sabato 21 agosto 2010

..:: Bangkok Dangerous ::..

Titolo: Bangkok Dangerous
Regia: Danny Pang, Oxide Pang
Anno: 1999
Genere: Azione
Cast: Pawalit Mongkolpisit, Premsinee Ratanasopha, Patharawarin Timkul, Pisek Intrakanchit

La trama in breve:
Kong è un killer ma non per scelta: nato sordomuto e sottoposto in tenera età a ogni genere di bullismo, non poteva che impugnare la pistola e trovare una via nell'odio. Finché nella sua vita entra Fon, una giovane farmacista che aiuta Kong a ritrovare se stesso e a conoscere un lato di sé fin lì ignorato (fonte mymovies)

La trama in breve del remake "Bangkok Dangerous - Il codice dell'assassino" del 2008, con Nicholas Cage, sempre dei fratelli Pang:
Al solitario killer professionista Joe (Nicolas Cage) viene assegnato un compito a Bangkok, dovrà uccidere quattro persone per conto del boss locale Surat. Joe ingaggia il borseggiatore Kong, per aiutarlo in alcune commissioni e per fargli da tramite con il boss. Joe inizia la sua missione, uccidendo i suoi primi tre obbiettivi, con l'intenzione finale di uccidere Kong e cancellare ogni traccia della sua permanenza a Bangkok. Ma l'anima solitaria di Joe viene scossa dal fascino della città, ritrovardosi a fare da mentore al giovane Kong e a mettere in discussione la sua vita quando si innamora della bella Fon. Il suo quarto obbiettivo sarà quello di uccidere il Primo Ministro della Thailandia, ma quando all'ultimo decide di tirarsi indietro, per Joe inizia una fuga dalla furia vendicativa di Surat (fonte wikipedia)

Il mio commento:
Quando uscì il film con Nicholas Cage non andai a vederlo al cinema poichè scoprii che si trattava di un remake di una pellicola di matrice orientale. Per certi versi, i "rifacimenti" statunitensi di produzioni straniere hanno iniziato a proliferare negli ultimi anni (The Departed , Quarantena, Funny Games, Uomini che odiano le donne...) ma non capisco se sia il sintomo di mancanza di idee o la volontà di dare maggior visibilità a storie e personaggi interessanti o mero e semplice calcolo economico in termini di investimenti che rendano.
Comunque sia, anzichè nella versione hollywoodiana, seppur realizzato dagli stessi registi, ho preferito la visione originale.
Non so se sia stata una scelta saggia oppure no, però confesso che questo film mi è piaciuto e mi sento di consigliarvelo.
E se magari un giorno avrò l'occasione di vedere anche il rifacimento accennato poc'anzi proverò a mettere in luce le differenze (già dalla trama e dalla locandina direi che non ci siano dubbi...).
Ad ogni modo, dicevo, malgrado la trama ridotta ad una manciata di righe ed elementi, questo bangkok Dangerous è secondo me un film interessante con un'ambientazione che, almeno per quel che mi riguarda, non mi è particolarmente nota: Bangkok, e la Tailandia in generale, le conosco solo per immagini e stereotipi legati, ad esempio, al turismo sessuale e alla muay thai. Di conseguenza, trovarmela sullo schermo, è stata una piacevola novità.
La città che viene descritta nel film probabilmente riflette gli aspetti più cupi e violenti della sua controparte reale, portando sotto i riflettori vite di killer e delinquenti, esistenze degradate e segnate dalla violenza. Più in generale una certa qual tensione sembra pervadere le strade della città e omicidi e aggressioni sembrano essere assai frequenti. In questo contesto si colloca la figura di Kong, un killer sordomuto che conduce un'esistenza piuttosto fredda e solitaria. Uccide, con precisione ed estrema freddezza, quasi senza nemmeno provare sentimenti umani. Al contempo, proprio per via del suo handicap, sembra possedere qualcosa di puro e innocente, di distaccato dal contesto fracassone e colorato delle notti e della vita di Bangkok. Ciononostante è anche lui una vittima della medesima violenza a cui è stato abituato e di cui è dispensatore.
Alla stregua degli altri personaggi del film, come Jo e Aom, anche lui è un condannato, uno sconfitto. Per lui non c'è speranza o redenzione, ogni attimo della sua esistenza è scandito dal sangue versato o da versare. Forse solo l'amore e l'amicizia possono donargli uno spiraglio di gioia e serenità ma, purtroppo, il sogno di una vita "normale" è destinato a rimanere tale. Pur se con difficoltà cerca infatti di instaurare un rapporto con Fon, una graziosa farmacista, recuperando quasi parte della sua umanità e voglia di contatto umano, affrancandosi dal proprio ruolo di killer glaciale e alienato. Però, appunto, proprio questo aspetto di sè finisce con il creare distanze e fobie, fino al definitivo allontanamento della ragazza.
Dal punto di vista della regia e del dinamismo, il film prosegue con ritmo incalzante ed avvincente, alternando momenti di "caccia" e violenza ad altri più tranquilli e pacati, spesso drammatici e tragici. Per via del mutismo e della sordità del protagonista, molte scene sono dominate dal silenzio, da sequenze in cui i personaggi agiscono e basta, mentre la vita scorre sullo sfondo, e ciò crea uno strano effetto nello spettatore, quasi di immedisimazione in quella che è la percezione della realtà da parte di Kong che appare quasi distaccato dal mondo reale. Alcune parti poi hanno un che di geniale, come ad esempio l'omicidio in metro, o di onirico come nella vendetta eseguita dal protagonista ai danni degli assassini di Jo, un appuntamento a cui Kong si reca mentre sulla sua scia si sovrappongono le immagini e la sagoma dell'amico ucciso. Anche la violenza ai danni di Aom viene resa ancor più drammatica e dolorosa attraverso riprese sincopate e scostanti, in cui si alternano rapidamente dettagli di violenza carnale a sprazzi di buio o di colori psichedelici, quasi un richiamo all'ordinaria atmosfera hot del locale notturno in cui la ragazza lavora.
E in tutto questo contesto, unitamente al fatto che il film è di matrice orientale, non poteva mancare il finale tragico, un epilogo che a mio avviso non era scontato ma che, tutto sommato, è coerente e credibile. Ma che ugualmente mi ha colpito, lasciandomi con l'amarezza e la tristezza per la sorte a cui Kong viene inevitabilmente condannato. Un destino di solitudine e dolore a cui, probabilmente, è condannata tutta la gentaglia che contribuisce alla vita criminale di Bangkok, cinematografica e non.
In ogni caso, complimenti all'attore protagonista, Pawalit Mongkolpisit: proverò a cercare qualche altro film in cui ha recitato. Oltre ad altri realizzati dai Pang ^_^




Bangkok Dangerous - 1999



Bangkok Dangerous - 2008

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