domenica 7 novembre 2010

..:: Mutant Chronicles ::..

Titolo: Mutant Chronicles
Regia: Simon Hunter
Anno: 2008
Genere:  Horror, Sci-fi, Azione

La trama in breve:
Anno 2707: la Terra è dominata da quattro grandi multinazionali (la Capitol, la Bauhaus, la Mishima e la Imperial) che si sono oramai sostituite agli Stati nazionali e che combattono fra loro un'aspra guerra militare per il controllo dele esigue risorse naturali rimaste nel pianeta. Nel corso di un battaglia combattuta sul suolo europeo tra la Capitol e la Bauhaus, una bomba distrugge un antico sigillo di roccia nel terreno, nel quale secoli addietro era stata rinchiusa la Macchina, un misterioso congengno in grado di trasformare gli esseri umani feriti o morti in spietati mutanti assassini e senz'anima. Orde di mutanti fuoriescono dal terreno, uccidendo tutti i soldati e conducendoli alla Macchina, da dove parte un tentativo di conquistare il mondo. Constantine (John Malkovich), capo della Capitol, convoca i vertici delle multinazionali per organizzare una strategia comune, e nel corso dell'incontro viene deciso di abbandonare la Terra. Ma proprio prima che Constantine parta, da lui si reca Fratello Samuel (Ron Perlman), capo dell'ordine monastico che secoli addietro aveva guidato la rivolta degli uomini contro la Macchina e i suoi mutanti. Samuel è il custode delle Cronache, il libro che profetizza il risorgere dei mutanti ma anche quello di un salvatore che è destinato a distruggerla. Convince così Constantine a farlo partire per una pericolosissima missione, alla quale parteciperanno la guardiana del libro Severian (Anna Walton) e alcuni soldati dei quattro eserciti mondiali: Mitch Hunter (Thomas Jane) e El Jesus per la Capitol, Steiner per la Bauhaus, Valerie Duval (Devon Aoki) e Juba per la Mishima e MacGuire per la Imperial. Assieme partiranno per un viaggio nelle viscere della Terra per cercare di distruggere per sempre la Macchina e i suoi mutanti. Mutant Chronicles è ispirato da un celebre ed omonimo gioco di ruolo. (fonte comingsoon)

Il mio commento:
Prima di passare alla recensione vera e propria mi sento in dovere di fare alcune precisazioni.
Innanzitutto, Mutant Chronicles è un gioco di ruolo degli anni 90 con ambientazione techno fantasy. Di questo sono uscite diverse versioni tra cui anche una basata su carte che, anche in Italia, ha riscosso discreto successo e nella quale pure io ho investito parecchi denari e tempo quando ero alle medie e ai primi anni delle superiori. L'ambientazione del gioco è stata inoltre definita e caratterizzata mediante illustrazione, racconti, romanzi, videogames e fumetti, il tutto per creare e ampliare il mondo all'interno del quale si svolgono le battaglie tra le varie fazioni coinvolte e che milioni di appassionati in tutto il mondo hanno combattuto strenuamente tra loro. La dinamica prevede infatti che ogni giocatore sfrutti al meglio le carte del proprio mazzo per schierare guerrieri e mezzi, potenziandoli con armi, incantesimi e fortificazioni e conducendo al meglio la battaglia contro i propri avversari, primeggiando su di loro.
Quindi, per riassumere, dietro alla parola Mutant Chronicles c'è un mondo piuttosto vasto a cui guardare e da cui attingere, soprattutto se si vuol realizzare una sceneggiatura. Senza scordare che, visto il successo conseguito negli anni, c'è anche un certo carico di aspettative da parte dei fans.
Purtroppo, adottare per il grande schermo (anche se, in effetti, il film di cui andrò a parlare è uscito direttamente per il mercato home video...e incompiuto per giunta!) un gioco di ruolo non è cosa facile. Un esempio su tutti è l'inguardabile "Dungeons & Dragons".
D'altro canto, se i produttori coinvolgessero dei fan in fase di realizzazione del film e, soprattutto, tenessero i propri sceneggiatori sobri e distanti dalle droghe PRIMA della definizione del plot credo che l'obbiettivo si potrebbe raggiungere. Ma questo non accade mai.
Detto questo, guardando al cast del film, vien anche da pensare che ci sono attori stra-pagati che se la passano bene: hanno un volto noto, fama, soldi a palate, donnine con cui spassarsela come se fossero presidenti del consiglio italiani e via dicendo. Altri attori invece, pur vantando una carriera più che onorevole, non hanno la medesima fortuna e, avendo un mutuo da pagare sul groppone e l'esigenza di lavorare, accettano qualunque parte. Previa assicurazione che: verranno ricompensati in moneta sonante, il loro personaggio farà una fine dignitosa nel film (per assicurarsi di non aver nulla a che spartire con eventuali seguiti in caso di ciofeche eclatanti) e ci sarà almeno una scena di nudo nella quale una bellissima ragazza mostrerà le proprie grazie. Ecco quindi perchè - credo - attori come Ron Perlman e John Malkovich han preso parte a questa produzione.



Terminate le premesse, passiamo ora a parlare del film. Si nota fin da subito che la produzione ha potuto fare affidamento budget sufficientemente alto per poter arruolare nomi più o meno noti di Hollywood (e dintorni) e usufruire di effetti speciali di buon livello. Non siamo certo di fronte alla resa grafica di Avatar, va detto, però il risultato visivo è a mio avviso abbastanza buono.
Analogamente, l'ambientazione che si è voluto creare è piuttosto in linea con quella del gioco di ruolo, concentrata sul pianeta Terra e tesa a portare in scena un po' tutte le mega-corporazioni (tranne la Cybertronic!!!!) oltre a Fratellanza e Oscura Legione. Quest'ultima rappresentata da orde e orde di mutanti, ex-umani mutati in zomboidi violenti, brutti e con una sorta di aculeo al posto del braccio (ma non per questo meno in grado di pilotare un aeronave!).
Ora, non dico tanto ma, dato che il gioco di ruolo delineava queste corporazioni, era tanto complicato rimanervi fedeli?
Andando con ordine: la Fratellanza. Dovrebbe essere una sorta di chiesa universale, organizzata in modo gerarchico, capace di utilizzare l' "Arte" (discipline magiche che fanno riferimento agli elementi, alla divinazione, all'energia cinetica...) e che prevede pure fazioni violente (ad esempio i mortificator!!!). Nel film invece è ridotta ad un manipolo di monaci che vivono in solitudine su di un eremo sperduto, custodi delle cronache e in attesa di tornare all'opera contro il male. O, meglio, solamente due di loro: il buon Samuel (Ron Perlman) e la gnoccolona di turno, letale guerriero analfabeta, che avrà pure il tempo di mettere in mostra parte del suo fisico (peraltro notevole).
L'Oscura Legione: da che io ricordi provenivano da Nero, l'oscuro decimo npianeta del sistema solare, situato oltre Plutone. E non si trattava di solo zomboidi bensì di mostri, necromutanti, alieni e bestie infernali che facevano riferimento a 5 apostoli (Ilian, Muawijhe, Semai, Demnogonis, Algeroth) e che, udite udite, avevano pure una discreta intelligenza, tecnologia e poteri tenebrosi.
Quanto alle fazioni, nel film non c'è stato modo di mettere in luce le differenze tra loro ma ciascuna sarebbe caratterizzata da una propria visione del mondo e dell'economia. Ma per esigenze di tempo e copione, comprendo bene che si sia dovuto trascurare questo aspetto in favore di un plot più dinamico e votato all'azione. Ecco allora che queste vengono rappresentate da alcuni soggetti scelti appartenenti a ciascuna di esse. Tra tutti, vorrei soffermarmi su due personaggi: Valerie Duvall e Mitch Hunter, che poi è il protagonista. La prima, da che io ricordi, era una gnoccolona bionda della Bauhaus qui invece viene impersonata dalla bella Devon Aoki e, per qualche motivo, è passata alla Mishima. Perchè?
Quanto invece al protagonista, vorrei fare un'altra piccola considerazione. Le carte della serie Doomtrooper erano suddivise in 3 categorie: comuni, non comuni, rare. Queste ultime erano sempre contenute in numero limitato all'interno delle confezioni per cui, capirete, ogni volta si sperava di trovare qualcosa di dignitoso e, possibilmente, non doppio. Ecco, io di Mitch Hunter ne ho trovati ben 3 e, per questo, mi stava altamente sugli zebedei. Ma era un eroe e posso capire perchè sia stato scelto pure qui. E credo pure che Thomas Jane l'abbia reso piuttosto bene.
Chiusa pure questa parentesti, torniamo al film.
Il plot si concentra sulla spedizione di un manipolo di eroi, reclutati da fratello Samuel, per distruggere la Necro Macchina, un artefatto arcano sepolto nella terra e che è stato rimesso in funzione accidentalmente, dopo la rottura di un sigillo. Ovviamente, la missione per distruggere l'ordigno che consente la mutazione degli uomini in zomboidi non è per niente facile solo che, personalmente, l'avrei organizzata in un modo differente. Soprattutto, senza riporre cieca fiducia in un librone vecchio di migliaia di anni e che, a spanne, indica cosa fare, dove andare e perchè. Diciamo che i buchi nella trama e le ingenuità sono piuttosto vistose e molte scene fanno quasi sorridere: le distanze e la temporalità sono uno dei fattori che subito salta all'occhio dando allo spettatore l'impressione che il mondo sia piccolissimo e che tutto si svolga nell'arco di qualche ora. Per esempio: un attimo prima Mitch è a far visita alla vedova (in vestaglia..) del suo compagno d'armi disperso in guerra (o, meglio, son scappati dal campo lasciandolo lì...e il pilota aveva pure chiesto se c'era qualcun altro da recuperare...), poi è al bar mentre l'altra si prepara al suicidio, incontra un monaco che gli parla della missione suicida e gli consegna due lasciapassare per Marte che, un istante dopo, consegna alla donna. Salvandola. Un impegno che però gli causa un ritardo nel raggiungere il Nepal (credo...) subito dopo, quando fratello Samuel spiega al manipolo di eroi quel che dovranno fare.
Che poi, non mi spiego poi perchè nessuna superpotenza abbia deciso di nuclearizzare o, almeno, bombardare la zona in cui è situata la necro-macchina. Invece, basta un buco nella terra e, dall'oggi al domani, il mondo è spacciato, invaso da orde e orde di zomboidi inarrestabili....tranne che dai protagonisti: che a momenti possono farli fuori anche a mani nude. Anche se, va detto, c'è comunque una certa vocazione alla sfiga e al martirio pure da parte di questi ultimi: partono già rassegnati, sfiduciati, impreparati (che te ne fai di una spada nel 2707...), quasi senza scorte alimentari...e perdono fin da subito mezzo di trasporto, equipaggio e un loro compagno (della serie, quelli di colore muoiono per primi...). Strano piuttosto che dopo una caduta da un'altezza di migliaia di metri e la frantumazione di un palazzo per mezzo della capsula nella quale si son rifugiati, siano tutti interi senza nemmeno lamentare qualche dolore a schiena, collo o ginocchia...e se consideriamo che avevano con sè "la bomba" da piazzare nella Necro Macchina...vecchia di 500 anni...e che non è manco una bomba, in realtà...
Senza dilungarmi troppo, immagino si intuisca che non siamo di fronte ad un film introspettivo, attento alla coerenza e a proporre una trama complessa e articolata. Qui l'enfasi è stata posta sull'ambientazione e sul confezionare una storia che, tutto sommato, si lascia guardare seppure faccia sorridere più di una volta per certe trovate e soluzioni adottate. Dal punto di vista delle sequenze proposte, c'è una certa predisposizione per lo splatter e la profusione di sangue, oltre che per le esplosioni e i corpi che si spezzano in due o più parti. Nel notare come viene conciato il buon Mitch verso il finale non posso non sospettare che il regista o qualcuno dello staff abbia avuto a che fare con il videogame Quake della id Software (a quando una sua trasposizione cinematografica?) mentre certe fotografie e riprese le ho trovate di forte impatto. Su tutte la sparatoria di Juba Kim Wu contro i mutanti: l'instabilità dell'inquadratura, il buio e gli squarci di luce, l'han resa molto intensa e vivida, forte, ammiccante a quanto visto in Sin City e Gabriel.
Il finale è abbastanza in linea con quanto promesso dalla trama e mantiene il medesimo tenore di disperata rassegnazione che pervade il film. Sembra non esserci proprio speranza per l'umanità, qualcosa che si respira per tutto il film, anche tramite la voce narrante (fratello Samuel). O forse è semplicemente per colpa di Thomas Jane che, un po' accadeva in The Mist (tra l'altro, pure qui "suicida" qualcuno). Di certo, le città devastate, le persone in fuga, alla ricerca di salvezza (su Marte), alla merce della violenza portata dall'Oscura legione e di quella, più meschina e vigliacca, da parte di chi dovrebbe garantire ordine e controllo offrono lo spazio per qualche momento di indagine psicologica e pathos, nonchè occasioni per delineare meglio i contorni delle vicende narrate. In fondo, Mitch Hunter e gli altri, vanno ad immolarsi per chi chi? Per un'umanità che merita di essere salvata o che invece dovrebbe soccombere in virtù delle ottuse tensioni e contrasti che per decenni sono state alimentate dalle mega corporazioni?
Concludendo, non siamo di fronte ad una proiezione imperdibile ma credo sia d'obbligo per ciascun fan di Mutant Chronicles concedere almeno una possibilità a questa pellicola. A prescindere dal voto che può aver ricevuto nei vari portali e blog del web.
Per quel che mi riguarda, speravo che ne uscisse qualcosa di decisamente migliore, più elaborato e costruito, magari ci sarebbe stata meglio una serie televisiva in stile Heroes. Peccato, anche perchè l'uscita di questo film poteva essere l'occasione per rilanciare il prodotto e aprire la strada per un'ulteriore commercializzazione di fumetti, romanzi e quant'altro.


2 commenti:

Paizo ha detto...

Come rovinare una bellissima ambientazione: fare un film del genere.
si poteva prendere qualsiasi film e metterci il titolo Mutant Chronicles per avere un risultato migliore.
Non è questione di budget, si è voluto fare il film in un determinato modo ed ha fallito.

Leonardo Colombi ha detto...

Oddio, qualunque film proprio no però ho capito il concetto che intendi esprimere ^_^
Ad ogni modo, l'ambientazione poteva essere sfruttata per una bella bella serie televisiva ... e invece ...

Grazie comunque per esser passato di qui e aver postato un commento ^_^