domenica 23 gennaio 2022

Free Guy - Shang Chi - Cobra Kai

Ben ritrovati sulle pagine del mio blog e, per quanto in ritardo, auguri di buon anno ^_^
Lo so, lo so, siamo ormai oltre la metà del mese ma ritenevo opportuno riportarlo, visto che nelle mie intenzioni questo post avrebbe dovuto comparire qualche tempo fa...poi, la vita ha voluto diversamente tra dinamiche familiari, impegni in seno all'asd Scuola delle Cinque Virtù Marziali e tempo libero sempre ridotto al minimo e/o in balia di imprevisti (ad esempio primi raffreddori del bimbo).
Ne approfitto comunque per parlarvi di alcuni film e serie che son riuscito a vedere (a puntate) nelle ultime settimane sulle varie piattaforme di streaming, commenti spicci che avrei preferito postare a cavallo tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022 ma che, per forza di cose, provo a sintetizzare in un unico post ora. In particolare, vorrei spender due parole su

  • Free Guy
  • Shang Chi e la leggenda dei dieci anelli
  • Cobra Kai - stagione 1


Titolo: Free Guy - Eroe per gioco
Anno: 2021
Regia: Shawn Levy
Genere: sci-fi, azione
Cast: Ryan Reynolds, Jodie Comer, Lil Rel Howery, Utkarsh Ambudkar, Joe Keery, Taika Waititi, Matty Cardarople, Aaron W. Reed
La trama in breve: Free Guy, film diretto da Shawn Levy, racconta la storia di un impiegato di banca (Ryan Reynolds) che un giorno prova a ribellarsi a un sistema che lo vuole sottomesso e vittima della violenza quotidiana. Decide di non restare a guardare, mentre alcuni rapinatori derubano in tutta tranquillità la banca, come loro solito. Questa volta, però, Guy decide di ribellarsi e provare ad affrontare i due malviventi.
È così che, grazie a un paio di occhiali molto speciali, scopre di essere un personaggio all'interno di un videogame open world dal nome "Free City(fonte comingsoon)
Il mio commento in breve: un po' Matrix, un po' The truman show, un po' Ready Player One, questo film in realtà ricorda e pesca da varie fonti ma si rivela un ottimo mix. Tanto più che, da quel che ho letto, il successo ottenuto è andato ben oltre le aspettative determinando così la realizzazione di un seguito.
La storia di per sé non è complicatissima ma ben coordinata e proposta, con personaggi a volte stereotipati a volte sui generis (penso ad Antoine, impersonato da Taika Waititi) che ben si imprimono. Non mancano quindi battute e gag, situazioni folli, azione adrenalinica, complotti, storie d'amore e colpi di scena. I tempi narrativi sono sostenuti ma tutto risulta sempre chiaro e comprensibile anche se questo, ovviamente, determina delle semplificazioni dello sviluppo. Vedasi, ad esempio, i tempi di crescita di "camiciola guy" (non so come è stato resto nella lingua originale) oppure la velocità di programmazione di keys e colleghi vari (se solo fosse veramente così). 
Indubbiamente si tratta di un film che non può non far breccia tra le milioni di persone che quotidianamente sono connesse al web e che hanno ormai dimestichezza con aspetti legati ad avatar, realtà aumentata e virtualità, sebbene qui non ci siano particolari intenti morali o simili (anche se, tutto sommato, il modo in cui i personaggi non giocanti vengono convinti a ribellarsi al sistema ha un suo significato attuale ...). L'obbiettivo, semmai, è quello di un intrattenimento disimpegnato, nonostante qua e là facciano capolino anche tematiche e aspetti interessanti (vedasi ad esempio aspetti legati alla sessualità dei personaggi o al rapporto "sentimentale" tra persone umane e personaggi virtuali).
Non possono mancare ovviamente citazioni di altri film, saghe e videogame, Marvel e Star Wars ad esempio, tutte rielaborate con l'obbiettivo di intrattenere e stupire lo spettatore. Apprezzati ovviamente i vari momenti comici che si innestano nella storia e, ovviamene, gli effetti speciali e gli omaggi al popolo nerd. Vi consiglio vivamente di recuperarlo e gustarvelo: non ve ne pentirete!


Titolo: Shang Chi e la leggenda dei dieci anelli
Anno: 2021
Regia: Destin Daniel Cretton
Genere: supereroi, azione, fantastico
Cast: Awkwafina, Simu Liu, Tony Chiu-Wai Leung, Fala Chen, Ronny Chieng, Florian Munteanu, Michelle Yeoh, Benedict Wong, Tim Roth (solo doppiaggio), Ben Kingsley, Dallas Liu
La trama in breve: Dopo essersi lasciato alle spalle un passato doloroso, all’ombra dello spietato padre, Shang-Chi vive una vita comune a San Francisco in compagnia di Katy, una ragazza di origini cinesi a cui è molto legato. I due sono amici inseparabili e, contrariamente ai loro coetanei, non sembrano interessati a mettere la testa a posto e affacciarsi alle responsabilità del mondo degli adulti. Il loro mondo cambia all’improvviso quando i due amici vengono raggiunti dai membri dei Dieci Anelli: l’organizzazione criminale ben nota a chi ha seguito tutta l’epopea del MCU ha pessime intenzioni verso il protagonista. L’agguato costringerà il giovane Shang-Chi a confrontarsi con il suo passato e i suoi legami familiari che lo porteranno a vivere un’avventura straordinaria contro forze ancestrali sconosciute (fonte tomshw)
Il mio commento in breve: visto praticamente in 4 puntate...all'inizio ero scettico, in quanto pensavo fosse stato prodotto per lo più per recuperare il pubblico asiatico (visto che, di fatto, Black Panther ammicca alla comunità afroamericana), invece mi son ricreduto. Shang Chi si configura un po' come uno dei vari film del mitico Jackie Chan e un po' come un wuxia, presentando moltissimi combattimenti altamente spettacolari e ben coreografati. Verso il finale l'elemento fantastico e fumettistico prende il sopravvento, introducendo creature fantastiche e altre dimensioni, in cui per altro si colloca il villaggio da cui proviene la defunta madre del protagonista. Apprezzato nel complesso per vari aspetti, non ultimo il cattivone di turno, padre di Shang Chi, attuale possessore dei dieci anelli (che in realtà son più dieci bracciali, a esser sinceri), a capo dell'omonima setta, conosciuto anche come Mandarino: sinceramente non son riuscito a percepirlo come malvagio, semmai come un uomo distrutto, chiuso in se stesso, vittima del proprio dolore e per questo strumentalizzato da forze più grandi di lui ma ancora capace di riscattarsi per amore verso i figli. O quanto meno il figlio...visto che sul loro rapporto vien spesa più di una sequenza, con l'obbiettivo anche di dare maggior profondità e maturità ai personaggi.
Le due ore circa di cui è composto il film scorrono via veloci, senza annoiare, presentando qualche flash back e varie sequenze di intrattenimento che, diciamo, si apprezzano meglio se non ci si sofferma troppo (vedi la corsa selvaggia in auto all'interno della foresta labirinto). Ovviamente ci sono rimandi anche ad altre produzioni Marvel, sia con l'accenno al "blip", sia per la presenza di Wong e altri personaggi Marvel (vedasi le sequenze finali), sia per la presenza del "falso Mandarino", impersonato da Ben Kingsley, che all'epoca di Iron Man 3 aveva quasi innescato una jihad.
Ottima poi la prova dei protagonisti, sia di Simu Liu che di Awkwafina. Il primo è senza dubbio un personaggio più costruito e da approfondire nelle prossime pellicole, e che per altro ha una capacità di apprendimento elevatissima visto cosa combina in pochi minuti con i dieci anelli; la seconda invece fa da spalla ma risulta versatile sotto vari punti di vista, nonostante sia una persona qualunque, e nemmeno la classica mega gnoccolona di turno.
Consigliato quindi, sia che siate amanti dei fumetti Marvel, sia che cerchiate un film d'azione ricco di sequenze di combattimento o un adattamento moderno dei vari wuxia orientali, che qui sulle nostre tv si vedono raramente.


Titolo: Cobra Kai - Stagione 1
Anno: 2018/20
Episodi: 10
Genere: commedia, azione
La trama in breve: Cobra Kai si svolge 34 anni dopo gli eventi narrati dal primo film della serie Karate Kid e segue la vita dello storico avversario Johnny Lawrence. Da pupillo dell'upper class di All Valley, Lawrence si è trasformato in un fallito di mezza età che vive alla giornata. La strada verso la redenzione lo porterà a riaprire il famigerato dojo di karate Cobra Kai, riaccendendo in tal modo la sua rivalità con Daniel LaRusso, divenuto nel frattempo un facoltoso imprenditore di saloni automobilistici. (fonte wikipedia)
Il mio commento in breve: una serie che si rifa alla storica saga cinematografica di Karate Kid, progetto nato inizialmente su YouTube nel 2018 e poi approdato su Netflix nel 2020. L'ho vista più che altro su consiglio di amici ma devo dire che nella sua semplicità l'ho trovata onesta, realizzata discretamente (visto anche il budget) e con una sua personalità. Anche la pensata di mettere la sigla con la musichetta anni '80 alla fine delle puntate ha un suo perché. Ma più di tutto a tenere in piedi la serie è per lo più il binomio di nostalgici nemici-amici "Johnny Lawrence & Daniel LaRusso", forse più il primo che il secondo, decisamente un personaggio derelitto, goffo, ma che si imprime sul pubblico e sugli allievi che riesce a radunare attorno a sé. Sui modi di allenare del sensei Lawrence all'interno del dojo della Cobra Kai potremmo, in realtà, aprire vari capitoli, in quanto a volte c'è improvvisazione, a volte scelte immature e dissennate passibili di denuncia (ad esempio il gettar in piscina un minorenne sperando che non muoia annegato ma che sviluppi forza nelle gambe...), a volte un bieco tentativo di approfittarsene...ecco, tra l'altro, un po' mi ha dato da pensare come in pochi mesi gli allievi, sia di Johnny che di Daniel (in questo caso l'unico allievo) e con poche lezioni siano diventati praticamente cinture nere, abili nel kumite. Misteri televisivi...soprattutto considerando quel che ci hanno mostrato venir insegnato: d'altra parte è tutto funzionale ad arrivare ai confronti fisici, un ovvio richiamo al preambolo della serie, ovvero QUELL'incontro di 34 anni prima che segnò un punto di svolta per i rispettivi Johnny e Daniel. E che, sinceramente, non era la finale di coppa del mondo ma un torneo locale.
Ad ogni modo, come dicevo, è una serie onesta e senza particolari pretese, godibile anche a un pubblico di giovani (che magari manco hanno mai sentito parlare del maestro Miyagi e Daniel-san) e di famiglie (credo) e che rende giustizia alla saga di film realizzata negli anni '80.
In questo periodo su Netflix è uscita la quarta stagione di Cobra Kai: pian piano cercherò di recuperarmi anche quelle precedenti, per rimettermi in pari. Sono curioso di vedere infatti come prosegue, visto anche i comprimari che nel frattempo son cresciuti nello spettacolo e gli intrecci che si son venuti a creare, anche di tipo sentimentale, tra i figli dei protagonisti.

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