lunedì 27 dicembre 2021

Fairfax & Coldwin

Titolo:
 Fairfax & Coldwin
Autore: Alessio Filisdeo
Editore: Nativi Digitali Edizioni
Genere: fantasy, horror, gotico
Pagine: 250


La trama in breve:
Primi anni dell’Ottocento. Le Guerre Napoleoniche stringono l’Europa in una morsa opprimente, generando miseria e povertà.
Fairfax e Coldwin, feroci vampiri con indosso la pelle di insospettabili gentiluomini, imperversano per le strade di Londra commettendo atrocità di ogni sorta, impazienti di abbandonare il Vecchio Continente per cominciare una nuova non-vita nelle Americhe. Ma attraversare l’oceano costa caro, e il prezzo pattuito prevede il rapimento di una misteriosa bambina, celata nei recessi della Francia bonapartista.
Antichi rancori, tradimenti, duelli all’ultimo sangue e fughe rocambolesche: presto le due empie creature della notte si ritroveranno invischiate in una fitta rete di intrighi, intrappolate tra le spire del loro scomodo passato.
“Fairfax & Coldwin”, di Alessio Filisdeo, segna il ritorno di un XIX secolo più gotico che mai, cupo e grottesco, traboccante di subdoli personaggi e inquietanti rivelazioni.
Abbassate le luci. Mettetevi comodi. Il viaggio ha inizio.  (fonte Nativi Digitali Edizioni)


Il mio commento (attenzione agli spoiler!):
Approfittando di un'offerta, incuriosito dalla trama e dall'accattivante copertina, qualche tempo fa ho acquistato questo Fairfax & Coldwin, ebook di genere fantasy-horror che ho terminato di leggere pochi giorni fa.
Ero un po' scettico all'inizio, lo ammetto: testo di un giovane autore, di cui non sapevo nulla, la presenza di vampiri senza però sapere bene a quale modello facesse riferimento, in più la precedente lettura de I cinque dei di Adaesha che non mi aveva convinto molto... 
E invece mi sono ricreduto praticamente subito. L'ho trovato un buon testo, molto cinematografico e godibile, che scorre senza fronzoli sostenuto da un ottimo stile e narrativo, un registro non banale ma nemmeno pomposo, piuttosto molto efficace e studiato che rende molto bene sia nei dialoghi sia nelle scene più descrittive o d'azione.
Già il prologo fa intuire al lettore che non siamo di fronte a un testo banale o per un pubblico che ricerca storie di amori adolescenziali stile Twilight (senza nulla togliere a quella saga che, sinceramente, conosco poco e che non mi ha mai avvinto particolarmente).
Qui i vampiri sono creature avvezze all'omicidio, immortali senza scrupoli che mietono vittime quando ne hanno voglia o bisogno, ma tuttavia non dei mostri privi di personalità o capaci di esprimersi solo a grugniti. Anzi, i due protagonisti, legati da una singolare maledizione, sono dei gentiluomini, seppure svolgano mansioni poco nobili prestando i loro servigi a questo o a quell'altro principe. Ovviamente possono contare su alcun abilità sovrumane, in termini di movenze e forza, ma anche in termini di lettura mentale e charme. E altro, a seconda dell'anzianità e del potere accordato dal Sangue.
Ricordano molto quindi i vampiri che si possono trovare in ambientazioni alla AD&D o in videogame quali Legacy Of Kain. Anche se, sinceramente, l'impressione (molto probabilmente errata) è che l'autore, Alessio Filisdeo, abbia anche una discreta passione per fumetti e manga: lo ipotizzo dalla dinamica di certe situazioni, dalla rivelazioni di poteri "esper" che si manifestano in un ibrido, dal fatto che la strana coppia Fairfax e Coldwin mi ricorda altri personaggi come Wolverine e Sabretooth (degli X-men della Marvel) oppure Fay D. Florite e Kurogane (di Tsubasa RESERVoir CHRoNiCLE delle Clamp) mentre qua e là, in particolare grazie alla Creatura Oscura che di tanto in tanto compare e fa capire di essere un vampiro di ben altra pasta, ho percepito richiami di Hellsing (manga di Kōta Hirano) e del protagonista Alucard... in particolare quando attinge e sfoga la propria potenza oscura ai danni anche di altri vampiri "più giovani".
Prima di venir querelato, non sto dicendo che ci siano di mezzo plagi ma semplicemente echi di "altro", e non è affatto un male, anzi!
I personaggi proposti sono molto vividi, hanno una loro personalità, si compensano molto e sono ben resi. Ogni tanto l'autore ha fatto bene a piazzare momenti molto violenti e brutali per ricordarci che non sono eroi, anzi. Infatti, leggendo, è difficile non partecipare alle loro vicissitudini o scambiarli per dei protagonisti edificanti. Cosa che ovviamente non sono.
Di contro, sulla storia dell'affabile e astuto Lacroix Fairfax e del laconico e possente Mauthier Coldwin (se non ho interpretato erroneamente i nomi propri che tale Cecil De La Richardais utilizza) non ci viene detto poi molto. Ed è un peccato perché oltre al fatto di essere piuttosto antichi, oltre all'odio reciproco e all'odio verso la strega Delilah che li ha maledetti, di loro non sappiamo poi molto. E questo un po' mi ha frustrato perché non capivo se era dovuto ad una scelta voluta, al fatto che questo fosse un prequel/sequel di un altro testo o perché semplicemente l'autore ha deciso così. Indubbio comunque che i due protagonisti si compensino bene e che, tramite i contrasti che hanno, anche per via di indole e temperamento diverso, riescano a suscitare interesse nel lettore oltre che situazioni ben congeniate.
D'altra parte, anche sulla piccola Blanche, bambina tanto misteriosa quanto impertinente, che i due dovranno trovare e scortare in quanto, praticamente, è una sorta di aberrazione, a metà tra umano e vampiro (e con i classici exploit tipici degli Shōnen manga) non ne si sa poi molto: sospetto però che possa tornare in qualche nuovo testo di Filisdeo. Che magari potrebbe anche essere già uscito visto che stiamo parlando di un libro di 4-5 anni fa (sospetto che Cranston & Crane possa essere un buon indizio...)
In ogni caso, queste scelte non costituiscono un problema in assoluto, è qualcosa che però per alcuni lettori può essere di stimolo per altri un limite. Così come, probabilmente, sarebbe utile qualche approfondimento in più su streghe e templari, che altrimenti restano figure poco inquadrate. 
Le vicende comunque risultano comprensibili e fruibili e, come già accennato, discretamente cinematografiche seppure, visti i tempi in cui è ambientato il tutto, forse si sviluppano un po' troppo celermente considerando anche gli spostamenti geografici presenti. In tutto ciò, la resa dell'ambientazione ottocentesca ritengo sia buona e ben bilanciata in termini di dettagli forniti e contestualizzazione degli accadimenti. Che senza dubbio rappresentano la parte migliore del testo, con colpi di scena, combattimenti/carneficine, scontri che tirano in ballo poteri sovrumani (in fondo, ci stanno vampiri e streghe...) ma anche dialoghi curati e momenti di intermezzo che permettono di amalgamare il tutto e lasciar ambientare il lettore. 
La lunghezza del testo forse poteva essere maggiore in quanto, come dire, il finale è un po' discutibile in quanto sembra più aperto che pensato per chiudere la vicenda. L'epilogo in sé invece mi ha lasciato un po' spiazzato perché lascia intuire che sia una delle due persone coinvolte mentre l'altra/o, di cui si è sentito parlare in più punti del romanzo, me la immaginavo differente e meno ingenua/o (metto a/o giusto per depistare ^_^). 
Nel complesso comunque il libro mi ha convinto e coinvolto molto, sia perché il duo Fairfax & Coldwin funziona e con la loro interazione sostiene più che degnamente la storia narrata, sia per lo stile narrativo e il registro adottato dall'autore, sia per il ritmo e le trovate proposte, vedasi solo la maledizione che lega i due e che contribuisce a incattivirli e a creare dubbi e perplessità agli avversari (*). Mi sento quindi di consigliarlo, se non altro agli appassionati di fantasy e vampiri, anche se sinceramente credo che il testo sia fruibile a chiunque ami leggere e non si scandalizzi per un poco di sangue e gore.
 

(*) Mi domando però cosa accadrebbe se uno dei due tentasse di suicidarsi dandosi la vera morte con luce del sole o paletti nel cuore...forse solo l'autore, o magari la stessa Delilah, saprebbero rispondermi.


Nessun commento: