Autore: Kenji Tokitsu
Editore: Luni Editrice
Genere: storia, saggio
Pagine: 177
La trama in breve:
Miyamoto Musashi (1584-1642), è una figura leggendaria della cultura popolare giapponese; maestro di spada, pittore, scultore, calligrafo, ci ha lasciato un'opera scritta che occupa un posto rilevante nella storia dell'arte giapponese della spada. La strategia e la riflessione sul combattimento che fanno da sfondo alla sua vita le conferiscono una pluralità di dimensioni. È questa tensione a scrivere sulla propria arte che costituisce la particolarità della sua opera. Musashi combatte il suo primo duello mortale a tredici anni, e persevererà tutta la vita nella ricerca dell'arte della spada, che chiamerà "strategia". Per lui l'arte della spada è un'espressione globale della personalità dell'adepto: è grazie alla perseveranza nell'allenarsi per tutta la vita senza mai allentare la tensione, sempre all'erta come fosse in guerra, e soprattutto grazie a un attenzione e a una concentrazione, a una lucidità senza vuoti, che ha potuto attraversare indenne 6 battaglie e, da vincitore, 63 duelli.
Il mio commento:
Ho letto questo testo su consiglio del buon Ale ma, probabilmente, il fatto di essermici dedicato con poca regolarità mi ha portato, probabilmente, a non apprezzarlo appieno.
Non è una lettura per tutti, credo: se non si conosce nulla di storia giapponese penso sia ostico da leggere.
E il fatto di non essere organizzato come un romanzo ma più come un saggio o un testo di approfondimento, secondo me, né ostacola la fruizione.
Non è una lettura per tutti, credo: se non si conosce nulla di storia giapponese penso sia ostico da leggere.
E il fatto di non essere organizzato come un romanzo ma più come un saggio o un testo di approfondimento, secondo me, né ostacola la fruizione.
Quanto al contenuto in sé, devo dire invece che l'ho trovato molto preciso, rigoroso, ricco di note, di spiegazioni e di riferimenti. Lo stile di scrittura è piuttosto schietto e diretto e rispecchia, da un lato, la mentalità nipponica, dall'altra lo spirito delle arti marziali. Va infatti considerato che l'autore del testo è Kenji Tokitsu, esperto di arti marziali e fondatore dello stile shaolin-mon, per cui nel corso della lettura si avverte il punto di vista di un praticante, pragmatico e attento a cogliere dinamiche e peculiarità di certe strategie mantenendo comunque una certa obbiettività e compostezza. Non è suo intento esaltare Musashi Miyamoto, personaggio più che noto della storia giapponese, autore del "Il libro dei cinque anelli" (Gorin-no-sho), abile combattente e figura fondamentale per la definizione dei principi alla base del budo, per le arti marziali nipponiche.
Un uomo che, comprensibilmente, nel tempo è stato oggetto di studi e approfondimenti che hanno finito per proporne una versione romanzata e ripulita, forse anche decontestualizzata da certi riferimenti fisico-sociali. Ecco allora che il testo in questione mira invece a ripulire Miyamoto Musashi da tutto ciò, esaminando e confrontando varie fonti al fine di comprendere meglio chi egli fosse, come avesse vissuto e combattuto.
Non c'è l'intento di sminuirlo ma di rendere onore alla sua figura, per certi versi, e dall'altro di far chiarezza su certe dinamiche legate alle strategie adottate dallo stesso Miyamoto che, non sempre, si son rivelate "pulite e corrette". Anzi.
Un uomo che, comprensibilmente, nel tempo è stato oggetto di studi e approfondimenti che hanno finito per proporne una versione romanzata e ripulita, forse anche decontestualizzata da certi riferimenti fisico-sociali. Ecco allora che il testo in questione mira invece a ripulire Miyamoto Musashi da tutto ciò, esaminando e confrontando varie fonti al fine di comprendere meglio chi egli fosse, come avesse vissuto e combattuto.
Non c'è l'intento di sminuirlo ma di rendere onore alla sua figura, per certi versi, e dall'altro di far chiarezza su certe dinamiche legate alle strategie adottate dallo stesso Miyamoto che, non sempre, si son rivelate "pulite e corrette". Anzi.