lunedì 31 agosto 2020

The Sword Polisher's Record: The Way of Kung-Fu

Titolo:
 The Sword Polisher's Record: The Way of Kung-Fu
Autore: Adam Hsu
Editore: Tuttle Publishing
Genere: arti marziali
Pagine: 204

Il mio commento:
Questo libro raccoglie gli articoli in lingua inglese scritti dal maestro Adam Hsu e pubblicati con cadenza mensile in alcune riviste di kung fu (ad esempio Black belt) con l'intenzione di ripristinare e chiarire da fraintendimenti e derive quelli che sono i principi e lo spirito originario del kung fu 功夫, inteso come pratica marziale per acquisire abilità e ottenere il miglioramento di sé. Per riferirsi all'arte marziale di per sè sarebbe infatti preferibile il termine wu shu 武术, tuttavia, soprattutto nel contesto occidentale, il termine kung fu viene quasi sempre usato come sinonimo di wushu.
L'idea del pulire la spada, ripresa sia nella copertina che all'inizio di ogni macro sessione rende bene l'idea dell'opera e del suo intento, che mira a prendersi cura di uno strumento elegante e nobile, ma anche pericoloso e letale, per ridonargli splendore e pulirlo da impurità e difetti.
La lettura di questo testo, che mi è stato regalato da un amico, si è rivelata decisamente interessante e scorrevole: mi sento di consigliarvela, a patto che abbiate interesse per l'argomento marziale o per la cultura cinese. 
L'organizzazione in brevi capitoli, ovvero gli articoli a cui accennavo poc'anzi, senza dubbio facilità la fruizione del libro e ne permette una lettura a puntate: non c'è infatti una trama che si sviluppa man mano né si tratta di una biografia o di un saggio su di un unico argomento, ma da una raccolta di riflessioni e approfondimenti che riguardano diversi aspetti dell'ambito marziale cinese. Si comincia quindi con brani dedicati alle origini delle arti marziali cinesi, allo scopo di quest'ultime e alla loro contestualizzazione nel mondo moderno. Si continua con riferimenti alle differenze tra stili interni ed esterni e alcuni miti legati al wushu. Quindi si procede con articoli legati allo studio delle forme tradizionali (taolu 套路), all'allenamento fisico e mentale che deve procedere di pari passo, al rapporto maestro e allievi fino ai pezzi conclusivi dedicati al futuro del wushu.
Probabilmente il libro può essere utile e risultare interessante anche a chi non è necessariamente coinvolto nelle arti marziali cinesi (a patto di conoscere l'inglese...), tuttavia è innegabile che il pubblico di riferimento sia proprio quello della totalità di praticanti che, a livello internazionale, fuori dai confini cinesi, si dedicano al kung fu in generale e che potrebbero non essere così allineati su concetti e modi di approcciare quest'arte.

sabato 15 agosto 2020

Dark (Terza stagione)


Titolo:
Dark - stagione 3
Episodi: 8
Anno: 2020
Genere: mistery, fantascienza

La trama in breve:
Serie televisiva di genere mistery/fantastico di produzione tedesca e distribuita da Netflix. Le vicende si svolgono Winden e vede un intreccio piuttosto articolato di rapporti e vicende che riguardano alcune famiglie della cittadina a cui si uniscono eventi tragici, come la sparizione di bambini, ed eventi misteriosi, forse legati alla vicina centrale nucleare e alla presenza di vicine grotte oscure... 

Se vuoi saperne di più, qui trovi il post dedicato alla prima stagione e alla seconda stagione di Dark.


Il mio commento:
Come già espresso per le stagioni precedenti, rinnovo la mia soddisfazione e i miei complimenti per la realizzazione di questa serie, decisamente non banale e di ottimo livello.
Rispetto alle precedenti, complice anche l'apertura narrativa creatasi nel finale della seconda stagione, questa terza parte della storia si assesta su un livello di complessità notevole. 
Se prima lo spettatore doveva raccapezzarsi tra le varie sotto-trame ambientate in epoche diverse e con manifestazioni differenti dei personaggi - ora giovani ora adulti oppure vecchi - nella terza stagione deve pure cercare di orientarsi tra mondi paralleli. Già perché come esiste la possibilità di spostarsi nel tempo, esiste anche la possibilità di muoversi tra un mondo e l'altro, un mondo in cui non c'è Jonas mentre l'altro è un mondo in cui non c'è più...beh...Martha. Mondi paralleli e similari, ma con piccole e lievi differenze che ammiccano anche alle due fazioni che sembrano lottare per mettere la parola fine a questi eterni cicli temporali: da una parte Adam (Jonas), le tenebre, dall'altra Eva (Martha), la Luce.
Ovviamente, raccapezzarsi non è affatto banale perché la narrazione procede intervallando episodi che si svolgono ora in un mondo ora in un altro, ora nel presente ora nel futuro. 
Se le prime puntate destabilizzano assai lo spettatore, complice anche l'introduzione di nuovi personaggi, in particolare la "triade", tre individui che rappresentano la stessa persona - bambino, adulto e anziano - che sembrano incaricati di compiere una specifica missione affinché ogni evento avvenga come stabilito eliminando, se necessario, ogni ostacolo a ciò. Personaggi enigmatici ma affascinanti, che poco lasciano trapelare di sé finché, in un tentativo di far svoltare la trama e/o depistare gli spettatori, sembra emergere una certa verità, ovvero che loro sono "l'origine".



In realtà, scopriremo, non è esattamente così. Anzi, la spiegazione del finale già ci viene in qualche modo suggerita da H.G. Tannhaus che, durante un'esposizione, parla del paradosso del gatto di Schrödinger: che l'animala nella scatola sia vivo o morto contemporaneamente è un paradosso, tuttavia l'osservazione della scatola avviene "dall'esterno"....

domenica 9 agosto 2020

Natalino Balasso - Velo di Maya

Giovedì scorso, a Camisano Vicentino, in piazza, anche se solitamente preferisce il teatro, si è esibito Natalino Balasso. Si trattava del recupero dello spettacolo del 29 aprile. Per me è stata la seconda volta in cui ho potuto assistere a uno spettacolo di e con il comico vento, precedentemente l'avevo visto a teatro a Camposampiero, con Stand Up Balasso. Probabilmente, sarà stato il contesto sarà stata che era la prima volta che lo vedevo dal video, ma l'impressione di gradimento complessivo è stata migliore con Stand Up  Balasso, fermo restando che anche la performance dell'altra sera è stata più che buona. 

Un uomo solo sul palco, capace di catturare l'attenzione, di intrattenere e provocare, giocando con la propria cadenza veneta e i richiami al dialetto, ma proponendo riflessioni e critiche su quella che è la nostra percezione della realtà. Ecco allora rimandi all'infanzia, all'educazione, al rapporto con i media, a quello con la religione e con le istituzioni. ma anche estratti di notizie recenti, di portata locale o internazionale, giusto per approfondire o condividere qualche chiave di interpretazione. Sa tenere il palco, innegabile, anche se effettivamente c'è contesto e contesto in quanto il teatro è meno dispersivo e presenta meno distrazioni esterne (come il bar, il campanile...le zanzare..). Confesso anche che era da un po', complice il lock-down, che non mi capitava di assistere ad uno spettacolo (ma anche concerto, film al cinema, ecc...) ed è una sensazione strana trovarsi prima assieme, in coda, con altri sconosciuti, e poi improvvisamente distanziati, a un posto di distanza. 

domenica 2 agosto 2020

Captain Marvel

Titolo: Captain Marvel
Anno: 2019
Regia:  Anna Boden, Ryan Fleck
Genere: supereroi, azione
Cast:  Brie Larson, Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Annette Bening, Clark Gregg, Jude Law,Djimon Hounsou, Lee Pace, Lashana Lynch, Gemma Chan

La trama in breve:
Captain MarvelVers (Brie Larson) è in addestramento su Hala, capitale dell'impero Kree, per entrare a far parte dell Starforce Intergalattica, la cui missione è quella di difendere l'universo dai malvagi invasori di altri mondi. Guidata dalla Suprema Intelligenza (Annette Bening) a capo dei Kree e dal suo mentore Yon-Rogg (Jude Law), cerca da una parte di rispondere alle aspettative dei suoi superiori, che le rammentano di come sia stata dotata di straordinari poteri per servire il suo popolo, dall'altra di ricordare chi fosse in passato, poiché non ha memoria alcuna di ciò che le è accaduto e né da dove venga realmente. Terminato l'addestramento e preso servizio nella Starforce, viene rapita durante una missione dagli alieni mutaforma Skrull, il cui leader Talos (Ben Mendelsohn) la sottopone a un interrogatorio mentale per cercare di scoprire la posizione di un motore a velocità della luce di cui vuole impossessarsi (fonte comingsoon)

Il mio commento:
Dopo aver recuperato Wonder Woman, mi sembrava doveroso recuperare anche Captain Marvel, ossia il film del Marvel Cinematic Universe dedicato a una super-eroina. Che però, fondamentalmente, è/era piuttosto sconosciuta e sul cui nome ci sono state parecchie controversie nei decenni passaggi...
Comunque sia, questo personaggio compariva anche in Avengers Endgame per cui, probabilmente, era meglio avessi visto il film qualche tempo fa (pazienza) e comparirà certamente in altre pellicole dell'MCU di casa Disney, quanto meno in Captain marvel 2 (previsto per il 2022...) considerando che questo primo film a lei dedicato ha incassato ben più di 1 miliardo di dollari.
Ad ogni modo, veniamo a noi.
Rispetto ad altri film Marvel, qui si gioca un po' più con la ricostruzione del personaggio e con il cambiare le carte in tavola mano a mano che i vari protagonisti e antagonisti rivelano le proprie intenzioni e natura. La pellicola, ambientata negli anni '90, è anche funzionale a tratteggiare e approfondire meglio l'origine dello Shield e il personaggio di Nick Fury. 
Nel complesso quindi si alternano fasi di azione a sequenze di narrazione dedicata ai personaggi, cercando di approfondirli e recuperarne ricordi e umanità, a volte anche in modo efficace mediante l'uso di fotografie. Infatti, la nostra protagonista si configura come una macchina da guerra, un super soldato addestrato ad affrontare minacce "cosmiche". Da parte sua ha l'accesso a tecnologia superiore e il possesso di poteri che, nella parte finale del film, si rivelano clamorosi e sconfinati, collegati all'energia e alla sua manipolazione. Probabilmente è uno degli esseri più potenti dell'universo e, considerando che ha vuoti di memoria e poca conoscenza di se stessa, è un bene che Carol Denvers non si sia rivelata una testa calda o che abbia sbroccato, iniziando a vagare per lo spazio e a devastare pianeti e quant'altro incontrato sul proprio cammino. D'altronde, non sembra avere dei punti deboli o dei limiti particolari: può volare, disintegrare cose, manipolare la materia, emettere raggi fotonici, resistere nello spazio... strano che in Avengers Endgame non sia riuscita a far valere tutto ciò contro Thanos e i suoi scagnozzi.