Autore: George R. R. Martin
Editore: Mondadori
Genere: fantasy
Pagine: 829
La trama in breve:
In una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immane conflitto. Sul Trono di Spade, nel Sud caldo e opulento, siede Robert Baratheon. L'ha conquistato dopo una guerra sanguinosa, togliendolo all'ultimo, folle re della dinastia Targaryen, i signori dei draghi. Ma il suo potere è ora minacciato: all'estremo Nord, la Barriera - una muraglia eretta per difendere il regno da animali primordiali e, soprattutto, dagli Estranei - sembra vacillare. Si dice che gli Estranei siano scomparsi da secoli. Ma se è vero, chi sono allora quegli esseri con gli occhi così innaturalmente azzurri e gelidi, nascosti tra le ombre delle foreste, che rubano la vita, o il senno, a chi ha la mala sorte di incontrarli? La fine della lunga estate è vicina, l'inverno sta arrivando e non durerà poco: solo un nuovo prodigio potrà squarciare le tenebre.
Intrighi e rivalità, guerre e omicidi, amori e tradimenti, presagi e magie si intrecciano nel primo volume della saga de "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco", definita da Marion Zimmer Bradley "la più bella epopea che io abbia mai letto". (fonte amazon)
Il mio commento:
Devo ammetterlo: le trasferte in Senegal offrono molto tempo, tra viaggi in aereo e permanenza in resort, da dedicare alla lettura. Forse, se non ci fossi andato per una seconda volta, non avrei concluso la lettura di questo libro in giugno ma più avanti. Ma non fraintendetemi: purtroppo, energie e tempo che riesco a investire nella lettura son sempre scorsi :-(
Ad ogni modo, pensavo di trovarmi a fronteggiare una lettura più ostica e complessa, per lo meno così mi era stato accennato da chi aveva già letto Martin. Sinceramente, non l'ho trovato affatto ostico anzi, molto scorrevole e avvincente, mai eccessivo e ben bilanciato nel gestire dialoghi, riflessioni e descrizioni. E anche molto efficace nel rendere vivido ciò che propone in termini di intreccio e situazioni.
Sarà poi che il genere a me piace e che, avendo visto già la serie televisiva - chi non l'ha vista? -, ero preparato a quel che avrei trovato nelle pagine.
Resto anche dell'idea che sia un libro da consigliare a tutti, almeno dai 14 anni in su: di per sé non è "troppo fantasy", e può esser passato anche per un romanzo simil storico visto il modo in cui si intrecciano vicende personali e di interi popoli. Al contempo si rivela anche esplicito e schietto - ma nemmeno troppo -, per cui eviterei di darlo in mano a bambini.
Nei personaggi e nelle etnie proposte possiamo inoltre vedere echi delle popolazioni che hanno fatto la storia europea oppure tribù barbariche originarie dell'Asia o ancora ricche città portuali dell'area medio orientale...la stessa barriera a me ricorda le Alpi. Le stesse lotte di potere in un territorio così piccolo, possono richiamare le lotte tra i signori feudali che hanno vivacizzato l'Italia nell'epoca delle guerre tra i piccoli stati italiani. Per cui, ecco, anche per chi non è amante o avvezzo al fantasy, penso che questo libro possa andar più che bene in quanto contiene richiami a quella storia che ci appartiene.
Nei personaggi e nelle etnie proposte possiamo inoltre vedere echi delle popolazioni che hanno fatto la storia europea oppure tribù barbariche originarie dell'Asia o ancora ricche città portuali dell'area medio orientale...la stessa barriera a me ricorda le Alpi. Le stesse lotte di potere in un territorio così piccolo, possono richiamare le lotte tra i signori feudali che hanno vivacizzato l'Italia nell'epoca delle guerre tra i piccoli stati italiani. Per cui, ecco, anche per chi non è amante o avvezzo al fantasy, penso che questo libro possa andar più che bene in quanto contiene richiami a quella storia che ci appartiene.
Venendo al contenuto in sé, son rimasto molto affascinato dall'idea di organizzare la narrazione con diversi POV (point of view) facendo ora descrivere gli eventi a un personaggio o ad un altro, una soluzione e un esercizio di stile che ci rende più vicini ai singoli protagonisti della storia e che ci evita la permanenza in zona onniscenza, favorendo i colpi di scena e, forse, la vita all'autore.