giovedì 24 giugno 2010

..:: Ciao ciao computer ::..

Che rabbia... le ho provate tutte ma il mio pc, ormai, sembra avere tirato le cuoia.
Definitivamente.
Anni e anni di rimaneggiamenti, di disinfestazioni, di formattazioni, di aggiornamenti hardware e software e poi...il nulla.
Che rabbia, che delusione... e pensare che spesso (pure martedì scorso) vado ad aiutare amici e conoscenti nel sistemare i loro guai al pc e invece nei confronti del mio.
Mah, si sarà sentito trascurato.
Spero almeno di recuperare alcuni dei dati che avevo all'interno e che sfortunatamente non sono riuscito a mettere in salvo (tutte le foto delle ferie!!! AAAArgh!! ).
Magari sono beatamente salvi, magari no...fossi riuscito a far risorgere il mio amato-odiato pc lo saprei. Invece rimarrò nel dubbio della mia ignoranza.
A questo punto mi arrendo e vedo di ricorrere al piano b, ovvero metter mano al portafoglio visto che di soldi ne ho sempre troppi da spendere :-(((
Speravo io che fosse tutta colpa dell'hard disk primario - uno "stoico" Maxtor con almeno 6 anni di servizio -e che la sua sostituzione con un più recente Western Digital Black Caviar bastasse a far tornare operativo il pc. Con un investimento minimo. E invece...
Chissà potrebbe essere la Ram, potrebbe essere la scheda madre (come accadde quella volta a 3 settimane dalla consegna della tesi), potrebbe essere una maledizione voodoo, un segno del volere divino che cerca di frapporre maggior distanza tra me e i computer nel mio tempo libero (e alllora quando scrivo :-( ).
Oppure per portarmi allo sperpero di finanze per aiutare il nostro grande Paese che adesso, strano a dirsi, sembrerebbe in crisi. Pure Tremonti stamattina diceva che la manovra è necessaria per evitare la bancarotta °__° (preciso che sono falsamente stupito, ovviamente).
Quello che è certo è che in questi giorni ho incrementato notevolmente le mie possibilità di finire all'inferno, nominando ripetuitamente il nome di Dio invano. D'altronde, veneto sono.
E sì che basterebbe un indizio da parte di quella dannata macchina per capire cosa non va, un tool di diagnostica che segnali guasti e/o problematiche hardware.
Sia mai che Windows abbia qualche strumento utile in tal senso, tra l'altro Al più, il caro buon Xp permetteva il ripristino di sistema, inserendo il floppy disk...peccato che il lettore floppy manco ce l'ho!!!
Amen, per un po' quindi mi barcamenerò con quest'altro pc di scorta (non mio) in attesa di tornare operativo.
Fino ad allora, se vi va, passate lo stesso su questo blog: potreste ugualmente rileggervi qualche post vecchio, lasciare un commento, far finta di trovarlo interessante nonostante la mancanza di aggiornamenti...
Vi lascio infine in compagnia di un video dei Teatro degli Orrori che, se tutto va bene, dovrei riuscire ad andare a vedere mercoledì 3o giugno in quel di Padova.





mercoledì 16 giugno 2010

..:: Festa dello Sport Camposampiero ::..

Nelle giornate del 19 e 20 giugno 2010 a Camposampiero (PD) si terrà la festa dello sport. All'iniziativa prenderanno parte le numerose associazioni sportive del comune tra cui anche l'A.S.D. Kyushinryu di cui faccio parte!

Nella serata del 19 giugno, a partire dalle ore 20.00, è prevista la sfilata delle associazioni sportive a partire da piazza Castello. A seguire si terrà un incontro dal titolo "Non di solo calcio vive l'uomo...", ovvero un convegno a cui parteciperanno atleti e campioni del territorio.

Nel corso della giornata di domenica 20 giugno invece le associazioni sportive saranno presenti con stand e banchetti presso la piazza del centro di Camposampiero e, a partire dalle ore 17.00, verranno organizzate e proposte esibizioni e dimostrazioni (alle quali sono tutti calorosamente invitati). A conclusione della festa, a partire dalle ore 20.00, sulla torre del municipio e sulla facciata di Palazzo Tiso verrà inscenato Exuvia, lo spettacolo di danza verticale e video.

Mi raccomando: partecipate numerosi ^_^

venerdì 11 giugno 2010

..:: La tomba dei mutilati ::..

Titolo: La tomba dei mutilati
Autore: Riccardo Bianco
Editore: Runde Taarn edizioni
Genere: Fantasy
Pagine: 52

La trama in breve:
In un mondo che pare ormai destinato ad un nefasto futuro, un luogo che era fonte di vita e di salute diviene cagione di male e sofferenze atroci. Un strana compagnia, formata da un chierico, un mezz'orco e un cavaliere affronterà l'ignoto che sconvolge il piccolo borgo nel quale hanno trovato dimora. Abituati ad affrontare ogni sorta di pericolo non indietreggeranno nemmeno di fronte alla scoperta più incredibile. La fontana che aveva dato lustro alla località nei tempi passati è in realtà una porta verso il mondo degli inferi, transito prediletto per demoniache creature che razziano il villaggio rapendo anime innocenti da destinare ad orrendi sacrifici a beneficio di immondi esseri che palpitano nelle viscere di un infernale mondo dei morti, Dagobar, Assam e Krando affronteranno ciò che nessuno, né uomo, né orco, vorrebbe mai dover affrontare. Leggendo "la tomba dei mulitati" ci troveremo coinvolti nelle loro avventure, fra duelli con esseri sovrannaturali, prove di coraggio e lealtà e scoperte sensazionali, con un finale tutto da scoprire, per nulla scontato.


Il mio commento:
Ho letto questo libro nell'ambito di una catena di lettura promossa sul forum Mondo Parallelo, affiliato alla Lega dei Nuovi Autori. Non conosco l'autore del testo ma l'editore sì e, per certi versi, pure il disegnatore che ha realizzato la copertina. Ma andiamo con ordine.
Il titolo scelto per l'opera è senza dubbio particolare e suggerisce l'idea di una storia con un'ambientazione vagamente macabra e orrorifica. Come conferma poi la lettura del testo. L'immagine di copertina invece, a mio avviso, nulla c'azzecca con tutto questo: non c'è nulla che faccia pensare ad un dungeon, ad un mondo infernale, ad una fontana contaminata, ad un portale per un altro mondo, ad una città in cui avvengono misteriose sparizioni, ad un terzetto di "eroi" armati fino ai denti pronti a sfidare il sovrannaturale... niente. Ci sono invece una colonna, un guerriero cne un altro uomo entrambi in ambiti vagamente classicheggianti. Mah...
Procedendo, la rilegatura del testo è piuttosto spartana e manifesta già segni di cedimento: ok, il testo sta viaggiando in lungo e in largo per l'Italia ma, credo, si poteva far di meglio. L'impaginazione e la scelta del font mi paiono adeguati, un po' meno l'editing che più di una volta fa percepire la propria assenza e rimpiangere l'eventuale spesa fatta: 10 euro, per un testo così breve, non sono certo pochi.
Il racconto in sè, invece, credo sia più che discreto, forse più adatto ad un pubblico di appassionati di giochi di ruolo e videogames: l'impressione avuta è stata infatti quella di un viaggio analogo a quelli vissuti in una campagna di Ad&D mentre il mondo infernale, per certi versi, mi richiamava alla memoria scenari alla Doom 3 e Silent Hill.
In questo senso, credo, il testo può non piacere a tutti. L'atmosfera vagamente horror e la predilezione per scene d'azione, con tanto di tesori conquistati al termine della missione, potrebbero far scemare il fascino della lettura a chi si aspetta di più in termini di pathos, caratterizzazioni e approfondimenti di dinamiche e ambientazione. Senza contare che, comunque, anche considerando le ridotte dimensioni del testo, attendersi "qualcos'altro" è più che lecito: i personaggi, infatti, sembrano non avere un vero e proprio background così come l'autore non si dilunga troppo nel descrivere cosa sia accaduto al Paese delle Acque Nere o come fosse in precedenza. Anche le battaglie e il finale tendono a scorrere via molto rapidamente e, purtroppo, senza risultare del tutto chiare. O, per lo meno, a me non convince molto nè la presenza degli elfi nè l'essere con la maschera bianca nè il dialogo che conclude la lettura. Così come mi sarebbe piaciuto aver letto qualcosina di più sulla contaminazione di un luogo che, un tempo, era meta di pellegrinaggio e che, ora, è divenuto un portale per il male.
In conclusione, un testo a cui attribuisco la sufficienza ma che, personalmente, credo possa e debba essere ampliato e rivisto, per farlo crescere e soprattutto per sviluppare tutti quegli aspetti che risultano solo introdotti e poco approfonditi.


mercoledì 9 giugno 2010

Nel mulino che vorrei ...

Nel mulino che vorrei... nessuno salta mai la colazione. Non solo i ragazzi ariani, o le pupe delle trasmissioni intelligenti. Nemmeno quei bimbi di Negrolandia che magari muoiono di fame e che lo stesso cadranno nonostante, laggiù, si rechino a giocare gli semidei del calcio.
Nel mulino che vorrei... nessuno ha bisogno di carità altrui: ognuno ha la possibilità di vivere del lavoro delle proprie mani, costruendo, allevando, coltivando, realizzando.

Nel mulino che vorrei... acqua cielo e terra sono risorse d'inestimabile valor
e, senza calcoli di fredde logiche commerciali a determinare il prezzo del futuro del nostro pianeta.

Nel mulino che vorrei... la scuola e l'istruzione sono aspetti importanti, non entità aziendali da depauperare e depredare, smantellando coscienze e formazioni, disincentivando la crescita della nazione. Anzi, nel mulino che vorrei, la scuola continua perennemente, anche per chi lavora già, anche per quegli anziani che in pensione non sanno che cosa fare. Insegnamento e formazione, per primeggiare in ogni campo, per crescere ed esplorare, per non lasciare indietro nessuno di quei cittadini che compongono la nazione.
Nel mulino che vorrei... la giustizia ha voce forte e l'ipocrisia si scioglie al sole. Non durano tanto a lungo le notizie irrazionali o quelle che diffondono menzogna e falsità.
Nel mulino che vorrei... le chiese di tutto il mondo hanno unito i propri sforzi ed acquistato con le loro ingenti (austere) ricchezze le azioni di tutte quelle aziende che vendono armi e distruzione. Si creerebbe allora uno stallo e, forse, la pace mondiale diverrebbe qualcosa di tangibile, esistente oltre alle belle parole, una possibile folle certezza in cui sperare.

Nel mulino che vorrei... si lavora per vivere solamente per non più di metà settimana. Nei giorni restanti, ci si dedica a se stessi, alle proprie passioni e occupazioni domestiche o familiari. Si riscopre il tempo di quella vita per la quale ci affanniamo. Si imparano a mettere a frutto gli insegnamenti che ci fanno progredire, nella mente e nel corpo, verso la strada della perfezione.

Nel mulino che vorrei... c'è sempre tempo da dedicare a quelle attività che più ci rendono felici, quelle che aiutano a capire chi siamo, verità così ovvia e banale alla quale impieghiamo anni solo per approdare.
Ma soprattutto, nel mulino che vorrei... c'è sempre tempo ed energia per trascrivere e salvaguardare quelle idee stupide e così geniali fatte di storie e personaggi e che mi nascono in mente sempre e solo quando non le posso salvare su carta o cellulare :-(

domenica 6 giugno 2010

..:: Custodi della Luce ::..

Titolo: Custodi della Luce
Autore: Tanja Sartori
Editore: 0111 Edizioni
Genere: Fantasy
Pagine: 285

La trama in breve:
“Guardati dall’ultima luna d’inverno…”
Ormai il tempo è giunto, la profezia rivelata.
L’Impero vacilla.
Il Fiore di Luce è la preda più ambita, ma anche la sola salvezza.
Il viaggio ha inizio.
Non si sapeva chi fossero finché il destino non li scelse.
Nessuno di loro conosceva la verità, nessuno di loro conosceva il vero potere.
Nessuno si aspettava che i Custodi della Luce sarebbero ritornati.




Il mio commento:
Continua la mia lettura di testi scritti da autori poco conosciuti e per case editrici minori. Questa volta tocca al primo volume della saga del Fiore Eterno, ovvero Custodi della Luce di Tanja Sartori, edito da 0111 Edizioni.
Si tratta di un romanzo di genere fantasy che definirei di stampo piuttosto classico. Ambientato nel Mondo di Luce, la storia narra delle vicende di un gruppo di giovani alla ricerca delle pietre magiche che permettono l'accesso ai poteri del Fiore di Luce, misterioso "artefatto magico" che contribuisce all'equilibrio della dimensione terrena in cui vivono gli umani. Sullo sfondo di ciò vi sono intrighi presso la corte imperiale, un non ben definito esercito del Giglio che semina distruzione e angherie in gran parte dei territori del regno e una serie di incontri / scontri che permettono di introdurre situazioni, personaggi e antagonisti. Alcuni rimarranno volutamente poco delineati, in vista del seguito del libro.
In particolar modo, anche grazie ad un ampio flash-back, vengono presentati al lettore anche i precedenti custodi delle pietre magiche, coloro che nel passato sono stati testimoni e corresponsabili della rottura del fiore di Luce, proprio in occasione dell'uccisione dell'imperatore e dell'imperatrice del regno.
A parte questa parentesi, che viene aperta circa a metà del libro, la narrazione permette al lettore di seguire la ricerca delle pietre magiche e di far la conoscenza con i vari personaggi, sia gli attuali custodi della Luce, sia i precedenti, sia altri personaggi che contribuiscono ad impreziosire la trama. Se da un lato il tempo dedicato a ciascuno di questi è discretamente dosato, trovo che la storia scivoli via in modo un po' troppo semplicistico e con motivazioni che muovono le azioni di eroi e antagonisti poco forti. Tradimenti, amicizie, sacrifici e atti di fiducia avvengono molto rapidamente, a volte in modo poco credibile, così come il lungo viaggio di ricerca si conclude molto un po' troppo frettolosamente. Verrebbe da pensare che il regno sia davvero piccolino visto che, tra andata e ritorno, i nostri ci impiegano circa 20 giorni (e allora perchè è costituito da numerose nazioni?) ma soprattutto che il ritrovamente delle pietre magiche sia qualcosa alla portata di chiunque. Senza contare che non sembrano rientrare negli interessi di poi molte persone...
Per quanto la lettura scivoli via piacevolmente, merito anche di uno stile piuttosto buono anche se tendenzialmente molto schietto e spiccio, credo che sarebbe da rivedere un po' tutto l'arco narrativo per dilatare tempi ed eventi, magari introducendo qualche difficoltà in più nell'individuare i vari templi o per spiegare meglio l'origine dei vari personaggi (che, a tratti, mi ricordano quelli di alcuni manga) e perchè accettino di partire per una missione ignota senza farsi troppi problemi (verremo pagati? come? che garanzie abbiamo? che provviste ci servono? equipaggiamento? che problemi insorgeranno nei confronti del mio regno? soprattutto se il mio sovrano è stato assassinato proprio mentre ero in viaggio con lui e non torno manco a fare rapporto...). Senza tralasciare il fatto che le donne del gruppo, credo, risultino un po' troppo spartane, senza con questo voler risultare maschilista.
Altri aspetti che mi hanno destato non pochi dubbi riguardano: la principessa Isabelle, a zonzo per il regno senza scorta nonostante quel che ha passato; la ripresa del principe Cristopher, un po' troppo repentina e "indolore", nonostante fiamme e folgori; l'apprendimento della magia: il fatto che il potere del fiore, nei custodi, sia innato e che alcune persone inviate a cercare le pietre siano, casualmente, proprio i custodi tanto attesi non mi convince moltissimo...
Sospetto comunque che, in parte, certe dinamiche siano legate all'inesperienza mentre altre parrebbero il frutto di tagli per far rientrare il numero di pagine entro una determinata soglia, legate quindi a questioni di tipo economico-editoriale. Forse la lettura del seguito, Custodi delle Tenebre, potrebbe agevolare la comprensione e la caratterizzazione di ambientazione e personaggi.
Infine, un'ultima considerazione va alla copertina, a mio avviso un po' troppo neutra, seppur particolare e pulita.
Per chi fosse interessato alla lettura, che tutto sommato consiglierei, segnalo questo link su LaVitaAltrove, dove è disponibile il download del primo capitolo, mentre sul forum Murasaki sono disponibili ulteriori informazioni e commenti per la fruizione del libro.

sabato 5 giugno 2010

..:: L'acqua non si vende (Trebaseleghe) ::..


Scrivo questo post per segnalare un'iniziativa che, come in molti altri comuni italiani, sta avendo luogo anche nel mio paese, a Trebaseleghe.
Mi riferisco alla raccolta di firme per il referendum contro la privatizzazione dell'acqua voluta dal decreto Ronchi (novembre 2009) e per la quale si stanno mobilitando diverse associazioni.
Maggiori informazioni sono comunque disponibili sul sito del comitato promotore, ovvero AcquaBeneComune, che, a partire da aprile ha avviato la raccolta di firme, iniziativa che continuerà fino a luglio e alla quale si può liberamente aderire. E' sufficiente rercarsi presso il proprio comune o approfittare presso i banchetti e gli stand allestiti da volontari, associazioni e movimenti politici.
Per quanto mi riguarda, domani sarò a firmare e a presenziare presso lo stand che allestiremo con la lista civica Il Paese che Vogliamo presso la piazza di S. Ambrogio, una delle frazioni di Trebaseleghe.
Spero che l'affluenza sia buona nonostante il bel tempo ed il caldo pre-estivo invitino più alla vacanza che all'impegno civico.
In quest'ottica ne approfitto per segnalare un tris di link sull'argomento che, spero, aiutino a riflettere sulla problematica e a farsi un'opinione in merito: il primo è relativo ad un articolo apparso su Umanisti per l'Ambiente , il secondo è pescato dal portale Europa Quotidiano, mentre il terzo è una riflessione sul business dell'acqua minerale.
Spero possano risultare d'aiuto e d'interesse ^_^


mercoledì 2 giugno 2010

..:: 31/05/2010: Prima Giornata Nazionale contro l'editoria a pagamento ::..

Editoria a pagamento: cos’è?
È quella cosa per cui tu, aspirante scrittore a caccia di una casa editrice, devi sborsare soldi per vedere pubblicata la tua opera.
In altri termini significa che tu, impiegato presso una qualsiasi azienda, devi pagare il tuo capo 1200€ al mese. Perché? Perché sì, naturalmente, perché il mercato è in crisi e non pretenderai che l’azienda si sobbarchi rischi simili? Già ti permettono di lavorare e di avere un posto quando la crisi finirà, quindi zitto e firma l’assegno.

Questa è la prima giornata nazionale contro l’editoria a pagamento, caro scrittore, e siamo qui non tanto per protestare quanto per informare tutti gli autori che, come te, sono alla ricerca di un editore che pagare per pubblicare non è l’unico modo.
E non è nemmeno la regola.

Pubblicare non è un diritto.
Non è un diritto inalienabile dell’uomo, si può vivere benissimo anche senza pubblicare un libro. Detto questo, pensa un attimo a una cosa. Prova a immaginare di avere solo la terza media e di volere, a tutti i costi, diventare architetto.
Cosa fai? Vai in uno studio e pretendi di essere assunto? No. Non lo faresti mai, nemmeno ti passa per la testa: non hai le competenze per farlo e un tuo errore causerebbe la morte di molte persone.
Allora perché intestardirsi sul voler pubblicare a tutti i costi? Diventeresti architetto corrompendo, pagando chi ti assume e sapendo che potresti ammazzare qualcuno?
Pubblicare senza averne le competenze equivale a voler fare l’architetto con la licenza media.
Se pagare l’esaminatore per farti passare l’esame della patente senza studiare è corruzione, pagare per pubblicare è perfettamente legale ma a conti fatti cambia qualcosa?
La maggioranza degli editori a pagamento pubblica qualunque cosa. A questo proposito guardati questo video.




Pubblicare non è un servizio.
L’editore che sceglie di pubblicare un manoscritto non lo fa per carità divina, per fare un favore all’autore o perché l’autore gli è simpatico: lo fa perché crede che da quel libro potrà ricavarci qualcosa in termini economici.
L’editore è un imprenditore: scommette i propri soldi in ciò che ritiene redditizio; esattamente come fa chi acquista le azioni in borsa, esattamente come chi apre un’attività.
Pubblicare un libro è un lavoro. Un lavoro che va retribuito, perché su quel lavoro l’azienda ci guadagnerà. La tua azienda guadagna anche grazie al tuo lavoro; l’editore guadagna grazie al tuo libro.
Sarebbe come pensare a un ristorante senza pietanze: se chi gli fornisce gli alimenti non viene pagato il ristoratore rimarrà presto senza nulla da dare ai suoi clienti. Il ristoratore non chiede al suo fornitore di pagarlo per fornirgli la merce, è l’esatto opposto.
Ci pensi a un venditore all’ingrosso che viene apostrofato con “o mi paghi o io la tua merce non la prendo”?

Pubblicare senza essere conosciuti non è impossibile.
Così come non è impossibile pubblicare gratis.
Gli editori che pubblicano esordienti senza chiedere un centesimo ce ne sono a centinaia (e qui ne potete trovare più di 120).
E se nessun editore non a pagamento ti pubblica ti si aprono due vie: rinunciare e pensare che probabilmente nel testo c’è qualcosa che non va o scegliere l’autopubblicazione tramite un POD (Print On Demand) come Lulu o Boopen o Ilmiolibro, avendo cura di dare la disponibilità del download gratuito assieme all’acquisto del testo cartaceo.
Se stai pensando che in questo modo, senza un editore a pagamento alle spalle, non avrai editing, correzione bozze, copertina e promozione sbagli: l’unica cosa che ti mancherà sarà la copertina.

(testo fornito da Writer's Dream)


Nota: lo so, la pubblicazione di questo post avviene in ritardo rispetto alla data del 31/05/2010...però, essendo in vacanza in Liguria con Silvia, non mi è stato possibile procedere diversamente. Cerco di recuperare ora, esplicitando il mio appoggio alla campagna di informazione sull'editoria a pagamento promossa dallo staff di Writer's Dream e invitando gli eventuali (aspiranti) autori che si trovassero a leggere questo post di sopppesare bene le proposte di pubblicazione che certi editori sottopongono. Non che sia un reato pubblicare a pagamento, nemmeno si tratta di un pratica illegale: tuttavia non credo sia un modo corretto di intendere l'editoria. Con questo non intendo dire che un autore debba limitarsi solamente alla stesura del testo, anzi, ben venga se contribuisce a promozione e quant'altro, però il suo ruolo deve rimanere quello dell'autore. Così come l'editore deve fare, appunto, l'editore, senza limitarsi ad essere uno stampatore oppure un'azienda interessata al "malloppo" e basta.