domenica 24 luglio 2016

Byzantium

Titolo:  Byzantium
Regia: Neil Jordan
Anno: 2012
Genere: drammatico, horror
Cast: Gemma Arterton, Saoirse Ronan, Sam Riley, Jonny Lee Miller, Daniel Mays, Caleb Landry Jones, Tom Hollander, Uri Gavriel, Jeff Mash, Glenn Doherty, Christine Marzano

La storia in breve:
Il rapporto tra la giovane Eleanor e sua madre Claire, tenutaria di un bordello, si basa su un segreto inconfessabile. Le due donne sono in realtà dei vampiri, che hanno attraversato duecento anni di dolore e solitudine per arrivare fino ai nostri giorni. L'inizio del dolore è coinciso con l'arrivo di un soldato senza scrupoli, che ha costretto Claire alla prostituzione. Da quel momento la vita della donna è diventata una lotta senza quartiere per proteggere prima se stessa e poi sua figlia. Ma Eleanor è stanca di vivere nella menzogna, e quando si innamora di Frank decide di uscire allo scoperto. Ovviamente, sua madre ed altri vampiri che vogliono vivere nell'oscurità le impediranno di trovare finalmente la tranquillità a lungo bramata. Tra presente e passato, la storia di Claire ed Eleanor viene raccontata in un susseguirsi di tragedie immerse nel sangue. (fonte mymovies)
Il mio commento:
Ho visto questo film a più puntate, le prime volte su Rai4, in seconda serata, tutte e due le volte fino al medesimo punto, e infine recuperandolo per concluderne la visione a fine giugno.
Mi ha infatti colpito molto, soprattutto per l'intensità che trasmette e il dialogo che instaura con lo spettatore grazie, in larga parte, alla recitazione delle due attrici protagoniste.
Gemma Arterton l'avevo già vista in altre produzioni, nemmeno così memorabili, come Scontro tra titani (Clash of the Titans), Prince of Persia - Le sabbie del tempo, Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe, ma in questo film regala un'ottima interpretazione, con un personaggio sfaccettato e complesso, carismatico e pragmatico sì, ma anche emotivo, passionale, capace di sacrificarsi per la propria figlia. Un personaggio che inoltre rimanda alla "donna vampiro" di certi scritti decadenti, essendo Clara una meretrice e una prostituta, che ammalia e gode delle proprietà altrui. 
Saoirse Ronan era invece già protagonista di Amabili resti (The Lovely Bones) e di Hanna, e già in quelle occasioni aveva dimostrato ottime capacità recitative e magnetismo. Qui riesce a regalare una performance intensa nei panni di un'adolescente due-centenaria, sensibile, amante della musica, che ama la propria madre ma vive con insofferenza la propria condizione di eterna solitudine. 
Il connubio di queste due attrici unito a una recitazione che si alterna tra stralci di presente e di passato, regala a mio avviso una piacevole e coinvolgente esperienza visiva.
Le due protagoniste sono legate tra loro, sia per vincolo di sangue che vicissitudini di vita che per natura vampiresca, ma al contempo hanno caratteri agli antipodi, più espansiva e spregiudicata Clara, più introversa e remissiva la figlia. Caratteristiche che esprimono anche nel loro modo di vivere la propria segreta natura di vampiresse, visto che la prima dà sfogo alla propria sete per difendersi o per sopraffare, in preda ad istinti ferini, mentre Eleanor è una sorta di mietitrice compassionevole, che avverte il richiamo dei morenti e li aiuta a trapassare con fare delicato. Un modo di essere vampiri che, personalmente, mi ha molto incuriosito e attratto, perché da creatura maledetta, appartenente alle tenebre, diventa quasi una sorta di essere "quasi" positivo, in quanto uccide sì ma con raziocinio, eseguendo eutanasie.

Mi è piaciuto poi il contrasto che si viene a creare tra Eleanor e il fragile Frank (Caleb Landry Jones), emaciato, gracile, solitario ma sensibile, affine per certi versi alla ragazza che però, al contrario di lui, è immortale e forte.
Diversamente, i rapporti che Clara sperimenta con l'altro sesso son di ben altra natura, schiavizzata e costretta alla prostituzione, trattata come una cosa, senza diritti, abusata a piacimento. Fatto questo che aumenta la propria scaltrezza e forza d'animo, in quanto desiderosa di rivalsa e di ribaltare le proprie condizioni di vita, se possibile vendicandosi per il male subito. 
La storia in sé è abbastanza semplice da seguire tuttavia i continui rimandi al passato, le atmosfere a tratti romantiche e ambientate nel '700, il dramma di Clara, il dialogo che si instaura con lo spettatore che si viene a trovare in una posizione analoga a quella di un confidente, in quanto a conoscenza del segreto delle due vampire e delle memorie che Eleanor riporta nel diario/lettere che ci traghettano nel passato, rendono questo film molto suggestivo e poetico. Oltre che a fornire una sorta di rivalsa della donna vampiro in contrasto con gli uomini vampiro della Fratellanza, una sorta di metafora dell'emancipazione della donna che, ora, può compiere scelte autonome e godere dei medesimi diritti del maschio.

Molto d'effetto anche le scene dedicate alla rinascita in forma di vampiro, una mutazione che avviene lontano dalla civiltà, in un paesaggio che partecipa alla trasformazione mutando l'acqua di cascate e torrenti in sangue, in un tripudio visivo con vaghi rimandi a scene bibliche. Purtroppo, non viene spiegato il come e il perché di tale processo, ma ai fini della narrazione tutto ciò non è importante. Quel che conta è l'effetto di tale cambiamento, con persone ormai prossime alla morte che tornano a una nuova dimensione esistenziale, non peggiorativa in realtà, poiché non sembrano perdere nulla della propria essenza umana ma guadagnare solo forza, determinazione, sensibilità e sensorialità. Non diventano super-eroi, come ormai siamo abituati a vedere nei film e nei fumetti, ma persone che dopo grandi sofferenze e grandi mali riescono a tornare nuovamente alla vita e a proiettarsi verso un nuovo futuro sebbene tale futuro non sia necessariamente limpido e sereno, dovendo celare il segreto della propria natura, elemento questo che conferisce tragedia e un'atmosfera sofferta alla storia narrata poiché, fondamentalmente, le due donne non hanno nessun altro tranne loro stesse. Tutti gli altri sono solo figuranti, comparse che nella loro vita possono durare pochi istanti o pochi anni al più, e con i quali non è nemmeno pensabile una convivenza duratura.
Consigliato, quindi. Tanto, se tutto va bene, ogni 2/3 mesi, lo danno su Rai4 :-)


  

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