martedì 31 dicembre 2019

Black Mirror (Quarta Stagione)


Titolo: Black Mirror (quarta stagione)
Episodi: 6
Anno: 2017
Genere: fantascienza

La trama in breve:
Anche in questa stagione, Black Mirror propone alcuni episodi slegati l'uno dall'altro ma incentrati sulla tecnologia e sugli impatti sociali, politici, etici, insomma sugli effetti collaterali ed esasperazioni connesse ad essa.
Gli episodi della quarta stagione sono 6:
  • USS Callister
  • Arkangel
  • Crocodile
  • Hang the DJ
  • Metalhead
  • Black Museum

Il mio commento:
In realtà ho concluso la visione di questa quarta stagione qualche settimana fa ma tra una cosa e l'altra ho tergiversato. In fondo, avrei potuto dedicare questo post anche ad altri argomenti o ad altri film o serie tv (ad esempio La casa di Carta) ma ho pensato che tutto sommato qualche parola su Black Mirror valga la pena spenderle. Come già accennato in altri post, si tratta di una serie molto intelligente, che fa riflettere o comunque che cerca di scuotere un po' la coscienza dello spettatore su dinamiche tecnologiche e mediatiche già in corso.
Rispetto alle precedenti questa quarta stagione l'ho trovata meno memorabile e meno originale, anche se è andata migliorando verso la fine.
Il primo episodio strizza l'occhio ai fan di Star Trek e agli appassionati (maniaci?) di videogame e a come possano trovare nella realtà virtuale un surrogato della vita vera, una realizzazione che altrimenti non vivrebbero. Certo, il tutto raccontato in modo fantascientifico, con tanto di clonazione "virtuale" delle persone, fenomeno cui pian piano ci stiamo abituando se pensiamo ai vari avatar o comunque alle presenze ricostruite al pc all'interno di film. Tuttavia, considerando storie come quelle narrate in Matrix o Tron o quelle di altre produzioni in cui reale e virtuale si mescolano, USS Callister non introduce chissà quali riflessioni se non esasperazioni di quelle che possono essere dinamiche legate alla clonazione e alla virtualizzazione.
Anche la storia vista in Arkangel non mi si è impressa più di tanto, giocata attorno al controllo remoto e al limite della privacy, in questo caso nella gestione familiare. Dinamiche attuali, dettate dall'esigenza di tutelare e proteggere, o comunque dalla paura di perdere un proprio consanguineo, comprensibili e giustificabili per carità, ma che tutto sommato già erano state esplorate, più o meno direttamente, anche in altri episodi della serie. Qui si va un po' oltre, in quanto la volontà di protezione e controllo sulla propria figlia, spinge una madre a condizionarla, a privarla di esperienze, a manipolarne le percezioni del mondo circostante di fato togliendole la possibilità di crescere appieno. 
Tematica del controllo e dell'accesso a memoria e i ricordi dell'individuo che torna pure in Crocodile, dove le esperienze personali sono estraibili ed esaminabili, un po' come accade con le scatole nere degli aerei. Dinamica utile per accertamenti vari ed eventuali ma che getta profonde riflessioni su quelli che sono i limiti della privacy. Interessante comunque, in questo episodio, il contrasto che si crea tra interiorità ed esteriorità dell'individuo, nonché il gioco tra gli ampi spazi di location e paesaggi di contro alla sensazione di essere braccati e, inevitabilmente, senza scampo, come sperimenta la protagonista.


martedì 24 dicembre 2019

Star Wars: Episodio IX - The Rise of Skywalker

Titolo: Star Wars: Episodio IX - The Rise of Skywalker (L'ascesa di Skywalker)
Anno: 2019
Regia: J. J. Abrams
Genere: fantascienza
Cast: Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Domhnall Gleeson, Billy Dee Williams

La trama in breve:
La resistenza è ridotta a poche unità, il primo ordine dilaga sotto il comando del leader supremo Kylo Ren, ma un messaggio ha turbato la galassia. L'imperatore Palpatine giura vendetta! Ren si mette così alla ricerca dell'origine della trasmissione e arriva a confrontarsi con Palpatine, che gli offre una spaventosa flotta se saprà eliminare la ragazza Jedi, Rey. Questa combatte e si addestra seguendo gli insegnamenti del generale Organa, mentre Finn, Poe e Chewbacca ricevono messaggi da una spia nel Primo Ordine. (fonte mymovies)


Il mio commento (attenzione spoiler!!!)
Dopo la visione di questo ennesimo, forse l'ultimo (se...), capitolo della saga, ho iniziato a comprendere meglio le ragioni per cui si generano culti malvagi come quello dei Sith. 
Ancora una volta l'esperienza cinematografica si è rivelata una sorta di presa per i fondelli, con un film che gioca sulle aspettative di fans che seguono con passione una saga iniziata nel 1977, gente che inevitabilmente sarebbe andata a vedere questo episodio IX - pagando - ma ricevendo in cambio solo degli sberleffi. 
Innegabile che quest'ennesima fatica targata Disney sia coinvolgente, dinamica, ricca di azione e di situazioni; non si può nemmeno negare che non sia ben realizzato dal punto di vista di effetti speciali, fotografia, regia. 
Però, porca la pupazza, quanto a trama e narrazione fa davvero incavolare. 
E non mi interessa leggere in giro che comunque le aspettative erano troppo alte, che il progetto filmico è stato riveduto causa cambiamento di regia in corso d'opera oppure morte di Carrie Fisher.  Nessun dittatore mi sembra abbia minacciato olocausti nucleari se anche il film fosse uscito 2 mesi dopo ma senza tutte le cagate che ci sono o quanto meno provando a coprire quei due-tremila buchi di trama che ci sono. 
Che poi, voglio dire, qualcuno di sano di mente l'avrà pure visto questo film prima che venisse proiettato worldwide? No?
Per cui, ecco, più che una recensione-commento articolato e sensato - ne trovate a bizzeffe su siti e portali più seguiti di questo - mi concentro solo su alcune dinamiche e situazioni che ho trovato quanto meno discutibili.

Stormtrooper
Per prima cosa, abbiamo un vincitore: finalmente, dopo anni e anni, un soldato è riuscito a colpire qualcuno con un colpo di fulminatore!!!
In seconda battuta, grazie a questo film, son rimasto ancor più confuso circa l'origine di questi poveri scagnozzi, visto che oltre a Finn salta fuori pure un'altra combriccola di ammutinati. Io pensavo fossero una sorta di cloni, o comunque persone geneticamente modificate (vedasi l'episodio II), invece inizia a farsi strada il sospetto che siano tutti di colore e, come dire, poco fedeli alla propria causa...
Infine dove diamine hanno trovato l'equipaggio (e le risorse) per costruire la mega flotta del finale??? E senza che nessuno se ne accorgesse, tra l'altro! 
Che poi, dopo averla realizzata, se ne son stati per anni nascosti nel mare? Ad aspettare cosa?

L'imperatore
Tadan! Palpatine (che nome!) è ancora vivo. 
Già. 
E di punto in bianco lo vengono a sapere tutti.
Come abbia fatto a sopravvivere, a trasferirsi su un pianeta sconosciuto, a manovrare (Kylo Ren, ad esempio) per anni senza che nessuno se ne avvedesse rimane un mistero. 
Così come rimangono confusi i suoi piani, vedasi su Rei: ammazzatela, portatemela viva, unisciti a me, mo ti ammazzo.
Mi pare poi che con i suoi cavolo di fulmini generati dalle mani abbia un po' esagerato, in questo film. O, meglio, se era così potente anche prima come mai non ha usato queste sue capacità per vincere anni prima?
Infine, quando e con chi ha figliato?
E poi, tutte quelle ombre che si esprimono come spartani del film 300 (au! au!) in quella mega grotta, sono tutti sith defunti? Quanti caspita ce ne sono stati? 

La Diade della Forza
Che Kylo Ren/Ben Solo e Rei Palpatine/Skywalker siano collegati, posso accettarlo. 
Che inizino a teletrasportare cose con la mente...difficile...ma vabbè, accettiamo pure questo. 
Però non sarebbe stato male se qualcuno avesse spiegato meglio sta storia della Diade della Forza.
Complimenti poi per le capacità sanatorie, ad averlo saputo prima visto gente con mani amputate o corpo artificialmente (mal) ricostruito delle saghe precedenti...ok che probabilmente il signor Vader si auto-teneva in vita con la Forza, però qua si parla di ferite mortali e/o resurrezione, per altro tecniche imparate in modo istantaneo e istintivo.

domenica 22 dicembre 2019

Blade Runner 2049

Titolo: Blade Runner 2049
Anno: 2017
Regia: Denis Villeneuve
Genere: fantascienza
Cast: Ryan Gosling, Harrison Ford, Ana de Armas, Sylvia Hoeks, Robin Wright, Dave Bautista, Jared Leto

La trama in breve:
L'agente K è un blade runner della polizia di Los Angeles, nell'anno 2049. Sono passati trent'anni da quando Deckart faceva il suo lavoro. I replicanti della Tyrell sono stati messi fuori legge, ma poi è arrivato Niander Wallace e ha convinto il mondo con nuovi "lavori in pelle": perfetti, senza limiti di longevità e soprattutto obbedienti. K è sulle tracce di un vecchio Nexus quando scopre qualcosa che potrebbe cambiare tutte le conoscenze finora acquisite sui replicanti, e dunque cambiare il mondo. (fonte mymovies)

Il mio commento:
Recuperato recentemente grazie a Netflix, visto in tre comode puntate e ora, dopo un paio di settimane, mi permetto di riportare un breve commento.
A suo tempo mi son visto Blade Runner, un paio di volte almeno (anche se a distanza di anni) e lo considero un'ottimo film. Anche se, con i ritmi cinematografici cui siamo abituati ora, diciamo che risulta un po' lentino come narrazione...  
Di Philip K. Dick, l'anno scorso, avevo letto un libro contenente una serie di racconti suoi - tutti testi da cui son stati tratti film -, che nella parte finale riportava un'intervista in merito all'imminente uscita di Blade Runner (quello del 1982) ispirato al suo romanzo Il cacciatore di androidi (Do Androids Dream of Electric Sheep?). Da quel che avevo capito c'erano un bel po' di differenze tra testo e trasposizione e lo stesso autore era perplesso...in ogni caso l'opera di Ridley Scott si è imposta come opera cult nel campo sci-fi e nessuno c'ha da obiettare in merito.
L'idea quindi di un seguito mi aveva lasciato perplesso all'epoca dell'uscita del film e timoroso prima di iniziarne la visione. Sinceramente credo che invece ne sia uscito un bel prodotto, abbastanza in linea con quello dell'82 sia per ritmo narrativo che per tematiche che per suggestioni che riesce a produrre nello spettatore, in termini visivi e di contenuti. 
Dal punto di vista dell'ambientazione, degli effetti speciali e della fotografia, l'opera di Villeneuve risulta molto efficace, maestosa, molto d'impatto. Ci sono delle sequenze magistrali e completamente spiazzanti, come il combattimento tra K e Deckard in una sorta di teatro/locale avvolto dall'oscurità alternata a sprazzi di ologrammi guasti, oppure il laboratorio in cui vengono creati i ricordi per i replicanti o, infine, la "resa dei conti" nella sequenza nel finale. Ma nel complesso è difficile non rimanere affascinati da quanto proposto, da contrasti tra spazi aperti e spazi chiusi, dal rapporto tra individuo e spazio circostante.




Si avverte una certa stanchezza, una tragicità pesante che sollecita i sensi e chiama in causa le emozioni dello spettatore che, di conseguenza, si fa attento e bisognoso a trovare un senso a ciò che sta guardando. Una sensazione amplificata anche dai vari silenzi o dalle situazioni a sviluppo lento che vengono proposte (vedasi l'avvicinamento di K al luogo in cui si è rifugiato Harrison "Deckard" Ford).
Intense e brutali anche le varie sequenze di lotta, che prevedono esecuzioni sommarie oppure combattimenti tesi, senza speranza, senza coreografie alla Matrix, senza dialoghi, ma solo con l'intenzione di difendersi o di uccidere quasi senza nemmeno provare empatia o emozioni al riguardo.