Autore: Uberto Ceretoli
Editore: Dunwich Edizioni
Genere: fantasy, steampunk
Pagine: 314
La trama in breve:
I cacciatori di Sua Maestà Bryan ed Eudora devono impedire i piani di dominio del delirante dottor Moriarty, intenzionato a scatenare contro l’Inghilterra le immonde creature-degli-abissi e il loro signore e padrone Dagon. Ad aiutarli in un’impresa che li vedrà affrontare complotti, raccapriccianti esseri marini e creature meccaniche saranno l’occultista Carnacki, l’investigatore Holmes, l’archeologo Loftus e lo sfuggente capitano Nemo. (fonte Dunwich Edizioni)
Il mio commento:
Su questo blog già sono apparse recensioni di altri romanzi scritti da Uberto Ceretoli, in particolare quelli editi con Asengard e legati ai sigilli (del vento, della terra, del fuoco), ma nessun commento alle altre opere da lui scritte. E che forse avrei dovuto leggere prima di questo Codex Merrymaid in quanto ci sono riferimenti e collegamenti più evidenti tra di esse, come ad esempio i medesimi personaggi.
Tutto sommato però la lettura non viene per questo resa più ostica o meno significativa, e questo è un aspetto decisamente positivo anche per quei lettori che , come me, potrebbero pescare "a caso" ^_^
Il romanzo scivola via molto fluido, in quanto ricco di azione e pregno di eventi, con personaggi ben caratterizzati e per certi versi affascinanti. Mi riferisco a Eudora, ad esempio, ma anche a Moriarty o Carnacki, per non parlare di quelli-degli-abissi, ovvero sirene e altre creature ibride uomo-pesce.
Forse per alcuni lettori può risultare complicato seguire le vicende legate alle varie sotto-trame, che coinvolgono alcuni personaggi e che si svolgono in contemporanea, ma personalmente lo trovo uno stimolo in più, fermo restando che confluiscono e contribuiscono allo sviluppo della medesima ambientazione e storia.
Ecco, forse le presenze di personaggi quali il capitano Nemo o Sherlock Holmes sono più di raccordo con altri romanzi scritti o in scrittura da parte dell'autore, perché in questo compaiono, sì, ma non sono comprimari. Lo dico per chi magari nutre forti aspettative su di essi: in Codex Merrymaid le vicende sono molto più concentrate sui cacciatori Eudora e Bryan, praticamente degli agenti segreti molto operativi, abili combattenti supportati da moderne tecnologie proposte in chiave steampunk. Bisogna tenerlo a mente altrimenti, considerando che le vicende sono ambientate attorno al 1887, diventa poco credibile accettarne alcune, decisamente in anticipo sui tempi (anche per i nostri, forse ^_^ ).
Tecnologie che comunque sono anche appannaggio dei cattivoni, considerando in particolar modo Gamma, che è una sorta di terminator (diciamo così...) che darà del filo da torcere ai nostri, incrociando spesso le loro strade nel corso delle loro indagini. Indagini che procederanno in modo progressivo fino a condurli alle isole Scilly, distanti dall'Inghilterra e luogo in cui quelli-degli-abissi vengono in un certo senso adorati e "omaggiati" con il sacrificio di giovani donne che, col tempo, si tramutano in sirene. E non parliamo di creature stile Ariel di Walt Disney, bensì creature viscide e letali.
Sulle isole Scilly, dominio del balivo Swamp - altro personaggio interessante che si trova costretto a sostenere e alimentare il culto per Dagon e le creature degli abissi ben consapevole della nefandezza di ciò - gli eventi giungeranno al loro epilogo....più o meno, come scopriremo poi nell'epilogo.
A mio avviso forse, e dico forse, il testo risulta tuttavia un po' troppo sbilanciato sul fronte dell'azione, con ritmi quasi cinematografici, rispetto agli aspetti horror-fantasy legati al culto del mitologico Dagon (con ovvi rimandi alle opere lovecraftiane) e alle creature degli abissi, di cui avrei voluto sapere di più, oppure approfondire elementi legati alle loro città abissali. Gli esseri del mare sono comunque un elemento ben presente e ben dosato, e con il quale il libro si presenta in modo piuttosto incisivo già nell'ottimo antefatto iniziale, episodio che mi aveva indotto ad aspettarmi qualcosa di simile anche per il finale...che invece si svolge in modo un po' differente e, per certi versi, velocemente. Fermo restando che, come dicevo, il fatto di aver letto questo testo un po' fuori dal contesto e senza reale conoscenza degli altri libri della collana può avermi condizionato: magari ci sono dei legami o continuazioni in altri testi che mi mancano.
Apprezzato comunque il mix di horror-soprannaturale, creature fantasy, culti arcani e tecnologia avveniristica (per il tempo in cui è ambientato), tutto amalgamato alla perfezione e conferendo al tutto una discreta credibilità e, qua e là, qualche nota romantica o lasciva. A questo si aggiunge il fatto che dei due cacciatori Eudora risulta quella più scettica e, guarda caso, avrà pure le scuse per rimanerlo, con buona pace del collega, che già aveva avuto esperienze pregresse (vedasi Codename Nokken) e decisamente molto più preoccupato dalla presenza di creature soprannaturali. Eudora è in ogni caso un personaggio su cui l'autore spinge molto e che risulta molto intrigante anche se, forse, un po' troppo tosta sul piano fisico (soprattutto per muoversi in modo così atletico tenendo qualcosa di non propriamente flessibile in un certo posto, scusate lo spoiler) persino rispetto al collega Bryan, fisicamente più corazzato. Ma queste sono ovviamente considerazioni mie personali.
Molto buono anche lo stile di scrittura, scorrevole, non annoia, non banale visto la ricercatezza e precisione dei termini, frutto anche di un buon lavoro di documentazione e preparazione di cui l'autore ci rende partecipi nelle note di chiusura.
Un libro interessante quindi per molti aspetti e che può incuriosire una vasta platea di lettori proprio per il mix che possiede.
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