Potrebbe sembrare una citazione della famosa canzone dei Dire Straits, ma non lo è. Non solo per lo meno. Scrivo queste poche righe, più per energie residue che per altro, per sparlare dei soldi. Di questi strani pezzi di carta che fan girare il mondo. Il pretesto me lo offre la notizia di questi giorni della possibile cessione del buon Kakà al Manchester City. Non che me ne freghi qualcosa di calcio, sia chiaro: sarà una bestemmia professare una simile avversione pubblicamente, soprattutto qui in Italia, ma è così. Trovo ingiusto che venga offerto tutto quello spazio e quel mercato al calcio. Ad ogni modo, al buon Kakà erano stati offerti dei soldi. Molti soldi. Troppi soldi. L'equvalente che un impiegato medio (20000 euro netti l'anno?) recimola in circa 5000 anni lavorativi consecutivi, senza mai spendere niente però. O che 5000 persone guadagnano in un anno. Che poi siano cifre vere o presunte, nemmeno questo saprei dirlo. Ma nemmeno il buon Silvio mi pareva molto informato.... come no... Ad ogni modo Kakà ha rifiutato: "I soldi non sono tutto", ha detto. Cosa voleva dire? Parlava davvero di Dio o....Già mi immagino la scena, con qualcuno che gli punta la pistola alla tempia e gli chiede se ancora ha intenzione di andarsene dal Milan...o dalla fede....mah.. Comunque, rimango basito da queste cifre. Come fossero bruscolini. Bazzeccole. Massì, chi non ha 100 milioni di euro da spendere oggi giorno? Quasi non avesse un valore effettivo, quasi si dovesse solamente spendere e far circolare denaro, ostentare potere. E tutto questo ha un che di perverso, che contagia e manipola la percezione del presente. Si sogna "quello", di divenire calciatori o veline quindi: chi glielo fa fare ad una persona di darsi da fare per una vita normale? Per sgobbare onestamente e costruire? Meglio tentare le carriere "di moda". Al limite sprecare capitali ingenti in lotto, super enalotto e affini. E poi c'è gente che muore di fame, gente che non arriva a fine mese, gente che fa cazzate per via della disperazione. Gente che magari deve scegliere cosa sacrificare per poter campare. Gente disoccupata. E pensare che lo stesso Silvio, anni e anni fa, si era proposto con slogan del tipo "un milione di posti di lavoro", "pensioni più dignitose", "un presidente operaio"...che possidere Mediaset e il Milan...come un qualsiasi operaio. Quel che voglio dire è quindi che, bombardati come siamo da questi "messaggi subliminali", basti pensare anche a tutte le foto delle "donne dei calciatori", ho come l'impressione che vada perdendosi il senso delle cose. E un'ulteriore dimostrazione di ciò mi giunge dalla pubblicità, di un'auto. Non ne fanno quasi mai in tv dopotutto. Mi riferisco alla Bmw x3 e allo slogan "è bello abitare fuori città". Già. Gettare nel cesso circa due ore al giorno (nel mio caso), sorbirsi semafori, ingorghi, passaggi a livello, smog e stress...senza contare i soldi bruciati in carburante...che wow!!!! Ma in fondo, cosa sono queste cose quando hai il macchinone? Ovvero hai il denaro? In quel caso, tutto scorre "lissio", senza problemi. Splende sempre il sole e si trova sempre parcheggio. Altro che la vita reale...
Concluderei citando Franco Battiato, in particolare la canzone "Un'altra vita", un testo che ben riflette il nostro vivere moderno:
(...) Sulle strade al mattino il troppo traffico mi sfianca; mi innervosiscono i semafori e gli stop, e la sera ritorno con malesseri speciali. Non servono tranquillanti o terapie ci vuole un'altra vita.(...)
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