Titolo: House of cards (Gli intrighi del potere) - stagione 2
Anno: 2014
Episodi: 13
Genere: thriller, politico
Cast: Kevin Spacey, Robin Wright, Michael Kelly, Michael Gill, Molly Parker, Gerald McRaney, Mahershala Ali, Nathan Darrow, Derek Cecil, Rachel Brosnahan, Reg E. Cathey, Mozhan Marnò
La trama in breve:
Il percorso di vendetta del politico Frank Underwood (Kevin Spacey), che dall’interno manovra per sabotare la propria amministrazione, colpevole di non avergli garantito la nomina a Segretario di Stato che gli era stata promessa, continua. E nel proseguire assume i contorni di una vendetta che, a sua volta, plasma se stessa, fino a superare i semplici confini del risentimento e a scolpire l’epica scalata al potere di un uomo senza alcuna morale. Mentre la presidenza di Garrett Walker (Michael Gill) prosegue, non senza alcune problematiche di natura interna – una riforma delle pensioni – ed esterna – l’inasprimento delle relazioni internazionali con la Cina – dall’interno Frank Underwood, ora vicepresidente, intesse un fiume di relazioni, ambigue, contraddittorie, pronte ad essere smentite, con un rete di soggetti legati o meno alla politica. Su tutti spicca evidentemente Raymond Tusk (Gerald McRaney), uomo d’affari, amico e consulente del presidente. (fonte
badtv)
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(speriamo di riuscire a lanciare degnamente la palla...o che lo stadio si oscuri e copra il mio fallimento...) |
Il mio commento:
Mentre io e Silvia procediamo con la visione della terza stagione di questa House of Cards, mi son ricordato di non aver speso nemmeno una riga su quanto visto durante il secondo arco narrativo dedicato a Frank Underwood e soci.
In effetti, non ho speso parole anche su molte altre "cosucce" su cui mi sarebbe piaciuto ciarlare - Mad Max, Kingsmen, Chappie/Human Droid, quella gran bubbolata di Terminator Genisys ... - ma impegni lavorativi in Italia (e non solo) oltre al cambio di residenza e all'assenza di adsl (tante grazie alla Telecom, che si rifiuta di portarci la connettività...), mi hanno un po' frenato.
Fatto sta che la seconda stagione di HoC è scivolata via alla grande, con elevato grado di soddisfazione per quanto mi riguarda. Rispetto alla prima stagione le vicende, a mio avviso, procedono in modo più spedito e ampliando la portata delle mosse attuate da quel simpaticone di Kevin Spacey: mi domando cosa ne sarebbe stato di questa serie televisiva senza di lui...e del suo modo di chiamare in causa lo spettatore rivolgendosi a lui direttamente. Cosa che, detta tra noi, adoro.
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Sì, siamo ricchi, potenti e belli. Ma soprattutto falsi. E non badiamo a nulla pur di risolvere a nostro vantaggio ogni gossip e pettegolezzo |
Inutile negare che costui punti molto in alto e che niente e nessuno riuscirà a fermarlo, siano questi dei "semplici" giornalisti oppure amici di lunga data (mi mancherai Freddy) o personaggi influenti dell'economia e della politica, statunitense e non.
Ancora una volta lo spettatore ha l'occasione di apprezzare il modus operandi di una faina priva di scrupoli che tuttavia emana fascino e suscita devozione, ma che non esita a sacrificare chiunque si frapponga fra lui e la sua preda. Nello specifico, il posto di presidente degli USA.
Interessante notare come tutte le dinamiche politiche riescano a progredire e a vivere con totale distacco da quello che è l'ordinario: sembra infatti che il tempo per complottare, per tramare, per corrompere e giocare con il prossimo tuo come te stesso non manchi mai. Se poi avanza, resta il tempo per dedicarsi a votazioni, dibattiti, esami di proposte di legge... anche se, va detto, tali questioni siano comunque presenti e sfruttate (vedasi quanto promosso da Claire contro la violenza sessuale sulle donne).