martedì 20 aprile 2010

DragonTrainer

Titolo: DragonTrainer
Regia: Dean DeBlois, Chris Sanders
Anno: 2010
Genere: Animazione
Doppiatori: Jay Baruchel, Gerard Butler, Craig Ferguson, America Ferrera, Jonah Hill

La trama in breve:
iccup è un giovane vichingo che, come spiega lui stesso, vive in un villaggio sperduto nel nulla, in una landa fredda, inospitale, con poco da mangiare e soprattutto infestata dai draghi. Perchè la comunità non si sposti è insieme la premessa del racconto e il tratto più saliente della dialettica che lo anima: i vichinghi sono cocciuti e invece che spostarsi preferiscono combattere, non a caso sono tutti grandi e grossi. Tutti tranne Hiccup.
Figlio del capo del villaggio Hiccup è secco e inadatto al combattimento, ha una spiccata passione per la costruzione di macchinari (con cui tenta di uccidere draghi) e una conseguente inclinazione per la creazione di problemi, questo fino a che, all'insaputa di tutti, non riesce a catturare il drago più temuto e sconosciuto solo per scoprire che il diavolo non è cattivo come lo si dipinge (fonte mymovies).

Il mio commento:
Ho visto questo film al cinema, in 3d. Ormai è diventata una moda, forse per rimpinguare le casse dei cinema, forse per boicottare una certa forma di pirateria.
Ad ogni modo, dicevo, sono recentemente andato a vederlo.
Dal trailer mi ero fatto un'idea di film sul demenziale, forse per via dell'aspetto da "micione" del drago con cui entra in contatto il protagonista.
In realtà mi son dovuto ricredere. Certo, le sequenze divertenti e le gag ci sono, così come la caratterizzazione di certi draghi (tipo il gronkio: "Oddio, mi si è spompato il gronkio!") o dei personaggi può apparire buffa, però fondamentalmente si tratta di un film non di genere comico. Qui il fantasy la fa da padrone, con tanto di scontri epici e titanici e sequenze di volo davvero entusiasmanti, amplificate da un livello qualitativo dell'animazione davvero elevato.
In parte la vicenda narrata può ricordare Eragon: anche lì si instaura un legame tra un giovanotto qualunque e un drago, un vincolo che matura col tempo e che li porta a condividere un rapporto che va al di là di quello che si instaura tra cavaliere e cavalcatura. A parte questo accostamento, che, volendo, potrebbe essere esteso pure al film ET, le vicende e la storia prendono pieghe completamente diverse.
Mi è piaciuto il parallelismo che si viene a creare tra i due addestramenti che Hiccup porta avanti, uno canonico e legato alla consuetudine del villaggio ("morte ai draghi!") e uno personale, di ricerca e scoperta, assieme a "Sdentato". Il ragazzo è infatti cocciuto e libero, non ama i condizionamenti, non si accontenta di dogmi e dettami di comportamento pre confezionato: è critico, dubbioso, razionale. Vuole scoprire il mondo e capire, anche se questo può comportare incomprensioni, impopolarità o soverchiare tradizioni che perdurano da tempo. Nei confronti delgi animali, come nel film in questione, oppure anche nei confronti di scienza, teologia e popoli. Hiccup lancia infatti un messaggio molto forte: andando contro corrente, e non senza rinunce e personali sconfitte, riesce a portare il proprio popolo ad un cambiamento epocale, a superare pregiudizi e a mutare mentalità. In meglio, teoricamente.
Anche se, in effetti, unire la mentalità bellicosa dei vichinghi con le potenzialità dei draghi potrebbe contribuire alla nascita di una super potenza militare capace di conquistare e devastare l'Europa.
Ho trovato spettacolari poi le sequenze di volo, probabilmente potenziate dal 3d e da una resa grafica davvero notevole quanto a fluidità e qualità visiva. Molte sequenze risultavano davvero molto realistiche, con una cura dei particolari meticolosa e puntigliosa (penso ad esempio alla navigazione delle drakkar o agli effetti luminosi legati al masso incandescente che penetra nel covo buio dei draghi quando i vichinghi si apprestano allo scontro decisivo) .
Ma ancor di più mi ha entusiasmato la battaglia, titanica, del finale e che, considerando i disastri di questi giorni, mi ha fatto capire perchè il vulcano islandese Eyjafjallajkull abbia effettivamente eruttato...
Comunque, dicevo, quello del finale mi è piaciuto assai e assai: uno scontro aereo contro un essere mastodontico e impossibile, una sfida epica e dinamica, decisamente sublime.
Mi è piaciuto, inutile negarlo, mi ha colpito e avvinto, esattamente come certe sequenze di volo in cui Hiccup e Sdentato si son cimentati.
Mi domando quale sarebbe stato l'effetto del film se, anzichè raprresentato da attori virtuali, fosse stato realizzata con attori in carne ed ossa.
O con personaggi dall'aspetto meno caricaturale e più realistico come si può vedere, ad esempio, nelle produzioni di matrice orientale...
In conclusione, questo DragonTrainer targato DreamWorks e ispirato al romanzo "How to train your dragon" di Cressidra Cowell, di sicuro non annoia e, seppur a tratti semplicistico, regala una visione più che piacevole, adatta ad un pubblico di tutte le età.
Soprattutto se amanti dei draghi e/o fan di Guerre Stellari ^_^



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