venerdì 12 gennaio 2018

Serie manga che finiscono: vogliamo parlarne?

Che io sia un lettore di manga e fumetti, è risaputo. Magari da pochi, ma è risaputo. Magari è pure un'informazione irrilevante, ma è risaputo pure questo.
Ci sono serie manga che ho iniziato a leggere anni or sono, svariati anni or sono. Alcune non sono ancora terminate altre invece, nel corso del tempo, hanno visto concludersi il loro arco narrativo. Ma non sempre in modo dignitoso.
Penso a Shamo, manga che si è trascinato a lungo anche per via di complesse vicende editoriali e che si è concluso miseramente, con un finale triste e poco onorevole. D'altronde, si doveva pur chiudere la storia di Ryo Narushima e - mi spiace per lo spoiler - quale miglior trovata se non far morire il protagonista al termine di una specie di confuso duello?
Recentemente ho anche concluso MPD - Psycho, che era partito anche in modo interessante, con un mix di poliziesco-thriller infarcito di personalità multiple, azione e un po' di fantascienza...poi non so bene cosa sia successo ed è stato un lungo trascinamento fino alla sua conclusione. Anche qui, sinceramente, non ho ben capito se la storia aveva un senso o meno.

   


Su Alita Last order non vorrei spendere molte parole. Graficamente bello, per carità, però insulso.
Diversamente, di Naruto conservo un buon ricordo, dinamico, divertente, ma anche ricco di azione, non banale, sfaccettato sebbene nelle ultime saghe il manga di Masashi Kishimoto ha iniziato a soffrire di manie di onnipotenza, con battaglie sempre più titaniche e su vasta scala. In qualche modo però è terminato cercando di chiudere archi narrativi e aspetti lasciati in sospeso. 
E quanto meno l'autore l'ha fatto mostrando e disegnando la storia, magari aumentando la velocità e sintetizzando troppo, magari facendosi prendere la mano dalla fantasia e dai poteri dei suoi ninja, ma in qualche modo ce l'ha mostrato il finale.
Non come a suo tempo capitato con il caro Yoshihiro Togashi, mannaggia a lui, che ha deciso di chiudere la saga finale del manga Yu yu degli spettri ... beh... facendolo raccontare ai personaggi, al bar. Cioè, dico io, pensaci prima e disegnala, caspita!
Pazienza, è andata così...non deve esserci per forza un senso o un finale degno di questo nome e rispettoso della dedizione dei lettori. Voglio dire, ci son anche manga e mangaka che ce la fanno, pensiamo a Homunculus, che consiglio assai.

    

Ad ogni modo, recentemente, perché pure io c'ho i miei tempi, ho invece concluso la lettura di Bleach, manga di Tite Kubo iniziato a leggere nel lontano 2001. 
Fumetto dal notevole appeal grafico e potenza visiva, decisamente molto dinamico e da premiare soprattutto per la resa estetica dei personaggi e la varietà di effetti speciali (diciamola così) mostrati.
Solo che...
Ecco...
Dopo aver concluso la lettura del numero 74, mi son sentito a metà tra queste due scene:


 
  

Ora soprassedendo sul fatto che la scelta di un'immagine di Berserk probabilmente non è quella più azzeccata - ma che ci/mi ricorda che forse vedrò la conclusione dell'opera di Miura solo in età pensionabile -, dico io, possibile che un manga che si è sviluppato per quindici anni termini così?
Cioè, l'autore ha deliberatamente aperto trame e sotto-trame, ha creato una pletora di personaggi, tutti intrallazzati e collegati tra di loro, solo per arrivare a un nulla di fatto?
Caspita!
Decine e decine di volumi in cui vediamo sta gente combattere e massacrarsi - mentre il mondo continua a vivere e ad andare avanti sereno - per giungere a un mega combattimento finale, chiuso con dei non-sense fenomenali per poi chiudere la serie con un paio di capitoletti insulsi, abbandonando di fatto la volontà di spiegare o dirci che fine hanno fatto i vari personaggi. 
Che ne è stato di tutti i vari shinigami, al netto dei pochi disegnati per una breve comparsata nel finale? E degli arrancar? E gli hollow? E i quincy?
Che poi, sta gente, cosa fa tutto il giorno per vivere: al netto delle battaglie descritte, avranno degli hobby, una vita privata, vanno a far la spesa, leggono...
Niente.
Tutta gente che, come i Cavalieri dello Zodiaco, attende di menar le mani e di immolarsi per la causa ...aspetta, almeno loro c'avevano quel gran pezzo della dea Atena, questi di Bleach chi hanno? Per cosa si dannano l'anima? Per salvare un mondo che parrebbe vivere tranquillo ugualmente? 
Se invece il compito svolto da questi dei della morte è così importante, per disintegrare questi hollow-spiriti maligni che rischiano di far danni concreti, come mai nessuno si è curato di tutto ciò nelle lunghissime saghe dedicate a combattere ora questa o quell'altra fazione?
E agli Stati che non sono il Giappone chi ci pensa?
Non lo sapremo mai. A mala pena vediamo quel che accade al protagonista che, dopo aver maturato poteri cosmici (quale protagonista degno di questo nome non lo fa?) molla tutto per sistemarsi con una che in 74 numeri ha cagato pochissimo e fare il disoccupato. 
Ma dico io...cosa c'è che non va in questo mondo di manga e mangaka? 
Posso capire che ci siano dinamiche economiche ed editoriali capaci di stravolgere i progetti di codesti poveri autori ma, al contempo, questi creatori di storie e di universi, ce l'hanno in mente una storia o vanno a braccio? 
Basta saperlo. Perché, se c'era premeditazione nel voler far concludere così il manga, nel più totale disinteresse e menefreghismo da parte di tutti i personaggi proposti, avrei preferito saperlo prima.
Mi sento piuttosto amareggiato e depresso.
A questo punto, non mi resta che puntare tutto su One Piece :-)     

   

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