Sottotitolo: Il ciclo di Dune: 1
Autore: Frank Herbert
Editore: Fanucci
Genere: fantascienza
Pagine: 722
La trama in breve:
Arrakis è il pianeta più inospitale della galassia. Una landa di sabbia e rocce popolata da mostri striscianti e sferzata da tempeste devastanti. Ma sulla sua superficie cresce il melange, la sostanza che dà agli uomini la facoltà di aprire i propri orizzonti mentali, conoscere il futuro, acquisire le capacità per manovrare le immense astronavi che permettono gli scambi tra i mondi e la sopravvivenza stessa dell’Impero. Sul saggio Duca Leto, della famiglia Atreides, ricade la scelta dell’Imperatore per la successione ai crudel Harkonnen al governo dell’ambito pianeta. È la fine dei fragili equilibri di potere su cui si reggeva l’ordine dell’Impero, l’inizio di uno scontro cosmico tra forze, popoli magici e misteriosi, intelligenze sconosciute e insondabili. Con Dune Frank Herbert inaugura la serie di romanzi divenuti ormai di culto, che segneranno in maniera indelebile l’immaginario fantascientifico letterario e cinematografico degli anni successivi. (f
onte Amazon)
Il mio commento:
Era da un bel po' che avevo intenzione di leggere questo libro e ne ho approfittato in questo periodo, sfruttando il mio fido Kindle. Di Dune ho sentito parlare a più riprese, negli anni, o come riferimento a un'opera importante per la fantascienza o come riferimento per qualche film. Al netto di quello realizzato da Lynch negli anni '80, e di quello di imminente uscita firmato da Denis Villeneuve (già apprezzato regista di
Blade Runner 2049), in effetti, di riferimenti all'opera di Herbert credo se ne possano trovare vari. Penso infatti ad alcuni elementi di Star Wars (il desertico Tatooine, pianeta natale di Luke Skywalker, ma anche al vermone con cui Jabba the Hutt vuol giustiziare il nostro caro Mark Hamill) ma anche alla saga di Tremors...
In ogni caso, leggendo il libro, è innegabile il fatto che sia pregno di molti elementi attuali, in particolar modo dinamiche ambientali e religiose. Il pianeta Arrakis, meglio conosciuto come Dune, è desertico, arido, inospitale...tuttavia, su di esso, il popolo dei Fremen è riuscito a modellare tecnologie e uno stile di vita votato al massimo risparmio d'acqua e alla riduzione degli sprechi, oltre a un regime alimentare molto rigido. Ad esempio utilizzano tute distillanti, con cui coprire e proteggere il proprio corpo riciclando l'acqua di esso, ad esempio recuperando ogni tipo di umidità prodotta. Allo stesso tempo, molte altre dinamiche di vita e di morte all'interno della società trovano una compensazione in acqua, da scambiare o recuperare. Una società attenta, parsimoniosa, stoica ma anche per questo spietata e dura.
Terreno fertile per introdurre e amalgamare il tema religioso, che con gli echi di antiche scritture e profezie, consolida la carismatica figura DEL leader tanto atteso, con nomi arabeggianti che rimandano all'idea di ciò che l'occidente inquadra come islam e area musulmana.
In tutto questo, si intrecciano cospirazioni e disegni politici, interessi economici (e non), selezione e manipolazione genetica che produce esseri superiori (ad esempio i mentat, persone con capacità logiche e di calcolo simili a computer), culti e addestramenti misteriosi i cui adepti sono combattenti formidabili capaci di ricorrere a facoltà sovrumane (non muovono gli oggetti col pensiero come i jedi ma poco ci manca...), nonché viaggi interstellari e scontri tra l'imperatore e classi nobili contro i (ribelli) Fremen...
La storia proposta da Herbert è ad ampio respiro, molto ben studiata e gestita, anche se talvolta risulta descritta e narrata con tono fin troppo scientifico e logico e in altri sintetizzato assai (mi riferisco alle battaglie del finale). Non è una lettura scanzonata o gioiosa, ecco, ma sempre in linea con quella che è l'ambientazione proposta, difficile e ostica. Si percepisce una certa tensione e, ancor di più, una predestinazione che spinge e condiziona fortemente Paul Atreides, figlio del Duca Leto, destinato a diventare il Muad'dib tanto atteso dai Fremen. Lo incontriamo all'inizio che è un adolescente, non uno qualsiasi: è un ragazzo molto acuto, addestrato dal mentat Thufir Hawat, e iniziato da Lady Jessica, sua madre, e concubina del duca Leto, alle pratiche della sorellanza Bene Gesserit. Nel corso della storia, se i dubbi sulla grandezza del destino a cui era chiamato già erano pochi, lo vedremo crescere e divenire un leader carismatico, il Muad'dib accennato poc'anzi, ma anche il Kwisatz Haderach, una sorta di essere supremo che può essere in più luoghi contemporaneamente, ossia l'incarnazione dei progetti di selezione genetica promossi dalla setta Bene Gesserit.