sabato 31 dicembre 2016

Rogue One: A Star Wars Story

Titolo: Rogue One: A Star Wars Story
Regia: Gareth Edwards
Anno: 2016
Genere: fantascienza
Cast: Felicity Jones, Diego Luna, Ben Mendelsohn, Mads Mikkelsen, Riz Ahmed, Forest Whitaker, Donnie Yen, Jiang Wen, Alan Tudyk, Jonathan Aris, James Earl Jones, Genevieve O'Reilly, Warwick Davis, Valene Kane

La trama in breve:
Jyn Erso è la figlia di Galen Erso, un ingegnere scientifico ribelle, costretto dall'Impero alla costruzione di un'arma di distruzione di massa nota come la Morte Nera. Jyn ha cercato per quindici anni di dimenticare il padre, dandolo per morto, finché un pilota disertore non le ha consegnato un messaggio urgente segreto, proveniente da Galen stesso. Insieme al capitano Cassian Andor e al suo droide imperiale riprogrammato dai ribelli, la ragazza parte allora alla ricerca del genitore e di uno spiraglio per fermare i piani apocalittici del malvagio imperatore. (fonte mymovies)

Il mio commento:
Finalmente son riuscito a recuperare la visione di questo film: lo aspettavo da un po' ma, tra trasferte, festività e acciacchi vari ho rimandato fino a ieri sera. E questo mio procrastinare ha implicato che, verbalmente o via internet, qualche commento e stralcio di recensione per forza di cose mi fosse giunto. Nel complesso tutti si son detti soddisfatti e compiaciuti. Pure su imdb Rogue One registra un ottimo voto.
Ora, col senno di poi, posso dire che mi aspettavo di più, qualcosa di un po' differente, non so neanch'io bene come definirlo.
Sono ben consapevole che il finale della storia era abbastanza telefonato e vincolato alla sequenza di apertura di Guerre Stellari Episodio IV, per cui certi limiti e forzature ci stavano eccome.
E sono anche consapevole che non è un episodio di Star Wars ma uno spin-off: questo vien messo in chiaro sin da subito, visto che non c'erano le classiche scritte oblique che scorrono nello spazio e che forniscono le spiegazioni di ciò che stiamo per andare a vedere.



Indubbiamente è una storia dai toni più cupi e maturi. Lo si evince anche dal comportamento dei personaggi stessi: Jyn viene strappata dai genitori in tenera età e, dopo una giovinezza trascorsa con i ribelli - anche se non è che ci dicano poi molto -, la ritroviamo prigioniera dell'impero; il capitano Cassian ci viene presentato come un uomo disposto a tutto, determinato e spietato, tant'è che ammazza un suo informatore giusto perché poteva essere d'intralcio o, se fatto prigioniero, rivelare importanti informazioni all'Impero. 
Sullo sfondo di tutto ciò la lotta all'Impero e l'ombra della Morte Nera e del suo impiego, un presagio di morte e di devastazione che nel corso del film diviene realtà e attorno a cui si sviluppano le vicende, da un lato per rintracciare Galen Erso dall'altro per recuperare e trasmettere i progetti della stazione orbitante. Oltre che per spiegare l'origine di quel "buco" nella sicurezza di tale straordinario strumenti di morte ("motivi estetici", avevano detto). 

giovedì 29 dicembre 2016

Kill Ball

Titolo: Kill Ball
Autore: Carlton Mellick III
Traduzione: Tatiana Sansone
Editore: Vaporteppa (*)
Genere: romanzo breve, Bizarro Fiction
Pagine: 92 (circa)

La trama in breve:
In un futuro in cui le persone sono obbligate a isolarsi dentro bolle di plastica colorate per interagire, senza potersi nemmeno vedere, i locali di spogliarello sono diventati l’ultimo tabù. In bolle trasparenti le spogliarelliste soddisfano il bisogno di contatto umano dei maschi, ma Kill Ball, un inarrestabile serial killer, vuole ucciderle tutte. Colin è innamorato di una spogliarellista, Siren, e la sua vita cambierà quando Kill Ball la prenderà di mira. 

Il mio commento:
Come accennato in uno dei precedenti post, ho dato fiducia al progetto editoriale Vaporteppa e acquistato un elettrolibro da loro pubblicato. Ho puntato su questo Kill Ball sia perché il prezzo è molto appetitoso sia perché non avevo mai letto nulla né di Mellick né di Bizarro Fiction, che mi incuriosiva assai.
A tal proposito, vista la mia ignoranza, ho trovato apprezzabile assai la nota dedicata a questo genere in modo da fornirne coordinate e riferimenti al lettore. Giusto per sintetizzare, la Bizarro Fiction mescola elementi fantasy / sci fi con il grottesco, il surreale, l'assurdo, anche se, mi rendo conto, detta così non è che spieghi poi molto. Fatto sta che siamo di fronte a un libro in cui, come accenna lo stesso Mellick, viene presa un'idea incredibilmente ridicola e viene affrontata con serietà. Il che ci porta all'ambientazione proposta che, seppure possa sembrare insensata e del tutto demente, permette lo sviluppo di una storia intrigante (ora che ci penso, chissà se anche il mio "Viola 76" può, almeno in parte, ricondursi a questa tipo di narrativa...). Trattandosi di un romanzo breve, alcune dinamiche sono per forza di cose semplificate e il numero di personaggi proposti, nonché caratterizzati, è minimale. Le spiegazioni del perché e per come si sia arrivati al futuro distopico descritto sono centellinate ma tutto sommato sufficienti a farsi un'idea e ad appagare la curiosità del lettore.
Quel che è certo è che lo scenario descritto non costituisce affatto un idillio ed espone l'umanità a tutta una serie di comportamenti, scomodità e difficoltà pur di garantire la propria sopravvivenza. Viene da chiedersi se effettivamente sia vita quella condotta dentro una bolla di plastica. 
Di contro, l'immagine proposta non è altro che l'esasperazione di fenomeni quali l'asocialità da dipendenza tecnologia oppure la fobia di malattie fisiche, immagine che in questo senso induce a riflettere e a preoccuparsi. 
Ancor di più produce terrore l'idea che un male invisibile e incontrastabile abbia minato uno degli elementi essenziali per la sopravvivenza, come l'aria, tematica sempre molto attuale se consideriamo il livello di inquinamento raggiunto oggi giorno e l'effettivo sforzo per ridurre lo scempio dell'unico pianeta a nostra disposizione.

sabato 24 dicembre 2016

Animali fantastici e dove trovarli

Titolo: Animali fantastici e dove trovarli
Regia: David Yates
Anno: 2016
Genere: fantastico
Cast: Ezra Miller, Eddie Redmayne, Colin Farrell, Ron Perlman, Jon Voight, Samantha Morton, Gemma Chan, Katherine Waterston, Carmen Ejogo, Dan Fogler, Christine Marzano, Lasco Atkins, Alison Sudol, Peter Breitmayer, Jenn Murray, Lucie Pohl, Jason Newell

La trama in breve:
Il giovane magizoologo Newt Scamander arriva a New York dall'Inghilterra con una valigia piena delle creature fantastiche che ha raccolto e salvato in molti anni di viaggi e ricerche. Senza volere, scambia però il prezioso carico con quello di Jacob Kowalski, pasticcere e No-Mag (è il nome americano dei Babbani), il quale libera inavvertitamente le creature, violando lo Statuto di Segretezza e mettendo Newt nei guai. È il 1926 e il Paese è in grande subbuglio: l'oscuro Gellert Grindewalt è introvabile, qualcosa di misterioso semina caos e distruzione per le strade della città e i fondamentalisti della caccia alle streghe sono sempre più infervorati. Il mondo magico e quello dei No-Mag sono pericolosamente vicini ad entrare in guerra. (fonte mymovies)




Il mio commento:
Mi concedo un post breve, giusto per tornare un po' più buono e sognatore, in linea con lo spirito del Natale. A dire il vero, non ho mai avuto molta simpatia per il magico mondo di Harry Potter: l'ho sempre trovato molto infantile, troppo buonista, con dinamiche poco credibili ed esagerate ma, soprattutto, non mi ha mai convinto il tipo di magia proposto, basato solo su bacchette magiche, e totalmente distante ad altre dimostrazioni di potere magico riscontrabili nei più classici fantasy e gdr. Per carità, do merito alla Rowling di esser riuscita a definire un suo cosmo, però non è esattamente quel che aggrada al sottoscritto.
Fatto sta che avendo io condotto Silvia a vedere Dr. Strange, ed essendo passato il trailer di "Animali fantastici e dove trovarli", si son innescate una serie di dinamiche per cui sono andato a vedere questo film al cinema.
Ero un po' prevenuto: sapevo che la storia era basata su un libretto scritto per beneficenza dalla stessa autrice di Harry Potter e sapevo pure che ne avrebbero creato altri n film, ma soprattutto ero memore di quanto successo con Lo Hobbit, proposto sull'onda de Il Signore degli Anelli, ma scandalosamente goffo e insulso. Quella volta, ma solo con il primo episodio, ci sono cascato. Questa volta, temevo di ripetere l'errore.
E invece no. Nient'affatto. Niet. Nada. Nisba.

venerdì 23 dicembre 2016

X-Men: Apocalisse

Titolo: X-Men: Apocalisse
Regia: Bryan Singer
Anno: 2016
Genere: supereroi, azione
Cast: James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Oscar Isaac, Nicholas Hoult. Rose Byrne, Tye Sheridan, Sophie Turner, Olivia Munn, Lucas Till, Evan Peters, Kodi Smit-McPhee, Hugh Jackman, Alexandra Shipp, Ben Hardy, Lana Condor, Stan Lee, Josh Helman, Monique Ganderton

La trama in breve:
Antico Egitto. En Sabah Nur, detto Apocalisse e venerato come un dio, sta per compiere il rito di trasferimento della sua anima nel corpo di un mutante che ha il potere di rigenerare le proprie ferite, ottenendo così l'immortalità, ma un gruppo di ribelli lo imprigiona sotto una piramide. Nel 1983, mentre il mondo è ancora in debito con Raven e il Prof. X per aver salvato il Presidente degli Stati Uniti e Magneto ha provato a rifarsi una vita e una famiglia mantenendo l'anonimato, un gruppo di fanatici risveglia dal suo riposo eterno Apocalisse, più che mai intenzionato a riprendere il posto che gli spetta sul trono del mondo. (fonte mymovies)

Il mio commento:
Non è un segreto che io, per anni, abbia seguito i fumetti degli X-Men. Magari in modo non continuativo, magari abbandonandoli per poi riprenderli e ri-perdermi nel cosmo infinito di storie proposte dalla Marvel fino a stancarmi nuovamente... ad ogni modo, un minimo di consapevolezza di cosa siano e quali identità abbiano i personaggi ce l'ho.
Tra le altre cose, posseggo pure un simpatico volume (pagato a suo tempo 22.000 lire) intitolato "L'ascesa di Apocalisse" in cui - ora, non è che lo ricordo per filo e per segno visto che l'albo risale al precedente millennio... - si descrivevano i primi anni di vita di En Sabah Nur, praticamente il primo mutante al mondo che, venuto in contatto con la razza aliena dei Celestiali evolve fino a diventare il temutissimo villian Apocalisse. Un tizio tosto, dai grandi poteri, che all'inizio della propria carriera ha pure fatto lo schiavo, contribuendo alla costruzione delle piramidi: nel senso che trainava pietroni, però!
Un personaggio che poi ha preso coscienza dei propri poteri e ha permesso la genesi di varie storie, trame e sottotrame nell'universo Marvel: a lui si ricollegano personaggi come Nathan "Cable" Summers oppure Nathaniel "Sinistro" Essex, tutta la menata sui "12 mutanti" da cui avrebbe dovuto attingere ulteriore potere e saghe come la formidabile "L'era di Apocalisse", in cui Xavier è bellamente schiattato, personaggi buoni e cattivi hanno rivisto i propri ruoli e tutto il mondo è andato a rotoli...
Un personaggio tosto, insomma, la cui trattazione, a livello cinematografico magari avrebbe potuto richiedere un minimo di sensibilità e lungimiranza, anche in vista di potenziali sottotrame e personaggi da introdurre.
Per cui diamo un'occhio a come si presenta il signor Apocalisse nei comics e nei videogame:



Foto di gruppo dell'Era di Apocalisse: il nostro se ne sta a destra

Notate la possanza, l'idea di forza e di potere che traspare, le fattezze e l'espressione incazzosa, la dimensione del suo corpo...

venerdì 9 dicembre 2016

L1L0

Titolo: L1L0
Autore: Pippo Abrami
Editore: Vaporteppa (*)
Genere: racconto, fantascienza, steampunk e una vena di umorismo
Pagine: 19 (circa)

La trama in breve:
L1L0 è un automa, un bollitore con tre cervelli di scimmia e l’aspetto di un coniglio. Se non fosse per il Witz, il tipico umorismo ebraico alla base della sua personalità, si sarebbe già suicidato. L1L0 però è anche una macchina da guerra, la più avanzata in circolazione, e ha una missione: salvare la figlia del proprio creatore.

Il mio commento:
Periodicamente sbircio su Baionette Librarie per cui già tempo addietro avevo adocchiato gli ebook della collana Vaporteppa ma solo recentemente mi son cimentato nella lettura di una delle opere delle collane proposte.
Per cui, dal buffet libero, ho pescato questo L1L0 di Pippo Abrami, autore a me ignoto ma che non mi è spiaciuto affatto.
Le pagine sono scivolate via veloci, grazie anche allo stile e al lessico utilizzato dall'autore, più che buoni e adeguati. Certo, bisogna essere un po' familiari con l'ambientazione steampunk e le sue caratteristiche ma direi che, per quel poco che ne conosco, mi pare che gli elementi ci siano tutti sia in termini di contesto storico che di elementi tecnici e tecnologici. 
Ho qualche riserva sulle conoscenze e sul livello raggiunto in campi scientifici quali biotecnologia e programmazione di automi ma, fondamentalmente, lo si accetta. Apprezzata anche l'integrazione delle leggi della robotica di Asimov visto che, di fatto, L1L0 è un automa senziente... un automa che però è fin troppo umanizzato per via della verve sarcastica che, sin dalla prima pagina, palesa tramite la stampante in dotazione. Indubbiamente questo espediente - la vena ironica da umorismo ebraico, elemento ancor più stravagante se consideriamo il periodo storico è quello del nazismo - è funzionale alla fruizione del testo e a dare un po' di verve ad una voce narrante che procede per lo più in prima persona per cui, probabilmente, con una personalità installata meno "vitale e presente" sarebbe risultata più arida e difficile da digerire (però, ecco, poteva anche andar peggio con una personalità stile Sgarbi oppure alla Hodor). 
Apprezzatissime anche le illustrazioni a corredo del testo, molto evocative ed efficaci nel visualizzare gli elementi descritti, un espediente tra l'altro che mi ha richiamato alla memoria Leviathan di Scott Westerfeld e che aumenta il valore di questo ebook.
Nel complesso, considerando che si tratta di un racconto breve, la storia funzione - anche se forse è un po' troppo immediata la facilità con cui si "sospengono" certe direttive e la rapidità di movimenti padroneggiata dal "bollitore con le zampe" poteva essere meno esagerata - e mi ha convinto a provare qualche altro testo di questo progetto editoriale. Spero anche a voi perché in fondo - come sperimentato anche con Terre di Confine - se qualcuno le supporta, queste iniziative vivono e prosperano altrimenti rischiano di non avere un futuro.

(*) Vaporteppa è una collana ideata e diretta da Marco Carrara per Antonio Tombolini editore, casa editrice fondata da Antonio Tombolini sotto Simplicissimus Book Farm.

sabato 3 dicembre 2016

Stranger Things

Titolo: Stranger Things
Episodi: 8
Anno: 2016
Genere: sci-fi, horror

La trama in breve:
Il 6 novembre 1983 a Hawkins, una remota e tranquilla cittadina dell'Indiana, il dodicenne Will Byers, membro di un ristretto gruppo di quattro amici fraterni, sparisce in circostanze misteriose; allo stesso tempo in un laboratorio segreto nei dintorni della stessa cittadina un ricercatore è vittima di un'inquietante creatura. Dallo stesso laboratorio Hawkins, una stramba ragazzina approfitta della confusione generata dall'incidente per fuggire. Dopo aver trovato rifugio in un ristorante, inseguita da agenti del laboratorio, continua la sua fuga imbattendosi nei tre migliori amici di Will: Mike Wheeler, Dustin e Lucas, che si erano messi sulle tracce del fidato compagno svanito nel nulla. La ragazza, che si identifica con il numero tatuato sul suo braccio, "Undici", crea un legame in particolare con Mike, il quale accetta di nasconderla nella sua abitazione.(fonte wikipedia)

Il mio commento:
Ho scoperto questa serie su consiglio di uno dei consulenti che, ormai da qualche anno a questa parte, transitano e lavorano con noi della N-aitec. 
Recuperato e visto il primo episodio, sono letteralmente stato rapito da questa serie che, a spizzichi e bocconi, son riuscito a terminare quasi...beh...tre settimane fa.
Un dubbio che comunque mi rimane è se la forte presa che questa produzione Netflix ha avuto sul pubblico è dovuta solo alla serie in sé o al fatto che comunque sono molti i figli degli anni '80, periodo in cui sono ambientate le puntate. 
Comunque sia, seppur breve, anche se è già in arrivo una seconda stagione, questa Stranger Things convince e appassiona per una serie di motivi. Vuoi per la sopracitata ambientazione, vuoi per il mistero/i su cui si indaga, vuoi per le innumerevoli citazioni e rimandi a opere di quegli anni, senza scordare la regia e le scelte in termini di locandine, musiche e caratteri. Insomma, è stata davvero ben studiata e organizzata.
A livello di ritmo narrativo probabilmente risulta un po' più lenta di altre serie di questo periodo e la presenza di periodici flashback contribuisce a questo effetto. D'altronde, era pur necessario sfruttare questo genere di espediente per spiegare le vicissitudini di alcuni dei protagonisti - Undici e Jim Hopper in particolare - e la venuta del "demogorgone". 
Quello che comunque mi ha irretito è stato l'amalgama di elementi e citazioni che, in realtà, sono già noti e che, grazie anche ad analisi come il seguente ho potuto rimappare.
Si va da richiami a film come E.T. e Goonies, a riferimenti ad Alien e lo Squalo, ma anche ai comics degli X-Men o a videogame stile Silent Hill, senza scordare Star Wars o IT o anche produzioni anime come Elfen Lied...
Il tutto impreziosito da questioni di amicizia, intrecci amorosi, perdite e crisi personali, cospirazioni e complotti, elementi che arricchiscono la trama e ci spingono a parteggiare e a immedesimarci. Anche perché, in fondo,  si parla di bambini alle prese con qualcosa di gargantuesco, e tutti siamo stati bambini :-)