Regia: Bryan Singer
Anno: 2018
Genere: biografico
Cast: Rami Malek, Lucy Boynton, Gwilym Lee, Ben Hardy, Joseph Mazzello, Aidan Gillen, Tom Hollander, Allen Leech, Aaron McCusker, Mike Myers
La trama in breve:
I Queen e il loro frontman Freddie Mercury: la loro unicità di stile, la scalata sulle vette della musica mondiale fino all'iconico concerto Live Aid 1985, una delle più grandi performance della storia. (fonte mymovies)
Il mio commento:
Ormai è trascorso più di un mese da quando ho visto questo film, meritatamente premiato agli Oscar, e mi sembrava giusto parlarne prima di dimenticarmene.
Anche perché, a dirla tutta, mi ha emozionato e pure un po' commosso.
Probabilmente non propone una ricostruzione precisa precisa di quella che è stata tutta l'esperienza musicale dei Queen - qualcosa di sicuro è stato tralasciato, qualcos'altro alterato -, ma nel complesso regala allo spettatore un'esperienza visiva, sonora ed emotiva degna di nota. A mio avviso il film è un po' troppo sbilanciato sulla figura di Farrokh Bulsara / Freddie Mercury: ok, ok, lo so che il frontman dei Queen è stato molto importante sia per la storia della band che per quella della musica mondiale in generale, è un'icona pop mica da poco, tuttavia nel film gli altri membri della band sono abbastanza appiattiti e resi secondari.
Mi è sembrato quindi di assistere più alla celebrazione di un solo membro della band, ecco. Un po' come avviene anche in una scena del film quando, durante una conferenza stampa, i giornalisti si focalizzano più sulla vita e sulla sessualità di Freddie che sulla musica, sulla band e via dicendo.
Nel complesso, non vorrei essere frainteso, rimane un gran film che, come dicevo, forte di una colonna sonora strepitosa, cattura e assorbe completamente lo spettatore, portandolo ora in turnèe con la band, ora in sala di registrazione, ora nel privato delle loro vite. Non rammentavo, ad esser sinceri, che i Queen si fossero pure sciolti - anche se forse potrei aver mal interpretato io la parte di film in cui Freddie si occupa della produzione di un proprio album solista - ma considerando le circa due ore di film credo non fosse nemmeno semplice capire cosa e tagliare e cosa enfatizzare. Eccetto il frontman del gruppo, ovviamente, e la sua vita. Non amo particolarmente Bryan Singer, soprattutto a causa dei ripetuti scempi che ha compiuto sugli X-Men, ma credo sia riuscito a confezionare un buon film, sostenuto anche da un valido cast e un'ottima colonna sonora. Ottima, ma non c'è bisogno di dirlo, la performance di Rami Malek, che probabilmente ha trovato il ruolo della vita, capace di aprirgli ora moltissime porte nel variegato panorama cinematografico.
Emotivamente si tratta comunque di un film che offre molto allo spettatore anche se, penso, abbia beneficiato molto dell'importanza e della fama che una band come i Queen ha avuto e tuttora mantiene - non solo in termini di contribuiti alla storia della musica ma anche in termini di iconografia e contributi alla cultura mondiale.
Infine, un plauso per esser riusciti a regalare una particina anche a Mike Myers, attore-comico che con il suo Wayne's World (Fusi di testa) del 1992 ha avuto, tra le altre cose, l'occasione di riportare al grande pubblico proprio la canzone Bohemian Rhapsody dei Queen
In ogni caso, se ne avete l'occasione e ancora non l'avete visto, recuperatelo: non rimarrete delusi ^_^
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