Titolo: Byzantium
Regia: Neil Jordan
Anno: 2012
Genere: drammatico, horror
Cast: Gemma Arterton, Saoirse Ronan, Sam Riley, Jonny Lee Miller, Daniel Mays, Caleb Landry Jones, Tom Hollander, Uri Gavriel, Jeff Mash, Glenn Doherty, Christine Marzano
La storia in breve:
Il rapporto tra la giovane Eleanor e sua madre Claire, tenutaria di un bordello, si basa su un segreto inconfessabile. Le due donne sono in realtà dei vampiri, che hanno attraversato duecento anni di dolore e solitudine per arrivare fino ai nostri giorni. L'inizio del dolore è coinciso con l'arrivo di un soldato senza scrupoli, che ha costretto Claire alla prostituzione. Da quel momento la vita della donna è diventata una lotta senza quartiere per proteggere prima se stessa e poi sua figlia. Ma Eleanor è stanca di vivere nella menzogna, e quando si innamora di Frank decide di uscire allo scoperto. Ovviamente, sua madre ed altri vampiri che vogliono vivere nell'oscurità le impediranno di trovare finalmente la tranquillità a lungo bramata. Tra presente e passato, la storia di Claire ed Eleanor viene raccontata in un susseguirsi di tragedie immerse nel sangue. (fonte
mymovies)
Il mio commento:
Ho visto questo film a più puntate, le prime volte su Rai4, in seconda serata, tutte e due le volte fino al medesimo punto, e infine recuperandolo per concluderne la visione a fine giugno.
Mi ha infatti colpito molto, soprattutto per l'intensità che trasmette e il dialogo che instaura con lo spettatore grazie, in larga parte, alla recitazione delle due attrici protagoniste.
Gemma Arterton l'avevo già vista in altre produzioni, nemmeno così memorabili, come Scontro tra titani (Clash of the Titans), Prince of Persia - Le sabbie del tempo, Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe, ma in questo film regala un'ottima interpretazione, con un personaggio sfaccettato e complesso, carismatico e pragmatico sì, ma anche emotivo, passionale, capace di sacrificarsi per la propria figlia. Un personaggio che inoltre rimanda alla "donna vampiro" di certi scritti decadenti, essendo Clara una meretrice e una prostituta, che ammalia e gode delle proprietà altrui.

Saoirse Ronan era invece già protagonista di Amabili resti (The Lovely Bones) e di Hanna, e già in quelle occasioni aveva dimostrato ottime capacità recitative e magnetismo. Qui riesce a regalare una performance intensa nei panni di un'adolescente due-centenaria, sensibile, amante della musica, che ama la propria madre ma vive con insofferenza la propria condizione di eterna solitudine.
Il connubio di queste due attrici unito a una recitazione che si alterna tra stralci di presente e di passato, regala a mio avviso una piacevole e coinvolgente esperienza visiva.

Le due protagoniste sono legate tra loro, sia per vincolo di sangue che vicissitudini di vita che per natura vampiresca, ma al contempo hanno caratteri agli antipodi, più espansiva e spregiudicata Clara, più introversa e remissiva la figlia. Caratteristiche che esprimono anche nel loro modo di vivere la propria segreta natura di vampiresse, visto che la prima dà sfogo alla propria sete per difendersi o per sopraffare, in preda ad istinti ferini, mentre Eleanor è una sorta di mietitrice compassionevole, che avverte il richiamo dei morenti e li aiuta a trapassare con fare delicato. Un modo di essere vampiri che, personalmente, mi ha molto incuriosito e attratto, perché da creatura maledetta, appartenente alle tenebre, diventa quasi una sorta di essere "quasi" positivo, in quanto uccide sì ma con raziocinio, eseguendo eutanasie.