Siamo nel 1985. Nixon è presidente degli Stati Uniti al suo terzo mandato, e il mondo è sull'orlo di una crisi nucleare: l'"orologio dell'apocalisse" è regolato a mezzanotte meno cinque. I Supereroi (chiamati "Guardiani") esistono ma sono stati banditi grazie ad un decreto del governo: quando uno di questi viene misteriosamente assassinato, l'ultimo giustiziere ancora in attività, Rorschach, indaga sulla sua morte. Scoprirà che qualcuno sta cercando di mettere fuori gioco i suoi ex compagni di squadra, tra cui l'unico vero superuomo dotato di poteri: il Dottor Manhattan.
Il mio commento:
Ho visto questo film proprio ieri sera, a ridosso della sua uscita nelle sale. Inutile negare che lo attendevo: sin da quando avevo visto il trailer, prima del deludente "The Spirit", mi aveva ispirato assai.
E non ne sono rimasto deluso.
Anzi, tutt'altro.
Non avendo letto la graphic novel da cui il film è tratto probabilmente il mio giudizi
o è e rimarrà di parte. Così come sono consapevole che quasi certamente alcune delle vicende e delle caratterizzazioni dei personaggi della pellicola, parimenti ad altrettante situazioni narrate, saranno differenti dal plot cartaceo.
Tuttavia sono rimasto piacevolmente impressionato da questo film.
Lungo, pesante e cruento, non posso negarlo, ma comunque denso, forte, importante. Personaggi che rimangono impressi nella memoria dello spettatore per le molte sfaccettature che presentano. Non i classici supereroi in calzamaglia ma uomini mascherati che si mettono in gioco per costruire un mondo diverso, per lottare contro il crimine e cercare di arginare il dilagare di una crisi che sembra irreversibile. Persone straordinarie ma che, rispetto ai classici eroi marvelliani, spiaccano per le contraddizioni che rappresentano o che rivelano. E per il fatto di non essere per niente persone immacolate. Anzi, guardiani mascherati che a tratti sembrano peggiori dei cattivi (quali cattivi mi domando) che combattono.
Osservando il film non è semplice trovare risposta al quesito: chi sono i veri "cattivi"? Chi sono i malvagi? I watchmen sono veramente eroi? Oppure solo il risultato ed il riflesso di una società allo sbando?
Gufo notturno, ad esempio, è un perdente, un rinunciatario. Non è certamente un "figaccione", anzi, ha qualche chiletto di troppo ed è pure solo... però riesce comunque a riscattarsi e, come Batman, possiede dei segreti e risorse non banali. Rorschach è un paranoico, un violento. Una persona intransigente, che non scende a compromessi ma che tuttavia ha dei principi morali. Principi che però non gli impediscono di uccidere. Il comico, Edward Blake, la cui morte rappresenta la scintilla da cui tutto prende parte e che al contempo è il riflesso delle contraddizioni della società moderna e del comportamento degli altri watchmen, è un assassino. Una persona controversa che non esita a uccidere donne e bambini, a violentare una propria compagna o a sparare sui manifestanti. Così come Spettro di Seta II non agisce in nome di un vero e proprio senso di giustizia ma per sfogare le proprie emozioni, per assecondare i desideri di sua madre, per apparire. Senza dimenticare poi Dottor Manhattan e Ozymandias, i due superuomini del film. Più il primo che il secondo, esseri inumani che hanno perso parte della propria umanità a ca
usa di un incidente scientifico oppure in nome di un bene superiore. Di una missione per la quale sacrificare tutto: vite umane e la propria anima addirittura. Secondo logiche mostruose e disumane, forse, ma tutto sommato coerenti seppure difficilmente accettabili o sopportabili (in particolar modo da personaggi che non accettano alcun compromesso...).
Personaggi di forte impatto, con cui lo spettatore medio difficilmente riesce ad immedesimarsi a mio avviso, ma che proprio per questo permettono di osservare con maggior attenzione la corruzione della società, il degrado dei costumi, la politica del terrore e il risultato delle tensioni che si vengono a creare nel mondo a causa di economie distorte, guerre e insensate corse agli armamenti.
Argomenti e tematiche forti e attuali, negli anni '80 ma anche ora, che il film riesce a portare in scena, a denunciare e a utilizzare nel riempire i quasi 165 minuti di proiezione.
Non certo un film breve, così come non si tratta di una pellicola facilmente fruibile. Non sono quindi certo del successo che il film riscuoterà in Italia, anche per via dell'ambientazione fortemente "americana" e di concetti che magari, da noi, sono sentiti come lontani e stranieri.
Ma anche perchè, come sempre accade ogniqualvolta si parla di fumetti e cartoni animati in Italia, la mentalità diffusa è quella di aspettarsi una pellicola "semplice", favolistica. Senza contare che magari è stata proprio un'opera come Watchmen a causare una più attenta riflessione in merito alla figura dei supereroi. Uomini straordinari che di colpo divengono "persone", con le loro fragilità e i propri errori, capaci di gesti di estremo coraggio e di orrende nefandezze commesse in nome della società in cui vivono.
In nome dell'umanità tutta.
Quella che, probabilmente, rappresenta il vero nemico dei Watchmen e del mondo intero.
Un film da vedere, quindi. Non semplice e non leggero ma che merita.
Soprattutto, secondo il mio modesto parere, per Rorschach.
E perchè hanno bisogno di soldi....per comperarsi mutande...
Già, sarà una cavolata, ma non mancano scene di se$$o e di personaggi che vagano senza slip. Della serie, sotto il costume niente. Quasi che l'identità di supereroe sia per loro una seconda pelle, concetto amplificato e confermato dall' "incubo" di Gufo notturno e dall'
incazzatura di Rorshach nel momento in cui gli tolgono la "faccia", ovvero la maschera.
Persone che sono costrette a mettersi a nudo, in un certo senso, ad essere oggetto di critiche e giudizi da parte del mondo, che vivono sulla propria pelle le ipocrisie di un mondo che costringe ad indossare maschere per poter "esistere". Ma una scelta che al contempo fa capire esplicitamente allo spettatore che i superuomini sono utopia, esseri che non esistono. Si tratta invece di persone come tutte le altre, comuni, che però decidono di smettere di essere solamente osservatori e abitanti passivi del mondo. Anzi, si rimboccano le maniche e agiscono, esponendosi. Sporcandosi le mani e addirittura sacrificandosi. Fisicamente o interiormente. Purchè serva a garantire una pace che la società, da sola, sembra incapace di conquistare.
Nel film, come nella realtà.
2 commenti:
Ciao Leo,
è un piacere sapere di questo tuo blog, che verrò a visitare di tanto in tanto, ora che ne conosco l'esistenza.
Ho visto anche io questo film e l'ho trovato davvero entusiasmante. Devo ammettere che era dai tempi di Matrix che non assistevo ad una proiezione così colma di riflessioni ed allo stesso tempo così cruda. Mi è piaciuto davvero molto. Mi è piaciuta soprattutto la caratterizzazione dei personaggi.
Ora ti saluto e scappo ad allenamento. A presto
Ciao!
Grazie per la visita e per il commento lasciato ^_^
Quanto alla densità delle riflessioni, se posso, consiglio anche la visione di "V per vendetta".
Buon allenamento!
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