venerdì 29 maggio 2020

Dune


Titolo: Dune 
Sottotitolo: Il ciclo di Dune: 1
Autore: Frank Herbert
Editore: Fanucci
Genere: fantascienza
Pagine: 722

La trama in breve:
Arrakis è il pianeta più inospitale della galassia. Una landa di sabbia e rocce popolata da mostri striscianti e sferzata da tempeste devastanti. Ma sulla sua superficie cresce il melange, la sostanza che dà agli uomini la facoltà di aprire i propri orizzonti mentali, conoscere il futuro, acquisire le capacità per manovrare le immense astronavi che permettono gli scambi tra i mondi e la sopravvivenza stessa dell’Impero. Sul saggio Duca Leto, della famiglia Atreides, ricade la scelta dell’Imperatore per la successione ai crudel Harkonnen al governo dell’ambito pianeta. È la fine dei fragili equilibri di potere su cui si reggeva l’ordine dell’Impero, l’inizio di uno scontro cosmico tra forze, popoli magici e misteriosi, intelligenze sconosciute e insondabili. Con Dune Frank Herbert inaugura la serie di romanzi divenuti ormai di culto, che segneranno in maniera indelebile l’immaginario fantascientifico letterario e cinematografico degli anni successivi. (fonte Amazon)

Il mio commento:
Era da un bel po' che avevo intenzione di leggere questo libro e ne ho approfittato in questo periodo, sfruttando il mio fido Kindle. Di Dune ho sentito parlare a più riprese, negli anni, o come riferimento a un'opera importante per la fantascienza o come riferimento per qualche film. Al netto di quello realizzato da Lynch negli anni '80, e di quello di imminente uscita firmato da Denis Villeneuve (già apprezzato regista di Blade Runner 2049), in effetti, di riferimenti all'opera di Herbert credo se ne possano trovare vari. Penso infatti ad alcuni elementi di Star Wars (il desertico Tatooine, pianeta natale di Luke Skywalker, ma anche al vermone con cui Jabba the Hutt vuol giustiziare il nostro caro Mark Hamill) ma anche alla saga di Tremors...
In ogni caso, leggendo il libro, è innegabile il fatto che sia pregno di molti elementi attuali, in particolar modo dinamiche ambientali e religiose. Il pianeta Arrakis, meglio conosciuto come Dune, è desertico, arido, inospitale...tuttavia, su di esso, il popolo dei Fremen è riuscito a modellare tecnologie e uno stile di vita votato al massimo risparmio d'acqua e alla riduzione degli sprechi, oltre a un regime alimentare molto rigido. Ad esempio utilizzano tute distillanti, con cui coprire e proteggere il proprio corpo riciclando l'acqua di esso, ad esempio recuperando ogni tipo di umidità prodotta. Allo stesso tempo, molte altre dinamiche di vita e di morte all'interno della società trovano una compensazione in acqua, da scambiare o recuperare. Una società attenta, parsimoniosa, stoica ma anche per questo spietata e dura.
Terreno fertile per introdurre e amalgamare il tema religioso, che con gli echi di antiche scritture e profezie, consolida la carismatica figura DEL leader tanto atteso, con nomi arabeggianti che rimandano all'idea di ciò che l'occidente inquadra come islam e area musulmana.
In tutto questo, si intrecciano cospirazioni e disegni politici, interessi economici (e non), selezione e manipolazione genetica che produce esseri superiori (ad esempio i mentat, persone con capacità logiche e di calcolo simili a computer), culti e addestramenti misteriosi i cui adepti sono combattenti formidabili capaci di ricorrere a facoltà sovrumane (non muovono gli oggetti col pensiero come i jedi ma poco ci manca...), nonché viaggi interstellari e scontri tra l'imperatore e classi nobili contro i (ribelli) Fremen...
La storia proposta da Herbert è ad ampio respiro, molto ben studiata e gestita, anche se talvolta risulta descritta e narrata con tono fin troppo scientifico e logico e in altri sintetizzato assai (mi riferisco alle battaglie del finale). Non è una lettura scanzonata o gioiosa, ecco, ma sempre in linea con quella che è l'ambientazione proposta, difficile e ostica. Si percepisce una certa tensione e, ancor di più, una predestinazione che spinge e condiziona fortemente Paul Atreides, figlio del Duca Leto, destinato a diventare il Muad'dib tanto atteso dai Fremen. Lo incontriamo all'inizio che è un adolescente, non uno qualsiasi: è un ragazzo molto acuto, addestrato dal mentat Thufir Hawat, e iniziato da Lady Jessica, sua madre, e concubina del duca Leto, alle pratiche della sorellanza Bene Gesserit. Nel corso della storia, se i dubbi sulla grandezza del destino a cui era chiamato già erano pochi, lo vedremo crescere e divenire un leader carismatico, il Muad'dib accennato poc'anzi, ma anche il Kwisatz Haderach, una sorta di essere supremo che può essere in più luoghi contemporaneamente, ossia l'incarnazione dei progetti di selezione genetica promossi dalla setta Bene Gesserit.
Inutile dire che, tra tutti, Paul è il personaggio che si staglia con maggior forza, risultando via via sempre più inumano e freddo, condizionato dalle proprie capacità che gli consentono di vedere ogni diramazione del futuro. Tuttavia l'organizzazione del romanzo non si focalizza solamente sul giovane Atreides, bensì sposta il punto di vista in modo da consentire al lettore di conoscere progressivamente le dinamiche vitali che caratterizzano la società Fremen, le vicende nobiliari, ma anche di inquadrare tutti gli altri comprimari della storia, da Lady Jessica al viscido barone Vladimir Harkonnen, dal capo fremen Stilgar a Chani, che diventerà moglie di Paul, dal valoroso Duncan Idaho a quel farabutto del Dr. Wellington Yueh fino ad arrivare all'imperatore Shaddam IV e alla sua bellissima figlia Irulan.
Un altro tocco di classe della narrazione sta anche nell'aver posto, all'inizio di ogni capitolo, degli "scritti", ossia estratti di libri sacri, profezie, commentari...tutti riferimenti che creano aspettativa e che fanno pregustare al lettore la grandezza dei personaggi di cui sta leggendo le gesta. Assiste alla Storia, man mano che essa si svolge, diventa uno spettatore di quelle gesta che verranno immortalate e che creeranno proseliti tra i popoli dell'universo in cui è ambientato Dune.
Non è stata una lettura sempre immediata e semplice, proprio per il tono usato che fa respirare una certa pesantezza e per il fatto che le vicende parlano di intrighi e sopravvivenza, e che non è che capitino poi molte situazioni leggere o comiche ... anche i rapporti d'affetto, tra amanti o genitori e figli, son sempre piuttosto rigidi e algidi, quasi formali. Questo mina un po' la credibilità di certi rapporti ma, nel complesso, funziona, proprio per l'atmosfera solenne che si viene a creare: a Paul e a sua madre, rifugiatisi tra i Fremen, vengono infatti rivolte le attenzioni e le premure che si avrebbero non per un leader ma per un messia sceso in terra.
Un altro pensiero va poi agli emblematici vermoni che scorrazzano per i vasti deserti del pianeta, i Shai-Hulud, i "creatori", esseri lunghi centinaia di metri, che possono distruggere navi e veicoli, ma che al contempo sono legati alla produzione del melange, una sorta di droga indispensabile per i piloti delle astronavi che si muovono nello spazio. Un ciclo e una serie di collegamenti (deserto-vermone-droga-astronavi) tutt'altro che banale e che lancia ulteriori spunti su come l'egemonia o il benessere di classi abbienti possano derivare da forze naturali o da attività a dir poco rischiose da effettuarsi in posti tutt'altro che piacevoli e ospitali. Un po' come noi moderni che negli smartphone che possediamo possiamo trovare minerali e materiali estratti o lavorati in zone del Terzo Mondo, di cui fondamentalmente non ci interessiamo molto...se però laggiù di punto in bianco iniziassero a ostacolare rifornimenti e produzione rivendicando maggiori diritti e libertà, beh, non sarebbe affatto una situazione semplice da sbrogliare...un altro elemento che, spero, possa farvi capire quanto sia attuale e contemporaneo questo romanzo scritto ormai quasi sessant'anni fa.
L'ho apprezzato molto, spero si sia capito, e ve lo consiglio. Così come vi suggerisco di leggere attentamente l'introduzione al testo: nel mio caso, nell'ebook di Fanucci, è affidata a Sandro Pergameno e credo che senza di esso la lettura del romanzo non sarebbe stata così agevolata. Preziose anche le appendici poste alla fine, con riferimenti e spiegazioni dedicate ai neologismi e alle tecnologie o regole che governano l'universo di Dune. 
Per approfondire:





Nessun commento: