Autore: Walter Basso
Editore: Edizioni Scantabauchi
Genere: fantascienza
Pagine: 199
La trama in breve:
Romanzo di fantascienza ambientato nel padovano ed esattamente a Piombino Dese e Camposampiero... Narra la storia incredibile di un operaio che improvvisamente invecchia di circa quindici anni. Fantasia, burla, rapimento alieno, esperimento segreto?... La ricerca della verità porterà il lettore ad una soluzione inaspettata e letteralmente fuori dalla logica umana. Nessun lieto fine per un libro carico di suspense e un pizzico di sana ironia... Qua e là qualche battutta in veneto riporta l'Autore nel suo territorio! (fonte Edizioni Scantabauchi)
Il mio commento:
Prima di parlare del libro, credo sia bene spendere alcune parole sull'editore. Edizioni Scantabauchi è una realtà editoriale veneta, di piccole dimensioni ma discretamente conosciuta nella provincia di Padova, e non solo, che ruota attorno alla figura di Walter Basso, autore ed editore, proponendo testi di generi differenti sia in lingua italiana che in dialetto veneto. Per lo più è nota al pubblico per opere di genere umoristico demenziale o per la proposta di testi, dizionari e almanacchi, anche illustrati, legati alla cultura veneta.
Tra le varie collane, però, vi è anche "Oltre le nuvole" dedicata a romanzi di stampo fantascientifico essendo lo stesso Walter Basso molto appassionato di questo genere.
Come afferma nell'introduzione del libro "Sperduto nel tempo" che vado or ora a recensirvi.
Partendo dalla copertina e dalla scelta del titolo, mi sento di affermare che si presenta piuttosto bene, con uno stile accattivante e suggestivo, elementi che di certo invitano alla lettura.
L'impaginazione, la rilegatura e il tipo di carta utilizzate sono piuttosto buone, così come le spaziature e le dimensioni dei font non affaticano ma anzi agevolano la lettura.
La scelta di collocare le vicende in un ambito provinciale come quello di Piombino Dese e Camposampiero (paesi per altro limitrofi alla popolosa metropoli di Trebaseleghe Intergalactic Capitol) risulta originale. Una sorta di scommessa a mio avviso che può ugualmente attrarre il lettore come allontanarlo dal libro. In fondo, che caspita mai può accadere in una piccola cittadina di provincia?
D'altra parte, va detto, pure Fukushima non è che fosse particolarmente nota prima che si verificasse un certo evento recente (dai che adesso che ci sono milioni di tonnellate d'acqua radiotattiva da smaltire, finalmente, il problema della siccità nel terzo mondo verrà risolto!).
Il principio è quindi lo stesso (mi riferisco all'improvvisa popolarità di un luogo, sia chiaro): di punto in bianco Piombino Dese si trova al centro di attenzioni locali e nazionali per via di uno strano fenomeno relativo ad una persona qualunque, un certo Valerio Bosi. Che poi, sistemando qualche lettera qua e là, potrebbe benissimo essere un alter ego dell'autore.
Quella proposta diviene allora una storia che potrebbe capitare a chiunque e che, a mio avviso, non risulta affatto banale. Né spiegata fino in fondo considerando che, nel corso della lettura, sono le vicende, umane e non, relativa ad un altro personaggio a rubare la scena al malcapitato Valerio. La ricerca della verità avviata dal Generale Cibotti va infatti sì nella direzione di dipanare il caso, indagando i fatti e allontanando la stampa, ma finisce anche con lo spostare il focus della narrazione che si concentra, di conseguenza, più su quest'ultimo personaggio. Va però detto che tutto sommato è discretamente tratteggiato, un uomo integerrimo e razionale, purtroppo solo, al soldo di un'organizzazione segreta che entra in gioco ogni qualvolta si verificano dinamiche inspiegabili. Ma soprattutto un "mezzo", se così vogliamo definirlo, per consentire all'autore di sviluppare le vicende e giungere agli ultimi capitoli dove, da un contesto rurale, si finisce per passare addirittura a realtà spazio-temporali parallele al nostro presente. E scusate per lo spoiler.
Personalmente ho quindi apprezzato il salto e il cambiamento che viene proposto in fase conclusiva del libro che, di certo, aprono ad altri interrogativi e portano il lettore a riconsiderare il mondo, il presente e alcune dinamiche esistenziali. Dopotutto siamo solo pulviscolo transitorio se paragonati all'eternità delle stelle e non è escluso che, in effetti, esista qualcosa al di là del reale immanente che percepiamo. Ma che il narratore onnisciente del romanzo sembra invece aver pienamente colto. Qualcosa in linea, per così dire, con le immagini finali del film "Men in Black" o con le dinamiche legate alla distruzione del pianeta terra ne "Guida Galattica per autostoppisti".
Dal punto di vista dei contenuti e delle dinamiche proposte Sperduto nel tempo si rivela un buon libro, non banale e, per certi versi, originale. La presenza anche di situazioni in cui emerge il dialetto tipico della mia zona strappa anche qualche sorriso e di certo suscita un sentimento di appartenenza e coinvolgimento che, probabilmente, un'ambientazione diversa non avrebbe scatenato.
Al contempo, il libro presenta anche alcuni difetti non propriamente trascurabili e che, a seconda de lettore, potrebbero far storcere il naso.
In particolar modo l'infodump del capitolo "sperduto nel tempo" è pesante e, soprattutto, imprevisto. Forse mi son perso indizi e spiegazioni (sono un lettore distratto...) ma fino a quel momento non avevo avuto nemmeno il sospetto che "quel personaggio" fosse in realtà ...(non ve lo dico sennò vi rovino tutto). Seppur quindi tutta la struttura narrativa sia ben orchestrata, c'è inoltre qualcosa da rivedere nella parte finale dove, complice il disorientamento creato dal cambio di registro e contesto, può non essere facile raccapezzarsi.
Altra nota dolente è rappresentata da alcune imprecisioni ed errori che sono presenti nel testo: nulla di irrisolvibile ma che sarebbe bene epurare dal romanzo, magari in vista di una futura ri-edizione.
Quanto allo stile, a mio avviso la penna di Walter è buona, capace di proporre situazioni e personaggi credibili, differenziati tra di loro, ciascuno con il suo modo di essere. Nel finale, a mio avviso, offre il meglio di sé proponendo ambientazioni e scenari di stampo inequivocabilmente fantascientifico toccando concetti e leggi che hanno un valore universale e assoluto. Va però detto che il suo stile potrebbe non piacere a tutti e, per certi versi, rischia addirittura di farsi odiare, soprattutto per alcune scelte in termini di punteggiatura (poche virgole) e l'utilizzo senza ritegno dei puntini di sospensione (davvero troppi!).
Peccato infine per la mancanza di codice ISBN (i libri successivi a questo l'hanno tutti, però) che avrebbe, forse, permesso al testo di essere più facilmente distribuibile e, al sottoscritto, di inserirlo nello scaffale di Anobii. Anche se, in questo caso, sarei stato combattuto sul numero di stelline da attribuirgli ma, presumo, avrei optato per un onesto 3 su 5.
2 commenti:
mi sembra interessante, ma essendo privo di isbn si riesce a reperirlo in libreria?
Dipende: l'editore ha una discreta distribuzione nella provincia di Padova e in Veneto per cui in alcune librerie lo trovi proprio.
Sennò dovresti chiedere direttamente a Scantabauchi: attraverso il loro sito è possibile ordinare i loro testi o avere informazioni su dove reperirli. Nel mio caso avevo chiesto direttamente a Walter Basso, che poi è l'autore/editore
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