Titolo: American Gods - stagione 1
Episodi: 8
Anno: 2017
Genere: fantasy
La trama in breve:
Shadow Moon viene rilasciato di prigione, dopo aver scontato una condanna di tre anni per una rapina in un casinò, con alcuni giorni di anticipo a causa dell'improvvisa morte dell'amatissima moglie Laura, venuta a mancare in un incidente d'auto.
Sul volo verso casa continua ad avere delle strane e inspiegabili visioni, già avute durante gli ultimi giorni di detenzione. Shadow si ritrova seduto accanto a un misterioso uomo di mezza età che si presenta come Mr. Wednesday, il quale si dimostra fin troppo informato sulle sue vicissitudini passate e presenti.
L'enigmatico Mr. Wednesday gli propone di lavorare per lui come guardia del corpo in cambio di un lauto compenso e, dopo una serie di eventi, Shadow accetta: questa collaborazione, tuttavia, lo porterà a rivalutare tutto ciò in cui credeva (o meglio, non credeva), trasportandolo in un mondo in cui miti, leggende e dèi sono più reali della realtà stessa. (fonte wikipedia)
Il mio commento:
Non ho letto il libro di Neil Gainman da cui la serie è tratta, per cui non saprei ben dire se ne rispetta la storia, ma devo ammettere che questa prima stagione di American Gods mi è piaciuta assai. Non rappresenta una visione semplice, anche perché ci si impiega un po' prima di prendere il ritmo e raccapezzarsi nell'ambientazione proposta, tuttavia vale di sicuro la pena quanto meno darci una possibilità. Certo, purché ci sia una certa propensione per il fantastico e la mitologia a 360 gradi. A livello teologico-religioso, poi, si potrebbero aprire numerosi dibattiti vista la presenza di divinità legate a culture differenti e che, nella serie, risultano personificate da esseri in carne ed ossa con le loro vicissitudini. Tra l'altro compare pure Gesù, anche se sarebbe più giusto parlarne al plurale, perché ogni etnia se lo immagina con i propri lineamenti.
Le divinità rappresentate per altro sembrano essere loro stesse alla ricerca di un posto nel mondo e di persone che ancora si ricordino di loro e le venerino, troppo distratte da dinamiche materiali e contemporanee. Tuttavia, le divinità sembrano ancora esistere e calcare il suolo terrestre, alcune conservando il proprio ruolo e la propria identità, altre adattandosi o cedendo al presente.
Tralasciando un po' le questioni di fede e di credo, la serie porta in scena una sorta di pellegrinaggio che Shadow Moon compie assieme all'enigmatico Mr. Wednesday, un viaggio alla stregua di quello che potrebbe esser stato quello di Dante in compagnia di Virgilio, per arrivare a conoscere e incontrare divinità vecchie e nuove che bazzicano per gli USA. Shadow è un uomo che ne ha passate di ogni, finito in galera per un tentativo di truffa/rapina andato a male, con una moglie che lo tradiva e morta in un incidente d'auto dai dettagli imbarazzanti: diciamo che non rappresenta il prototipo di uomo devoto né di persona candidata al premio di "miglior homo sapiens sapiens del globo". Tuttavia, se lui, scettico e poco incline al sovrannaturale, può mettersi in gioco e iniziare a credere, allora probabilmente il medesimo effetto lo si può ottenere su un pubblico più vasto...almeno credo sia questo uno dei motivi dietro al suo coinvolgimento nel piano di Mr. Wednesday...
All'inizio di ogni episodio, la serie dedica qualche minuto alla narrazione di episodi nei quali ci viene mostrato come le varie divinità sono approdate nel nuovo continente, fondamentalmente chiamate o trascinate lì dai propri fedeli. Ad esempio, Mr. Nancy (alias il dio-ragno ghanese Anansi) trasportato su di una nave coinvolta nella tratta di schiavi, Bilquis (dea africana dell'amore e regina di Saba) a bordo di un aereo dopo esser fuggita a situazioni di instabilità politica e sociale oppure Odino, richiamato dai sacrifici di sangue perpetrati da alcuni vichinghi bloccati su territorio americano. Al leprecauno Mad Sweeney invece verrà dedicata una puntata intera, creando un parallelo tra la storia presente e il passato oltre a fornire allo spettatore qualche dettaglio in più su come si siano verificati alcuni eventi descritti nei primi episodi della stagione.
Comunque sia, stavo dicendo, una volta giunte su suolo americano le divinità hanno poi proseguito la loro vita mescolandosi alla gente, alcuni trovando l'occasione per ottenere una certa posizione (vedasi il dio Vulcano e il campo delle armi, che per altro offre l'occasione per una critica alla detenzione di armi) oppure ritrovandosi ancorati ad una vita infelice, come lascia trapelare il jinn-tassista quando si confida con il mite Salim.
Accanto a loro compaiono poi nuove divinità, originatesi in tempi moderni, entità legate alla tecnologia o ai nuovi media e che cercano di soppiantare definitivamente quelle vecchie. I momenti dedicate a queste nuove divinità non sono molti, in compenso sono molto ad effetto.
In tutto ciò, viene coinvolto Shadow Moon, persona dalla vita travagliata e sul cui conto probabilmente non tutto è stato rivelato nonostante molti elementi siano stati forniti. Fatto sta che sembra avere un ruolo importante, sebbene non mi sia del tutto chiaro quale sia oltre a "credere" nelle vecchie divinità, più per aver assistito a fatti inspiegabili e sovrannaturali - oltre ad aver rischiato la vita in più di un'occasione - che per vero spirito di fede e ricerca spirituale. Probabilmente nella seconda stagione si capirà maggiormente perché Mr. Wednesday, alias Odino, abbia deciso di prenderlo con sé...
Al netto di queste ultime considerazioni, pur con i suoi aspetti misteriosi e poco chiari, la serie propone una narrazione molto intrigante, ricca di intrecci e di colpi di scena. Personalmente avrei tralasciato un po' la parte relativa a Laura Moon, defunta e rediviva moglie di Shadow, a favore della storia delle varie divinità, però immagino ci siano motivazioni dietro a tali scelte che magari saranno esplicitate nella seconda stagione.
La narrazione, dicevo prima, rappresenta il punto forte della serie in quanto sono molte le situazioni narrate da Mr. Ibis (il dio egizio Thot) che da un lato introducono personaggi, dall'altro contribuiscono a immergere lo spettatore nell'ambientazione proposta da American Gods. D'effetto sono poi talune soluzioni visive proposte per sottolineare momenti e personaggi: come già anticipato, le entrate in scena di Media e Mr World, per non parlare del percorso delle anime al seguito di Mr. Jacquel, alias Anubi, che le accompagna nell'aldilà o del "rapporto" che si consuma in un camera da letto tra Salim, una persona qualunque, e il Jinn, una scena che già di per sé risultava complicata da proporre agli spettatori ma che viene in parte trasfigurata ottenendo buoni livello di poesia e spettacolarità, un amplesso che trascende la sfera della corporeità.
Visivamente non mancano quindi situazioni in cui lo spettatore, al pari di Shadow Moon, rimane spiazzato e meravigliato dalle presenze divine che gli gravitano attorno e di cui non si era mai reso conto, un effetto non ottenuto in modo fracassone e scanzonato ma creando aspettativa e prendendosi tutto il tempo necessario in modo da esaltare situazioni ed effetti visivi così da conferire una certa forza - nel bene o nel male, ovviamente - alle divinità proposte.
A mio modo di vedere, American Gods rappresenta una piccola perla, magari non particolarmente blasonata se confrontata con prodotti come Game of thrones, The walking dead, La casa di carta, ma che non lascia indifferente lo spettatore. Viene richiesta, non lo si può negare, un po' di pazienza, cultura ed elasticità mentale ma ne vale assolutamente la pena. Vedremo se il medesimo effetto è stato mantenuto anche nella seconda stagione...
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