giovedì 20 maggio 2010

..:: Team America ::..

Titolo: Team America
Regia: Trey Parker
Anno: 2004
Genere: Animazione
Doppiatori: Trey Parker, Matt Stone, Daran Norris, Maurice LaMarche

La trama in breve:
Team America è la storia di una squadra speciale che combatte il terrorismo girando per il mondo in cerca di coloro che posseggono, e intendono usare, le armi di distruzione di massa. Dovranno vedersela con terroristi mediorientali guidati dal dittatore nordcoreano Kim Jong II (che butterà l'ispettore dell'Onu Hans Blix in un acquario pieno di squali, dai quali naturalmente verrà subito divorato), ma dovranno anche vedersela con Michael Moore e altri personaggi dello showbiz che attaccheranno i ragazzi di Team America perché colpevoli di rovinare il buon nome degli Stati Uniti nel mondo... (fonte mymovies)

Il mio commento:
"America! Fuck yeah!", il ritornello di una delle canzoni del film è, probabilmente, uno degli elementi che più mi si è impresso durante la visione di questo "Team America". Ammetto che la scelta delle marionette come personaggi protagonisti delle vicende, con tanto di fili in vista e movimenti talvolta esageratamente goffi, mi ha lasciato un po' perplesso. Però, nonostante sia un po' insolita e irriverente nei confronti di produzioni vetuste come i Thunderbird, risulta convincente ed efficace. D'altronde, la resa e la qualità di volti ed espressioni è notevole.
Quello che comunque colpisce più di tutto è il mix di cinismo e demenzialità, di ironia e azione che questo film possiede e che mette in luce alcuni paradossi ed esaspera certe dinamiche che, spesso, rincorrono nei film. E pure nella vita reale.
Le citazioni sono molteplici - Guerre Stellari su tutte - e la presenza di volti "noti" come Alec Baldwin - il miglior attore del mondo -, Sean Penn, Tim Robbins, Matt Damon ecc contribuiscono a conferire un'atmosfera folle e demenziale alla storia. Lo stesso contesto in cui si muovono i paladini della pace nella loro lotta al terrorismo è un po' sui generis ma, per qualche assurdo motivo, molto pungente e intelligente nel sottolineare lo spirito bellicoso degli USA. Non importa quali diritti si vanno a calpestare, non contano i danni materiali o le vittime innocenti: quello che conta è ricorrere alla violenza e alla guerra. Uno degli aspetti per cui, assieme al cinema, gli Stati Uniti dominano sulle altre nazioni del mondo. Dopotutto, quello bellico, è un mercato che rende molto. Soprattutto per chi si auto proclama difensore della libertà internazionale per poi "sfoga rsi" contro nazioni "nemiche" più deboli, ignorando invece i poteri forti e dittatoriali contro i quali uno scontro potrebbe risultare più ostico...come nel caso della Corea del Nord. Mica è stata bombardata o invasa da: sia mai!
Non mancano infine svariate sequenze esilaranti e spiazzanti, alcune più velate come quelle relative ai momenti musicali ("hanno tutti l'aids!") alcune "forti" e per certi versi discutibili, ma che "funzionano" e si fanno ricordare. Per dire, dopo aver visto Team America, non guarderete più Pinocchio con gli stessi occhi: ve lo immaginerete alle prese con poderosi conati dovuti all'alcol oppure a "pompare" come un ossesso assieme a qualche altra marionetta, dando per'altro sfoggio di discrete capacità amatorie...
In definitiva, un film da guardare e da gustare, divertente e dissacrante alla maniera di South Park... d'altra parte, dietro a Team America, c'è sempre il duo Trey Parker e Matt Stone ^_^


Ecco il trailer ufficiale...


... e uno meno ufficiale...





PS: non guardatelo se siete fan di Matt "lingua forbita ed inarrestabile" Damon...



domenica 16 maggio 2010

..:: Ipocrisie a 360 gradi ::..

Sarà il tempo che cambia, sarà la particolar congiunzione astrale, sarà questa insolita primavera uggiosa vessata dalle polveri vetrose del vulcano Eyaf...Eyafja...Eyafj--coff coff-- kull (l'ho detto! l'ho detto!) ma l'impressione che varie dinamiche oscure si stiano verificano è concreta. Così come lo è la percezione dell'ipocrisia che le copre o le riveste, per presentarle in forma "ripulita" alle masse.
Penso allora alla pedofilia e alla Chiesa, allo scandalo che nelle ultime settimane è emerso e contro cui il clero si sta, diciamo così, difendendo. Ovviamente sono tutti innocenti, tutti casti e puri: non si è sentito infatti di alcuna condanna ufficiale o, se anche c'è stata, è stata velocemente taciuta. Il papa stesso ha parlato più e più volte di questo male che colpisce la Chiesa, di questa condotta peccaminosa e riprovevole da parte di uomini timorati di Dio, che dovrebbero essere fulgido esempio di rettitudine e castità. Ne ha parlato da Malta, ne ha parlato dal Portogallo, da Fatima... sembrava particolarmente afflitto. Poi però uno si informa e scopre che (come credo di aver già ripetuto in questo blog) "voler imporre il silenzio, anzi il “segreto pontificio” sui reati gravi commessi dai religiosi, compresi gli stupri di minori, è stato proprio l’attuale papa, Ratzinger. Con una ben precisa circolare inviata ai vescovi di tutto il mondo il 18 maggio 2001 e che più avanti riproduciamo per intero, l’allora capo della Congregazione per la dottrina della fede, come si chiama oggi ciò che una volta era la Santa (!) Inquisizione e poi il Sant’Uffizio, non solo imponeva il segreto su questi poco commendevoli argomenti, ma avvertiva anche che a volere una tale sciagurata direttiva era il papa di allora in persona. Vale a dire, quel Wojtyla..." (leggi il testo completo).
A questo punto uno che dovrebbe pensare? Senza contare che di tutto ciò è sempre difficile e pericoloso parlare: la Chiesa è ancora potente e muovere accuse, o anche solo pretendere chiarezza e giustizia spesso va a cozzare con l'ottusità delle masse, con il bigottismo, finendo per l'essere frainteso con un atteggiamento anti-clericale fine a se stesso.
Personalmente spero che, al di là di tutto, un aiuto concreto per le vittime di tali questioni ci sia perchè non penso sia affatto facile superare certi drammi, crescere dopo aver subito abusi. Soprattutto quando i responsabili di tali violenze sono i rappresentanti della fede.
Anche se, c'è da dirlo, da un po' di tempo sono spariti i pedofili laici, assieme agli stupratori.
Ma si sa, sono mode che vanno e vengono.
Rimane comunque, per quel che mi riguarda, un vago senso di nausea per questi fatti e per come vengono esposti e gestiti. Anche dai media.
Qualcosa di analogo a quel che provo nel sentire notizie simili a quelle di Gugliotta, o di Cucchi tempo fa. Barbara violenza ad opera degli agenti di polizia nei confronti di questi ragazzi che, di certo, non riduce le tensioni sociali, nè aiuta ad accrescere la fiducia nei confronti dello stato o delle forze dell'ordine. Mi domando come sia possibile un simile atteggiamento da parte dei poliziotti e, soprattutto, quali siano le cause di un tale modo d'agire. Paura? Impreparazione? Follia? Senza dimenticare però che non si tratta di soli poliziotti ad adottare comportamenti violenti: non si possono certo dimenticare quelle specie di guerriglie che certi tifosi scatenano, andando allo stadio armati di tutto punto. Da cosa deriva questa predisposizione alla violenza? C'è un sistema carente dal punto di vista dell'educazione e dell'autocontrollo? C'è troppa facilità nel reperire armi? Troppa violenza trasmessa dalla televisione o dal gruppo? A nessuno sembra importare: ci si limita a commentare il fatto, a specularci sopra in termini mediatici e poi tutto muore lì. Non cambierà nulla, non si prenderanno provvedimenti. Tutto rimarrà immutato.
Ci si scandalizza un poco, ma giusto un poco, e poi nulla più: ci si distrae con altro.
Magari come accade con il disastro ecologico che si sta consumando nel Golfo del Messico per via della fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma della BP. Una tragedia ecologica senza precedenti per la quale ci si sta mobilitando: la preoccupazione infatti è altissima. In fondo, i danni economici subiti sono ingenti, così come lo saranno eventuali (spero) multe o spese da sostenere per bonificare l'area e recuperare il prezioso combustibile nero. Nessuno però ha colto l'occasione per riflettere sul fatto che è tempo di cambiare politica e mentalità in ambito energetico: ci si risparmierebbero situazioni simili a questa accaduta piattaforma petrolifera o a quelle che, di tanto in tanto, si verificano per problemi e guasti alle petroliere. E' ora di smetterla di puntare su combustibili che, per la loro estrazione e trasporto, mettono a repentaglio l'ambiente o le popolazioni (mi riferisco alle tensioni militari che costantemente vessano il Medio Oriente). Senza contare che, anzichè petrolio, poteva trattarsi di fuoriuscite radioattive, magari relative allo smaltimento delle scorie prodotte dalle centrali nucleari. L'energia del futuro, a quanto pare. Credo invece che tutto ciò sia dannatamente insensato e ipocrita, far finta cioè che tutto vada bene e che certe dinamiche siano solo "sciocchezze", imprevisti che capitano e che lasciano il tempo che trovaano. Dovrebbero invece divenire occasione di profonda riflessione in quanto riguardano il nostro pianeta, la nostra società e i nostri valori.


domenica 9 maggio 2010

..:: Anima Perduta - eBooKingdom ::..

Tra i mille postacci virtuali che frequento, recentemente mi son imbattuto in discussioni e riflessioni sull'editoria in generale, tuttora ancorata a dinamiche e logiche "retrograde", basate su leggi di mercato e impostazioni che sono rimaste pressochè immutate per decenni.
Invece i tempi cambiano, le tecnologie evolvono e nuovi approcci alla diffusione della cultura proliferano.
I pc, le nuove generazioni di smartphone, gli eeePc, gli iPad, gli ebookreader, il web stesso e gli innumerevoli spazi virtuali che consentono a chiunque di esprimersi sono una realtà con cui l'editoria tradizionale deve fare i conti. Anzi, con cui già si sta scontrando/venendo a patti: è il caso di numerosi quotidiani e riviste che propongono notizie e articoli direttamente sul web, ad esempio, o di molti autori che diffondono i propri testi in formato ebook.
Probabilmente, l'editoria tradizionale verrà soppiantata da nuovi approcci che, grazie alla tecnologia moderna, potrebbero imporsi nel corso dei prossimi anni. Fattore che avrà un impatto notevole non solo a livello economico ma che anche in termini di qualità e attendibilità di quanto reperibile. Che poi è una sorta di processo culturale e sociale che già è presente nella mentalità dei web-citizen che, spesso e volentieri, effettuano confronti e interagiscono con chi diffonde cultura, instaurando rapporti più attivi rispetto a quelli che potevano verificarsi nei confronti di un semplice libro o rivista.
Comunque sia, staremo a vedere che accadrà, se la spunteranno il web e la tecnologia e come.
A tal proposito vi segnalo quindi due interessanti articoli: La stampa durerà in eterno e Caro editore.
Sospetto comunque che in Italia il passaggio ad una nuova forma di editoria sarà meno immediato rispetto ad altri Paesi ma comunque ci sarà, 2012 permettendo ^_^
Nel frattempo, ne approfitto per parlare di un' iniziativa che si ricollega a quanto citato poc'anzi, ovvero alle nuove formule editoriali: eBooKingdom.
Si tratta di un portale, nato recentemente soprattutto grazie all'impegno di Tanja Sartori (membro dello staff di AutoriEsordienti, autrice de "Il destino di Faidhar" e de "Custodi della Luce" e "Custodi della Tenebre"), per permettere la pubblicazione e la diffusione gratuita di opere letterarie in formato ebook. Progetto a cui ho voluto aderire proponendo anche un mio testo, "Anima Perduta", che vi invito a recuperare e leggere ^_^


Titolo: Anima Perduta
Autore: Leonardo Colombi
Genere: Fantasy
N.Pagine: 33

Trama:
“Il buio.
Lo stesso rassicurante buio che accompagna il viaggio dei dormienti fino all’immateriale regno dei sogni.
Mi sento tranquillo, inspiegabilmente calmo.
Lascio che l’oscurità mi avvolga e mi trasporti ovunque abbia deciso di condurmi...”

Inizia così il viaggio di un’anima perduta, l’esplorazione di affetti e ricordi da parte di un uomo sospeso tra sogno e realtà, incapace di afferrare appieno la portata dell’esperienza di cui è protagonista e, al contempo, vittima inconsapevole...



venerdì 7 maggio 2010

..:: Scajola, Corruzione e pubblicità Saratoga ::..

In questi giorni sono molte le notizie che si sono succedute nei principali media nazionali, sia quelli tradizionali che attraverso il web.
Alcune sono simpatiche cagate, altre notizie assai preoccupanti.
Partiamo quindi con la Grecia e i circa 5,5 miliardi di euro che "regaliamo" loro: li avremo mai indietro questi soldi che con tanta generosità scialacquiamo oggi?
Ma soprattutto, perchè tutti i politici nostrani continuano a ripeterci che da noi va bene, va tutto bene, non c'è la crisi, la stiamo vivendo bene, fidatevi che la stiamo vivendo bene, molto ma molto meglio della Grecia?
Quest'insistenza ha un che di strano.
Anzi, risulta quasi sospetta.
Soprattutto se poi uno fa qualche fugace ricerca nel web e scopre che:

[...] nel periodo da gennaio a maggio del 2009, il debito pubblico italiano è cresciuto del 5,4%, ovverosia di quasi 90 miliardi di euro (fonte, relativa al luglio del 2009)

[...] Occupazione in aumento in Italia, ma solo a partire dal 2011 [...] mentre il dato è ancora negativo per il 2010: - 0,7%, rispetto al 2,7% del 2009.
Pil in lieve crescita in Italia nel 2010, + 0,8%, mentre nel 2011 salirà dell’1,4% [...] Nel 2009, il Pil era diminuito del 5% (fonte)

[...] La soglia del 100% sfiorata solo dalla Grecia con il 99,2%. Nel 2008 deficit italiano al 2,7% del pil. Lo rende noto l'Eurostat. Nel 2008 il deficit italiano si è assestato al 2,7% del pil, e il debito pubblico al 105,8% del prodotto interno (fonte)

Tutto ciò, sommato alle notizie delle simpatiche insurrezioni e degli scioperi violenti in Grecia, considerando poi il fatto che i soldi "prestati" alla Grecia ci frutteranno / verranno resitiutiti solamente se l'economia ellenica crescerà di circa 5 punti percentuali nei prossimi anni, d,vvero contribuisce alla quiete del vivere.
Da notare che, sempre nell'ultimo articolo citato poc'anzi, si afferma : [...] La crescita in Grecia sarà di -3% quest’anno e -0,5% l’anno prossimo...
L'impressione che ho è quella di uno sfacelo imminente: là all'orizzonte c'è l'iceberg e noi non ce ne curiamo.
Anzi.
Ci crogioliamo o, meglio, ci distraggono con altre notizie.
Con il calcio innanzitutto.
E poi con altre storielle di ordinaria corruzione che lasciano il tempo che trovano, dal senatore Ciarrapico del PDL al capo (lo è ancora?) della protezione civile Bertolaso dal cui, per proprietà "anemonica-gi-ottesca" si passa al ministro Scajola, che si è dimesso.
Tra l'altro, il caso di quest'ultimo mi da molto da pensare, quasi che sia un pedone sacrificabile per salvaguardare altri. Così come mi vien da ridere al solo sentire certe affermazioni: "Non posso avere il sospetto di abitare una casa non pagata da me" °__°
Caro ministro per lo sviluppo economico, ma lo sai quanta gente farebbero carte false per vivere in una casa pagata da altri???
Che poi, voglio dire, non è questo il punto.
Semmai lo è il fatto che i soldi con cui è stata pagata la casa sono derivanti da corruzione e proventi illeciti, da strane movimentazioni di denaro, anche legate ad altre indagini. Indagini in cui lui, comunque, compare solo come persona informata dei fatti.
Altra riflessione va poi al fatto che non possa difendersi se fa il ministro °_°
E Berlusconi allora? E Dell'Utri? E tutti quelli che vivono a piede libero, magari al governo, anche se hanno qualche condanna a loro carico?
Secondo me, quella di Sajola è tutta una balla: il ruolo di ministro gli sta stretto e non lo vuole, un po' come già era accaduto anni fa, quando si era dimesso sull'onda delle polemiche relative al caso Biagi.
Tra l'altro, anche se poi Scajola finiva in carcere, qual era il problema? Il decreto "svuota carceri" è all'ordine del giorno, no? Evviva! Evviva!
Per fortuna comunque che, nel marasma di tutto ciò, tra corruzione, crisi economica, notizie sul processo a Tartaglia che svaniscono nel nulla (quand'era il processo: il 22 aprile o il 7 maggio?), gaf sulla "troppa libertà di stampa in Italia", per fortuna in televisione qualcosa di buono c'è: la pubblicità del Fernovus Saratoga!
LA pubblicità, come dice mio fratello.
Come dargli torto?
L'unico difetto è il nome della marca: dovrebbe essere SaratoPa!





Ad ogni modo, questa breve e simpatica reclam contiene alcuni elementi sintomatici della profonda crisi che stiamo vivendo, su tutti i piani: economica, etica, morale, lavorativa...
Abbiamo un uomo maturo, in età lavorativa, che anzichè andare a spaccarsi la schiena al lavoro se ne sta a casa a non fare un cazzo. Addirittura si è appena alzato ed è, minimo minimo, mezzo giorno. Forse è agli arresti domiciliari.
Abbiamo una donna in carriera, splendida e signorile, vestita di tutto punto solo per fare un paio di lavoretti domestici. Anche lei a casa dal lavoro, a non fare una mazza. Anzi, almeno lei fa qualcosa: fa "muovere" il pennello, su e giù (...e sembra pure godere nel farlo).
C'è poi una giovane domestica, con 4 lauree e 1 master a Oxford, che si accontenta di sfruttare la propria avvenenza ed il proprio giovanile e verginale pudore per tirare a campare. Non vorrebbe far la schiava, ma lo fa: il mondo del lavoro altro non offre se non questo tipo di posizioni.
Senza contare che la coppia di nobili con il cancello da verniciare nel terrazzo di un mega attico extra lusso può permettersi una sguattera (quasi certamente da coinvolgere nei loro giochi erotici: la reclam infatti è solo l'intro di un porno di qualità...così come quel "Brava Giovanna" è una chiara citazione di uno dei dialoghi del copione previsto) ma non possono pagare un umile manovale per riverniciare l'esterno della ringhiera.
Almeno c'è il sole, pensano.
Almeno c'è topa in casa, pensa l'uomo, ipotizzo a giudicare dalla torcia che ha in tasca.
Come? Non è una torcia?
Chissà, forse in realtà è questo il segreto.
Lo stesso che segretamente nasconde Prahlad Jani: il mago del risparmio in quanto a spese alimentari!


domenica 2 maggio 2010

..:: Crisi: Grecia vs Italia ::..

In questi giorni la Grecia è tornata alla ribalta nelle notizie segnalate dai media nostrani per via della profondissima crisi in cui versa con un debito pubblico pari a circa il 120 % del PIL, corrispondente a circa 275 miliardi di euro (fonte).
Un fallimento che, diciamocelo, non è il frutto di un processo iniziato ieri ma conseguenza di scelte, politiche, difficoltà e debiti contratti negli ultimi anni, anche a causa dell'euro, e che la crisi mondiale degli ultimi tempi ha accresciuto. Già qualche mese fa, tra l'altro, c'erano stati tumulti e proteste molto forti da parte della cittadinanza greca.
Tutto sommato comunque, l'appartenenza alla comunità europea, è divenuta una sorta di ancora di salvataggio e grazie a prestiti e interventi straordinari dovrebbe riuscire a rimanere a galla. A costo di enormi sacrifici magari, ma comunque lavorando per ridurre i debiti contratti, gli sprechi e la spesa pubblica, eseguendo tagli su vasta scala e adottando politiche anche impopolari pur di metter un freno alla situazione (revisione politiche per le pensioni di invalidità, riduzione stipendi... maggiori informazioni qui).
Oltre alla Grecia, comunque, parrebbe che anche Portogallo e Spagna non se la passino poi tanto bene: deficit dei conti pubblici, disoccupazione, difficoltà di mercato...
Da noi invece tutto sembra essere rose e fiori: il governo ci rassicura che siamo "meglio" degli altri Stati, che la crisi la stiamo vivendo bene, che bisogna essere ottimisti.
Ok, diciamo che vi credo sulla parola, tuttavia qualche dubbio mi sorge.
Perchè un conto è omettere certe informazioni per rassicurare la cittadinanza e mantenere un certo qual controllo, evitando panico e fuga di capitali, un altro è invece mentire lasciando che poi debiti ingenti vengano accollati dalla popolazione italiana.
Ringrazio comunque l'opposizione, sempre presente ed energica nel fornire dati e informazioni alla popolazione, nel garantire quel controlo che dovrebbe esserci sull'operato del governo. Sono ironico ovviamente.
Comunque sia, spulciando qua e là, sembra che la situazione del nostro Paese non sia poi così idilliaca. Anzi.
La disoccupazione è salita all'8,8 %, valore record dal 2002, e il tasso di inattività per la popolazione tra i 15 e i 64 anni è pari al 37,8%. Non male direi, soprattutto se si considera che la disoccupazione in Italia è solo del 27,7% rispetto al 19,8% a livello Europeo.
Parallelamente l'inflazione sale di 1,5 punti percentuali così come aumentano i prezzi al consumo. Come se non bastasse, nuove aziende che nascono o che assumono sono praticamente mosche bianche e questo si traduce in un buon 2 milioni di persone in più che cercan occupazione (un onesto +12% rispetto all'anno scorso).
E in un contesto decisamente entusiasmante come questo che facciamo? Andiamo a prestar pure soldi alla Grecia: si parla di quasi 5,5 miliardi di euro... per approfondire la questione credo sia utile la lettura dell'articolo apparso qualche giorno fa sul blog di Beppe Grillo.
Mi domando se non sia sinonimo di crisi tutto ciò...
Così come mi domando se il tipo di economia attualmente in auge, basato sul concetto di debito, sia a tutti gli effetti vincenti. In fondo, investire denaro che "teoricamente" si possiede per via di un credito che si avanza da altri è legittimo... a patto che poi effettivamente quest'ultimo debito venga saldato. Altrimenti si innesca allarmanti reazioni a catena.
Che è un po' quello che è successo a livello mondiale grazie alla crisi finanziaria scatenata dagli USA e, in aggiunta a ciò, quel che accade da noi a livello aziendale quando le imprese eseguono lavori e attività senza poi riuscire a ricevere il giusto compenso.
Per concludere, visto che di debiti si parla, un'ultima riflessione va al debito pubblico nostrano: sembra che sia leggermente superiore a quello della Grecia. Solo 5 volte superiore, pari a circa il 117% del PIL dell'Italia, all'incirca un quarto del debito complessivo della comunità europea.
Un po' meglio rispetto al pessimistico 121% stimato qualche tempo fa ma, purtroppo, da qua a dicembre è ancora lunga.
Stranamente, non si tratta di notizie di cui si sente spesso parlare al telegiornale. O che desta scandalo e preoccupazione, nè tanto meno causa diencomi e riconoscimento da parte dell'Europa.
Eppure il nostro governo ci racconta un po' il contrario, mi pare...
Anzi, sospetto che a breve non si parlerà nemmeno più dell'intera faccenda ma tornerà di moda "l'amore che vince sull'odio", visto che per il 7 maggio è previsto il processo di Tartaglia - chissà se almeno in questa occasione Silvio andrà in tribunale...