Episodi: 8
Anno: 2019
Genere: drammatico
La trama in breve:
Alma Winograd-Diaz (interpretata da Rosa Salazar, vista in Alita: Battle Angel) vive una vita tranquilla fino a quando un incidente quasi fatale le provoca visioni del suo defunto padre, Jacob (che ha le sembianze di Bob Odenkirk, protagonista di Better Call Saul). Attraverso queste persistenti visioni il padre le fa scoprire un’abilità misteriosa che le consente di viaggiare nello spazio e nel tempo con la speranza di evitare la sua morte prematura. Questa situazione mette a dura prova le relazioni di Alma e le persone a lei più vicine cominciano a mettere in discussione il suo equilibrio mentale. (fonte tvserial.it)
Il mio commento:
Probabilmente il nome di questa serie non dirà molto ai più e, a dirla tutta, senza un articolo letto qualche tempo addietro su Il Post credo saremmo rimasti nell'ignoranza pure noi :-)
Realizzata con la tecnica del rotoscope e composta da 8 episodi di breve durata, Undone si è rivelata una bella esperienza visiva e narrativa, articolata e non banale. Non porta sullo schermo una storia lineare bensì lascia allo spettatore seguire il flusso e trarre le proprie conclusione, etichettando il viaggio e la storia di Alma come demenza o schizofrenia oppure come un'effettiva dimostrazione di potere arcano che le consente di viaggiare nello spazio-tempo. Un desiderio, più che un reale potere acquisito, che ciascuno di noi sotto sotto sperimenta: avere una seconda occasione, poter annullare un evento, poter scoprire particolari e risvolti su chi non è più con noi...sono tutte spinte umane e comprensibilissime. E che diventano ancor più toccanti quando si configurano come il salvagente a cui aggrapparsi in un presente che non va esattamente nella direzione che vorremmo. Anche per colpa nostra, come dimostra la stessa Alma con il suo comportamento sfrontato e provocatorio, decisamente fuori dagli schemi.
Quello interpretato da Rosa Salazar è un personaggio imperfetto, fragile, dannatamente umano, con cui si familiarizza subito, prendendolo in simpatia. Magari non riusciremo a comprenderla fino in fondo, magari un po' la detesteremo, però di certo non resteremo indifferenti al suo agire, al suo tentare di trovare risposte e un senso a ciò che le è accaduto e le sta accadendo.
Attorno a lei, al suo vagare tra presente e altri tempi - viaggio reale o immaginario a seconda di come vogliamo inquadrare la situazione - si muovono altri personaggi, pochi in realtà, ma in numero sufficiente a proporci altri punti di vista e spunti su come inquadrare la storia proposta. Attraverso la sorella Becca, la madre Camila e il fidanzato Sam lo spettatore resta ancorato alla realtà e ha modo di sperimentare le difficoltà di chi vive accanto a una persona "disturbata", una mina vagante completamente presa dalla propria "missione" che non considera i danni collaterali che può arrecare alla vita dei suoi cari. Analogamente a loro, anche lo spettatore finirà per porsi domande su "come avrebbe affrontato la situazione", su quanta fiducia avrebbe concesso o su quanta pazienza e forza avrebbe saputo generare se capitasse a lui di gestire una persona come Alma.