Titolo: The Mandalorian - Seconda stagione
Episodi: 8Anno: 2020
Genere: sci-fi, western
La trama in breve:
Le vicende riprendono esattamente da dove si erano concluse nella prima stagione. Din Djarin è alla ricerca di altri mandaloriani che possano aiutarlo nel proprio compito, ovvero ritornare il bambino ("baby yoda") dai suoi simili. Per questo ritorna su Tatooine dove sembra sia stato avvistato un mandaloriano...
Il mio commento:
Come per la passata stagione, rinnovo il mio gradimento per questa serie tv amabilmente vista su Disney+. Dovrebbero fare un monumento a Jon Favreau, davvero, per avere dato nuova speranza e dignità a una saga come quella di Star Wars che con le ultime pellicole targate J. J. Abrams era andata un po' allo sbando. #THANKYOUJON, se già non lo è stato, dovrebbe diventare trend topic
Anche in questa stagione assistiamo quindi al peregrinare del nostro protagonista corazzato che, spostandosi di pianeta in pianeta, ci consente da un lato di recuperare ambientazioni e personaggi della prima stagione oppure direttamente dal mondo di Guerre Stellari e, dall'altro, di poter gustare storie realizzate da chi ama il cinema e ci tiene a intrattenere lo spettatore ma con onestà e passione. Come per la precedente stagione, gli effetti speciali, il trucco, i costumi, ma in generale l'estetica e la cura per le ambientazioni è parecchio di buon livello e contribuisce al successo della serie.
Le vicende narrate nei singoli episodi non sono magari complicatissime o profondissime, siamo comunque nel contesto di Star Wars, per cui semplicistico, però sono ben confezionate, con tanta azione, inseguimenti, combattimenti, dialoghi essenziali, buone caratterizzazioni dei personaggi, qualche colpo di scena e numerosi omaggi alla saga originale o ad altri film (ad esempio difficile non pensare ad Alien durante il secondo episodio)
Assistiamo di fatto alla ricomparsa di alcuni personaggi, come Boba Fett, teoricamente morto ne Il Ritorno dello Jedi, oppure si rende giustizia alla figura di Luke Skywalker che, da solo, nell'ultimo episodio, sgomina un plotone di cavalieri oscuri, droidi da combattimento stile IronMan che si rifanno ai videogame ispirati alla saga di Star Wars. Quanto al giovane Luke, ok, ok, salta fuori un po' dal nulla ma è anche vero che un intervento esterno era necessario per salvare la pellaccia dei nostri e che qualche puntata precedente era Grogu, questo il vero nome di "baby yoda" si era unito alla Forza allo scopo di farsi individuare da altri jedi. Il lavoro in computer grafica credo sia anche ben realizzato, proponendo il Luke "giovane", e non quello con cui Mark Hamill ha militato negli episodi dell'ultima trilogia.
Apprezzato anche il personaggio di Ashoka Tano, impersonata dalla sempre gradita Rosario Dawson: la padawan di Anakin Skywalker è una dei grande assenti degli ultimi episodi di Star Wars distribuiti al cinema. Qui invece viene recuperata presentandola adulta, abile nella Forza, completamente addestrata ma indipendente e non più affiliata ai jedi: le due spade laser dalla lama incolore-bianco, testimoniano proprio questo fatto. Chissà se mai la rivedremo, in questa serie o in una a lei dedicata...tuttavia è anche grazie al suo intervento che il nostro mandaloriano trova un modo per sbrogliare la situazione con il bambino, visto che di grandi indizi sul suo conto effettivamente non ne aveva poi molti. Nemmeno il suo nome sapeva.