sabato 21 marzo 2020

American Gods - stagione 2


Titolo: American Gods - stagione 2
Episodi: 8
Anno: 2019
Genere: fantasy

La trama in breve:
Le vicende proseguono da dove si erano interrotte al termine della prima stagione
Dopo lo scontro avvenuto alla tenuta di Ostara, Technical Boy porta di corsa Mr. World - gravemente ferito da Wednesday - in un bunker chiamato "Rovo Nero": il capo dei Nuovi Dèi gli ordina quindi di trovare Media e di pazientare finché la loro strategia non sia ultimata. Il giorno successivo Shadow, Laura, Sweeney e Wednesday giungono ad House on the Rock, nel Wisconsin, una bizzarra tenuta kitsch che sorge in un luogo particolarmente favorevole per l'energia che emana: qui si tiene la riunione tra i Vecchi Dèi...   (fonte wikipedia)

Il mio commento:
Riconfermo, dopo la visione di questa seconda stagione, l'interesse e il fascino che questi personaggi, questa storia e ambientazione esercitano su di me. La fotografia, nonché la resa di alcune scene conferiscono un indubbio potere suggestivo a quanto proposto nel corso degli episodi. Rispetto alla precedente stagione aumentano i momenti "mistici" ed evocativi, con trasfigurazione di oggetti e personaggi: memorabile a tal proposito la sequenza della giostra proposta nel primo episodio ma anche l'insospettabile potere di Betty, l'auto di Mr. Wednesday, alias Odino.
Non ho approfondito molto alcuni aspetti ma, come suggerisce il cambiamento dell'attrice che impersona Media (da un'ottima Gillian Anderson si passa a una, per me, sconosciuta e poco efficace Kahyun Kim) o la sparizione di Mr. Jacquel (alias Anubi) ci son stati alcuni problemi in fase di produzione...e ce ne saranno altri per la terza stagione (da quel che ho capito hanno tagliato il personaggio di Mr. Nancy, alias dio Anansi). Ecco, non ho indagato più di tanto ma sospetto che queste dinamiche abbiano costretto a qualche cambio di rotta durante la realizzazione di questo stagione anche perché, rispetto alla precedente, mi è sembrata meno ordinata e un po' più dispersiva e, in certi momenti, sconclusionata. 
A inizio puntata non ci sono più le storie di Mr. Ibis a spiegare come le divinità siano giunte negli USA, tuttavia ci sono vari flashback che cercano di gettar luce - e indizi - su alcuni personaggi. Si scopre qualcosa di più su Technical Boy (che, rispetto alle altre divinità moderne, forse è meno recente di quel che sembra) o sull'inquietante Mr. World, divinità legata alla globalizzazione ma anche alla manipolazione delle masse. Suo l'incipit dell'ottavo episodio, con un monologo incentrato su concetti legati alla paura e al controllo che, visto il periodo, risultano assai attuali.




Ma c'è spazio per saperne di più anche sul conto di Shadow Moon, Mad Sweeney e dello stesso Mr. Wednesday: i tre sono ovviamente legati, se così possiamo dire, e difatti nelle ultime due puntate non mancano i colpi di scena che li riguardano fermo restando che i rapporti tra di loro risultano sempre ruvidi, contorti e poco trasparenti. E sempre con riferimento a loro gli autori hanno giocato con la figura di Laura Moon, amata e aiutata oppure detestata e tenuta distante.
Dei tre uomini, sinceramente, quello più complesso e difficile da inquadrare rimane Mad Sweeney, un personaggio tormentato e sfaccettato, alla ricerca di se stesso e di qualcosa che sa di aver perduto. Anche perché sembra aver vissuto varie vite, impersonando ruoli diversi nel tempo.  
Il sesto episodio, Donar the Great, gioca invece un ruolo fondamentale per spiegare alcune dinamiche legate a Mr. Wednesday e ad anticipare il colpo di scena dell'ultima puntata...anche se, tutto sommato, già si intuiva qualcosa considerando che più di una volta i personaggi si son appellati a lui come "padre universale". Probabilmente è per via di quel che è accaduto a Thor Donar che ha cercato di far fuori una certa donna, così da evitare problemi per Shadow Moon. Mr. Wednesday rimane comunque un personaggio istrionico e misterioso, indubbiamente falso e manipolatore.

sabato 7 marzo 2020

Ajin Demi-Human (season 2)

Titolo: Ajin Demi-Human (season 2)
Studio d'animazione: Polygon Pictures 
Anno: 2016
Numero episodi: 13

La trama in breve:
La seconda stagione continua da dove si era fermata la prima stagione, seguendo le vicende degli Ajin (una nuova razza umana capace di sanare le proprie ferite, resuscitare ed evocare misteriosi golem) che, di fronte alla minaccia rappresentata da Sato, scelgono se collaborare con quest'ultimo per una sorta di rivolta capace di destabilizzare la società attuale o ostacolarlo, alleandosi con Kei Nagai ....

Il mio commento:
Della prima stagione di Ajin Demi-Human avevo parlato quasi un anno fa (qui potete trovare il link al mio commento). Ne ero rimasto piacevolmente soddisfatto e quindi eccomi a scribacchiare qualcosa sulla seconda stagione, di cui ho recentemente concluso la visione su Netflix.
Innanzitutto, un po' come per la Casa di Carta, prima e seconda stagione sono in realtà un unico arco narrativo che esplora l'ambientazione e i personaggi proposti, concentrandosi in particolar modo su Kei e su Sato senza tralasciare del tutto anche gli altri co-protagonisti.
Inutile dire che la coalizione di Ajin terroristi organizzata da Sato cresce, nella storia, per pericolosità e deriva: non è affatto facile fermare chi non ha nulla da perdere ma, soprattutto, può rigenerarsi e resuscitare. Se a questo aggiungiamo una buona preparazione militare, la presenza di un hacker tra i militanti e una discreta capacità tattica e strategica, vien da sé che il rischio di veder il governo giapponese soccombere è alto.
Di contro, coloro che possono contrastarlo sono un gruppo eterogeneo composto da agenti speciali ben addestrati (ma umani) e tre Ajin per lo più inesperti e che, per altro, devono agire nell'ombra per non rischiare di venir catturati da quello stesso governo che vogliono aiutare e che ha sguinzagliato squadre di agenti speciali anti-ajin.
In tutto ciò si incastrano vicende personali e approfondimenti sui personaggi che ci permettono di comprendere meglio i rapporti che si son venuti a creare tra di loro (in particolare tra Tosaki e Izumi) oppure di introdurre qualche elemento a sorpresa (come il golem alato che può venir evocato da Takeshi Kotobuki, un personaggio secondario che facilita l'incontro tra Kei e l' "amico" Kaito, funzionale a rincuorare il protagonista dopo una discreta crisi di panico dovuta a Sato...).



Come nella prima stagione, anche in questa la narrazione procede con buon ritmo, senza annoiare, e inscenando quasi una partita a scacchi, dove sangue freddo e strategia possono fare la differenza. Non mancano ovviamente i colpi di scena - soprattutto posti a fine puntata e/o in occasione dei confronti con Sato - e qualche deriva di trama - vedasi coinvolgimento di agenti speciali americani - funzionale, probabilmente, ad ampliare lo scenario in vista di una terza stagione. Tra l'altro, proprio la presenza degli agenti americani lascia intuire un certo maschilismo da parte degli autori visto che sia Izumi Shimomura che Carley Myers sono entrambe Ajin donne al servizio di umani autorevoli che le trattano come pezze da piedi ma che ugualmente desiderano venir trattate male, ci tengono anzi...