martedì 27 dicembre 2022

1899 - She-Hulk - Obi-Wan Kenobi - The Sandman

Questi ultimi mesi dell'anno sono stati tosti, soprattutto in termini lavorativi, ma anche per impegni e piccoli imprevisti familiari. Nonostante l'esiguo tempo libero e le ridotte energie e capacità mentali (e queste non sono novità), son riuscito ugualmente a concludere la visione di alcune serie e film: mi ero ripromesso di postare qualcosa in merito ma alla fine ho deciso di ripiegare su un post cumulativo. Per cui...cominciamo ^_^

1899

Cominciamo dalla serie tv che io e Silvia abbiamo terminato di vedere più recentemente. Direttamente dai creatori di Dark, 1899 è indubbiamente una produzione intrigante e misteriosa. Magari un po' noiosa e lenta all'inizio, ma via via la narrazione prende il via arricchita da numerosi colpi di scena che, puntata dopo puntata, spiazzano lo spettatore sino ad un epilogo che poi tanto epilogo non è. Direi che una seconda stagione, come minimo, è necessaria per chiarire e completare la storia proposta.
Fotografia, regia, effetti speciali, musiche, atmosfera, colpi di scena, misteri, un buon cast: questa serie ha tutte le carte in regola per diventare un nuovo fenomeno televisivo o, per lo meno, per insegnare qualcosa in termini di sceneggiatura.
Ne siamo rimasti piacevolmente contenti sebbene, ovviamente, non ci sia tutto chiaro e permangano molti punti oscuri. Qual è lo scopo della simulazione? Oppure sono tutti sogni lucidi collegati? Oppure siamo dentro a qualcosa di simile a Matrix o al 13-esimo piano? E se invece fossero semplicemente le fantasie deliranti di una pazza distrutta dal dolore per la perdita della propria famiglia? 
Ad ogni modo, se non l'avete vista e siete alla ricerca di qualcosa che possa stimolare la vostra curiosità e intelletto, questa serie probabilmente fa per voi. In particolar modo se avete amato Dark

domenica 11 dicembre 2022

Accettazione

Titolo:
Accettazione
Autore: Jeff VanderMeer
Editore: Einaudi
Genere: fantascienza
Pagine: 280


La trama in breve:
Dopo che, al termine di Autorità, il confine dell’Area X ha iniziato improvvisamente a espandersi e inghiottire ogni cosa nella sua avanzata, a cominciare dalla sede della Southern Reach, la situazione sulla «costa dimenticata» sta precipitando. Controllo, aiutato dalla misteriosa creatura che ha le fattezze e i ricordi della biologa e si fa chiamare Uccello Fantasma, si inoltra nel cuore dell’Area X, verso il faro da cui ogni cosa sembra essere partita. Sembra che tutti i personaggi della trilogia dell’Area X in qualche momento della loro vita abbiano visitato il faro. Verremo cosí a conoscenza della storia del suo guardiano, un uomo tormentato, con un passato di predicatore e troppi, forse ingiustificati, sensi di colpa, che proprio al faro pare aver riconquistato una qualche forma di pur precaria serenità. Anche grazie all’amicizia di una bambina dei dintorni, Gloria, con cui stabilisce un legame profondo, una relazione che saprà sopravvivere ai cataclismi successivi all’«evento». Ma veramente la Southern Reach è stata creata dopo l’evento che ha generato l’Area X o esisteva da molto, molto prima? E, soprattutto, chi ha innescato il processo che ha dato vita all’Area X e perché? Forse già ora, in qualche angolo del pianeta, un’«anomalia» dall’origine sconosciuta sta alterando la realtà in modi cosí sottili che probabilmente passerebbero inosservati. Oppure, sembra dirci Jeff VanderMeer, l’Area X è già dentro di noi, è un qualche seme gettato nel nostro passato – un silenzio, un rimpianto un dolore soffocato, un amore mai dimenticato – che cresce e ci altera, ci trasforma in modi che non sempre siamo pronti ad accettare. O, invece, l’Area X è il totalmente altro, qualcosa di cosí lontano dall’esperienza umana da apparire alieno, incomprensibile, terribile anche quando persegue scopi tutt’altro che distruttivi? Non è di risposte che abbiamo bisogno oggi, ma di nuove e piú giuste domande. (fonte IBS)


Il mio commento:
Ed eccomi qui per un breve commento al terzo libro della trilogia dell'Area X, Accettazione. Un testo che ho letto molto più velocemente del precedente, vuoi per via delle trasferte di lavoro che, tra viaggi in treno e/o tempo tranquillo in hotel, mi hanno concesso maggior tempo per dedicarmici, vuoi per la maggior varietà e densità di eventi rispetto al precedente Autorità. Che probabilmente si configura come quello più noioso e meno interessante dell'arco narrativo proposto da Jeff VanderMeer.
In Accettazione la narrazione si dipana tra presente e passato, con flashback e recupero di parti di storia fondamentali per comprendere qualcosa circa la genesi dell'Area X.
Nelle parti al presente vi sono le esplorazioni da parte di Uccello Fantasma (una clone della biologa) e di Controllo (alias per John Rodriguez) che nel precedente capitolo avevano varcato il confine e sono ormai giunti nell'Area X. Qui ritrovano la vice direttrice Grace, scoprono cosa è successo alla biologa e, soprattutto, si trovano faccia a faccia con gli aspetti misteriosi e inquietanti che riguardano l'Area X, in termini di fenomeni "naturali" e presenze e scorrere del tempo.

domenica 27 novembre 2022

Gli anelli del potere



Titolo: Gli anelli del potere
Episodi: 8
Anno: 2022
Genere: fantasy


La trama in breve:
Migliaia di anni prima degli eventi raccontati ne Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, durante un periodo di relativa pace, nel corso della Seconda Era della Terra di Mezzo, si assiste alla forgiatura degli Anelli del Potere, all'ascesa dell'Oscuro Signore Sauron, alla caduta del regno insulare di Númenor e all'ultima alleanza tra Elfi e Uomini. (fonte wikipedia)


Il mio commento:
Visto ormai quasi un mese fa, ne approfitto solo ora per lasciare un breve commento su questa serie fantasy ispirata alle opere di Tolkien di cui in rete potete trovare numerosi commenti e critiche nonochè recensioni più articolate e complete (ad esempio questa su AnonimaCinefili). 
Indubbiamente si tratta di una serie che possiede un suo fascino e che per alcuni aspetti è realizzata anche piuttosto bene, soprattutto considerando il considerevole budget e il fatto che il materiale a cui potevano attingere era risicato. Se non ho capito male, Amazon e gli showrunner della serie avevano a disposizione appendici e stralci di testi di Tolkien. Poi, dall'usarli in modo sensato o scellerato, anche considerando tutto il resto della sua produzione e quello che il pubblico conosce c'è differenza, me ne rendo conto.
Per cui, dicevo, per alcuni aspetti la serie è decisamente notevole. Mi riferisco in particolare ad effetti speciali e scenografie, oltre che ad alcune parti molto evocative e suggestive (vedasi il lamento per la montagna, le dinamiche di vita dei Pelopiedi, Numenor o tutta l'evoluzione del presunto Gandalf) (per altro, e gli altri ishtari dove stanno? mah...).
Lasciano invece il tempo che trovano, a mio avviso, le critiche sul melting pot proposto dalla serie; mi preoccupano di più la psicolabilità delle genti che popolano la scena e talune soluzioni "dubbie" (vedasi gli elfi con taglio di capelli probabilmente ottenuti con moderni rasoi elettrici) che potevano essere evitate.
Per il resto invece, nonostante una partenza interessante, tutto scivola via in modo troppo frettoloso e non sempre sensato. Oltretutto, per una serie intitolata "gli anelli del potere" farli comparire in tutta fretta negli ultimi minuti dell'ultima puntata mi ha dato molto ma molto da pensare...anche perchè, in teoria, quelli degli elfi sono stati gli ultimi anelli creati...mah...

domenica 30 ottobre 2022

Autorità

Titolo
: Autorità
Autore: Jeff VanderMeer
Editore: Einaudi
Genere: fantascienza
Pagine: 286


La trama in breve:
Se non avete mai sentito parlare dell'Area X è merito della Southern Reach. Da trent'anni un fenomeno dall'origine sconosciuta sta alterando l'ecosistema costiero di un territorio nel Sud degli Stati Uniti. Cosa (o chi...) ha generato l'Area X, cosa avviene all'interno del confine impenetrabile che la divide dal resto del mondo, quale destino attende chi decide di esplorarla? Sono domande a cui, da trent'anni, tenta di rispondere la Southern Reach, un'agenzia governativa segreta incaricata di studiare il fenomeno. Senza risultati, almeno finora. Alla Southern Reach c'è un nuovo direttore: John Rodriguez, anche se tutti lo chiamano Controllo. Eppure quello che sembra mancargli è proprio il controllo sulle cose. A cominciare dalla struttura che è stato chiamato a dirigere, dove tutti perseguono i loro scopi, tanto segreti quanto personali. La sua vice, per esempio, ancora legata alla direttrice precedente e forse a conoscenza dei veri motivi che hanno spinto l'ex capa a prendere parte alla dodicesima missione nelle vesti della psicologa. O i membri della sezione scientifica con i loro terribili e pericolosi esperimenti con i conigli. O Whitby che sembra sapere troppe cose per un semplice «tuttofare». A Controllo basterà poco per capire che i misteri della Southern Reach sono altrettanto numerosi e pericolosi di quelli dell'Area X. Qual è il vero scopo della Southern Reach? Chi la comanda? A quale autorità risponde? E chi ha messo lí Controllo? Per rispondere a queste domande, Controllo potrà contare su un unico, imprevisto alleato. Lo capisce appena la guarda negli occhi, nella sala degli interrogatori dove l'hanno portata appena è ricomparsa al di qua del confine: la biologa è tornata.  (fonte Amazon)


Il mio commento:
Indubbiamente un libro interessante, ben scritto, affascinante e misterioso anche se, forse un po' troppo chiuso in se stesso, pesantino ecco. 
Non è stato banale leggerlo e non è al contempo semplice parlarne, anche perché i fatti e gli eventi non sono poi molti e si mescolano a flussi di coscienza e divagazioni che creano una sorta di assimilazione del lettore, la cui esperienza di lettura e scoperta si fonde con il vissuto, le emozioni e le riflessioni del protagonista. 
L'autore riesce a far immedesimare il lettore nel protagonista - se così si può definire - tale John Rodriguez neo direttore della Southern Reach. Anche lui, ovviamente, alle prese con il mistero dell'Area X e delle persone sparite o riapparse in seguito alle varie spedizioni esplorative organizzate.
Nelle circa 280 pagine che compongono il testo, a esser sinceri, probabilmente sarebbe stata gradita maggior azione ed elementi chiarificatori tuttavia, essendo questa parte di testo ambientata all'esterno dell'Area X la narrazione ci porta a seguire le indagini su di essa, accompagnando il protagonista nelle sue riflessioni, scoperte e sconfitte.
Qua e là ci sono colpi di scena spiazzanti anche se, personalmente, alcuni elementi li ho assimilati "male" perché alcuni personaggi li ho confusi tra loro, forse perché non credevo avessero granché importanza e non li ho degnati della necessaria attenzione. 
Mano a mano che ci si addentra nel libro, aleggia un palpabile alone di angoscia e di frustrazione oltre che di "mancanza". Mancanza di comprensione, di sincerità, di reale conoscenza di ciò che sta accadendo. Aspetti condizionati - come si scopre man mano - anche dall'effetto di ipnosi cui lo stesso Controllo, il nome in codice usato da John, rimane vittima.
Il libro procede in un certo modo fin quasi alla fine - ovvero con indagini, scontri di ruoli, dialoghi e politica, recupero di materiale di studio sull'Area - quando poi vengono introdotti alcuni elementi un po', come dire, inquietanti, e il ritorno di un personaggio dato per disperso/morto nel precedente Annientamento. Fermo restando che ormai non si è più sicuri di nulla, visto che i ritornati dall'Area X sono quasi dei cloni, più o meno riusciti, degli originali.

lunedì 10 ottobre 2022

Tenet



Titolo: Tenet
Regia: Christopher Nolan
Anno: 2020
Genere: azione, fantascienza
Cast: John David Washington, Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Aaron Taylor-Johnson, Clémence Poésy, Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Himesh Patel, Fiona Dourif, Andrew Howard, Martin Donovan


La trama in breve:
In apparenza, in effetti, si tratta della classica spy story in cui un Protagonista (John David Washington), ex agente della Cia reclutato in un'organizzazione chiamata Tenet, deve sventare i piani di un folle oligarca russo (Kenneth Branagh), intenzionato a collezionare e usare pericolosi reattori nucleari; lo farà tramite l'aiuto di un informatore, Neil (Robert Pattinson), e la moglie frustrata del suo nemico, Kat (Elizabeth Debicki), ma le cose ovviamente sono molto più complesse di così. Di mezzo infatti c'è una distorsione temporale che in sostanza rende possibile, sebbene in modo particolare, il viaggiare indietro nel tempo. Questo fa sì che la storia stessa della pellicola si ripieghi su sé stessa, creando dei momenti in cui i flussi temporali si sovrappongono e, in sostanza, si confondono... (fonte wired)


Il mio commento:
Ormai è passato più di un mese da quando l'ho visto grazie a Netflix ma, prima che sia troppo tardi, volevo quanto meno citarlo tra i post di questo mio blog. L'ho trovato interessante e intrigante seppure non semplice da seguire e comprendere. Uno di quei film capace di stimolare dal punto di vista intellettuale e di lasciare qualcosa anche dopo la sua visione, soprattutto per via della sua struttura non lineare (anzi, è una sorta di palindromo).
L'idea di manipolare il tempo e di giocare con linee temporali che si svolgono in modo opposto è di per sè interessante così come la realizzazione di molte delle sequenze proposte risulta di forte impatto, straniante e spiazzante. 
Probabilmente alcuni aspetti potevano essere resi meglio, soprattutto in termini di dialoghi e rigore dei personaggi che sono sempre molto concentrati e impostati, poco naturali nel modo di porsi e di agire. Anche se, va detto, nel caso di qualcuno c'è un passato nel futuro e/o un futuro nel passato che non ci è noto e che determina taluni comportamenti e modi di agire. E questo spiega anche certi atteggiamenti e modi di porsi un po' troppo freddi e distaccati. 

venerdì 9 settembre 2022

Nicolas Eymerich, inquisitore

Titolo:
Nicolas Eymerich, inquisitore
Autore: Valerio Evangelisti
Editore: Mondadori
Genere: fantastico, fantascienza, gotico
Pagine: 274


La trama in breve:
Pubblicato nel 1994 nella collezione Urania, Nicolas Eymerich, inquisitore segna l’esordio nella narrativa italiana del protagonista di una delle saghe più amate, che ormai da anni ha conquistato un pubblico di lettori ben più ampio (e per certi versi esigente) rispetto ai soli appassionati di fantascienza. Basato su un inquisitore catalano realmente esistito nel Trecento, la creatura di Evangelisti è un uomo intollerante e spietato, ma anche intelligente e coltissimo. Le sue avventure si svolgono nel luogo che gli appartiene, l’Europa medievale popolata di cristiani, ebrei, musulmani ed eretici, ma anche in piani temporali diversi, dal nostro passato prossimo fino al futuro più remoto. Perché il Nemico di Eymerich è un’entità metafisica che ripropone attraverso i secoli un’unica, eterna sfida. Un Nemico che può subire solo sconfitte brevi e temporanee…(fonte Mondadori)


Il mio commento:
Letto in formato ebook, più per curiosità di leggere un testo "fantasy" di un autore italiano di cui avevo sentito parlare ma senza reale conoscenza di cosa mi apprestavo a leggere.
La lettura è filata via rapida, visto anche il ritmo incalzante e serrato della narrazione. Il cambio di linea narrativa, ora Medioevo ora futuro sci-fi, è interessante e contribuisce al successo del testo tuttavia può dare anche un senso di spaesamento e creare confusione.
L'impressione infatti è che alcuni aspetti potessero essere gestiti con maggior calma e approfondimento mentre invece tutto si consuma in poco tempo.
Il protagonista, Nicolas, divenuto inquisitore a causa della morte di peste del suo predecessore è un personaggio particolare, non ha conquistato la mia simpatia a esser sincero. E' quasi robotico, molto razionale e implacabile, con alcune manie e, a dirla tutta, ha poco dell'uomo di chiesa. Certo, c'è la fede in Dio e l'impegno a lottare e perseguire il male tuttavia non mostra empatia o quasi sentimenti. Per di più. considerando la rapidità con cui si trova a giostrarsi tra aspetti politici e indagini "complesse" e delicate ha un che di inumano. 
Per altro, come mi par di capire anche leggendo altri commenti al testo, non è neanche ben chiaro se sia stato svelato del tutto il mistero dietro al culto pagano di Diana o comunque se la risoluzione di tutta la storia sia effettivamente avvenuta visto che le trame fantascientifiche e medievali convergono (diciamo così) ma a parer mio non è ben chiaro cosa sia realmente successo. 

sabato 6 agosto 2022

Spider-Man: no way home

Titolo:
Spider-Man: no way home
Regia: Jon Watts
Anno: 2021
Genere: supereroi, azione
Cast: Tom Holland, Zendaya, Benedict Cumberbatch, Marisa Tomei, Jamie Foxx, Alfred Molina, Jacob Batalon, Tony Revolori, J.K. Simmons,Willem Dafoe, Andrew Garfield, Tobey Maguire


La trama in breve:
Spider-Man No Way Home, il film diretto da Jon Watts, vede, per la prima volta nella storia cinematografica di Spider-Man, la vera identità del nostro amichevole supereroe di quartiere rivelata al mondo intero.
La vita del 17enne Peter Parker (Tom Holland), così come quella delle persone a cui tiene, finisce al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica. I pericoli e il caos che circondano Spider-Man rischiano di costare a Peter, a MJ (Zendaya) e Ned (Jacob Batalon) - che i media considerano suoi complici a tutti gli effetti - l'ammissione al college.
Incapace di restare a guardare passivamente infrangersi i sogni dei suoi amici, Peter decide di rivolgersi al Dottor Strange (Benedict Cumberbatch), chiedendogli di ripristinare il suo segreto... (fonte comingsoon)


Il mio commento:
Ero molto curioso di vedere questo film visto il gran parlare che c'è stato e dei commenti mediamente positivi letti qua e là, oltre per il fatto di risultare fondamentale per comprendere film Marvel usciti successivamente, vedasi Dr. Strange nel multiverso della follia. Che vedrò prima o poi ...
Lo Spiderman impersonato da Tom Holland mi piace, è giovanile, geniale, sprintoso, ma anche insicuro e fragile, tuttavia ho un po' di difficoltà a vederlo come ragazzino, ruolo che invece, suo malgrado, deve far suo. E che finisce per diventare occasione di accanimento visto quel che combina quel simpaticone del Dr. Strange. Fosse stato un po' più coscienzioso e saggio, e meno precipitoso, probabilmente tutto il casino che si innesca per via dell'incantesimo di "cancellazione" richiesto dal nostro amichevole Spider-man di quartiere forse lo si poteva evitare. Come facevano notare sul canale youtube di HISHE, bastava chiedere di far dimenticare le parole di Mysterio e il gioco era fatto.
Comunque sia, volevano per forza di cose giocare con le altre dimensioni e così è avvenuto proponendo quindi un film emozionante, ricco d'azione ma anche nostalgico, che vede la comparsa di altri personaggi e volti del franchise come Il goblin, Dr. Octopus, Elektro... 
Cattivoni che lo spettatore "deve" già conoscere e che il nostro beniamino cercherà di aiutare, in un tentativo genuino ma ingenuo di sistemare il pasticcio in cui si viene a trovare - lui e il mondo intero - a causa di un suo "pasticcio" e della rivelazione al mondo intero della sua identità. Azione verso cui poteva intervenire lo Shield o qualche altra entità, supereroistica o governativa che fosse, che invece pensano bene di lasciare tutto ciò sulle spalle di un ragazzino. 
Interessante la trovata - ok ok c'erano già i meme al riguardo - di far coesistere più Spiderman assieme e devo dire che è stata ben sfruttata, soprattutto per gestire lo scontro con i cattivoni di turno e per far emergere lati del personaggio che altrimenti non sarebbero stati facilmente sciorinabili in una sola pellicola.
Amaro l'epilogo proposto ma d'altra parte costituisce uno degli elementi di crescita del personaggio che, proprio grazie alla morte della zia May si scontra con la frase iconica che lo segna: "da grandi poteri derivano grandi responsabilità". 

mercoledì 3 agosto 2022

Annientamento

Titolo:
Annientamento
Autore: Jeff VanderMeer
Editore: Einaudi
Genere: fantascienza
Pagine: 186


La trama in breve:
La conoscono semplicemente come «la biologa». È una donna che non sa ancora di essere pronta a tutto. La corazza dietro cui nasconde la sua fragilità è fatta di segreti. Ma tutto ciò basterà a difenderla dal mistero che l'attende nell'Area X? Con la tensione del thriller, la visionarietà del fantastico e la profondità della grande letteratura, Jeff VanderMeer ha saputo raccontare le nuove, imminenti, antichissime, paure del nostro mondo (fonte Einaudi)

Per trent'anni l'Area X - un territorio dove un fenomeno in costante espansione e dall'origine sconosciuta altera le leggi fisiche, trasforma gli animali, le piante, sembra manipolare lo stesso scorrere del tempo - è rimasta tagliata fuori dal resto del mondo. La Southern Reach, l'agenzia governativa incaricata di indagarne gli enigmi e nasconderla all'opinione pubblica, ha inviato numerose missioni esplorative. Nessuna però è mai tornata davvero dall'Area X: chi, inspiegabilmente, ricompariva al di qua del confine era condannato a un destino peggiore della morte. Questa volta, però, sarà diverso: la dodicesima missione è composta unicamente da donne. Quattro donne che non conoscono nulla l'una dell'altra, nemmeno il nome - sono indicate con la funzione che svolgono: l'antropologa, la topografa, la psicologa e la biologa - accettano di partecipare a un viaggio che assomiglia molto a un suicidio. Cosa le ha spinte a imbarcarsi in una missione tanto pericolosa? La biologa spera di ritrovare il marito, uno dei membri dispersi della spedizione precedente. Ma forse cerca anche di fuggire dai suoi fantasmi. E le altre? Cosa nasconde la psicologa, ambigua leader del gruppo? Quando le quattro esploratrici incappano in una strana costruzione mai segnalata da nessuna mappa, capiranno che fino a quel momento i disturbanti misteri dell'Area X erano stati appena sfiorati. (fonte ibs)


Il mio commento:
Ho letto questo libro perchè incuriosito dalla copertina e dal trailer dell'omonimo film su Netflix con Natalie Portman, ma che ancora non ho visto.
E col senno di poi non so se vorrò vederlo perché, da quel poco che avevo visto, mi pareva "diverso" da quanto letto sinora. Per di più, con tutto il rispetto parlando, non sono così convinto della scelta della Portman per il ruolo della biologa, una figura asociale, appassionata di animali e habitat naturali, cinica e indipendente, con alle spalle un rapporto sentimentale conclusosi proprio a causa dell'Area X e che han determinato la sua partecipazione alla spedizione.
Ma magari è solo un mio limite nel percepire l'attrice israeliana, forse perché la sovrappongo ancora a Padme della trilogia di Star Wars.
Al netto di questi discorsi, che lasciano il tempo che trovano, l'opera di VanderMeer nel complesso mi è piaciuta. L'ho trovata particolare e suggestiva nella sua narrazione, che mescola racconto biografico in prima persona, esplorazione, mistero, fantascienza e horror. Anche come stile, seppure all'inizio non mi convincessero molto tutte quelle frasi sintetiche e quasi mozzate, alla fine lo promuovo.
Lo sviluppo della storia risulta molto coinvolgente e riesce a catturare l'attenzione del lettore, senza mai svelare troppo e giocando su situazioni e luoghi "quasi normali", seppure oggetto di mutazioni e ricombinazioni a più livelli. Prima di questo mio commento ho riportato due estratti relativi alla trama del libro per darvi un'idea di cosa esso contenga e di come possa essere percepito o fatto percepire, incontrando i gusti di lettori differenti per età e preferenze di genere.
Nonostante l'ambientazione e la situazione proposte non sembrino particolarmente nuove, lo sviluppo e la presenza dei vari elementi sono invece molto accattivanti, con risvolti che vengono rivelati pian piano, mantenendo suspense e mistero su un buon livello nonostante l'autore preferisca narrare con ritmo non velocissimo. Non tutto viene rivelato, ovviamente, anche perché stiamo parlando del primo libro di una trilogia.

sabato 30 luglio 2022

Stranger Things 4 (Quarta Stagione)


Titolo:
Stranger Things 4 (Quarta Stagione)
Anno: 2022
Episodi: 9
Genere: horror, sci-fi, fantastico, drammatico

La trama in breve:
In un flashback del 1979, viene mostrato che il dottor Martin Brenner sta facendo esperimenti su molti bambini che possiedono abilità soprannaturali, fino a quando un misterioso incidente li uccide tutti tranne Undici, a cui Brenner dà la colpa. Nel 1986, otto mesi dopo l'incidente di Starcourt Mall, Joyce, Will, Jonathan e Undici si sono trasferiti in California, nella cittadina di Lenora Hills, dove la ragazza lotta con la perdita dei suoi poteri ed è vittima di bullismo da parte di altri studenti, in particolare della compagna di classe Angela e del suo gruppo di amici. Joyce riceve per posta una bambola di porcellana, in apparenza proveniente dalla Russia e, dopo aver contattato Murray Bauman per capire come procedere senza correre rischi, vi trova una nota nascosta all'interno che afferma che Hopper è vivo. Ad Hawkins, intanto, Mike e Dustin si sono uniti all' "Hellfire Club" della loro scuola superiore, una società a tema Dungeons & Dragons guidata dall'eccentrico Eddie Munson... (fonte wikipedia)


Il mio commento:
Dopo aver già visto le precedenti stagioni, nonostante i numerosi spoiler più o meno schivati nella navigazione web o nello scambio con amici e colleghi, son riuscito a concludere la visione della quarta stagione (un paio di settimane fa...) e non volevo mancare occasione per parlarne un poco.
Come per le precedenti, anche in questa quarta stagione di Stranger Things si cerca di procedere con una narrazione corale, dedicando spazio ai vari personaggi e alla loro crescita, introducendone di nuovi, dando seguito alle dinamiche pregresse e lanciandone di nuove. In tutto ciò i tempi son stati forse un po' sbilanciati: le puntate sono piuttosto lunghe e in molte ci sono "lungaggini" che finiscono con il togliere tempo ad altro.
Ovviamente, per guardare questa serie, si deve un pochino spegnere il cervello e accettare quanto proposto che, diciamocelo, a volte scivola via in modo un po' troppo "semplice". Viaggi tra Stati senza alcun problema di pecunia o rifornimento carburante, genitori minimamente preoccupati dei propri figli di cui non hanno contatti per giorni nonostante in città si aggirino potenziali killer, accessi a manicomi senza alcun controllo preventivo, aree sottoposte a sequestro per crimini lasciate in libero accesso alla collettività, individuazione di una "porta" nel deserto senza alcun ausilio di gps o similare, individuazione di un varco dimensionale sul fondale di un lago con tanto di tuffi notturni...e non scordiamoci di chi, tutto sommato, dopo mesi di prigionia non è che se la passi, fisicamente, poi tanto male. Manco sente il freddo nella sua fuga a piedi nudi sulla neve della steppa siberiana, parlo di Hopper ovviamente.
Ho apprezzato però i flashback ambientati nel passato, funzionali alla trama e all'introduzione del villain di quetsa stagione, ma anche per chiarire meglio il rapporto tra Undici e suo "padre", il dottr Brenner, e con il personaggio di Henry-Vecna. Anche se, ecco, ho trovato assai fastidiosa la sua voce "da mostro" effettata e, dall'altro lato, mi ha fatto sorridere la sua assenza di pudore o di rammarico per aver perso, come dire, alcune parti di sè. Che poi, capisco che abbia ricevuto "un'accoglienza fulminea" nel suo viaggio nel Sottosopra, ma come cavolo è campato tutti quegli anni? Cibo e acqua ci sono? 
Tra l'altro pensavo che anche starci per poco fempo fosse nocivo per la salute, mentre ormai chiunque può andar e venire nel SottoSopra anche scalzo e a petto nudo senza risentirne °_°
Malgrado alcune "situazioni" discutibili, indubbiamente la serie riesce a coinvolgere e appassionare  spettatori diversi per età e gusti. Ci sono anche vari riferimenti nerd e/o ad altre opere e film e, ovviamente, tanta buona musica che non guasta nel creare la giusta atmosfera. Anche il modo in cui è stato fatto percepire D&D negli anni 80, ovvero il fatto che fosse associato a satanismo e brutte cose, è piuttosto realistico oltre che funzionale per gli sviluppi della trama. Quanto meno per far ricadere i sospetti degli omicidi su quel folle metallaro nerd di Eddie Munson e concedere spazio a Jason, il più popolare della scuola, di aizzare gli animi del paese. Jason di cui per altro non sentiremo la mancanza e che, forse, avrebbe dovuto farsi qualche domanda in più sul comportamento della sua ragazza...
Molti dei personaggi proposti risultano comunque significativi e ben resi. Su tutti mi è rimasto nel cuore Eddie Munson e ci son rimasto davvero male per il suo epilogo, come moltissimi altri fan della serie da quel che leggo in giro (ci son infatti anche teorie su un suo possibile "ritorno" nella prossima stagione...). D'altra parte, anche se non fosse andata così, cosa poteva aspettarsi nel tornare a casa? Sarebbe stato comunque marchiato come infame e assassino...però la sua fine rimane ingiusta e dolorosa, fermo restando che si era imbarcato di sua sponte in una missione abbastanza pericolosa e tendenzialmente suicida.

domenica 24 luglio 2022

The Boys - Stagione 3

Titolo:
The Boys - stagione 3
Episodi: 8
Anno: 2022
Genere: supereroi


La trama in breve:
Un anno dopo la questione di Stormfront con cui si chiudeva la seconda stagione della serie, Butcher e i Boys (meno LM, che si è ritirato) ora lavorano come appaltatori per il Bureau of Superhero Affairs di Victoria Neuman per arrestare i super problematici, con Hughie che funge da loro tramite. L'amministratore delegato della Vought, Stan Edgar, offre a Starlight (che ora esce pubblicamente con Hughie) il ruolo di co-capitano dei Sette per ricostruire la reputazione della multinazionale, il tutto con grande sgomento di Patriota - la cui popolarità e consenso sono nettamente calate dopo la scoperta dell'indole nazista di Stormfront con cui aveva una relazione. In tutto ciò, Edgar tenta anche di vendere il V temporaneo, una variante del composto V che fornisce poteri temporanei della durata di 24 ore, al candidato presidente degli Stati Uniti, in modo tale da utilizzarlo per creare dei soldati invincibili in guerra... (fonte wikipedia)



Il mio commento:
Nonostante il successo ottenuto, questa terza stagione mi ha convinto parzialmente. Non nego che ci siano scene e situazioni molto forti e interessanti, spregiudicate e fuori dalle righe, alcune al limite della censura, né nascondo l'attrattiva che la serie sa innescare nonché il carisma e la buona resa dei personaggi proposti. tuttavia ci sono vari aspetti che mi son sembrati gestiti in modo poco efficace.
Resta, per carità, una serie di buon livello e, probabilmente, quella più nota per fornire una versione "alternativa" dei super-eroi ma, a mio avviso, molte dinamiche potevano venir gestite diversamente senza necessariamente puntare allo scandalo.
Ricordo a te lettore che parlo da profano della serie a fumetti, che non ho letto, ma da cui la serie televisiva si scosta sempre più anche con scelte molto discutibili.
Tra gli aspetti che m hanno convinto in parte c'è questa cosa del composto V temporaneo, che mi ha fatto venire in mente il film Project Power (di cui avevo parlato qui). Evidentemente per contrastare i super servono poteri affini, e indubbiamente il ricorso a tali poteri determina anche delle crisi e delle domande nei Boys (Butcher e Hughie) che ne fanno uso, i quali sembrano inebriati da tali potenzialità che i loro corpi possono offrire. Non è però ben chiaro come si manifestino i poteri e in base a quale criterio uno finisca con il poter tele-trasportarsi o sparare raggi dagli occhi. Butcher con i super poteri comunque costituisce un bel ossimoro e credo che Karl Urban l'abbia ben reso.
Di contro, proprio in tema di poteri, considerando anche tutto quello che si innesca con il recupero di Soldier Boy (la versione egoista e senza cuore di Capitan America) son rimasto poco soddisfatto dallo scontro tra super. Voglio dire in Invincible (per carità è un cartone animato), quando OmniMan e suo figlio lottano, distruggono palazzi e montagne. In Man of Steel, lo scontro tra criptoniani determina devastazioni su larga scala. Qui, nonostante ad azzuffarsi ci siano Patriota, Soldier Boy, Queen Maeve e Butcher potenziato, mancao un muro riescono a buttar giù °__°

venerdì 17 giugno 2022

Ho visto cose che...

Ho visto cose che voi umani .. .avete sicuramente visto, prima di me, visto che son sempre in ritardo sui tempi ^_^
Che poi, ridendo e scherzando, ho realizzato che quest'anno sono 15 anni che esiste questo spazio web, avviato nel 2007 senza un particolare progetto in mente ma sull'onda dell'entusiasmo, della passione, delle energie e del tempo libero che allora erano maggiori.
Per carità, non che io sia vecchio (in realtà esattamente oggi sono 40 anni ^_^) però il tempo cambia e, ovviamente, ci sono conseguenze su tempo libero ed energie dedicabili ai propri interessi.
Comunque sia, dicevo che negli ultimi mesi "ho visto cose" di cui avrei voluto parlarvi e scrivere su questo spazio web ma alla fine ho optato per una versione sintetica:

Freaks out

Film italiano del 2021 per la regia di Gabriele Mainetti, un po' fantasy, un po' drammatico, un po' poetico, un po' super-eroistico. Avevo iniziato a scrivere un post a fine aprile, quando l'avevo visto e ne ero rimasto affascinato, ma non son riuscito a concluderlo per causa di forza maggiore, e me ne rammarico, ma spero lo stesso di riuscire a trasmettere la soddisfazione provata anche con queste poche righe.
Già al tempo di Lo Chiamavano Jeeg Robot, Mainetti aveva dimostrato di saper fare cinema e qui lo riconferma, con una produzione degna di nota, ben accolta dalla critica, e che ho trovato coinvolgente, splendida e meravigliosa. 
Difficile restare indifferenti alla storia proposta, che ammicca alla Storia vera (sono gli anni della seconda guerra mondiale), tirando in ballo temi come la persecuzione razziale, l'integrazione e il diverso in generale, ma ammiccando anche al mondo dei fumetti, in particolare quello degli X-Men. Sorretta da un'ottima narrazione, da momenti intensi impreziositi da fotografie e musiche di alto livello e, non da ultimo, da un ottimo cast - in particolare Aurora Giovinazzo, Franz Rogowski e Max Mazzotta - Freaks Out è una visione consigliatissimo davvero!

lunedì 13 giugno 2022

I figli di Dune

Titolo:
I figli di Dune
Autore: Frank Herbert
Editore: Editrice Nord
Genere: fantascienza
Pagine: 411


La trama in breve:
Sono passati nove anni da quando Paul Muad'dib è scomparso nel deserto affidando la reggenza dell'impero e la cura dei figli alla sorella Alia. La trasformazione ecologica di Arrakis prosegue con regolarità mentre il pianeta vive un periodo di grandi cambiamenti sociali ed economici e la religione sorta attorno alla carismatica figura di Paul Muad'dib, trasformata da Alia in una soffocante burocrazia che minaccia di ridurre in schiavitù la galassia, richiama notevoli folle di pellegrini provenienti da migliaia di mondi. Alia, intanto, si appresta a distruggere l'opera del fratello, servendosi delle trame della vecchia aristocrazia e del Bene Gesserit, che opera attraverso Lady Jessica, per completare l'antico programma genetico prodotto da Paul. Spetterà a Ghanima e Leto, figli di Paul e detentori dell'immenso e terrificante potere della memoria genetica dell'umanità, mettere a posto le cose. (fonte Amazon)


Il mio commento:
Dopo aver letto Dune e Messia di Dune, era d'obbligo proseguire con la saga di fantascientifica di Frank Herbert con questo terzo romanzo della serie. Un testo tutt'altro che leggero e banale che, anzi, ho trovato ostico da leggere...sarà anche la ridotta capacità mentale dovuta al periodo lavorativo e alle energie dedicate a Lorenzo, che ormai ha superato la boa dei 15 mesi.
Indubbiamente stiamo parlando di un libro memorabile, importante, nel quale l'autore ha posto molta cura profondendo rigore e misticismo come nei precedenti.
La narrazione tuttavia ne risente e non è sempre così agevole, vuoi anche per il ritmo con cui procede, non omogeneo. Analogamente ai precedenti anche qui vi sono accelerazioni, soprattutto verso il finale, ed ellissi con episodi che si svolgono molto velocemente (vedasi la seconda morte di Duncan Idaho) o che non vengono descritti (la preparazione e l'arrivo di Farad'n Corrino, figlio del fu imperatore Shaddam IV).
Alcuni personaggi a mio avviso meritavano uno sviluppo più generoso e degno, su tutti la povera Alia, praticamente schiacciata da una delle presenze genetiche che vivono in lei (ovvero il barone Vladimir Harkonnen, che ritorna direttamente dal primo libro), o una fine meno anonima e misera, vedasi il Predicatore, ucciso da una mano sospetta in mezzo ad una calca. Personaggi che godono di un'aura mistica, venerati e tenuti in debita considerazione, ma soli, non compresi o aiutati da nessuno, abbandonati al percorso di vita che per un motivo o per un altro han subito o scelto per loro stessi.

mercoledì 20 aprile 2022

The place

Titolo:
The place
Regia: Paolo Genovese
Anno: 2017
Genere: drammatico
Cast: Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Alessandro Borghi, Silvio Muccino, Alba Rohrwacher, Vittoria Puccini, Sabrina Ferilli, Silvia D'Amico, Rocco Papaleo, Giulia Lazzarini, Vinicio Marchioni


La trama in breve:
Film italiano del 2017, adattamento cinematografico della serie americana The Booth at the End, che ritrae un uomo misterioso, seduto giorno e notte allo stesso tavolo di un ristorante, dove riceve dei visitatori. Nessuno conosce la sua vera identità, ma tutti sono disposti a confessargli i loro segreti più nascosti e i desideri più grandi, che l’uomo sembra in grado di realizzare. “Si può fare” ripete a ciascuno: dopo aver brevemente consultato la sua agenda, chiede loro di svolgere un compito, grazie al quale le loro richieste saranno esaudite... (fonte comingsoon)


Il mio commento:
Me l'ero annotato anni fa, quando uscì al cinema, e recentemente ho avuto l'occasione di vederlo su Netflix, complice la durata relativamente breve del film e del mancato impegno con i consueti allenamenti serali. Non ho mai visto la serie a cui si ispira - cosa che un po' mi ha smorzato gli entusiasmi perché pensavo fosse un'idea originale - ma nel complesso credo sia stato fatto un buon lavoro e mi sento di consigliarlo in quanto capace di coinvolgere e instaurare un dialogo con lo spettatore.
La storia procede spedita, senza fronzoli, tutta concentrata nel bar "The place" in cui si svolgono le vicende e dove i vari personaggi si avvicendano al tavolo di Mastrandrea. Di quel che vivono o fanno realmente fuori da lì non ci viene mostrato niente, lo spettatore ascolta e medita sulle loro esperienze basandosi su quel che rivelano di se stessi e sulle loro confidenze. Persone comuni, sconosciuti, che per motivi diversi si presentano da questa misteriosa entità che può esaudire i loro desideri: non si sa come sappiano che sia lì, non si sa nemmeno se è un uomo particolarmente abile e attento o una creatura sovrannaturale, fatto sta che di lui si fidano e da lui ricevono compiti, alcuni efferati e discutibili, che senza indugio cercano di attuare (creare una bomba e farla esplodere, compiere una rapina, pestare a sangue una persona...ma anche rimanere incinta, proteggere una bambina, aiutare delle donne ad attraversare la strada...). 

sabato 16 aprile 2022

Squid Game


Titolo:
Squid game
Anno: 2021
Episodi: 9
Genere: thriller, azione, distopico, drammatico

La trama in breve:
Il survival drama segue Gi-hun Seong, un autista particolarmente sfortunato che, dopo aver accumulato un enorme debito, principalmente a causa della sua dipendenza dal gioco d'azzardo, riceve da un uomo ben vestito l'invito a unirsi a un gioco dove le puntate sono molto alte. Gi-hun accetta e viene portato - privo di sensi - in un luogo segreto con altri 455 giocatori che come lui si risvegliano in un grande dormitorio e realizzano di essere identificati solo da un numero. La misteriosa struttura è gestita da persone mascherato ed è supervisionata dal Front Man, anche lui mascherato. (fonte comingsoon)

Il mio commento:
Anche se con discreto ritardo rispetto al mondo, impresa per altro non facilitata da rischi spoiler derivanti da navigazione internet e chiacchiere con chi l'aveva già vista, recentemente son riuscito a concludere al visione di questa serie sud coreana. Sinceramente, col senno di poi, mi domando come mai nella nostra televisione e tra le proposte sulle varie piattaforme di streaming ci siano così pochi prodotti orientali considerando la qualità, quanto meno se prendiamo in considerazione una produzione come questa, con cui vengono realizzate.
Difficile pensare che una serie come Squid Game non riscontrasse successo e, inevitabilmente, prestasse il fianco per critiche e rischi di censura per dinamiche che hanno coinvolto ragazzini. Questioni che, a mio avviso, lasciano il tempo che trovano visto che, comunque, dinamiche di bullismo c'erano prima e ci saranno dopo senza contare che le occasioni per venire a contatto con contenuti non adatti a loro ce ne sono a iosa, purtroppo. 
Venendo alla serie in sé, personalmente l'ho trovata davvero ben realizzata sotto molti punti di vista. In primis in termini di estetica, fotografia e scelte registiche. La narrazione stessa è ben organizzata e propone momenti di introspezione e di esplorazione dei personaggi accanto a sfide violente e drammatiche. Le vicende seguono persone ai margini della società, sconfitti e falliti, che non hanno molte altre possibilità se non tentare il tutto per tutto per riscattarsi e sperare in un futuro dignitoso. 
Il primo episodio - che a me ha fatto tornare alla memoria uno sprazzo del film nipponico "Ritratto di famiglia con tempesta", visto parzialmente su qualche rete minore anni fa, quanto meno per somiglianza di comportamento e dinamiche esistenziali tra Gi-hun e il protagonista Ryota - permette di introdurre i personaggi principali e le loro vicende fino alla partecipazione al gioco, ovviamente ignari di quanto sta per accadere. Quello a cui partecipano è infatti un survival game, per certi versi una piccola guerra nella quale tutto è concesso e costantemente monitorata e manovrata da membri di una misteriosa organizzazione vestiti di rosso e con una maschera sul volto. Persone che, pensiero non-sense, mi domando come vivano la loro esistenza, cosa scrivano nei social o mettano nel cv: "Così lei negli ultimi anni ha lavorato per una società segreta?" "Esatto, sì" "E di cosa si occupava, di preciso?" "Beh, giustiziavo persone, bruciavo cadaveri..." 
Tornando a discorsi più seri, la serie propone decisamente situazioni ben più pesanti e drammatiche, con esperienze fisiche provanti, intervallate a disperati tentativi di sopravvivenza capaci di spiazzare sia gli stessi personaggi che gli spettatori

mercoledì 30 marzo 2022

La leggenda di Vox Machina - The Legend of Vox Machina



Titolo:
La leggenda di Vox Machina  (The Legend of Vox Machina)
Anno: 2022
Episodi: 12
Genere: animazione, fantasy

La trama in breve:
La storia segue le gesta e le disavventure di un gruppo di avventurieri noto come "Vox Machina", una disorganizzata squadra di mercenari in cerca di gloria e fortuna lungo il continente di Exandria (fonte wikipedia)

Il mio commento:
Avevo letto qua e là commenti positivi su questa serie animata di genere fantasy basata sul gioco di ruolo Dungeons & Dragons motivo per cui l'ho recuperata e vista su Amazon Prime e confermo il giudizio positivo: ne son rimasto piacevolmente soddisfatto :-)
Questi primi dodici episodi sono di fatto la trasposizione animata e visiva della campagna di Critical Role, web serie statunitense nella quale attori e doppiatori professionisti hanno giocato a campagne basate sul celebre GdR. 
Gioco con cui pure il sottoscritto si è divertito ai tempi del liceo e dell'università sia con amici sia tramite videogame, penso ad esempio al mitico Baldur's Gate.
La serie animata traspone quindi su schermo le gesta di questa sgangherata banda di mercenari e avventurieri proponendo uno show adulto, nel quale non mancano brutalità, turpiloquio e colpi di scena.
Al momento ne son stati trasmessi solamente 12 episodi, per cui "una stagione", lasciando la narrazione in sospeso dopo la conclusione di un paio di archi narrativi. Un primo ciclo di puntate utile a introdurre l'ambientazione e il gruppo Vox machina e uno, più lungo, ambientato a Whitestone nella quale si approfondisce il background di Percy e si rispolverano creature come vampiri e non morti.
Il gruppo di personaggi principali è eterogeneo e fa riferimento alle varie classi di personaggi presenti in D&D, sebbene tra questi ci sia qualche elemento di novità introdotto, da quel che ho capito, proprio dai membri di Critical Role: il personaggio di Percival Fredrickstein von Musel Klossowski de Rolo III, ad esempio, è un pistolero (e non solo...), che è un tipo di personaggio che non ricordavo in D&D.
Solitamente infatti sono presenti guerrieri, chierici, druidi, maghi...personaggi tipici del contesto fantasy che fanno leva su armi bianche, archi, balestre e tanta magia ma non su pistole e fucili.
Comunque sia il gruppetto proposto è eterogeneo ma interessante e vede un buon mix di personalità e allineamenti: oltre al suddetto pistolero Percy, per altro portatore di una cupa maledizione, c'è la gnoma chierica Pike Trickfoot, molto amica del goliath barbaro Grog Strongjaw; i gemelli mezzelfi  Vex'ahlia "Vex" Vessar (in de Rolo) e Vax'ildan

mercoledì 23 marzo 2022

Lol 2 - Chi ride è fuori


Titolo
: Lol 2 - Chi ride è fuori
Anno: 2022
Episodi: 6
Genere: comico- reality


La trama in breve
Dieci comici sono rinchiusi in una casa-teatro per sei ore consecutive. L'obiettivo di ogni giocatore è far ridere gli altri con qualsiasi mezzo: battute, gag, oggetti (presenti in un apposito "spogliatoio" o portati dall'esterno). In caso di risate, sorrisi e smorfie, un giocatore viene inizialmente ammonito tramite un cartellino giallo e, successivamente, espulso con un cartellino rosso e quindi eliminato dal gioco. Inoltre vige l'obbligo di partecipare attivamente al programma, pena ammonizione o eliminazione. Vince l'ultimo giocatore che rimane in gara. Il premio finale è di 100000 euro, che il vincitore devolverà interamente in beneficenza. (fonte wikipedia)


Il mio commento:
Come per la precedente stagione, di cui avevo parlato in questo post, mi sono cimentato nella visione della seconda edizione del programma per curiosità e perché spesso, nella navigazione web o nei pochi social che frequento, continuavo a imbattermi in segnalazioni del programma. Tra l'altro, seguendo sia Nuzzi Di Biasse, che Corrado Guzzanti che Maccio Capatonda era dura non ricevere notizie e spoiler.
Come per la precedente edizione anche questa volta ho ritrovato volti noti - oltre ai nomi già citati, anche il mago Forrest e Lillo - e altri completamente ignoti.
Confermo però l'impressione avuta e già riportata, ovvero che non ho riso né mi son divertito come avrei pensato. Vero è che non è semplice essere comicamente efficaci in un contesto simile, dove c'è comunque tensione e strategia, però questa volta si respirava decisamente meno improvvisazione della volta precedente. Sarà l'effetto del doppiaggio ma i vari momenti "on stage" erano decisamente preparati e questo, a mio avviso, mi lascia un po' perplesso. 
Farà parte delle regole, per carità, però nella precedente edizioni mi sembravano meno costruiti, sia i momenti che i partecipanti. E pure i sorrisi e le risate stesse dei partecipanti erano meno appariscenti, forse perché tutti più concentrati e consapevoli. 
Comici che per altro dimostrano, con il loro modo di porsi e di divertire, se sono capaci di spontaneità e improvvisazione oppure se devono necessariamente beneficiare di una certa preparazione o di gadget (vedi l'urna o i libri o i costumi). 
Tra i nomi presenti ovviamente c'è chi è maggiormente talentuoso e capace - penso a Guzzanti, Forrest e Virginia Raffaele - altri che in qualche modo di son prestati a gag e situazioni - su tutte, la lotta di wrestling tra Maccio e Max Angioni - altri invece che han reso "poco". Motivo forse per cui è stato previsto l'elemento disturbante di Lillo, tra balli e demenzialità (vedi l'urlatore di mambo).

lunedì 7 marzo 2022

Boris - stagione 3


Titolo:
Boris - stagione 3
Episodi: 14
Anno: 2010
Genere: commedia, comico

La trama in breve:
René Ferretti cerca di convincere la rete a produrre la serie Machiavelli, con la quale si era conclusa la precedente stagione. La direzione sembra accettare ma prevede un'attesa di alcuni anni prima di dare l'avvio alla produzione, motivo per cui René accetta in segreto di lavorare per una rete concorrente, dirigendo la sit-com Troppo Frizzante...ma le svolte sono dietro l'angolo e la troupe avrà una nuova imperdibile occasione di cimentarsi per la rete nella realizzazione della serie Medical Dimension ambientata nel mondo della sanità pubblica.


Il mio commento:
Avevo iniziato a vedere questa terza stagione su Netflix per poi vederla sparire dal catalogo con l'inizio del nuovo anno :-((( 
Fortunatamente è ora presente nel catalogo Disney+ e ho avuto l'occasione per recuperarla e terminarla. Con immensa soddisfazione oserei dire ^__^
Per altro mi accorgo solo ora di non aver riportato alcun commento sulla seconda stagione, e un po' me ne vergogno... Tuttavia sono ancora in tempo per lasciare qualche riferimento a quest'ultima stagione, in attesa, chissà, che ne producano un'altra.
Indubbiamente si tratta di una serie geniale, ironica e ben fatta, caricaturale e intelligente che, soprattutto verso le puntate finali, mette in luce proprio il modo di pensare allo show business, al modo in cui vengono scelte le proposte da mandare in onda. Infatti, nonostante le belle speranze e le alte aspettative, così come l'impronta votata alla qualità, Medical Dimension (una brutta copia delle varie serie tv legate al mondo della sanità come Grey's Anatomy o Dr. House) è una sorta di trappola che, secondo i piani, non vedrà mai la luce. Una scelta strategica della rete che vuole appositamente mantenere basso il livello qualitativo delle proprie proposte, a scapito degli spettatori che, tutto sommato, faranno spallucce e continueranno a guardare la tv ugualmente.
Ovviamente non mancano anche frecciatine ad altre trasmissioni, in particolare alla Mediaset con Troppo Frizzante e chiari riferimenti ai varietà e alle sit-com con pretese di comicità ma che in realtà dovrebbero creare imbarazzo per pochezza e vacuità di contenuti, oltre che per la bassezza delle gag comiche. Ma anche, con il riferimento a nonno Joe, a come cambia il modo di approcciare certi temi e/o proporre stereotipi.

sabato 26 febbraio 2022

Eternals

Titolo
: Eternals
Regia: Chloé Zhao
Anno: 2021
Genere: supereroi, fantastico, azione
Cast: Gemma Chan, Richard Madden, Kumail Nanjiani, Lia McHugh, Brian Tyree Henry, Lauren Ridloff, Barry Keoghan, Kit Harington, Salma Hayek, Angelina Jolie, Dong-seok Ma, Haaz Sleiman, Zain Alrafeea, Harish Patel


La trama in breve:
Gli eterni sono un gruppo di esseri dotati di poteri sovrannaturali creati dai Celestiali e inviati sulla Terra agli albori della storia del pianeta con il duplice scopo di sconfiggere i mostruosi Devianti e di agevolare l'evoluzione della razza umana. Quando, dopo secoli di assenza, un nuovo deviante torna a manifestarsi il gruppo dovrà riunirsi per contrastare tale minaccia e, al contempo, dopo secoli di separazione, fare i conti con le storie personali di ciascuno...


Il mio commento:
Forse partivo prevenuto ma, rispetto ad altri film Marvel, ammetto che in questo Eternals si nota una certa maturità di narrazione e costruzione della storia la quale, ambientata dopo il famoso Blip di Thanos, si articola tra presente e passato con numerosi flashback (però non pretendiamo rigore storico assoluto, mi raccomando). 
Ovviamente non mancano combattimenti ed effetti speciali all'ultimo grido, sia mai, però a mio avviso c'è stata maggior attenzione a confezione un prodotto più adulto e meno brain-off rispetto ad altri.
Lo sviluppo della storia per altro è discretamente organizzato per cui viene concesso il giusto spazio all'esplorazione e alla caratterizzazione di ciascuno dei membri del gruppo - Ajak, Sersi, Ikaris, Druig, Makkari, Phastos, Sprite, Thena, Gilgamesh e Kingo -, sia perché magari non sono personaggi così noti al grande pubblico (io, per lo meno, non sapevo chi fossero) sia perché alcuni membri del cast sono nomi blasonati del panorama cinematografico sia perché funzionale alla trama del film e, probabilmente, dei successivi capitoli. Sulla scelta degli attori del cast, comunque, ho qualche riserva su alcuni nomi (ad es Kit Harington)...però mi rendo conto che qualche scelta dovesse pur essere fatta e che probabilmente le somme andranno tirate più avanti.
Nel corso della narrazione inoltre fanno capolino anche tematiche non banali che in altre pellicole Marvel non erano presenti e che, da un lato, conferiscono maggior profondità a storia e personaggi, dall'altra li rende anche più "umani", tragici, e, volendo, vicini. Sono presenti intrecci amorosi, alcuni più evidenti, altri meno, compresa una relazione omosessuale. Una delle protagoniste soffre invece di una sorta di demenza, di cui viene parzialmente chiarita la natura verso il finale, mano a mano che gli eterni scoprono di più sul vero scopo per il quale sono stati creati e posti sul pianeta, che la porta ad azioni violente e incontrollate anche verso i propri compagni. Vi sono poi questioni legati alla fedeltà alla causa contrapposta a quella verso il gruppo contrapposta a quella verso le creature protette (ossia l'umanità); ma anche altre questioni legate al senso stesso della creazione degli stessi eterni, diversi tra loro anche per possibilità: una di loro (Sprite) infatti è e resterà per sempre bambina ed è legittimo chiedersi il motivo di tale scelta da parte dei Celestiali poiché questo determina inevitabili sofferenze e problematiche di relazione. Per altro risolte con una scelta drastica e irreversibile, e non mi riferisco solo a quella fatta da Sprite ma anche al gesto di Ikaris.

giovedì 24 febbraio 2022

Joker

Titolo:
Joker
Regia: Todd Phillips
Anno: 2019
Genere: thriller, drammatico
Cast: Joaquin Phoenix, Robert De Niro, Zazie Beetz, Frances Conroy, Bill Camp, Glenn Fleshler, Shea Whigham, Brett Cullen


La trama in breve:
Joker, il film di Todd Phillips è incentrato sulla figura dell'iconico villain, ed è una storia originale, diversa da qualsiasi altro film su questo celebre personaggio apparso sul grande schermo fino ad ora. L'esplorazione di Phillips su Arthur Fleck, interpretato in modo indimenticabile da Joaquin Phoenix, è quella di un uomo che lotta per trovare la sua strada in una società fratturata come Gotham.
Durante il giorno lavora come pagliaccio, di notte si sforza di essere un comico di cabaret... ma scopre che lo zimbello sembra essere proprio lui... (fonte comingsoon)


Il mio commento:
Ho visto questo film a puntate parecchie settimane fa, gustandomelo nonostante le varie interruzioni. 
Stavo quindi aspettando di aver il necessario tempo libero per scrivere qualcosa al riguardo ma sto imparando che, con un bimbo piccolo, o si coglie l'attimo oppure l'occasione favorevole potrebbe presentarsi solo dopo diverso tempo :-P
In ogni caso, essendo una pellicola di qualche anno fa e su cui già si è detto tutto, complici anche i riconoscimenti alla mostra del cinema di Venezia e agli Oscar, non credo che il mio commento possa essere fondamentale, tuttavia volevo lasciarne traccia pure in questo blog.
Indubbiamente questo di Phillips è un film notevole, con un'ottima fotografia e atmosfera, sostenuto dalla grande performance di Joaquin Phoenix, drammaticamente dimagrito per calarsi nella parte di Arthur Fleck, personaggio poi reso magistralmente anche grazie a una risata isterica molto particolare. Una persona, Arthur, problematica, disturbata, emarginata, fragile che si muove in una Gotham City degli anni 70/80 ormai allo sbando, in decadimento. Attraverso la sua storia si coglie l'occasione per denunciare un sistema che tende a "non vedere" certe categorie di persone, a tagliare i fondi e gli aiuti a essi destinati senza tener conto del problema che si crea a loro e alla collettività stessa. Una società che al contempo non esita a giudicare e infierire sui più fragili e deboli che, messi alle strette, finiscono anche con il prendere strade sbagliate e irreversibili.
Non so come mai abbiano voluto dedicare al Joker, al netto ovviamente di intenti commerciali e ritorni economici: il film infatti poteva benissimo sorreggersi da sé e restare staccato dal filone fumettistico. La storia possiede una sua profondità e un suo sviluppo che non necessariamente necessitava dell'appoggio di una DC comics o di una Marvel che sia. Semmai, forse è stata una trovata per attirare ancora maggior pubblico e per dimostrare che, volendo, si possono realizzare anche storie profonde a partire da buon materiale fumettistico.
Per altro è una storia credibile, piuttosto realistica, sebbene ci siano ovviamente degli aspetti probabilmente amplificati per creare assonanze con il noto antagonista di Batman (vedasi la risata o il trucco), fermo restando che ne segue proprio gli sviluppi così come nei fumetti, e altri per avere il pretesto di muovere qualche critica al sistema, sia sociale/economico che mediatico. 

domenica 13 febbraio 2022

The Office - Stagione 1



Titolo: The Office - stagione 1
Episodi: 6
Anno: 2005
Genere: commedia, falso documentario

La trama in breve:
La serie inizia presentando i dipendenti della Dunder Mifflin tramite un tour offerto dal direttore di filiale Michael Scott sia per una troupe di documentari che per il primo giorno di Ryan Howard. Il pubblico apprende che il venditore Jim Halpert ha una cotta per la receptionist Pam Beesly, che lo aiuta a fare scherzi al collega Dwight Schrute, anche se è fidanzata con Roy, che lavora nel magazzino al piano di sotto dell'azienda. In tutto l'ufficio si è sparsa la voce che la sede centrale della Dunder Mifflin stia pianificando di ridimensionare un'intera filiale, generando ansia generale, ma Michael sceglie di negare o minimizzare la realtà della situazione per mantenere il morale dei dipendenti. (fonte wikipedia)


Il mio commento:
L'ho vista su Netflix su suggerimento della stessa piattaforma, anche se non ho capito come mai ci fossero, ogni tanto, parti o episodi interi non doppiati. Forse mi son perso io qualcosa, tuttavia non ha costituito alcun problema.
Alcuni volti dei personaggi presenti li conoscevo già, da Steve Carrell a John Krasinski, da Brian Baumgartner (memorabile la gag "patatine a terra!" nel film Licenza di matrimonio, con Robin Williams) a B. J. Novak... che qui stanno tutti assieme e recitano come se non stessero recitando. L'effetto falso documentario, voluto, è infatti molto ben riuscito che fa sembrare i vari episodi come ripresi direttamente da contesti reali e concreti, sebbene vi siano, qua e là, dei momenti esagerati (vedasi gli scherzi "gelatinosi" di Jim)
Si tratta comunque di una commedia divertente, sebbene l'aspetto comico non sia costruita su battutacce o gag, bensì emerga dalle fastidiose situazioni che si vengono a creare, esasperate dal comportamento e dal carattere del direttore Michael Scott, un Steve Carrell in ottima forma. 
Per farvi capire meglio: ci sono infatti personaggi che sanno imprimersi nello spettatore, in positivo oppure in negativo, che sanno rendersi oltremodo odiosi e detestabili, un po' come Ramsey Bolton o Jeoffrey Lannister in GoT. Ecco, Michael Scott è uno di questi: meschino, arrogante, falso, vigliacco, irrispettoso, narcisista...le ha tutte e non nasconde minimamente questi suoi comportamenti e atteggiamenti. Insalvabile sotto ogni punto di vista. E a causa di ciò enfatizza qualsiasi situazione finendo con diventare offensivo e quasi crudele, ma senza provare il minimo rimorso o imbarazzo. Vedasi in termini di direttive per la festa di compleanno per Meredith, una strategia per "alzare il morale" del personale, nella quale non esita a creare disagi e problemi per le persone, compresa la povera Meredith costretta a festeggiare il compleanno 1 mese in anticipo, con una torta a cui è allergica e "rallegrarla" con frasi mortificanti al limite della denuncia. Ancora più spettacolare poi la soluzione con cui si toglie dall'imbarazzo di non aver alcuna sopresa/regalo per i dipendenti dopo averli tirati scemi tutto il giorno con tale lusinga, pensata per compensare i tagli sul fronte assicurativo. Non solo non ha procurato nulla ma non fornisce nemmeno risposte chiudendosi in uno sfiancante mutismo fino a che i dipendenti cedono, e se ne vanno. Delusi e impotenti, ma non sorpresi.

martedì 8 febbraio 2022

Sotto il segno della pecora

Titolo
: Nel segno della pecora // Sotto il segno della pecora
Autore: Haruki Murakami
Editore: Einaudi
Genere: narrativa
Pagine: 298

La trama in breve:
"In una semplicissima newsletter, un giovane agente pubblicitario inserisce la fotografia, in apparenza banale, di un gregge: uno degli animali, una pecora bianca con una macchia color caffè sulla schiena, suscita tuttavia l'interesse di un inquietante uomo vestito di nero, stretto collaboratore del Maestro, un politico molto potente i cui esordi si perdono nel torbido passato coloniale giapponese. Al giovanotto viene affidato l'incarico - ma si tratta in sostanza di un ordine - di ritrovare proprio quella pecora: unico indizio, la foto in questione, ricevuta per posta dal Sorcio, un amico scomparso da anni. Accompagnato da una ragazza con le orecchie bellissime e dotata di poteri sovrannaturali, attraverserà tutto il Giappone sino a raggiungere la gelida regione dello Hokkaido, vivendo una vicenda mirabolante e al tempo stesso realistica nella descrizione di luoghi e circostanze.  (fonte ibs)

Il mio commento:
Ho letto questo libro per curiosità in quanto, sinora, non avevo mai letto un romanzo di alcun autore giapponese. Di manga e testi ispirati o relativi a fumetti e manga ne ho letti molti (e tuttora persevero, anche se con tempistiche e quantitativi ridotti...), ma di romanzi no.
Motivo per cui, avendo avuto l'occasione, ho provato a cimentarmi nella lettura di questo testo, non per particolare conoscenza o raccomandazione ma perché la sinossi mi pareva interessante. Inoltre, googlando, avevo anche appurato che Murakami è considerato un valido autore.
Indubbiamente sa scrivere e ha una buona prosa, efficace e capace di rendere bene sia le situazioni che i paesaggi ma capace anche di gestire molto bene i dialoghi tra i suoi personaggi. Però...mi aspettavo qualcosa di diverso.
La storia proposta viaggia tra alti e bassi, per i miei gusti, con momenti più attivi e altri più monotoni. Ma è un effetto voluto, considerando sia la personalità giapponese sia il fatto che aspetti quali la solitudine e la routine sono tematiche tipiche di Murakami, da quel che ho capito.
In cuor mio speravo in un testo un po' più brioso e vivace, più pulp, anche per via di certi dialoghi e per la piega che, all'inizio, stavano prendendo le vicende. Invece nel complesso l'atmosfera non è delle più felici e, anzi, insiste molto sulle routine e sul rendicontare le azioni fatte, sulla meccanicità del vivere. Forse anche per creare un certo parallelo verso la vita del gregge o degli ovini... 
Nemmeno l'epilogo è particolarmente solare, anzi, mi ha lasciato spiaciuto per il protagonista. 
Mi ha lasciato anche un po' stranito, a metabolizzare la solitudine e la tristezza provata dal personaggio centrale del libro, nonché voce narrante, che, alla fine, conclusa la "missione" e il suo viaggio può finalmente concentrarsi su se stesso e liberarsi e sfogare i propri sentimenti. Anche perché, di fatto, pur con la sua verve e il suo cinismo, il protagonista non se la passa poi benissimo. In un certo senso avrebbe anche guadagnato una certa somma, con la quale magari sistemarsi e viver felice, ma dall'altro lato è ben consapevole che non sono i soldi a determinare la propria realizzazione. Nemmeno per un uomo poco più che trentenne come lui, sebbene ogni tanto venga da pensare che sia ben più vecchio, ma forse è anche l'effetto dovuto al fatto che non siamo di fronte a un testo recente bensì a un romanzo del 1982. 

domenica 30 gennaio 2022

The Witcher - Seconda stagione

Titolo:
The Witcher - seconda stagione
Episodi: 8
Anno: 2021
Genere: fantasy

La trama in breve:  
Nella seconda stagione, convinto che Yennefer sia morta nell’epica battaglia di Colle Sodden, Geralt di Rivia porta Ciri nel luogo più sicuro che conosce, la sua casa d’infanzia, Kaer Morhen. Mentre i re, gli elfi, gli umani e i demoni del Continente lottano per la supremazia fuori dalle sue mura, Geralt di Rivia deve proteggere la ragazza da qualcosa di molto più pericoloso: il misterioso potere dentro di sé. (fonte teamworld)

Il mio commento (Attenzione agli spoiler!!!):
La seconda stagione della serie dark-fantasy The Witcher riprende le gesta dello strigo impersonato da Henry Cavill subito dopo la conclusione di quanto visto nella precedente stagione. Consiglio però di recuperare un riassunto di quanto visto perché non son previsti particolari spiegoni nella prima puntata, che invece parte subito con atmosfere horror e riporta lo spettatore nel mondo di Geralt, un mondo popolato da mostri pronti a colpire.
Rispetto alle puntate precedenti, si nota che ci sono stati dei cambiamenti sotto vari punti di vista.
Il budegt, credo, è stato aumentato e grazie a ciò ne hanno beneficiato costumi, armature, trucco ed effetti speciali.
Il procedere della narrazione è inoltre maggiormente lineare, senza continui cambiamenti temporali che lasciavano un po' disorientati e confusi gli spettatori. Anche se, c'è da dire, che non è facile quantificare il trascorrere del tempo, soprattutto se si ha a che fare con personaggi dall'invecchiamento rallentato (come elfi, witcher/strighi, maghi...) e altri per i quali il tempo non sembra trascorrere in modo particolarmente veloce. Mi riferisco ad esempio al bardo Ranuncolo, che ha la medesima età di quando, anni prima, presenziò all'evento di Cintra in cui Geralt inconsapevolmente, reclamò Ciri come sua ricompensa in base alla legge della sorpresa: 15 anni circa non l'hanno cambiato minimamente, anzi, in un momento evidentemente fan-service mostra pure un fisico scolpito, che non son così sicuro sia del tutto in linea con la vita altalenante di un musico itinerante...
Ho apprezzato anche il fatto che l'ambientazione sia stata ampliata e che siano stati introdotti anche altri personaggi oltre che intrighi politici e misteri, per lo più incentrati su Ciri e altre creature sovrannaturali che via via compaiono nel corso della storia. Tuttavia, va detto, ci son anche molte spiegazioni che ancora mancano e che, al momento, generano solo dubbi e perplessità. Mi riferisco, ad esempio, alla Caccia Selvaggia del finale: chi sono? Dove sono? Cosa fanno nella vita? 
Sarei anche curioso di sapere come hanno fatto i witcher, in passato, a imprigionare la "madre immortale", considerando con quale facilità riesca a sbarazzarsi di alcuni di loro e con quale difficoltà riescano a tenerle testa.
Ma anche su le varie casate e confraternite che appaiono avrei qualche dubbio e curiosità...soprattutto perchè molti personaggi sono solo comparsate veloci, che non si imprimono nella memoria.
Un altro aspetto "dubbio" relativo all'ambientazione è legato alla questione delle distanze: non viene mostrata una vera mappa agli spettatori, né durante la sigla (alla stregua di Game of Thrones) né indirettamente durante qualche riunione o concilio. Tuttavia le distanze colmate dai protagonisti sono sospette: non mi riferisco, ovviamente, a quelle coperte dai maghi che ricorrono a portali dimensionali o teletrasporto, bensì a quelle di pedoni e cavalieri che in poco tempo si trovano da un capo all'altro del continente. Senza mai mangiare, riposarsi o espletare funzioni corporee...