Titolo originale: Life in a Day
Regia: Kevin Macdonald
Anno: 2011
Genere: documentario
Cast: persone qualunque da tutto il mondo
Descrizione:
24 luglio 2010. È questa la data a cui fanno riferimento tutte le immagini che si vedono in questo documentario dall'originale concezione. La società di produzione di Ridley e Tony Scott, in collaborazione con YouTube, aveva chiesto di inviare immagini riprese in quella giornata da tutte le parti del mondo. Hanno risposto filmmaker o videoamatori da 197 Paesi per un totale di circa 80.000 cortometraggi. Una mole immensa di lavoro per i selezionatori che hanno portato il materiale a una durata di 100 ore per poi ridurlo drasticamente agli attuali 95 minuti. (fonte mymovies)
Questa volta la pellicola di cui vado a ciarlare non è un film vero e proprio, con trama e realizzazione discutibili, bensì un progetto collettivo realizzato su iniziativa dei fratelli Ridley e Tony Scott grazie a Youtube e ai contributi di numerosi partecipanti da tutto il mondo. In pratica è un Social Movie globale, per cui non c’è uno sviluppo vero e proprio con uno o più personaggi da seguire, semplicemente viene esplorato il mondo attraverso testimonianze visive raccolte nella medesima giornata.
Il risultato complessivo è quello di un variegato e suggestivo documentario nel quale si esplorano le diversità e le ricchezze che la razza umana possiede dal punto di vista, appunto, della diversificazione delle culture e dei modi di essere e di sentire.
Il montaggio delinea comunque una certa sequenzialità tra i cortometraggi degli utenti, soffermandosi sui diversi momenti della giornata e proponendo uno scorcio di come vengono affrontati in Occidente, in Africa, in Asia e via dicendo. Il risveglio, la colazione, la nascita, il lavoro, il viaggio… momenti della giornata che per quanto possiamo considerare banali e quotidiani riescono comunque a destare interesse o curiosità solo per il fatto di vederli vissuti da persone altre rispetto a noi, in contesti familiari o ignoti.
Non mancano poi nel film alcune situazioni “forzate”, in cui vengono sottoposti dei quesiti - cosa ami, cosa temi... - e ciascuno dei contributi mostrati permette l’esposizione di un punto di vista. Interessante notare come certe priorità e certe preoccupazioni cambino, a seconda del contesto di vita: se nel Primo mondo le paure più grandi riguardano la perdita del partner, nel Terzo mondo sembra destare maggior preoccupazione il pensiero di riuscire a tornare a casa sano e salvo.