venerdì 30 agosto 2013

..:: Ali di tenebra ::..

Titolo: Ali di tenebra
Autore: Mauro Saracino
Editore: Plesio E
ditore
Genere: urban fantasy
Pagine: 290

La trama in breve:
Angeli e demoni combattono da millenni sul nostro piano esistenziale e gli esseri umani svolgono per loro la funzione di pedine preziose. Non possono però essere manipolati direttamente, poiché protetti dal divino libero arbitrio. In questo scenario si muove Mayra, una delle poche persone a conoscenza del segreto a causa di un terribile presagio avuto da adolescente. È una ragazza sola, caparbia e cinica, votata alla caccia di quelle che vengono chiamate “ali bianche”. Al contempo troviamo tra le pagine di questa storia Alessio, all’oscuro di tutto e alle prese con la sua drammatica situazione familiare. Il ragazzo, impreparato a conoscere la realtà, non sa di reggere in mano la bilancia della guerra in atto. (fonte Plesio Editore)

Il mio commento:
Ali di tenebra è un urban fantasy italiano ambientato in Italia e riconducibile al filone dei romanzi che, dal 2007 a questa parte, tirano in ballo gli angeli proponendoli come creature che poco hanno di salvifico e biblico. Anzi. Sono semmai una versione abbellita dei demoni ma, esattamente come loro, hanno tra i propri obbiettivi lo sfruttamento degli esseri umani, illudendoli, sottraendo loro energia, e chi più ne ha più ne metta. Il genere, inaugurato dai libri di Cassandra Clare, se non interpreto male i risultati che ottengo con google, è andato piuttosto bene in termini di accoglienza del pubblico e, stando a quanto appena letto, pure tra gli autori italiani c'è chi ha voluto proporre opere ammiccanti a tale filone. Come Mauro Saracino e questo suo Ali di tenebra, ambientato qui in Italia.
Purtroppo però nel testo in questione qualcosa non ha funzionato o, a mio avviso, è stato totalmente ignorato o non adeguatamente approfondito. L'ambientazione è infatti lasciata molto al caso: passi per la scelta di collocare le vicende in quel di Roma (al di là di qualche riferimento accennato qua e là, per me, la città poteva benissimo essere Milano o Catania...), che alla fin fine non è poi sto gran problema se le vicende si svolgono in un posto o in un altro, ma non per l'assenza di spiegazioni relative alle figure soprannaturali che si muovono tra le pagine del romanzo. Da dove vengono, qual è il loro scopo, che fanno da mattina a sera, in che modo stanno causando problemi al mondo...domande legittime, ma che non troveranno risposte. Ci sono e basta, fidatevi. 
Immaginandomi Mayra, ho pensato a lei. Bella, incazzosa,
forte, letale, determinata...e di cui alla fine non si saprà
più niente. Come se non avesse più importanza o se
ne fossero dimenticati...
Così come ci sono e basta anche altri personaggi, ovvero protagonisti e comprimari, alcuni introdotti con calma e con un po' di caratterizzazione (Alessio e Mayra) (tra l'altro, non è che la sua fisionomia sia vagamente ispirata alla Clare? Colore degli occhi e dei capelli, più che altro...) e altri assolutamente meno. Molto meno. Soprattutto i "cattivoni" e i personaggi ambigui, quelli che creano suspance e mistero e di cui non è dato sapere poi molto...ma che risulteranno fondamentali per il finale. Che è la parte del romanzo che più mi ha irritato e creato un senso di frustrazione. Sensazione che è andata via via crescendo mescolandosi a confusione e sconcerto. Se mai leggerete questo romanzo, probabilmente, mi comprenderete. Non tanto per sconvolgenti dinamiche che vengono descritte o per concetti sublimi infine svelati ma perché, ahimè, tutto è caotico e confuso, con personaggi che compaiono dal niente, scontri apocalittici e dinamiche poco chiare ("lui è l'arbitro" rivela il trickster mentre lui, il Texano e Godzillone sparano a un enorme serpente alato che ha squarciato la chiesa ... °_° eh?) 

Ok, magari questa volta sto esagerando, sto facendo lo spietato e non dovrei, soprattutto nei confronti di un altro autore che si sta pian pianino formando e affermando, e che tutto sommato ha una discreta capacità di scrittura, abbastanza immediata e dotata di discreta vivacità, ma purtroppo va così. Non me l'aspettavo, ecco.
Anche perché il romanzo inizia in modo abbastanza interessante, forse un po' noioso e lento ma comunque accettabile nel contesto di un libro che si sta avviando e sta piazzando le pedine sulla scacchiera. Si inizia quindi a far la conoscenza con di Alessio, un protagonista in "bilico" tra molte cose (alcolista, prossimo alla disoccupazione, con un lutto alle spalle...) trascinato dentro una situazione complessa e drammatica (a patto di non porsi certe domande...), e una comprimaria che si rivela essere una ribelle cacciatrice di demoni/angeli, una sorta di Milla Jovovich in versione Resident Evil per intenderci.
Pian piano (bisogna avere un po' di pazienza, in effetti...) le vicende iniziano a smuoversi, entrano in scena personaggi sospetti, vengono disseminati elementi che si presume necessari a inscenare qualcosa di eclatante e poi ... tutto crolla, in un crescendo di azione e di colpi di scena, sì, ma in modo del tutto sconclusionato, che non permette al lettore di comprendere cosa sta leggendo.
Tra l'altro, pure lo stile peggiora, più avanti nella lettura, facendosi più spiccio e frettoloso nei passaggi, con ripetizioni e sequenze brusche, in cui lo spazio per le descrizioni, le spiegazioni (sta cosa del trickster, dei mutaforma, dei varchi spazio dimensionali...puff,..compare tutto dal nulla...) e le caratterizzazioni viene meno.
Per cui, ecco, forse sono io a non aver saputo cogliere la bellezza dell'opera, forse mi manca tutto un background di lettura urban fantasy angelica, ma personalmente non son rimasto soddisfatto del libro in questione.
Forse ampliandolo un po', dedicando il giusto tempo ad ogni aspetto del testo, ad esempio le spiegazioni relative alle figure sovrannaturali che popolano il romanzo, la caratterizzazione dei personaggi e il punto di vista del narratore (personalmente ho fatto fatica, in certi passaggi, a capire se ciò che stavo leggendo era "il pensiero" del personaggio o dell'autore), ne si potrebbe ricavare un'opera molto più soddisfacente.
Di materiale, in fondo, ce ne sarebbe, semmai basta sfruttarlo a dovere. 
Pensando ad angeli e demoni un pensiero ce l'ho fatto
pure al caro Dark Schneider...chissà se un giorno
riuscirò a leggere la fine di Bastard!!
E se poi mi trovassi alle prese con un finale simile
a quello di Ali di Tenebra?  °__°
Che poi, voglio dire, considerando il linguaggio e certe scene, non siamo di fronte a un romanzo per un pubblico di giovanissimi per cui, caspita, visto che tiriamo in ballo creature bibliche e concetti quali il bene, il male e il libero arbitrio, mi sarei pure aspettato qualche riflessione in più, qualche slancio filosofico, qualche provocazione. Invece tutto si concentra su un gioco all'illusione e ad altre dinamiche fantasy che credo siano rimaste nella mente di autore ed editor, non trasmesso ciò all'autore. Per fare un esempio, anche nei testi di Luk'janenko mi son imbattuto in passaggi un po' ostici, con incantesimi o piani orchestrati dai guardiani del giorno e/o dai guardiano della notte non sempre di immediata comprensione...però poi qualche spiegazione arrivava pure. 
Qui invece ci si crogiola nel mistery e nell'horror del finale per nascondere, purtroppo, una solidità narrativa che forse non è proprio così tosta.
Peccato, quindi. 
Anche perché Plesio Editore un po' lo conosco...
Per cui, niente, termino qui. 
Probabilmente la mia rimarrà una delle poche critiche negative al testo (anche perché i riferimenti presenti sul blog dell'autore parlano dell'opera con tono piuttosto favorevole...) ma vi invito a farmi sapere che ne pensate o a fornirmi spiegazioni, a patto che derivino da passaggi del testo e non da elementi ipotizzati o ricavati da chissà dove.

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