Sono stanco..sarà il cambiamento di stagione, il clima, la pioggia che sembra stia per arrivare di nuovo, ma mi sento stanco.
Fisicamente, intendo, svogliato e privo di energie.
Non so se anche per voi sia lo stesso...
L'unica cosa positiva è che oggi son riuscito a rallentare tutto, a ritagliarmi una mezza giornata libera per sbrigare alcune faccende e per riposarmi (poi stasera sarò a Pordenone per il concerto dei Nightwish e forse domani sera avrò un esame di kung fu...).
Ciononostante sono stanco anche per altri motivi.
E anche in altri sensi rispetto al solo aspetto fisico.
Sono stanco ad esempio di condurre un'esistenza dove tutto sembra ruotare attorno alla dimensione lavorativa, di stare in una società che si dimostra costantemente uguale a se stessa in termini di dinamiche sociali e non. Da piccolo pensavo che dopo il 2000 ci sarebbero state le astronavi, e invece...auto...ancora auto. Soprattutto auto. Per strada, nelle concessionarie, in televisione, pure nei water closet.! Di certo sognavo di non "sprecare" la maggior parte del mio tempo vitale a lavorare. "Quando sarò grande lavorerò solo mezza giornata", pensavo, "il resto sarà per le cose che mi piacciono".
Beata ingenuità, beata ignoranza...
Una società in cui tutti lavorano, mezza giornata ad esempio, in cui tutti producono e al contempo hanno tempo per vivere e usufruire dei servizi della collettività è e rimarrà un'utopia. In Italia per lo meno. Lavorare ma anche ritagliarsi qualche ora per sport, per coltivare hobby e (mon dieu!) studiare. In un costante processo di realizzazione dell'individuo e miglioramento.
E invece...
Invece siamo ancora qui, immobili, alle prese con notizie sensazionalistiche ed eventi mediatici di strabordante futilità. Nasce il popolo degli italiani, ad esempio, ma bisogna scavare in certi siti internet per far luce sulle vere origini di cotanto partito mentre i media tradizionali se ne dimenticano, non ne parlano, sorvolano... e io sono stanco dei media tradizionali, della tv in particolar modo, dei giornalisti che lanciano servizi sul tostapane e che non parlano di "cose serie".
Anche se, a dirla tutta, certe osservazioni del servizio di cui sopra sui 100 anni del prezioso elettrodomestico, aiutano l'italiano medio a comprendere il grado di marciume /acume di certi ambienti nostrani: "inventato quando ancora il pane a fette non c'era...", han detto (cioè, secondo voi, cent'anni fa non esistevano i coltelli per tagliare il pane? ah però...)
Sono stanco anche di leggere certi "scandali" legati alla sessualità nell'ambiente scolastico. Scuola pubblica, ovviamente, sia mai che si screditi quella privata. "Lezioni sesso esplicito a scuola", titola l'Ansa (sottotitolo: la punteggiatura ed il lessico sono un opinione). Ora, non per dire ma, siamo nel 2009, ci son trasmissioni televisive in cui si parla e si mostra di tutto anche alle 8 del mattino (figuriamoci in prima serata!), in internet pure c'è di tutto e la maggior parte dei genitori lascia che i bimbi scorazzino nel web senza controllo, parolacce e oscenità poi volano da chi meno te l'aspetti, e ci si scandalizza se una maestra parla di "sesso" a scuola? Tra l'altro, nemmeno si fa luce su cosa abbia detto, sul perchè solo i genitori di una classe su tre si siano lamentati, nè sul perchè i bambini si siano messi a chiedere certe cose...no, solo la notizia, gettata lì, con parole "forti" per attirare l'attenzione, per scatenare morbosità. Per far parlare e avvampare gli animi. Tanto, tra due giorni sarà già tutto morto e sepolto. Come con il caso Englaro. O in merito agli stupri e all'integrazione razziale (avete letto questo?). O con il caso Alitalia (vola? non vola? guadagna? restituisce i 300 milioni di prestito...con tutta questa crisi ci servirebbero...). O per la scelta del leader del centro sinistra (yuhu? c'è nessuno?).
Ma in fondo, questi sono sempre i soliti discorsi.
Miei, e di chiunque si ritrovi a ciacolare di attualità oggi giorno.
Solo che io a tutto questo aggiungo che sono stanco anche per un altro motivo, ecco: sono stufo di "cascarci" nel dare una speranza al fumetto italiano. Sto tentando con Nemrod della Star Comics. Sembrava carino, interessante, con buoni spunti. Anzi, è senza dubbio interessante e fuori dai soliti canoni. Però....cavolo...la qualità grafica è penosa rispetto alla maggior parte dei manga che seguo, così come il dettaglio o la caratterizzazione delle situazioni "clou" viene meno. Tende a divenire semplicistico, ecco, e io non lo sopporto. Mi dà una sensazione di superficialità, come se non importasse nè agli autori nè agli editori nè a nessun altro investire in certe forme di cultura. Speriamo che migliori va...come del resto la situazione in generale nel nostro Paese.
In fondo, il nostro giovane premier Silvio dice che bisogna essere ottimisti. "Che nessun imprenditore triste ha mai fatto carriera". Peccato che lui non sia esattamente un imprenditore e che i soldi, come dire, sono nostri non suoi. Che poi, cavolo, io ho 26 anni e tra lavoro morosa famiglia uscite internet passioni e interessi miei mi sfinisco...come cavolo fa lui che ha mille anni? E se tra qualche giorno avesse un colpetto al cuore e capitolasse ad un convegno di "italiani"? Che succederebbe? Qualcuno se l'è mai chiesto? Mah...
Nessun commento:
Posta un commento