena.
La lettura comunque scorre via più che fluida, complici anche capitoletti mai troppo lunghi e dispersivi, che permettono di concentrarsi su pochi personaggi per volta o di assorbire con la dovuta calma scorci di vita ordinaria, riflessioni a tutto campo o semplici osservazioni della vita reale. Anche perchè, per una volta, i protagonisti sono bene o male dei "perdenti", degli antieroi falliti e che non hanno (ancora) combinato molto nella vita. Anzi.
Più che buone le caratterizzazioni anche se, spero, non tutte prese da persone realmente esistenti. Anche perchè mi preoccuperei a sapere che c'è gente che gira per Milano con una katana tenuta...già...tenuta dove? :-P Mi riferisco al Gatto, ovviamente. Per il quale poi Camporosso (l'ispettore) si fa problemi "alla fine" (per cose turpi commesse ma di cui non vi rivelerò nulla qui, adesso, ora.... a meno di debiti capitali versati sul mio conto...) ma che intanto lascia andarsene a zonzo armato...e pericoloso... (che poi, voglio dire, viene punito per una "cosa" grave, ma per quelle altre commesse in metropolitana invece?)
Altro aspetto che mi è piaciuto del libro è la contaminazione da videogame, anime e fumetti. Ecco allora un certo Raoul, enorme e possente stile personaggio di KenShiro, gente che ha pistole alla City Hunter oppure digressioni su samurai e ronin. Pure qualche titolo di capitoletto è sospetto...
Un libro in definitiva che vi consiglio assai e che sono certo apprezzerete, meglio ancora se siete amanti del genere giallo e di una narrazione che "inganna", ossia che tende a far emergere poi alcune verità a cui, da subito, il lettore non può accedere. Le verifiche dell'ovvio, diciamo, conoscenze off limit che solo l'autore può dispensare (ad esempio quesiti sul "Pugile" e la capacità di sospendere le proprie funzioni vitali, diciamola così, o sul Blanco, quindici anni di lavoro e poi la distrazione, massì, non tramortiamo nemmeno il tizio che *** non spoilero *** ).
Comunque, piccole sviste e imprecisioni a parte, direi che si tratta di un buon lavoro, sicuramente degno di nota per un esordiente alle prime esperienze editoriali a cui va il merito di essersi proposto con un lavoro moderno, ambientato in una città contemporanea, nel tempo presente e che non si è frenato minimamente nel proporre una visione atipica di Milano, città cosmopolita e "anche" degradata, caotica e impietosa. Una fotografia a cui i non-milanesi magari non son abituati, ecco.
Un punto a favore di Francesco, quindi, che, da parte mia, vi invito a seguire. In libreria, su facebook, sul blog, sull'autobus, nel tragitto casa lavoro...fate come un po' come vi pare.
Mi auguro per lui che abbia abitudini alimentari differenti da quelle dei suoi protagonisti. Cioè, voglio dire, il kebab è buono e nutritente senza dubbio (li fanno anche in barretta per gli astronauti della Nasa) ma non è la leggerezza fatta cibo, a mio avviso.

PS: un'indiscrezione sul seguito di "Milano è un'arma": quasi sicuramente sarà di genere fantascientico :-P (questa mi sa che la capiranno solamente 3 persone, ovvero io, Silvia e l'autore della dedica all'interno della mia copia del libro)

martedì 5 maggio 2009

..:: Heroes : personaggi (3) ::..

Ed eccomi qui, un po' stracco a dire il vero, ma desideroso di scrivere.
Rimando ad un altro giorno il resoconto, anche fotografico, del weekend trascorso in quel di Pesaro assieme a Silvia e ad una coppia di amici, Anna e Ale. Abbiamo approfittato del ponte per visitare il capoluogo marchigiano, Urbino e la Repubblica di San Marino... e a giudicare dal traffico trovato al ritorno, siamo stati pure in compagnia a spostarci nel centro Italia...
Ad ogni modo, questo post ho deciso di dedicarlo a Heroes.
Da un po' volevo riprendere a parlare della serie e dei personaggi, solo che non son più riuscito a trovare tempo e occasione.
Al momento sto procedendo con la terza stagione e, in base a quel che ho visto, ho deciso di spendere due paroline su alcuni "eroi".
Che poi, dico io, perchè si chiamano così? Salvano la Terra un giorno si e un giorno no? Macchè...al limite si cimentano in simpatiche gag (basti pensare a quel che combina Hiro regredito mentalmente all'età di 10 anni...)

Adam Monroe:
Codesto personaggio, meglio conosciuto come Takezo Kensei, è probabilmente il primo "heroes" nel mondo di Heroes. Ovvero il primo che, cronologicamente parlando, manifesta i suoi poteri. Infatti, col nome di Takezo Kensei, vaga per il Giappone del 1600 fino a che incontra Hiro Nakamura, teletrasportatosi in quel periodo per sbaglio. O per esigenze di copione...

Ad ogni modo, il signorino qui, nonostante la faccia da furbetto e particolarme
nte giovanile, nella serie televisiva ha all'incirca 3-400 anni. E non se li porta mica male. Chissà quanto prende di pensione... Possiede un potere rigenerante particolarmente sviluppato che gli consente di guarire da ogni ferita e di vivere una vita immortale. O quasi. A meno che non gli stacchino la testa, dice lui...come faccia a saperlo. Ha anche un altro potere, quello di farsi inculare da Hiro visto che, inspiegabilmente, riesce a farsi rinchiudere all'interno di bare senza la minima difficoltà.

Anche lui poi, al pari di altri personaggi di un certo livello, era parte dei "dodici"... o comunque della precedente generazione di Heroes. All'interno della quale, penso, passava il tempo a sfottere gli altri, a rinfacciare loro il trascorrere quanto stessero invecchiando o a prendere per i fondelli il signor Linderman che può curare gli altri ma non se stesso. Adam invece non invecchia e si cura da sè. Anzi, col suo sangue può far guarire chiunque, come dimostra lo strano caso di Nathan Petrelli. Quello che non mi spiego di questo personaggio è però la totale mancanza di "cattiveria" e anzianità. Cioè, è un villian ma non è che abbia fatto chissà quali danni all'umanità...anzi...ma soprattutto, che caspita ha fatto nel corso dei 400 anni di vita che c'ha alle spalle? Ha ciulato come un pazzo? Ha sperimentato ogni droga? E' andato sul fondo del mare? Dentro il cratere di un vulcano? Niente...il nulla...come se Adam fosse stato in letargo per tutto il tempo...che tristezza...

Maury Parkman:
Ed ecco invece il papà di Matt Parkman. Anche lui, guarda caso, dotato di poteri psichici. Non ha lo stesso fascino del figlio (???) tuttavia sembra essere molto ma molto più potente di lui. Per prima cosa può alterare le menti altrui a distanza, poi riesce a creare illusioni "forti" e a indurre le persone a commettere atti impuri, verso se stessi e verso gli altri. Con atti impuri intendo violenti e malevoli anche se, credo, nel corso della sua esistenza avrà pur sperimentato certe cosacce...

Ma soprattutto
, è in grado di usare i suoi poteri senza piegare la testa di lato e senza obbligare i cameramen a pericolose e funamboliche riprese. Al limite gli elettricisti, quelli sì...come testimonia un episodio della seconda serie...in cui tutto sembra farsi buio per sua influenza. Ma solo per poco: in realtà era solo una svista del copione. Ciononostante, è innegabile che il ragazzo (beh...) abbia poteri. E' un po' lo Xavier della situazione. Peccato che non sia propriamente un genio...cioè, essendo pure lui uno dei dodici, perchè non ha indotto gli altri a seguire i suoi ordini? Che potevano fare gente immortale o capace di trasformare i metalli o, al più, leggere il futuro? Sarebbero stati tutti suoi schiavi...e invece...invece forse c'era Arthur Petrelli a farla da padrone. E Maury, ben conoscendolo, ben sapendo di che poteri sia capace il padre di Peter, Nathan e Gabriel Petrelli, che va a fare? Gli si para davanti, a neanche un metro, per contraddirlo. Ma perchè dico io? Spappolagli la testa e via! Che poi, altro buco della sceneggiatura, da chi ha preso il potere della telepatia Arthur se non da Maury? E allora come fa il buon Parkman ad averlo ancora? Mah...


Maya Herrera:
Concludiamo con una gnocca. Ovvero con un raro esempio di donna mora all'interno della serie televisiva. Non che ci siano riferimenti ariani nella scelta dei colori di capelli, ovviamenti.

La povera tra l'altro è anche uno dei pochi casi di heroes non statunitense. Certo, il cognome Petrelli della "famiglia" principale dà da pensare, tuttavia per lo più la razza evoluta
è costituita da americani. Lei comunque è sudamericana, è carina, confusa e particolarmente stupida. Cioè, non lei come attrice, ma come personaggio. Ok, è vero, c'ha un potere che è una chiavica e che inizialmente non è in grado di controllare però...con un po' di impegno e di sano esercizio magari può imparare a conviverci no? A sfruttarlo, eventualmente, per divenire qualcuno. In fondo, essere in grado di uccidere piangendo non è da tutti. In realtà ha anche un altro potere, quello di non avere un soldo in tasca ma di riuscire a cambiare d'abito a piacimento. Oltre al dono della stupidità, certo: "che fine avrà fatto mio fratello? siamo sempre stati uniti ed in contatto ma dopo che è entrato nella stanza di Sylar non l'ho più visto...mah...chissà dove sarà finito". Non dico a questo livello ma spero che almeno ci abbia pensato al povero Alejandro...a cui ha ucciso amici, genitori e moglie...ma che non ha battuto ciglio minimamente. Massì, tutto normale...

Ad ogni modo, amen, è stata una presenza breve ma intensa all'interno della serie. Indubbiamente fondamentale (...seee).
Ah, con intensa, intendo soprattutto per il dottor Mohinder Suresh, comunque...