domenica 23 gennaio 2011

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Titolo: Code Geass – Lelouch of the Rebellion  R2 (seconda serie)
Studio d'animazione: Sunrise
Anno: 2008
Numero episodi: 25


Code Geass – R2
Code Geass Lelouch of the Rebellion R2 costituisce la seconda parte della fortunata serie prodotta dallo studio Sunrise su character design delle CLAMP e regia di Gorō Taniguchi. Costituita da 25 episodi come la precedente, in Giappone è stata distribuita tra aprile e settembre del 2008 mentre in Italia è stata trasmessa su Rai 4 tra marzo e agosto 2010.  

La storia in breve
Gli eventi dell’anime si svolgono nel 2018, circa un anno dopo la conclusione della Black Rebellion, l’insurrezione capeggiata da Zero alla guida dell’ordine dei Cavalieri Neri contro il Sacro Impero di Britannia che concludeva la prima serie. L’esito della battaglia finale è però stato favorevole i britanni che hanno così ristabilito il controllo sull’Area 11 e dichiarato definitivamente morto il leader dei ribelli, Zero.
Lelouch Lamperouge però è vivo e vegeto ed è tornato a condurre un’esistenza ordinaria all’interno dell’istituto Ashford, del tutto ignaro del proprio trascorso come capo dell’ordine dei Cavalieri Neri, del potere del Geass sopito in lui e, soprattutto, di avere una sorella, Nunnally, in nome della quale aveva deciso di vestire la maschera di Zero e rovesciare l’impero. Ad accompagnarlo nella sua nuova vita vi è invece un sospetto fratello minore, Rolo, affezionato e timido. Quest’ultimo è in realtà un collaboratore dei servizi segreti britanni che, assieme ad altri infiltrati nell’istituto, ha il compito di sorvegliare Lelouch. Non solo, è anche un letale assassino in possesso dei poteri del Geass, grazie al quale può bloccare il tempo all’interno di un’area ben delimitata. Tali precauzioni sono dovute al timore dell’imperatore di Britannia che il principe decaduto riacquisti la memoria e torni a contrastare i suoi piani di egemonia mondiale. Si scoprirà in seguito che lo stesso Charles Zi Britannia è in possesso di un Geass che gli conferisce la facoltà di riscrivere i ricordi delle proprie vittime, un potere che ha esercitato sullo stesso Lelouch quando Suzaku, al termine della battaglia conclusiva di Kaminejima, l’ha catturato e condotto al suo cospetto. Un’azione che è valsa al promettente cavaliere l’onore di entrare all’interno della cerchia dei Knights of the Round, i più potenti combattenti su cui l’impero di Britannia può contare.
Dall'angolo in basso a sinistra
 in senso orario: Karen Kozuki, C.C.,
Li Xingke, Nunnally, Gino Weinberg,
Suzaku Kururugi, Anya Alstreim,
Rolo Lamperouge
Ma quando gli effetti del Geass impostogli inizieranno a svanire, vanificati dalla poderosa forza di volontà del giovane, Lelouch tornerà a ricordare chi era e cosa è accaduto nel suo passato, recuperando il proprio ruolo di Zero e dando nuovamente inizio alla ribellione contro l’impero di Britannia assieme a C.C., all’Ordine dei Cavalieri Neri e ad altri nuovi alleati. 
Una ribellione che, in questa serie, si espanderà al di fuori dei territori dell’Area 11, ossia il Giappone, e che interesserà praticamente il mondo intero. L’ordine dei Cavalieri Neri infatti, nuovamente guidato da Zero, e grazie alla collaborazione della vicina Cina, cercherà di fondare la confederazione delle Nazioni Unite per rivoltare contro la Britannia tutte le colonie assoggettate dall’impero. 
Ovviamente, né Suzaku né l’imperatore stesso rimarranno inermi, né tanto meno farà il principe Schneizel, fratello di Lelouch, altrettanto ambizioso quanto intelligente e calcolatore, intenzionato a succedere al trono dopo di Charles.
Nel corso della serie, verranno poi introdotti numerosi personaggi e misteri, così come altri verranno recuperati e riproposti. Si scoprirà qualcosa di più sul conto di C.C. e di V.V. gli esseri immortali che hanno concesso il potere del Geass, rispettivamente, a Lelouch Vi Britannia e Charles Zi Britannia e che, in epoche passate, avevano dato vita al Culto per ricerche e sperimentazioni sul Geass con lo scopo di replicarne i poteri - gli stessi Rolo e Jeremiah “orange” Gottwald devono le loro capacità esp proprio a ciò. 
Analogamente accadrà per tutti i personaggi, nuovi o già precedentemente comparsi (o scomparsi…) nel corso della prima serie, e che nell’arco di questo Code Geass Lelouch of the Rebellion R2 verranno approfonditi ed esplorati. 
Il tutto mentre gli eventi descritti vanno via via ingigantendosi sino ad assumere proporzioni bibliche, un climax di intrighi, strategie ed epiche battaglie nelle quali faranno la loro comparsa i Knight of Rounds, Knightmare di nuova generazione e armi di devastante portata. Su tutti, la fortezza volante Damocles e le testate Fleija, realizzate da Nina Einstein su supervisione del conte Lloyd Asplund.
Ma sarà solo nel corso delle ultime puntate che molte verità verranno finalmente rivelate e che intrighi e tradimenti  da parte dei vari personaggi troveranno finalmente una spiegazione fino a giungere ad un epilogo assolutamente non scontato e di forte impatto.

I personaggi e la trama
Il numero di personaggi che compaiono nel corso di tutti e 50 gli episodi che, complessivamente, compongono Code Geass è decisamente elevato. Molti di questi rivestono un ruolo cruciale per lo sviluppo della narrazione e vengono discretamente indagati, altri invece si dimostrano più delle comparse necessarie ma prive di tridimensionalità. Praticamente sulla totalità di loro - in tipico stile CLAMP - aleggia una certa tragicità, un destino che tuttavia accolgono e affrontano. Al contempo, proprio il fatto di non conoscere approfonditamente ciascun personaggio, a causa di un sapiente uso della reticenza, rende alcuni di loro particolarmente conturbanti e affascinanti. Risulta quindi difficile non affezionarsi a qualcuno in particolare, parteggiando per lui oppure prendendo le distanze dai suoi gesti e comportamenti.
Il 99esimo imperatore di Britannia,
Lelouch Vi Britannia
Nel corso della storia, alcuni di loro cambieranno schieramento e modo di pensare, alcuni usciranno di scena in quanto morti per poi ritornare al momento più opportuno, il tutto secondo un destino superiore, in nome di una certa qual nobiltà che essi sembrano possedere e per la quale decidono di vivere e immolarsi.
Lelouch su tutti si staglia come un titano. Esile, giovane, non propriamente un atleta quanto a prestanza fisica, ma dotato di un intelligenza fuori dal comune e di un carisma eccezionale, si rivela un ottimo stratega e un leader capace. Ancor più del suo valore come condottiero è la sua capacità di mentire e di farsi carico dell’odio del mondo che risulta impressionante. In nome di un obbiettivo che si è prefisso - distruggere il mondo e ricostruirlo – è disposto a sacrificare ogni cosa: la propria moralità, i vincoli di amicizia, gli affetti, persino la propria esistenza. Sembra che solamente l’ambizione e la fedeltà alla propria strategia smuovano il suo cuore, poderosi sentimenti e ragionamenti che lo rendono freddo e spietato, persino dinnanzi alla propria sorella. In realtà, come si scoprirà solamente nelle ultime puntate, la sua è un’ulteriore maschera che si è cucito addosso per allontanare gli altri e attirarsi l’odio del mondo, un catalizzatore per veicolare il rancore dell’umanità oppressa da tempi nefasti.
Analogamente a Lelouch, Suzaku è un altro personaggio memorabile, mosso da una forza di volontà eccezionale e vincolato alla vita proprio per colpa di Lelouch che, durante la prima serie, grazie al Geass, gli ha imposto un ordine piuttosto singolare: sopravvivere. Un comando dettato dall’ambigua amicizia che li lega e che rappresenta per Suzaku una sorta di maledizione: parricida, traditore dei giapponesi tutti, cavaliere che non ha saputo proteggere l’amata principessa Euphemia dovrà fare ammenda con la propria vita, addirittura scendendo a patti con l’amico-nemico Lelouch. Fatto questo che rappresenta una sorta di incoerenza per lui eppure funzionale al suo personale obbiettivo di divenire il più forte difensore della giustizia sulla faccia della Terra. Il Round of Zero, superiore a tutti gli altri Knight of Round.
Accanto a questi Suzaku e Lelouch, che si possono considerare i protagonisti dell’anime, vi sono però numerosi altri personaggi che rivestono un ruolo di notevole spessore. Nunnally per esempio, sorella di Lelouch, governatrice generale dell’Area 11, cieca e paraplegica, ma impegnata per costruire un mondo di pacifica convivenza tra le genti e che si trova contrapposta proprio allo stesso Zero, che altri non è se non Lelouch. La bella ed enigmatica C.C., immortale e destinata alla solitudine eterna, fortemente attratta da Lelouch ma indecisa sulla strada da intraprendere e particolarmente legata ai sovrani di Britannia. Sia di Charles, che dopo la sconfitta di V.V., suo fratello gemello, ne editerà l’immortalità, sia di Marianne, madre di Lelouch e Nunnally sopravvissuta alla morte all’insaputa di questi ultimi grazie al trasferimento di sé nella mente di Anya Alstreim, pilota del  Mordred e detentrice del ruolo di Knight of Six. 
L'ordine dei Knights of Round
Nemmeno tra le fila dei Cavalieri Neri o della nobiltà della Britannia mancano profili di tutto rispetto: Karen Kozuki, compagna di classe di Lelouch e straordinario pilota a bordo del suo Gurren, mossa da sentimenti contrastanti verso Zero; Ougi Kaname, uno dei comandanti dei Cavalieri Neri e seguace di Zero sin dalla prima serie ma sentimentalmente legato a lady Villetta Nu, di origini britanne; il principe Schneizel El Britannia, fratello di Lelouch, affascinante e nobile, tanto pacato e placido all’apparenza, quanto spietato stratega che non disdegna di utilizzare il Damocles per costringere il mondo alla sottomissione …
La lista tuttavia potrebbe proseguire per molto ma ad ognuno dei personaggi viene comunque concesso un ruolo, qualche momento per farsi valere o per riscattarsi, magari sfruttando toccanti sequenze nelle quali è solo la musica a sottolineare le emozioni assieme ad immagini che concedono allo spettatore di cogliere sfumature e legami. Relazioni d’amore che nascono e si sviluppano durante la ribellione all’impero, ripensamenti, delusioni, inganni che vengono intessuti. Insomma, la serie presenta una trama piuttosto articolata e non banale ma che, a differenza della prima serie, risulta decisamente più difficile da seguire ma per lo meno conclusa - anche se, secondo alcune indiscrezioni, sembrerebbe che una possibile terza serie sia in fase di valutazione.
Va quindi sottolineato che, dal punto di vista della caratterizzazione, il lavoro operato in Code Geass è piuttosto buono e concede allo spettatore di assistere ad una storia corale, nella quale tutto il mondo è partecipe degli eventi, in cui tutti hanno una parte e un compito. Tragico o spregevole che sia. Nobili, guerrieri, studenti, giapponesi, britanni, cinesi, cavalieri, civili, possessori di geass, persone libere e soggiogate, tutti sono partecipi e condizionati dallo stesso presente. Avvenimenti che si sviluppano ad un ritmo vertiginoso e di cui spesso vengono fornite diverse percezioni, a seconda del punto di vista impiegato.
Rispetto alla prima serie infatti, la rivolta contro il Sacro Impero di Britannia avviene su scala mondiale e l’evolversi delle strategie assume una portata ben più ampia di quello che ci si potrebbe aspettare. Soprattutto considerando che, nonostante i vari colpi di scena e rovesciamenti di schieramento, a muovere i fili di una trama complessa quanto quella su cui si basa l’intero Code Geass è in particolar modo un adolescente: Lelouch.
Lelouch incalzato dal
Gurren pilotato da Karen
Lo spettatore deve quindi soprassedere su questo dettaglio e non pretendere che gli eventi rispondano a forti vincoli temporali o geografici: lo spostamento di intere armate, il condizionamento di un milione di persone o la sopraffina predizione di eventi e dialoghi può cioè avvenire in pochi minuti. Una superficialità che più volte si percepisce ma che tuttavia non penalizza eccessivamente l’opera in sé sebbene sia giusto renderla presente a quanti volessero accostarsi all’anime. Nel corso della narrazione infatti si assiste ad un progressivo annullamento della vita ordinaria e di tempistiche “umane” in favore di una repentinità disarmante, soprattutto considerando che quelli che si stanno muovendo su di un’ipotetica scacchiera del tempo sono, a tutti gli effetti, eserciti e persone.


La tecnologia in Code Geass
Se nel corso della prima serie avevano fatto la loro comparsa i Knightmare frame - poderosi mech da combattimento grazie ai quali i Britanni hanno conquistato le numerose colonie che compongono l’impero - e alcuni velivoli a mero consumo della nobiltà britanna e dell’ordine dei Cavalieri Neri, in questa seconda parte dell’anime il numero di mezzi da guerra cresce e si evolve ad un ritmo vertiginoso. Anche a causa del febbrile contributo offerto da Nina e dal conte Lloyd, per la Britannia, e da Rakshata Chawla per l’ordine dei Cavalieri Neri.
Il Lancelot
Rispetto ai primi modelli di Knightmare frame impiegati, unità impiegate prevalentemente per il combattimento terrestre, quelle che compaiono nella seconda serie sono invece il frutto di evoluzioni tecnologiche più avanzate. Quasi tutti infatti volano e dispongono di capacità belliche sensazionali, soprattutto quelli posseduti dai Knights of Round.
Il Gurren Mk II, ad esempio, viene progressivamente potenziato - anche ad opera del conte Lloyd e della sua assistente Cecile Croomy - fino a mutare forma, a munirsi di Energy Wings - ali artificiali composte da pura energia - che gli consentono di muoversi ad una velocità indescrivibile e di offrire un impareggiabile contributo in battaglia. Tra l’altro, la sua caratterizzazione estetica unita al nome sono poi un forte richiamo al mech che compare in Tengen Toppa Gurren Lagann.  
Il massiccio Mordred, pilotato dalla piccola Anya, è dotato di una corazza impenetrabile realizzata per mezzo della tecnologia Blaze Luminous – la stessa che protegge la fortezza voltante Damocles – e di devastanti Hadron Cannon per l’offensiva.
Poi ci sono il Sigfried, precedentemente posseduto da Schneizel ma poi finito nelle mani di Jeremiah Gottwald, capace da solo di distruggere intere armate, il Galahad del Knight of One, Bismarck Waldstein, dotato di un enorme spada, Excalibur, che a sua volta finirà per equipaggiare il Tristan di Gino Weinberg fino ad approdare al Lancelot. Il modello sperimentale che, pilotato dall’impareggiabile Suzaku, faceva la sua comparsa nella prima serie rivelandosi una vera e propria spina nel fianco per l’ordine dei Cavalieri Neri qui continua la propria evoluzione in un’escalation di potenza senza pari fino a giungere alla versione Lancelot Albion che costituisce la nona generazione di Knightmare Frame. Equipaggiato con lo scudo in precedenza montato sul Percival (pilotato dal defunto Knight of Ten Luciano Bradley), di lame Harken, di scudi difensivi costituiti dal Blaze Luminous, di ali energetiche e, per ultima, di una testata Fleiya rappresenta insomma l’arma definitiva. 
La fortezza volante Damocles,
l'ideale per bombardare il mondo
con testate Fleya
Nonostante l’attenzione per i particolari e per la caratterizzazione dei vari modelli, al pari della passione dimostrata da sceneggiatori e creatrici della serie per definire tutti i modelli di mech che compaiono, va però sottolineato che non viene mai ben precisato come avvenga il pilotaggio degli stessi. Sembra infatti che siano dotati di software particolarmente avanzati, attivabili solamente per mezzo di chiavi e codici personali, eppure molto spesso nelle sequenze in cui vengono mostrati i piloti – tutti seduti composti tranne la procace Karen, costretta in una posa decisamente sospetta - si rivelano alle prese con leve e cloches. Quasi tutti, per lo meno: l’unica eccezione è infatti costituita da Lelouch che, quando pilota il Gawain, talvolta in coppia con C.C., è costretto a digitare comandi a raffica su innumerevoli tastiere disseminate ovunque. 
Un altro aspetto controverso, sempre legato al pilotaggio dei knightmare frame, riguarda la percentuale di sincronizzazione del pilota con il mezzo: probabilmente si tratta più di un riferimento alla serie Neon Genesis Evangelion che di un vero e proprio requisito di funzionamento. Anche perché, stranamente, sembra interessato solamente il Lancelot manovrato da Suzaku.
Al di là di questi aspetti che, comunque, sono tipici della produzione nipponica, un altro aspetto che contraddistingue i mezzi che compaiono in questa seconda parte dell’anime è l’assoluta leggerezza ed agilità che dimostrano. Costituiti da tonnellate e tonnellate di materiali metallici, e non solo, scattano e si spostano con velocità e grazia sorprendenti, quasi non fossero dotati di peso alcuno o possedessero, al posto di pistoni e giunture cibernetiche, tendini e cartilagini umane. 
Il Gurren S.E.I.T.E.N. Eight Elements
Sebbene quindi Code Geass rappresenti un’opera moderna – è infatti stata distribuita tra il 2006 e il 2008 – non riesce ad affrancarsi da tutti quei cliché presenti in innumerevoli serie animate nelle quali fanno la loro comparsa immani robot pilotati da esseri umani. Esattamente come accadeva in Mazinga Z o Goldrake, i movimenti impartiti a questi giganti tecnologici avvengono ancora per mezzo di comandi manuali così come le comunicazioni avvengono su frequenze libere e non criptate, per favorire il libero scambio di minacce e provocazioni ai nemici da fronteggiare.


In conclusione
Al di là di alcune leggerezze presenti e già citate, soprassedendo sul fatto che in un mondo come quello descritto in Code Geass, dominato da un Sacro Impero di Britannia che disprezza il Giappone ma nel quale la lingua ufficiale sembra essere proprio il giapponese, la serie prodotta da Sunrise ha riscosso un notevole successo sia in patria che all’estero.
L'enigmatico Lelouch, alias Zero
50 episodi per narrare una storia molto articolata e non banale, che si fa apprezzare e che convince lo spettatore. Arricchita senza ombra di dubbio da scelte musicali molto ben calibrate, capaci di sottolineare le sequenze visive proposte agli spettatori sia nei momenti di maggior concitazione, sia quando sono i sentimenti a farla da padrone. Emozioni e rapporti umani, come già nella prima serie, sono i reali protagonisti della serie, gli elementi da cui in realtà parte ogni strategia e su cui si basa ogni scelta compiuta. Persino quelle più atroci e sofferte. Non mancano poi numerosi momenti in cui la storia sfuma nella tragedia, con personaggi che rischiano la propria vita in nome di una persona amata oppure che esalano l’ultimo respiro tra le braccia di chi hanno nel cuore, momenti nei quali il tempo stesso sembrano fermarsi per riportare Lelouch e gli altri ad una dimensione più umana e terrena, alle prese con quei sentimenti che devono rimanere estranei alle particolareggiate strategie a cui invece devono restare fedeli e obbedienti sino alla fine.
Dal punto di vista grafico, seppure già la prima serie si dimostrasse qualitativamente molto buona, l’anime migliora ancora con animazioni fluide ed eleganti, con colori vividi e accuratamente scelti. L’attenzione per i particolari, per la definizione di vesti sontuose e la caratterizzazione dei personaggi è molto buona anche se si nota una certa propensione alla procacità per le ragazze che compaiono nell’anime, sempre più strette nelle attillatissime tutine in cui sono costrette. Per quanto riguarda le ambientazioni all’aperto, probabilmente la scelta di locazioni aeree nelle quali inscenare guerre e combattimenti ha facilitato la realizzazione delle numerose sequenze in cui gli eserciti si scontrano tra loro, permettendo ai professionisti dell’animazione di concentrarsi sui mech e su altri dettagli ma, nel complesso, si nota un miglioramento generale rispetto alla prima serie dell’anime. Anche per via di un uso maggiorato di tecniche computerizzate per la realizzazione degli scenari più complessi o degli effetti più particolari: basti pensare al mondo del C in cui si concentrano gli scontri tra Lelouch e Charles Zi Britannia, un luogo irreale che permette la connessione mentale tra le genti all’interno del quale vi sono delle sinistre colonne formate da anime umane che si innalzano verso un cielo irreale.
Particolare di Suzaku
Per concludere, il finale rappresenta una sorta di momento catartico: preferisco non rivelare troppo per non rovinare l’emozione di assistere all’epilogo della serie a quanto ancora non hanno avuto l’occasione ma senza dubbio propone qualcosa di inatteso. Un colpo di scena tipico di Zero ma che certamente non lascerà indifferente nessuno, né chi si è trovato a parteggiare per l’ordine dei Cavalieri Neri e nemmeno quegli spettatori che si son sentiti più affini ai Britanni. Indubbiamente la storia narrata propone personaggi e azioni discutibili, non sempre condivisibili e talvolta condannabili, ma difficilmente gli eventi descritti nel finale non si tramuteranno in pulsanti emozioni per quanti sceglieranno di vedere quest’anime. 

1 commento:

Leonardo Colombi ha detto...

Articolo revisionato e pubblicato anche sul portale di Terre di Confine: Code Geass R2