Titolo: Black Mirror (quarta stagione)
Episodi: 6
Anno: 2017
Genere: fantascienza
La trama in breve:
Anche in questa stagione, Black Mirror propone alcuni episodi slegati l'uno dall'altro ma incentrati sulla tecnologia e sugli impatti sociali, politici, etici, insomma sugli effetti collaterali ed esasperazioni connesse ad essa.
Gli episodi della quarta stagione sono 6:
- USS Callister
- Arkangel
- Crocodile
- Hang the DJ
- Metalhead
- Black Museum
Il mio commento:
In realtà ho concluso la visione di questa quarta stagione qualche settimana fa ma tra una cosa e l'altra ho tergiversato. In fondo, avrei potuto dedicare questo post anche ad altri argomenti o ad altri film o serie tv (ad esempio La casa di Carta) ma ho pensato che tutto sommato qualche parola su Black Mirror valga la pena spenderle. Come già accennato in altri post, si tratta di una serie molto intelligente, che fa riflettere o comunque che cerca di scuotere un po' la coscienza dello spettatore su dinamiche tecnologiche e mediatiche già in corso.
Rispetto alle precedenti questa quarta stagione l'ho trovata meno memorabile e meno originale, anche se è andata migliorando verso la fine.
Il primo episodio strizza l'occhio ai fan di Star Trek e agli appassionati (maniaci?) di videogame e a come possano trovare nella realtà virtuale un surrogato della vita vera, una realizzazione che altrimenti non vivrebbero. Certo, il tutto raccontato in modo fantascientifico, con tanto di clonazione "virtuale" delle persone, fenomeno cui pian piano ci stiamo abituando se pensiamo ai vari avatar o comunque alle presenze ricostruite al pc all'interno di film. Tuttavia, considerando storie come quelle narrate in Matrix o Tron o quelle di altre produzioni in cui reale e virtuale si mescolano, USS Callister non introduce chissà quali riflessioni se non esasperazioni di quelle che possono essere dinamiche legate alla clonazione e alla virtualizzazione.
Anche la storia vista in Arkangel non mi si è impressa più di tanto, giocata attorno al controllo remoto e al limite della privacy, in questo caso nella gestione familiare. Dinamiche attuali, dettate dall'esigenza di tutelare e proteggere, o comunque dalla paura di perdere un proprio consanguineo, comprensibili e giustificabili per carità, ma che tutto sommato già erano state esplorate, più o meno direttamente, anche in altri episodi della serie. Qui si va un po' oltre, in quanto la volontà di protezione e controllo sulla propria figlia, spinge una madre a condizionarla, a privarla di esperienze, a manipolarne le percezioni del mondo circostante di fato togliendole la possibilità di crescere appieno.
Tematica del controllo e dell'accesso a memoria e i ricordi dell'individuo che torna pure in Crocodile, dove le esperienze personali sono estraibili ed esaminabili, un po' come accade con le scatole nere degli aerei. Dinamica utile per accertamenti vari ed eventuali ma che getta profonde riflessioni su quelli che sono i limiti della privacy. Interessante comunque, in questo episodio, il contrasto che si crea tra interiorità ed esteriorità dell'individuo, nonché il gioco tra gli ampi spazi di location e paesaggi di contro alla sensazione di essere braccati e, inevitabilmente, senza scampo, come sperimenta la protagonista.
Tematica del controllo e dell'accesso a memoria e i ricordi dell'individuo che torna pure in Crocodile, dove le esperienze personali sono estraibili ed esaminabili, un po' come accade con le scatole nere degli aerei. Dinamica utile per accertamenti vari ed eventuali ma che getta profonde riflessioni su quelli che sono i limiti della privacy. Interessante comunque, in questo episodio, il contrasto che si crea tra interiorità ed esteriorità dell'individuo, nonché il gioco tra gli ampi spazi di location e paesaggi di contro alla sensazione di essere braccati e, inevitabilmente, senza scampo, come sperimenta la protagonista.