Titolo: Black Mirror: Bandersnatch
Anno: 2018
Regia: David Slade
Genere: fantascienza
Cast: Fionn Whitehead, Will Poulter, Craig Parkinson, Asim Chaudhry, Alice Lowe
La trama in breve:
Black Mirror: Bandersnatch, noto anche come Bandersnatch, è un film interattivo pubblicato su Netflix il 28 dicembre 2018, pensato come parte del franchise di Black Mirror. È stato scritto da Charlie Brooker e diretto da David Slade.
In Bandersnatch, è lo spettatore che prende le decisioni per il protagonista, un giovane programmatore interpretato da Fionn Whitehead, che nel 1984 crea un videogioco basato su un romanzo interattivo. (fonte wikipedia)
Il mio commento:
Anni addietro, uscì al cinema un certo film targato James Cameron. Rimase nelle sale mesi, con l'obbiettivo di creare una piccola rivoluzione, ossia riportare in auge (per l'ennesima volta) il 3d e pompare sulla realizzazione di film con poderosi effetti speciali, addirittura sostituendo gli attori reali con loro rappresentazioni virtuali. Alla fine della fiera però, il 3d non è che sia stata poi sta gran rivoluzione e, sinceramente, non mi pare che il mondo abbia abbandonato il 2d...anzi...
Ordunque, Bandersnatch, anche se fosse stato realizzato da Cameron e pompato in modo analogo per proporsi come una nuova via cinematografica non penso avrebbe tenuto banco se non per qualche giorno. A parte che vedere un film interattivo al cinema diventa un bel casino, credo che l'idea di portare lo spettatore ad avere un ruolo "attivo" durante la visione di un film (che, per quanto avvincente sia, risulta un'esperienza passiva) non sarebbe stata metabolizzata da tutti allo stesso modo. Anche a leggere certi commenti su internet, mi ero fatto un'idea differente di questo film, una sorta di esperimento/esperienza tutto sommato sacrificabile.
Però l'ho guardato lo stesso, con i miei tempi certo, e ora sto qui a parlarne.
Per quanto mi riguarda, lo promuovo a pieni voti! Mi è piaciuto assai e vi consiglio di recuperarlo e vedervelo, soprattutto se siete amanti della fantascienza e della serie Black Mirror cui, in qualche modo, si ricollega.
Probabilmente la storia non è così lunga (?) o articolata (?) come magari qualcuno può aspettarsi, magari è un po' cupa e un po' da nerd...ma per come la vedo io, Bandersnatch rappresenta una discreta genialata decisamente interessante e sui generis.
La possibilità di combinare le parti la storia in modi diversi, raggiungendo epiloghi differenti, è qualcosa di fortemente stimolante e curioso, appassionante, anche solo nel pensare a come hanno realizzato tutto ciò o nel riflettere sul valore che può avere una particolare scelta.
Per certi versi ha pure dei risvolti ironici o non sense, ricorsivi addirittura, con personaggi la cui storia rimanda ad altri o con finali in cui "si svela" il fatto che è tutta finzione filmica trovandosi un attore che sbaglia la scena e, contemporaneamente, palesa una crisi di identità.
Il film insiste, e porta spettatore e personaggi, a confrontarsi con tematiche legate alla normalità, alla psicosi e ai traumi infantili, con l'idea di essere parte o vittima di complotti o comunque di non essere liberi.
L'idea del controllo, di non essere padroni del proprio destino e delle proprie scelte, è per altro "riflessiva" in quanto lo stesso spettatore non è a tutti gli effetti "libero" di scegliere quel che vuole ma è pur sempre limitato e, talvolta, forzato...per non rimanere intrappolato in qualche loop. Interessante anche il gioco che si crea tra Bandersnatch libro interattivo, Bandersnatch videogame interattivo della Tuckesoft (su cui lavora ossessivamente il nostro Stefan) e Bandersnatch film interattivo (che vediamo e condizioniamo). E speriamo la catena non prosegua ulteriormente :-P
Apprezzata anche tutta l'ambientazione anni '80 e la tensione che si viene a creare mano a mano che la storia si sviluppa, con un protagonista sempre più in crisi e sul punto di esplodere contrapposto a un genitore che cerca di occuparsi di lui (solo questo?), una psicologa che cerca di aiutarlo o un collega/mito programmatore molto flemmatico, ma al contempo ambiguo e quasi inumano per certe sue reazioni (anche fin troppo collaborativo, per lo meno a seconda dei bivi che seguiamo...).
Di contro, Fionn Whitehead risulta credibile e ben capace di portare sullo schermo un personaggio problematico come Stefan, intenso e detestabile, ma al contempo iconico, disturbato ma anche relativamente comprensibile.
Per cui, tirando le somme di questo mio ciarlare, io mi son divertito e intrippato assai con codesto film (sono approdato a diversi finali seguendo percorsi di volta in volta diversi...e ancora sarei tentato di provare ... ancora), una piacevole sorpresa che ha risollevato un po' il gradimento di Black Mirror che nella quarta stagione mi ha colpito meno del solito.
Ve lo consiglio, quindi, a patto che non vi aspettiate una gioiosa storia d'amore ma che, anzi, siate appassionati di videogame e librogame ^_^
Chi lo sa, poi, se altre produzioni prenderanno esempio da questo esperimento targato Charlie Brooker... potrebbe essere una svolta interessante. Magari alcuni film potrebbero acquisire tutt'altro significato oppure alcuni sceneggiatori potrebbero trovarsi davvero a riflettere sulla trama e a ponderare le scelte in modo che tutto funzioni e non presti il fianco a indecorose falle narrative (comunque sì, anche qui, tra tutti gli archi narrativi ce n'è uno che farà viaggiare Stefan indietro nel tempo per risolvere un suo trauma/dramma personale...portandolo semplicemente ad uno di ben altra natura :-(( ).
PS: in internet trovate varie guide su come "scegliere" e sui finali a cui le varie scelte vi faranno approdare..attenzione quindi a non farvi condizionare troppo o a trovarvi in una situazione in cui le scelte che farete non sono propriamente le vostre...che fondamentalmente sta alla base della crisi e della frustrazione che si trova a vivere il protagonista. Ve lo dico, eh, onde evitare che finiate per compiere gesti sconsiderati con qualche posacenere abbandonato in casa...
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