domenica 16 novembre 2014

Interstellar

Titolo: Interstellar
Regia: Christopher Nolan
Anno: 2014
Genere: sci-fi
Cast: Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Michael Caine, John Lithgow,  Ellen Burstyn, Casey Affleck, Wes Bentley, Mackenzie Foy, David Oyelowo, Matt Damon, Topher Grace

La storia in breve:
Un piaga sta uccidendo i raccolti della Terra, da diversi decenni l'umanità è in crisi da cibo e quasi tutti sono diventati agricoltori per supplire a queste esigenze. La scienza è ormai dimenticata e anche ai bambini viene insegnato che l'uomo non è mai andato sulla Luna, si trattava solo di propaganda. L'ex astronauta Cooper, mai andato nello spazio e costretto a diventare agricoltore, scopre grazie all'intuito della figlia che la NASA è ancora attiva in gran segreto, che il pianeta Terra non si salverà, che è comparso un warmhole vicino Saturno in grado di condurli in altre galassie e che qualcuno deve andare lì a cercare l'esito di tre diverse missioni partite anni fa. Forse una di quelle tre ha scoperto un pianeta buono per trasferire la razza umana e in quel caso è già pronto un piano di evacuazione. Andare e tornare è l'unica maniera che Cooper ha di dare un futuro ai propri figli. (fonte mymovies)

Ma non potete giocare ai videogames
come tutti gli altri? Ecco qua,
ho riparato il tuo giochino...
Il mio commento (ATTENZIONE agli spoiler!!!):
Ho visto questo film assieme a Silvia sabato scorso, non ieri, l'altro sabato; solo che, tra un impegno e l'altro, soprattutto monitorare la mia libreria, ho rinviato la scrittura di un commento fino a quest'oggi. 
Orbene, di Interstellar se ne parlava già da mesi, con discrete aspettative e, per quanto mi riguarda, non sono uscito deluso dalla sala del cinecity. 
Con questo non significa che sia un'opera perfetta ma che, per impostazione, tono e impegno in termini di realizzazione, si configura come un film significativo. Intenso, per certi aspetti; serio e rigoroso, quanto meno negli intenti, nella resa di dinamiche aerospaziali, di ambientazioni e di soluzioni tecniche. Con somma sorpresa ho rivisto anche il caro John Lithgow e Jessica Chastain (vista su The Tree of Life) mentre la presenza di Matt Damon l'ho trovata poco calzante. Soprattutto perché veste i panni del carismatico scienziato che ha convinto altri a partire per l'ignoto. 
Lui? °__° Sarà...
Inutile dire che Nolan ha confezionato un prodotto impegnativo, che richiede pazienza e attenzione da parte dello spettatore, nel quale si intrecciano storie e personaggi che agiscono su linee temporali differenti e che, indubbiamente, non possiede un ritmo scanzonato e fracassone come molte altre pellicole (vedasi anche gli ultimi Star Trek di J.J.Abrams). 

Estetica curata, attenzione ai particolari,
soluzioni tecnologiche per sopperire
alle più disparate esigenze che un viaggio
interstellare sottintende come,
ad esempio, la crioconservazione.
O, almeno, credo...
Non da ultimo, il confronto con tante altre opere di fantascienza è abbastanza intuibile e questo non può che sollevare questioni e dibattiti visto che pare non sia né facile né banale risultare originali (poi uno pensa a Moon...e si ricrede...). 
Tra l'altro, in rete, imperversano considerazioni eterogenee, con IMDB saldo a quota 9, commenti positivi e anche svariate critiche. A mio avviso la verità sta nel mezzo. Indubbiamente Interstellar è un film ambizioso, con molti aspetti positivi e anche aspetti negativi. Lo so, è una frase scontata ma questo è quanto.
Quello che però infastidisce è che, a conti fatti, più di qualcosa non torna in termini di trama e scelte e, più si medita su quanto visto, più sorgono dubbi e perplessità. Ad esempio: la "piaga" e le tempeste di sabbia che imperversano sul pianeta non sono molto spiegate (e vabbè, accettiamolo...); i fondi che utilizza la Nasa non si sa bene da dove giungano (tasse su sigarette, alcolici...?); non ho visto grandi usi di internet, ebook, tablet  (uhm...); neppure è ben chiaro come siano realizzati i robot "scomponibili e tutto fare" usati per le spedizioni o, comunque, a che livello tecnologico si sia pervenuti (la città in cui vivono Cooper e i suoi non è una megalopoli cosmopolita, ma aperta campagna); non so poi se effettivamente attraversare un warmhole sia così sicuro o che sia saggio dire che questo "coso" sia stato piazzato in un certo punto del sistema solare "apposta". 
L'affare sulla destra è Tars,
una sorta di robot tuttofare
dotato di una straordinaria AI
E non scordiamoci dei buchi neri (e parliamo di astronomia): non sono proprio convinto che passarci in mezzo sia cosa buona e giusta...e che ne si esca illesi °_°
Che poi, a dirla tutta, quando ho visto il buon McConaughey - a cui vanno grandi meriti e tanti applausi per l'intensità della recitazione - immobile nel cosmo dopo aver terminato le vicissitudini nello spazio-tempo a forma di libreria, per un attimo ho stretto forte i braccioli: temevo si fosse fatto un simpatico e struggente trip mentale pre-morte. 
Fortunatamente non è stato così...
Comunque sia, confesso di essere un po' perplesso in merito ad alcuni aspetti del film. 
In primis sull'assenza di elementi governativi a controllare la Nasa, come se l'operazione "troviamo un nuovo mondo e salviamo l'umanità" fosse una mera attività clandestina. Penso che in un contesto simile a quello descritto da Nolan, al netto dei capitali segreti da investire nella costruzione di giganteschi Jaeger da impiegare in caso di attacco alieno (la prudenza non è mai troppa), i governi tutti le tentino tutte pur di garantire la sopravvivenza. Per i governanti, intendo. Mica per il popolo.
Strano poi che a nessuno sia venuto in mente che, effettivamente, movimentare qualche miliardo di persone potrebbe non essere cosa da poco.
Un altro aspetto che mi ha lasciato basito è il fatto che non venga presa in considerazione l'idea di mandare una nave (visto che quella su cui viaggia Cooper è l'ultima) piena zeppa di robottini-sonda da inviare a sciami nell'universo. Voglio dire, perché esplorare 1 pianeta alla volta quando il tempo stringe e di opzioni ce ne sono minimo 3? (E se nessuno dei mondi individuati fosse risultato idoneo...?)
Senza contare poi che in Battlestar Galactica, per dire, erano possibili scansioni a distanza dei vari pianeti. Giusto per scongiurare perdite di risorse e di tempo, oltre che per evitare rischi inutili. Come ad esempio mettere i piedi in acqua su di un pianeta sconosciuto...o respirarne l'aria...o tentare di attraversare una nuvola solida come la roccia (un omaggio a One Piece e alla saga di Skypiea?).
Voglio dire, il film insiste sul voler essere rigoroso, scientifico, veritiero...e poi mi scade su quisquilie del genere?
Eh sì, tuo padre viaggio nello spazio
e nel tempo in compagnia di robot
e tu stai ancora a usare lavagna e gesso.
La vita è ingiusta, cara Murph
Idem con patate per la constatazione che se si sbarca su di un pianeta ignoto e nel raggio di qualche centinaio di metro non esiste anima viva, non significa che sia tutto così. Che poi è la stessa arrogante conclusione a cui arrivavano i ragazzotti della Prometheus una volta giunti nella dimora degli "Ingegneri".
Per cui, ecco, ci sono svariate sbavature. Senza scordare il gioco temporale che Nolan imbastisce per innescare una comunicazione inter-dimensionale, una soluzione affascinante e suggestiva, non banale. Ma che fa a cazzotti con tutta la questione del rigore scientifico tanto millantato.
D'altronde, si tratta pur sempre di un film, ossia di una storia che deve intrattenere e concedere un minimo di speranza, strizzando l'occhio alla fantasia e all'esistenza di esseri sovrannaturali che hanno trasceso il nostro livello. Siano questi ultimi divinità o uomini evoluti, spaventa un poco il messaggio che in un certo senso ci viene proposto: da solo, l'uomo non ce la può fare.
Al più serve un "TARS" (la tecnologia) che funga da interfaccia spiegando all'umanità (Cooper) conseguenze e dinamiche al di fuori di ogni logica e ordinaria dimensione esistenziale. Un po' come la programmazione di un orologio analogico, con tanto di lancette ballerine che veicolano messaggi cifrati...sarà...che poi, se tanto mi da tanto, non bastava incidere la copertina di un libro e spingerlo giù dalla libreria per svelare alla dolce Murph che non è pazza ma che, anzi, dovrà salvare l'umanità?
Ad ogni modo, dicevo, Interstellar possiede anche svariati aspetti positivi, elementi tra l'altro non banali e che lo caratterizzano come un film sicuramente sopra la media. 
La narrazione orchestrata su dimensioni differenti (che un po' rimanda a Inception), l'estetica curata, l'attenzione agli elementi tecnologici, Anne Hathaway, la soluzione escogitata per rendere la quarta dimensione (che mi ha fatto tanto pensare ai trafalmadoriani de Mattatoio 5), la drammaticità delle scelte compiute da Cooper costretto ad abbandonare la propria famiglia, l'originalità di un pianeta con onde alte come palazzi, i robot stile TARS e le loro battutine (allora, siete pronti a diventare schiavi della mia colonia robot? °__° Scherzavo! °_°), gli effetti speciali visivi e sonori, con tanto di silenzio assoluto a fronte del macello compiuto dal prof Mann (già, proprio lui, Matt Damon...), l'atmosfera di sfatta rassegnazione sperimentata sulla Terra contrapposta all'idea di rinascita nella stazione orbitante che compare nel finale...
Tutti elementi che concorrono a rendere imponente il film, ad accrescerne il valore facendogli giustamente collezionare consensi e apprezzamento. Elementi che, purtroppo, finiscono tuttavia per venir sminuiti dinnanzi alla difficoltà di conciliare maestosità e impegno con soluzioni che si affidando un po' troppo alla sospensione dell'incredulità dello spettatore per garantire una coerenza che non è banale ottenere quando si tirano in ballo viaggi nel tempo. Fermo restando che, a mio avviso, per giustificare la storia proposta, non era necessario prevedere qualcosa di sovrannaturale.



1 commento:

Filippo ha detto...

Ti confesso di essere uscito deluso dal cinema.. Al di là del fatto che essendo appassionato dei temi trattati, la bizzarra mescolanza di teorie non verificate prese per buone e certezze scientifiche praticamente gettate nel water non mi ha soddisfatto, ma questo si può tralasciare, considerando che essendo un film per il grande pubblico, la priorità è che debba essere scorrevole e appassionante. Quello che non mi va sono le numerose scelte forzate e inopportune della sceneggiatura (prima di tutte la lite con il dottor Mann, assolutamente senza senso). Film più che sufficiente, ma per quello che mi aspettavo, un'occasione buttata.